Rampini e la Cina

Mentre vedevo la trasmissione sulla 7 ho preso qualche appunto in merito a Rampini, di cui sono un assiduo lettore, e della trasmissione del 27-gugno 2023


Funambolismi del Rampini

Il personaggio è davvero singolare, io ho letto quasi tutti i suoi libri in italiano ed ho apprezzato le sue doti di alto giornalismo e la capacità di cogliere aspetti fondamentali di paesi come l’India, l’America, la Cina con una documentazione esplicativa e scorrevole, manifestando rispetto ed apprezzamento per gli aspetti più positivi di culture non occidentali e “non democratiche”.
Ad un certo punto ha cambiato fronte: ha cominciato a scrivere dei pericoli provenienti dall’Est e dalla necessità di fare fronte comune con l’atlantismo di marca americana. La cosa strana è che ha continuato a dare lo stesso tipo di informazioni e valutazione su questi paesi, facendo di fatto solo un atto di fede a favore dell’Occidente. Non si tratta quindi di un fenomeno come quello di Pansa, che ricostruisce la storia riportando episodi particolari all’esplicito fine di falsificarne la comprensione d’insieme. No la sua scelta di campo è assiomatica, al massimo si limita a qualche peccato di omissione ma non esagera. L’esempio di questa sua condotta è stato palese nella trasmissione della 7 quando ha evidenziato i gravi mali di questo paese, anche strutturali, ma ribadendo la sua fede per una utopico capitalismo democratico di cui non ha saputo mostrare alcun aspetto positivo.


I concetti che si evincono dalla puntata

1- Sul piano politico generale quello cinese è un regime duttile e capace di imparare, in grado di formare élites competenti ed autoritarie, capaci di prendere decisioni anche impopolari ma anche di aggiustare il tiro e di essere apprezzate dal popolo.

2- Il capitalismo cinese è diventato competitivo a livello internazionale fino ad insidiare la supremazia americana grazie alla presenza dello Stato imprenditore e all’indirizzo politico esercitato nei confronti dei grandi imprenditori. E’ il caso del settori R&S Ricerca e Sviluppo e le nuove tecnologie, dal 5G alle energie alternative ed alla riconversione ecologica, fino al punto di rendere la Cina il paese più avanzato in questi settori ed indispensabile allo sviluppo del resto del mondo

3- Il modello sociale cinese è superiore a quelli occidentali perché ridistribuisce parte del surplus capitalistico in spesa sociale con risultati decisamente apprezzabili: eliminazione di 800 milioni di poveri, ceto medio e medio alto in crescita, in controtendenza rispetto alle società occidentali, modernizzazione tramite forti investimenti in ricerca e nelle nuove tecnologie (cosa che in Occidente non avviene perché si tratta di investimenti con prospettiva di guadagno solo a medio e lungo termine). Il tutto senza trascurare che la Cina sforna annualmente più miliardari di tutto il resto del mondo.

4- La società cinese è più civile, ordinata, e compatta, che riconosce le proprie culture nazionali e locali e la guida politica del partito comunista cinese. Il modello cinese è unico nel genere dei sistemi politici: si valorizza l’istruzione e le competenze, anche nella partecipazione alle decisioni politiche. Un modello confuciano che valorizza la gerarchia della competenza nell’ordinamento sociale senza puntare alla omologazione tipica dell’esperienza del cosiddetto socialismo reale, basti pensare al gran numero di startup, anche di grande successo, che nascono ogni anno.

5- Nei rapporti con l’estero la politica cinese è più efficace di quella occidentale: risulta rispettosa delle culture locali, investe in infrastrutture ed è sensibile all’apprezzamento delle popolazioni locali (ricordo io, ma non l’ha fatto il Rampini, il caso dei primi interventi strutturali in Africa. Le imprese cinesi intervenivano portandosi tutte le maestranze cinesi, anche perché a livello locale c’erano forti carenze. Appena sorsero le legittime rimostranze locali, cominciarono subito ad assumere i locali, curandone l’addestramento. Quello che non ha potuto omettere Rampini è il fatto che per gli africani il confronto con i secoli di presenza europea diventa penoso per l’occidente. Per non parlare della diffidenza verso gli americani, chissà perché?

6- Pericolo del controllo sociale tramite i social e l’uso della IA, dice l’esperta che è ottima cosa ma c’è il pericolo dell’oppressione del Grande Fratello, lo Stato, insinua il Rampini, ma omette che tutte le grandi aziende e tutti i social privati in Occidente ne fanno ampio uso tale da condizionare i nostri comportamenti e le nostre opinioni. Il Grande Fratello à già presente nelle nostre società, ma non possiamo nemmeno sperare di contenerlo … la proprietà privata è sacra.

Concludendo, quello che emerge dalla trasmissione, conforta l’opinione che mi sono fatto, dopo tante letture, sull’argomento: la Cina è attualmente più affidabile per la pace ed il progresso mondiali e la Cina è l’unico paese governato secondo i principi del Riformismo, quello stesso riformismo della nostra tradizione storica, quello dei Turati e della Rosa Luxemburg, lo stesso della via Italiana al socialismo di Togliatti un riformismo oggi indegnamente rivendicato da una banda di opportunisti senza idee e senza ideali che sbandierano qualche vessillo liberista, oramai sempre più logoro, ma che sono ben presenti come tarli o peggio termiti che hanno compromesso qual che resta della casa socialista italiana.

Gian Luigi Betti, 27 giugno 2023

MOTTI DA LEGARE 23

Speciale fattore B. di Anna Maria Guideri
26 giugno 2023

1 – Dopo la sbornia berlusconiana la sinistra deve ritrovare sobrietà e serietà … Finita la lotta di classe non ci resta che la classe.
2 – Silvio Berlusconi è morto: menomale che Silvio un c’è!
3 – La morte di Berlusconi: la morte mette fine alla vita, ma non la cancella.
4 – La più grande colpa de Berlusconi è quella di avere creato il berlusconismo … E il suo più grande merito è quello di avere creato l’antiberlusconismo.
5 – Berlusconi per milioni di italiani è un eroe da romanzo Ma quali romanzi leggono gl’italiani?
6 – Il miracolo di Berlusconi è stato quello di avere sdoganato i fascisti … Ma quale miracolo, o se non aspettavano altro!
7 –Meglio di Alberto Sordi. Berlusconi non ha cambiato gli italiani, gli ha dato il coraggio di farsi vedere come sono.
8 – Anche la morte non è uguale per tutti: Berlusconi, il celebrato, Nuti, l’oscurato.
9 – Si piange per la morte di Berlusconi … no, per la sua resurrezione!
10 – Meloni è il successore di Berlusconi? No, il succedaneo!
11 – Sinistra: Mussolini è morto, Berlusconi è morto … ma anch’io non mi sento molto bene…
12 – Le vedove e le olgettine in gramaglie per B: l’elaborazione del letto.
13 – Con la morte di Berlusconi tutto è cancellato: e finché il MAL fu sopra lui richiuso.
14 – Berlusconi è stato un uomo davvero raro … Non abbastanza.
15 – Vita nei campi: Berlusconi, dalla discesa in campo, al campo dei miracoli, al campo largo … al camposanto!
16 – Difficile immaginare un’Italia senza Berlusconi… anche senza Mussolini.
17 – Parabola italiana: dal ventennio al trentennio.
18 – Non esisteva nessuno capace come Berlusconi di mettere d’accordo dieci persone usando intelligenza e astuzia … e quattrini!
19 – Cos’hanno in comune un barista e Berlusconi? Entrambi la danno a bere!
20 – B: Con la morte tutto è perdonato … Allora tutto è perduto
21 – Prospettive odonomastiche: VIA SILVIO BERLUSCONI. Allora via anche Salvini, Meloni e La Russa!
22 – Meglio l’odio sincero contro Berlusconi che l’amore finto dei suoi servi sciocchi.
23 – Berlusconi è stato un vero benefattore dell’umanità …e allora perché non ha fatto il missionario?
24 – Parabola italiana da B. in poi: dall’etica, all’estetica, all’erotica, alla zotica, alla zoccola …
25 – D’Alema: Berlusconi ha contribuito a creare una destra italiana ancorata all’Europa democratica … S’è messo anche lui a raccontare barzellette?
26 – Italia moderna. In Italia, grazie a Berlusconi, abbiamo avuto il peronismo dopo mezzo secolo.
27 – Berlusconi, La Russa, Salvini, Meloni: le scorie siamo noi!

Anna Maria, 25-06-2023

L’Orgia

Racconto tratto da:
Nero Bizzarro : Racconti / Gino Benvenuti. Il punto rosso, 2022

Totò usava dire che “la morte è una livella” perché essa non fa sconti a nessuno. Azzera tutto e mette tutti sullo stesso piano senza discriminazione di classe né di genere.
In realtà c’è anche un’altra contingenza che fa scomparire temporaneamente le differenze e cioè il “buio” per cui anche i “rospetti”, gli esseri deformi o addirittura antipatici possono provare una volta nella vita quello che alla luce non proverebbero mai.

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L’Eco

un racconto tratto da:
Nero Bizzarro : Racconti / Gino Benvenuti. Il punto rosso, 2022

Chi fra tutte le persone che hanno sentito per la prima volta “l’effetto” dell’eco, non è rimasto stupito oppure turbato?. Nessuna ed avrà però pensato sicuramente “da dove proviene questa voce misteriosa che ripete le mie parole?”.
Una mattina presto Amleto, partendo per la consueta passeggiata, dopo una mezzora pensò di fare una sosta e, dando uno sguardo attorno a sé, rimase estasiato da quell’imponente massiccio alpino che si stagliava davanti a lui.

Immaginava di poterlo toccare anche perché da giovane si era cimentato in scalate anche rischiose, tra squarci ed anfratti nella roccia, che ormai aveva relegato nel cassetto dei ricordi. Munito di binocolo cominciò ad osservare, verso una zona dove i faggi e gli aceri erano scomparsi, e la montagna mostrava gli ultimi ciuffi di una vegetazione rada e sporadica insieme ad una distesa di larici. Dopo questa fuggente ricognizione voltò il binocolo in basso.

La vista di una coppia di passeggiatori con piccoli zainetti gli consigliò di riporre il binocolo per togliere da una tasca un potente cannocchiale. Notò che il loro passo non era quello di persone che avessero confidenza con quei luoghi, verso le quali egli nutriva sempre uno strano risentimento in quanto andava ripetendo spesso “la montagna ai montanari”.
-Questi intrusi vengono in montagna calpestano tutto senza criterio, lasciano rifiuti e senza esperienza si infilano in situazioni insidiose- borbottò mentre continuò la sua osservazione.
Quello che non riuscì a decifrare furono le loro fisionomie in quanto erano occultate dal cappuccio del giubbotto e dalle sciarpe che coprivano loro la bocca, unitamente agli occhiali scuri da sole.

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A SILVIO

In memoria dello scomparso Anna Maria Guideri ha evocato il grande Giacomo e ci propone questa composizione

Silvio rimembri ancora
il tempo della tua vita amorale
quando bontà spandeano i denti tuoi
smaglianti e seduttivi
ma tu, tronfio e ambizioso
a scalare il potere miravi?

Suonavan le spaziose stanze
e gli alloggi intorno
delle olgettine al canto,
allor che all’orge licenziose intento
miravi e, assai contento
di quel bunga bunga
che in mente avevi …
Era il tempo vizioso e tu solevi
così menare il porno.

Che pensieri lascivi, che indecenze
e che culi o Silvio mio!
Come lieto eri allora e fortunato
e come ti arrideva il fato!
Ma poi ahimè finì la dolce vita:
la gioia ti sfuggiva dalle dita…
Perdesti i voti, , salute e giovinezza
e non ti consolava la ricchezza.

Ahi come, come passato è
il bunga bunga caro alla tua alcova.
tua lacrimata speme …
Vi siete tanto divertiti insieme!
Questo è quel mondo?
Questo il poter per cui tanto lottasti?
Questa la gloria per cui tanto ingannasti?
Questo il piacer per cui tanto trombasti?

All’apparir del vero
tu, Silvio, ci lasciasti
e con la mano
la fredda morte ed una donna ignuda
mostravi di lontano.

Anna Maria, 17-06-2023