PER TULLIO DE MAURO

Da Facebook da parte di Mauro Sbordoni questo ricordo di Tullio De Mauro

Tre anni fa , il 5 Gennaio 2017 mia figlia Francesca mi telefonò per dirmi che era morto Tullio De Mauro. Mi sembrò impossibile. Giusto pochi giorni prima avevo spedito via e.mail come faccio ormai da qualche anno con mia moglie Gigliola i miei auguri “circolari” ad amiche e amici. Questa volta avevo inviato l’immagine del maestro Saber Hosseini che faceva l’andirivieni in bicicletta fra le nevi delle montagne afghane per portare i libri ai bambini; accompagnando questa immagine con un augurio e una breve riflessione . Il primo a rispondermi , quasi subito, fu Tullio De Mauro. Non una formula di rito e di semplice ricambio di auguri, ma una sua personale riflessione sul valore dell’impegno per la costruzione e la condivisione del sapere e della conoscenza e -al tempo stesso- l’importanza del momento dell’amicizia, della convivialità, del riposo ristoratore. Tullio era fatto così: sempre attivo (in questo caso chino sul computer) e sempre disponibile ad esprimere in maniera vivace, personale, amichevole il suo “pensare e sentire”. Mi sembrò impossibile -ripeto- che Tullio non fosse più fra di noi. Purtroppo invece la notizia che mi aveva dato mia figlia era vera. Tullio, insieme ad altri intellettuali a lui vicinissimi, come l’editore Luciano Manzuoli e il fisico Carlo Bernardini, era stato amico di Gigliola e di me condividendo, animando , sostenendo, il nostro modesto impegno per la scuola, l’educazione, il sapere. Un’amicizia che andava di pari passo con il suo smisurato-incommensurabile direi- spessore culturale e intellettuale. Perché Tullio De Mauro era anche un uomo che accompagnava la sua opera di storico della cultura, linguista, antropologo, filosofo, con il dono personale dell’ascolto affettuoso, della piacevole ironia, della complice arguzia, del dono amichevole (come -ad esempio- quello di donare ai suoi amici una raccolta fotografica di comuni momenti di vita). Io e Gigliola pensiamo che avere conosciuto Tullio De Mauro sia stata una delle grandi fortune che hanno illuminato la nostra esistenza. Tullio è sempre presente a noi , come figura di grande intellettuale italiano, impegnato nella riforma culturale, politica e morale del nostro paese. Ogni giorno continuiamo ad avvertire il rammarico per la sua assenza , l’incredulità del non poterlo avere ancora qui fra di noi. Cerchiamo di porre rimedio a questa privazione tentando di portare avanti nel nostro ambiente e con le nostre limitate forze e capacità l’insegnamento di scienza e di vita che egli ha dato a noi e a tutti coloro (un infinità di persone…)che in qualche giorno della vita incrociarono i loro sguardi, il loro ascoltare e sentire con “il Maestro Tullio”.

LA LEZIONE DI MATTARELLA

(Sull’aria di A città e Pulicenella)

Com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella …
Com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella.

Sulle donne la violenza
è davvero un’indecenza,
così pure la mancanza
di giustizia e d’uguaglianza …
Il lavoro mal pagato
è vergogna dello Stato
e se non c’è sicurezza
il sistema è una schifezza …

Com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella,
ma la destra, ma la destra
non sta certo alla finestra…

E La Russa a Mattarella
– perché vuol restare in sella –
dice d’essere d’accordo
e fa finta d’esser sordo …
e la parte gli riesce,
da qui entra e da qui esce:
meglio assai di Mattarella
è il duce in gonnella!

Com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella;
com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella.

Alla festa di Delmastro
è successo un gran disastro,
non si sa come, ma vola
dritto un colpo di pistola
e ferisce un parente
della scorta del potente.
E chi sa per ora tace,
questa è guerra, non è pace …
Dicon Viva il Presidente,
ma non han capito niente.

Com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella,
com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella …

Patria è condivisione
e non è sopraffazione
e la vera identità
è diritti e dignità …
Ingiustizia e privilegi
son dei veri sacrilegi.
Non è Patria e mi vergogno
se respinge chi ha bisogno …

Questo ha detto Mattarella
con la sua lezione bella;
se Meloni ‘un l’ha imparata
noi speriam che sia bocciata!

Com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella,
com’è bella com’è bella
la lezion di Mattarella!

Anna Maria Guideri, 3 gennaio 2024