(San Remo? Sono solo barzellette!)
Alcune sere fa a Otto e mezzo con Lilli Gruber ho assistito ad una esilarante performance di Italo Bocchino. Trovandosi in imbarazzo nel prendere atto dell’imprevisto idem sentire degli elettori di destra e di sinistra emerso da un sondaggio, nel disapprovare la censura della RAI a San Remo riguardante le parole pronunciate dal cantante Ghali contro il genocidio in Medio Oriente, ha accusato il PD e il M5S di antisemitismo. – Ma che ci azzecca? – direbbe qualcuno. Quali sottili connessioni uniscono la condanna della discutibile interferenza della RAI al Festival di San Remo con il sentimento antisemita? Mistero! Bocchino, anziché approfittare del parere insolitamente condiviso dalle due parti per dar prova di una certa obiettività di giudizio che premiava anche il suo partito, se pure con una percentuale minore, da bravo soldatino è scattato sugli attenti e ha eseguito l’ordine di sparare al nemico che una volta tanto, era del tutto d’accordo con il suo (di Bocchino) amico. E visto che destra e sinistra la pensavano allo stesso modo, sarebbe stato più logico accusare tutti quanti di antisemitismo, se tale accusa avesse avuto un minimo di senso. Quando la ragione e il sentimento con l’aggiunta del senso della disciplina – senza onore – si scontrano, avviene il botto. Se i nemici e gli amici si mettono d’accordo finisce il mondo. Chi perde il nemico perde un tesoro, un c’è più religione. Dopo un attimo di esitazione, la perplessità dei presenti si scioglie in una incontenibile risata liberatoria. Sfugge per il momento l’audace arrampicata sugli specchi di Bocchino. Non era facile intuire i processi logici di una mente tanto dotata! Per decifrare l’arcano mi è venuta in soccorso il ricordo di una vecchia barzelletta che ironizza sulle rocambolesche connessioni logiche finalizzate a sostenere una tesi precostituita, eccola. Un tizio incontra un amico che al suo “ciao” risponde con un “miao.” Lambiccandosi il cervello per spiegare il senso di quel miao procede per successive deduzioni: da miao-gatto-topo-formaggio-latte-mucca-corna-cornuto, scoprendo così di essere il cornuto della storia. Dal miao al cornuto il salto non è breve, ma con un po’ di sforzo ci si può arrivare. Vediamo se, partendo dal cantante censurato dalla RAI si può arrivare all’antisemitismo del PD e del M5S. Ecco l’iter pseudo-analogico a quello della barzelletta: Ghali è un cantante di origine tunisina. I tunisini sono a maggioranza musulmani, ergo, non sono ebrei, quindi sono antisemiti e Ghali è un antisemita. Allora il PD e il M5S che a stragrande maggioranza gli hanno dato ragione contro la RAI, sono antisemiti. Una nota che richiami al fatto che anche la destra gli ha dato ragione, che si sappia, non è pervenuta. Il ragionamento non fa una piega, anche se fa ridere. Confesso, non è stato facile entrare nei meandri complessi di una mente tanto sottile come quella di Bocchino, ma ci sono riuscita e sono soddisfatta!
Anna Maria Guideri, 18-02-2024