Gian Luigi Betti
Niente funziona, tanti accidenti
saranno un segno dei tempi?
Di questi tempi oscuri
affollati di ombre ora orrende
ora petulanti
o semplicemente insignificanti,
sempre fastidiose e sempre occulte
nei social, nell’etere e nel web,
virtuali anche quando sono analogiche
come la guerra la fame la disperazione
di chi annega per la disumana dispatia
che affligge governanti e governati ignavi
(ma rei in concorso di colpa)
indissolubilmente uniti
in un groviglio informe dall’afrore indistinto
familiare al porcaro ed al vaccaro
ma poco rassicurante ad ogni educata narice.
L’home banking richiede un’app
che non si vuole installare
lo spid reclama un rinnovo
funzionale solo alla mortificazione
dell’anziano non digital incluso,
il bankomatto (nomen omen) si smagnetizza
e lo sportello bancario è un affare di stato
che vive oramai un universo postumano.
Il cellulare rifiuta le SMS
che autorizzano le transazioni
non puoi pagare i balzelli anche se i soldi ce l’hai.
Il pc si blocca per aggiornare
il sistema operativo senza
prima avertelo detto…
è forse una sorta di pietas robotica?
gli effetti prescindono dalle intenzioni
passi ore ed ore di ansietà fino all’angoscia
rimproverandoti le carenze tecnico scientifiche.
Tutto alimenta la tua frustrazione
assurta a stato naturale
della tua residuale esistenza
senti il bisogno di autografare
un autocertificazione di esistenza in vita
come ti hanno richiesto qualche volta
in qualche ufficio del postumanesimo,
così tanto per sentirti un po’ meglio.
Tutti ti offrono prodotti
che seducono i tuoi bisogni indotti
prodotti di cui non sapevi neanche l’esistenza
e che alla resa dei conti
dimostrano tutta la loro inconsistenza
e che solo aumentano la pollution del pianeta
nonché la gran finanza basata sulla global mattanza
che regge questo sistema,
di merda appunto! e a oltranza.
Grazie Amazon, gran demiurgo
della società della miserabile opulenza
non ossimoro ma emblema
della universale globalizzazione
fase estrema della finanziarizzazione
del capital-imperium,
nella Città assai poco celeste del III millennio.
Le visite mediche sono
rimandate a tempi migliori
quando il corso dell’esistenza
le renderà superflue
e la tua vita sarà migliore
per generale anche se di circostanza
accettata convenienza.
Non vale consolarsi col male
ben superiore che affligge tanti altri
anzi la loro sofferenza
aumenta il senso d’angoscia
e lo smarrimento
che oramai si accompagna
agli acciacchi ed alle evidenti deficienze
biofisiche e cognitive.
Cerco di esistere solo grazie
ai pochi placebo che mi posso permettere
in piccole dosi: un gatto un bosco un libro
un nipote (per volta) qualche amico
poche grida nella social-baraonda
l’esercizio buddista dell’astrazione
per non maledire l’ex compagno coglione,
gli sfoghi in un diario che solo
all’impudicizia senile fa da sponda.
Qualche tiro al popolare biliardo
(ormai inarrivabile il nobile gioco)
un amore e una passione
forte per la giustizia
Se le gambe ed il fiato fallano
(iam mentula funere mersit)
e la vista s’offusca …
beh, qualcosa ancora mi resta …
finché dura…
non sarò un fanciullo
ma nemmeno del tutto un citrullo
non son neanche un fanciullino
ma manco un perfetto cretino
come qualcuno di cui in parte
ho condiviso l’uman cammino.
E dunque sia come sia
pronto sono ormai a lasciare questa via.
Nel frattempo per quel poco che mi resta
anche se ho ben poco da far festa
ritengo mio categorico dovere
pigliare almen qualche cialtrone a calci nel sedere
Maokovskij, 08/03/2023 in occasione del proprio 80o compleanno