Nonni, ribellatevi all’estate!

Da Il Vermacoliere rilanciamo l’accorato appello di Claudio Marmugi
della serie: Cose di questi tempi

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Boia,io se fossi anzianissimo m’incazzerei di brutto. Già fa cardo. Poi con questa storia della salvaguardia della specie dall’ Ondate di Calore a’ nonnini ni vietano tutto. L’altro giorno ho visto un video di Carlo Conti che sconsigliava a’ vecchi ogni ‘osa. “Non uscite, non muovetevi, chiudete tutto, state ar riparo, respirate con cautela, nascondetevi nell’anfratti, rintanatevi nelle bue”(che mi verrebbe ir dubbio: sono un ottantenne umano maschio o una talpa albina de’ Balcani?). Mancava l’urlo “Scappate, tornano i tedeschi!”e il coprifuoco era servito per-davvero. L’unica cosa concessa in quer comunicato der governo, che ho capito, era “mangiate una mela non troppo matura e un palla di gelato piccina”. Boia, ma è la vecchiaia o ir 41bis — o tutteddue ‘nsieme?

Mi domando, ma allora tutti que’ servizi su’ vecchi che sono andati a vive’ la loro penzione a pallallaria ‘n Portogallo o ‘n CostaRica? Ora, non mi direte mia che fa più cardo in Garfagnana che nell’Algarveo nel-l’Heredia (a du’ passi dar Nicaragua) — che c’è la stessa umidità di quando entra Siffredi ‘n un convento di sòre?!

To sono per la ribellione de’ vecchi, perché io sarò un vecchio di domani, quando a luglio 2050,a sentì l’esperti, ci saranno 78 gradi all’ombra. Nonni, rompete le convenzioni! Vi voglio tutti gnudi a fa’ le spanciate dagli scogli a Calafuria. A prende’ le storcionate all’aperitivo alle cinque der pomeriggio. A ‘mpenna su’ du’rote ir trattore alle 9 e mezzo la mattina. Du’ litri d’acqua ar giorno fatela bé agli struzzi! Ma possibile che se uno é anziano e in salute, d’estate, sia condannato a usci dopo le dieci di sera come i moscerini della frutta? Che poi, ai lavoratori stradali sessantasettenni ni fanno asfalta lo stesso ’l A1 a mezzogiorno e ‘n quarto a Ferragosto,vestiti di plastica dura arancione e tungsteno piombato fosforescente — n’importa unasega ar datore di lavoro se l’Inps non n’ha conteggiato bene i bollini e l’ha lasciati ‘n servizio. C’è qua-cosa che non va ‘n questo mondo(e tanto per comincià le strade d’estate si dovrebbero sistema’ la notte).

L’anziano é ‘n punizione costante. Truffato su internet, derubato ‘n casa, minacciato dar cardo, molestato dall’aria condizionata, sciupato dalla pressione ‘nterna ed esterna, deteriorato per frittomisto, per la televisione deve sta’ tutto ir giorno solo alla televisione a sentì i programmi che ragionano de’ perìoli che ci sono per l’anziani che trasgrediscono le regole della televisione. Che poi, se i truffatori raggirano l’ottuagenari per portanni via l’ori quando sono ‘n casa e te ni dici di stacci per mesi finché ‘un torna ir freschino, semplifichi il lavoro a migliaia di malintenzionati!

Io non dico a’ vecchi d’esse’ imprudenti, ma nemmeno di tumulassi prima der tempo. È inutile cresce’ sennò con l’idea che l’anziano è saggio ed esperto,se poi da luglio a ottobre me lo tratti come ‘n deficiente arruolato a forza ne’ francescani poveri. Si dovrà usà ir buon senso. Andrà distinto caso e caso.

Mi cela vedo sennò la sòcera che denuncia la nòra giovane perché ni porta a pranzo le melanzane alla parmigiana fritte, ‘nvece der gelato, ar grido di “Maladetta! Te mi vuoi ammazzà! Mi vuoi morta per godetti ir mi’ figliolo! Ora lo dio a Carloconti! Ti fo condannà dar Grangiurì della Palombelli di Fòrumme!”.

Poi, nonne, se vi rioverano, pensano v’abbia rincoglionito ir cardo — ‘nvece, vedrai, è la televisione.

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