ATTUALITA’

Divagazione semiseria sull’attualità dei classici
Anna Maria Guideri ci conduce ad una profonda riflessione sulla natura umana.
Siamo davvero degli Stronzi galattici caduti sul pianeta Terra, la nostra cloaca?

Si usa spesso l’aggettivo attuale per designare – apprezzandole – opere letterarie del passato che hanno il pregio di avere anticipato il nostro tempo, soprattutto nel prevederne gli aspetti più discutibili. A pensarci bene è piuttosto curiosa questa soddisfazione mista a compiacimento nel constatare, grazie ai capolavori del passato, aspetti della natura umana tanto poco encomiabili quanto tristemente prevedibili e reiterati all’infinito. Stranamente, scoprire di essere ancora – nel 21° secolo – quelli della pietra e della fionda (per dirla con S. Quasimodo), ci dà una specie di eccitazione, la sensazione di possedere un’identità collettiva inaffondabile in grado di sopravvivere a tutti gli attacchi e alle trappole che il progresso umano e civile ha seminato lungo il nostro cammino. Il valore dei capolavori letterari si misura dalla loro lungimiranza nel prevedere il peggio dell’umana specie con grande soddisfazione della specie stessa. Ogni poesia che parla della guerra e dei suoi orrori ci piace più di quanto ci addolori perché, per fortuna, la guerra c’è ancora e, grazie alla poesia scopriamo che non siamo cambiati per niente. Attuale è la violenza perpetrata fin dalla notte dei tempi, come altrettanto attuale è lo sgomento che la poesia ci trasmette regalandoci un senso consolatorio di assoluzione e di continuità. Così è per tutti gli altri lati oscuri della natura umana: la brama di potere, l’inganno, l’egoismo, l’odio, l’ingiustizia che si perpetuano senza sosta dall’infinito passato. Più essi ci rappresentano, più ne siamo lusingati. I grandi autori greci e poi Dante, Shakespeare, Goethe, Leopardi, Manzoni … ci hanno ritratto fedelmente e sono tutt’ora meravigliosamente (sic!) attuali – per merito loro più che nostro – tanto che più sono citati più ci sentiamo gratificati perché l’attualità ci dà il senso dell’immortalità: siamo pezzi di merda indistruttibili! Se nemmeno le guerre, le calamità naturali, le pandemie, le ingiustizie ci hanno cambiato – Il gattopardo docet – ciò significa che siamo stronzi resistenti ad ogni trattamento terapeutico e per questo … geniali! Chi ce ne pole con noi? Le opere classiche hanno nobilitato e riscattato la nostra oscurità trasformandola in luce e consegnandola per sempre alla “bellezza.” Sarà l’orgoglio di essere così come siamo a frenare la spinta propulsiva verso la palingenesi? Però senza nulla togliere al merito dei grandi autori classici, mi chiedo: come potevano non essere attuali se la natura umana è così da sempre senza soluzione di continuità? Sono loro che si sono proiettati in avanti o siamo noi che siamo rimasti indietro? Hanno indovinato tutto? Per forza! Infatti, a fronte delle mirabolanti scoperte e invenzioni che hanno gloriosamente segnato il nostro cammino, risultano abbastanza irrilevanti i progressi etici e civili dell’umanità. Conclusione: siamo figli di puttana e lo saremo sempre. A prescindere dai classici, merde si nasce e noi, modestamente, lo nacquimo!

Anna Maria Guideri, 21-10-2023

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