La svolta green

pensierini oziosi d’un ozioso

Un bello spirito della corte stellata, mi pare un certo Marcomai, ha scritto un pezzetto sulla incongruenza dei cinesi che sono diventati i leader al mondo nelle tecnologie verdi (batterie, pale eoliche, pannelli solari ecc) ma che per far questo usano il carbone e quindi inquinano. Questa argomentazione viene riportata anche in TV dal noto guru Federico l’Apostata e sembra una di quelle veline prodotte da uno dei Think Tank che i neocon continuano a foraggiare per diffondere nel mondo la buona novella che gli americani sono buoni e vogliono liberare tutti dalle loro gabbie e cattivi pensieri, anche a costo di sane bastonate, per il loro bene, se non capiscono. Non so se è vero ma accettando questo postulato dei cinesi e del carbone mi viene in mente un quadro plausibile. I cinesi inquinano ora per pulire dopo: ad occhio sarebbe un sacrificio comprensibile e forse proficuo, perlomeno rispettoso delle future generazioni. Ma gli europei che dicono che il Green non si può fare perché rallenterebbe la produzione delle industrie (inquinanti), e gli americani che del brucia brucia hanno fatto il grido di battaglia “Burn, burn!” (oppure: “Drill, baby, drill” o “Energy independence” o “Unleash American energy”) fregandosene bellamente dell’ecologia?. Quindi: i cinesi sono cattivi perché inquinano per poi non inquinare, gli europei e gli americani invece sono buoni perché inquinano per poi inquinare. C’è qualcosa che non torna.

Gian Luigi Betti
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