Pace No guerra

Fonte Facebook Enrico Rossi 19-2-25
Titolo redazionale

Buongiorno.
L’incontro in Arabia Saudita tra russi e americani ha posto le basi non solo per una trattativa sull’Ucraina ma anche per un accordo più generale sui rapporti economici tra i due paesi.
L’Europa, come abbiamo già scritto, è caduta in una trappola. Lo rivela anche l’intervento di Draghi a Bruxelles, tanto lucido nell’analisi del nuovo quadro internazionale, quanto sbagliato nel continuare a proporre vecchie ricette liberiste e politiche per spese militari, dimenticando oltretutto le responsabilità personali in quel bellicismo europeo che è all’origine della attuale crisi dell’Unione.
Per rientrare in gioco da parte dell’Europa non basta certo persistere nella retorica del sostegno a Kiev, con qualunque mezzo, come propone Bruxelles e Parigi.
Ancor meno vale, francamente, il richiamo alla NATO, alla fedeltà atlantica, in momento in cui l’offensiva anti europea viene condotta in primo luogo dall’alleato americano.
L’Europa ha ragione quando rivendica una pace giusta. Per essa, in verità si sarebbe dovuta impegnare in passato, con proposte ed iniziative.
L’occasione, come scrivemmo, si era presentata già pochi mesi dopo l’inizio della guerra con il fallimento dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Si preferì invece seguire pedissequamente Biden e addirittura andare oltre, superarlo sulla linea sciagurata del conflitto fino alla “vittoria finale”.
È stato un errore madornale di cui l’Europa ha pagato le conseguenze in termini economici e che è all’origine dell’isolamento e dell’irrilevanza umiliante che sta oggi vivendo.
“Fate qualcosa vi prego” chiede pateticamente Draghi nel suo intervento al parlamento europeo.
C’è una sola cosa che si dovrebbe fare.
Capire che i tempi sono cambiati e avanzare una proposta di pace, premendo su Zelensky e sviluppando una propria diplomazia europea verso le grandi potenze mondiali, Stati Uniti e Russia, senza dimenticare la Cina che non può essere certo esclusa dal tavolo delle trattative.
A Meloni che si schiera con Trump non si può contrapporre la difesa di questa Europa, debole, divisa e bellicista, pronta a sacrificare ancora una volta il welfare per sostenere una inutile corsa alle armi.
Il PD, a mio avviso, deve capire che l’Europa per la quale merita battersi è diversa da quella attuale, ed è una forza che opera per la pace, per la giustizia sociale per i diritti e per un ambiente sostenibile.
Altrimenti l’offensiva dell’estrema destra crescerà ancora e si rafforzerà nei diversi paesi, in Germania, in Francia, purtroppo consolidandosi anche dove ha già vinto.

Commenti
Adolfo Guadagni
Benvenuto anche lei fra i “putiniani”. È l’accusa vergognosa contro chi, sin dall’inizio della guerra, ha invocato ciò che dice. Parole nel deserto. Purtroppo il PD non andrà nella direzione che auspica anzi, ancora una volta si impegnerà a fare concorrenza alla destra nel modo sbagliato.

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