L’articolo tradotto in italiano si può leggere sul sito 42rosso
Riassunto a cura degli autori
Sosteniamo che la guerra in Ucraina e lo strumento delle sanzioni dovrebbero essere inquadrati in una lunga tendenza – dalla globalizzazione e gli squilibri internazionali che essa genera, al successivo movimento di “de-globalizzazione” – che ha avuto un ruolo fondamentale nella preparazione della guerra. I protagonisti del conflitto sono più propriamente identificati con i due blocchi di stati le cui economie sono ancorate rispettivamente agli Stati Uniti o alla Cina, rispettivamente il principale debitore e il principale creditore del mondo. In questo contesto, la distinzione tra sanzioni e politiche protezionistiche è sempre più sfumata, mentre entrambe sono sempre più intrecciate con la politica di difesa.
Sintesi schematica del saggio
Introduzione
- Contesto: Invasione russa in Ucraina segna un punto di svolta nel capitalismo mondiale.
- Definizione di “friend-shoring”: Sviluppo di relazioni economiche tra paesi alleati, limitando interazioni con aggressori e regimi antagonisti al capitalismo liberale.
- Tesi principale: La guerra in Ucraina non è l’inizio della de-globalizzazione, ma piuttosto la sua conclusione, radicata in fattori precedenti e le politiche di sanzioni sono parte di un processo consolidato.
Relazioni causali e leggi del moto del capitalismo
- Prospettiva socio-storica: Necessità di integrare analisi comportamentale con strutture profonde del capitalismo.
- Economia Politica Internazionale (IPE): Le relazioni internazionali sono più influenzate dall’economia che dalla sicurezza.
- Obiettivo: Identificare tendenze storiche nel capitalismo e comprenderne le implicazioni nella guerra moderna.
Le sanzioni precedono la guerra
- Evoluzione delle sanzioni: Utilizzate ampiamente da parte degli Stati Uniti e altri paesi ancor prima dell’invasione del 2022.
- Classificazione delle sanzioni: Distinzione sempre più difficile tra sanzioni e politiche protezionistiche.
- Riflesso dell’ineguaglianza: Le sanzioni sono parte di una strategia per affrontare le violazioni delle regole internazionali.
Protezionismo discriminatorio
- Interconnessione di sanzioni e politica commerciale: Meccanismi protezionistici rinforzano e si mescolano alle sanzioni.
- Legge di difesa della sicurezza nazionale: Normative che mescolano come la sicurezza economica e la politica commerciale non siano più separabili.
- Esempi pratici: Misure contro la Cina e altri avversari strategici da parte degli USA.
Analisi della categoria “friend-shoring”
- Origini precedenti all’invasione: L’approccio “friend-shoring” emerge da politiche già in atto legate a sanzioni e dazi.
- Evidenza di continuità: Non è solo una risposta all’invasione russa, ma il risultato di misure politiche accumulate nel tempo.
Conclusione
- Inversione dei ruoli mondiali: Tendenza crescente verso il protezionismo discriminatorio nei paesi occidentali in contrasto con la promozione del libero scambio da parte della Cina.
- Squilibri e conseguenze: Le politiche economiche scarsamente resistenti portano a conflitti e alla guerra moderna.
- Critica alla visione prevalente: Necessità di riconoscere che le sanzioni e il protezionismo sono stati precursori e che la guerra rappresenta un’espressione complessa di dinamiche storiche pre-esistenti.
Nota finale
Il saggio sottolinea che il conflitto in Ucraina deve essere interpretato come frutto di una lunga serie di eventi storici e dinamiche di potere nel capitalismo globale, non solo come un’esplosione improvvisa causata dall’invasione russa.
Leggi l’articolo tradotto in italiano QUI