Il Guerin Meschino

La crociata della II guerra fredda

Sull’ampio fronte del capital globale,
ove libertà è gridata, equità calpestata e giustizia non cale,
s’appresta una ciurma d’Occidente,
a muover contro il mandarin d’Oriente.

Lo yankee in testa, altri con aria un po’ dimessa,
far fronte occorre a celebrar la messa.
Tutti uniti al grido: noi soli siam nel giusto
che altri non s’azzardino, che non ci prendan gusto!.

È molto dolce il frutto del capitale,
per cui il pan d’altrui mai sa di sale,
in particolar quando ti costa il giusto
cioè niente: basta arraffar l’altrui, e proprio qui sta il gusto.

Nostra del Kapital è l’invenzione,
tutto il resto è mala imitazione.
Socialismo di mercato, ma quando mai c’è stato?
Son cineserie, robe dozzinali… comunismo confuciano?
ma non suona davvero troppo strano?

Per non parlare dell’intervento dello Stato,
quel welfare, quel riformismo, quella socialdemocrazia…
che vorrebber spianar il dislivello, mitigar la natural diseguaglianza,
tra questo e quello, che invece è il toccasana della panza.

Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato,
chi ha avuto avrà e chi ha dato darà,
questa è la giusta equazione, l’asimmetrica porzione
del natural rapporto tra il povero e il riccone.

Non c’è gocciolamento, né invisibil manina santa che tenga,
son teorie… sol vale l’aurea legge del Menga,
per cui: chi l’ha preso nel culo se lo tenga.
In conclusion: idea assai barlaccia
sarebbe di pretender una qualche piccola equità
tra chi proprio tutto e chi proprio niente ha.

Non è nella natura nelle cose:
il forte mangia, il debol vien mangiato e così sia,
con buona pace d’ogni idealistica utopia.
Partiamo dunque alla conquista dell’intero mondo,
benché arso e inquinato, almen fintantoché ancora è tondo.

Sull’altro fronte, con analogo ardore,
s’appresta alla tenzone il dorato imperatore;
grande la forza, saldo il suo intelletto
per cui, a nessuno andrà bene, ci scommetto.

Il Baffo Aretino, 26-7-2021