Ancora LIB e poco LAB in Gran Bretagna

La rassegna è curata da Gian Luigi Betti. Le fonti sono citate. Gli abstract sono fatti dall’IA. L’immagine in evidenza è tratta dal film Il Gattopardo

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Il capitalismo britannico cambia cavallo per non cambiare nulla. I lavoratori potranno accettarlo?
Il Pungolo Rosso

da Il pungolo rosso – Sinistra in rete

Le elezioni anticipate in Francia e Gran Bretagna, tra fine giugno e la prima settimana di luglio, preannunciano scossoni politici ma, a guardar bene, più di facciata che di sostanza: in Francia sarà il ballottaggio a decidere se il Rassemblement National di Le Pen otterrà la maggioranza in Parlamento; in Gran Bretagna è data per certa la vittoria dei laburisti dopo 14 anni di governo Tory. Quel che è certo è che l’alternanza politica nel Regno Unito non porterà a grossi cambiamenti della linea politica dei precedenti governi conservatori, soprattutto sul tema della guerra e dell’economia di guerra, su cui convergono praticamente tutti i partiti che sono nel “gioco” elettorale. D’altra parte l’attuale leader laburista, Keir Starmer, diversamente dal suo predecessore Jeremy Corbyn, compete con il premier conservatore Rishi Sunak e con i liberaldemocratici per il sostegno del grande capitale, che gli sta facendo credito.
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ABSTRACT DeepAI

Il testo analizza le elezioni in Francia e Gran Bretagna e sostiene che il cambiamento politico non porterà a significativi cambiamenti nella politica economica e militare britannica. Il leader laburista Keir Starmer compete con il premier conservatore Rishi Sunak per ottenere il sostegno del grande capitale.

I due partiti principali britannici, laburisti e conservatori, sono accomunati nel loro sostegno alla spesa militare e all’appoggio all’Ucraina contro la Russia. Entrambi vogliono aumentare la spesa militare al 2,5% del PIL e mantenersi fedeli alle alleanze con gli Stati Uniti.

Il testo critica anche la Brexit, che non ha portato a miglioramenti economici per i lavoratori britannici, ma solo a un aumento della disoccupazione e della povertà. I due partiti principali continuano a sostenere la Brexit, che è stata una scelta volta a rafforzare la posizione del Regno Unito come potenza militare e economica globale.

Inoltre, il testo analizza i programmi elettorali dei partiti britannici in merito alla gestione della crisi economica, alle tasse, alla sanità, all’immigrazione e all’energia. In generale, i due partiti principali promettono di mantenere le politiche economiche neoliberali e di aumentare la spesa militare.

Il testo conclude che l’alternanza politica non cambierà sostanzialmente la situazione economica e sociale del Regno Unito, poiché entrambi i partiti sono legati al grande capitale e alle istituzioni imperialiste.

ABSTRACT Perplexity

## Sintesi dell’articolo
****Contesto politico nel Regno Unito****
– Nelle ultime elezioni, i lavoratori e le loro famiglie hanno dato più voti ai conservatori che ai laburisti, nonostante gli obiettivi programmatici dei partiti siano sostanzialmente simili.
– I “grandi gruppi” sembrano decisi a cambiare cavallo, probabilmente a causa dell’instabilità politica e della crisi economica che non riescono a risolvere.
– La scelta militarista dei partiti si contrappone alle aspettative di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro espresse dai lavoratori attraverso scioperi e manifestazioni.
****Questioni chiave****
1. **Immigrazione**: Tutti i partiti vogliono ridurre l’immigrazione, con proposte come limiti legali, più polizia ai confini e espulsioni. Però i conservatori vogliono anche assumere immigrati qualificati per la sanità.
2. **Tasse e “classe media”**: I conservatori promettono tagli alle tasse sul lavoro e sulle pensioni, mentre i laburisti vogliono tenere basse le tasse sulle imprese. Entrambi vogliono far lavorare di più le donne.
3. **Brexit**: Entrambi i partiti confermano la Brexit come libertà di azione economica e politica per il capitale britannico, nonostante i risultati economici deludenti.
****Conclusioni****
– Le lotte dei lavoratori, come scioperi e manifestazioni, rappresentano un segnale importante, ma per dare continuità a queste spinte è necessaria un’autorganizzazione della classe operaia in modo autonomo dai partiti borghesi.
– La via d’uscita che punta sui laburisti avrà un respiro limitato, dopodiché le alternative si porranno in maniera più radicale.[1]

ABSTRACT NotebookLM

La fonte è un’analisi critica dei programmi elettorali dei principali partiti britannici, Laburisti e Conservatori, in vista delle elezioni anticipate. Nonostante l’alternanza politica, entrambi i partiti propongono soluzioni simili, assecondando le richieste dell’establishment imperialista britannico e del grande capitale. I punti cardine di questa convergenza sono l’aumento della spesa militare, il sostegno all’Ucraina e la conferma della Brexit, considerata funzionale agli interessi economici del Regno Unito. Nonostante le promesse di miglioramento del welfare, il taglio delle tasse e il controllo dell’immigrazione, l’analisi evidenzia come i conti non tornino e come, con ogni probabilità, saranno i lavoratori a pagare il prezzo di queste scelte politiche. La fonte conclude sottolineando come l’assenza di un’alternativa politica reale lasci spazio alla possibilità di un’iniziativa di classe, capace di opporsi alla corsa al riarmo e ai sacrifici imposti alla popolazione.
KW
Guerra, Tasse, Brexit, Lavoro, Immigrazione,

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