I miliardari governano l’America e si arricchiscono grazie alle bolle finanziarie legate al loro stesso potere politico. Trump, in pochi mesi, ha più che raddoppiato il proprio patrimonio. Eppure, continua a raccogliere consensi tra le fasce più deboli. Forse perché l’alternativa non può essere un Partito Democratico troppo vicino ai grandi capitali.
Sono sempre più convinto che la forza di Trump sia dipesa dalla reale mancanza di alternative credibili; se ci fossero sarebbe davvero difficile rendere credibile la sua narrazione “popolare” tanto cara anche alla destra italiana. Forbes ha pubblicato la tradizionale classifica dei miliardari mondiale da cui emerge un primo dato chiaro: i super ricchi hanno vinto la lotta di classe, direi per abbandono. I miliardari sono infatti 3208 e hanno un patrimonio complessivo di 16 mila miliardi di dollari, con i primi cinque, guidati da Musk, che ne totalizzano oltre 1000. Naturalmente dei primi 25 miliardari 18 sono americani. Il dato politico interessante però è ancora un altro. Tra i miliardari figura il presidente Trump che dal marzo del 2024 ad oggi ha raddoppiato il proprio patrimonio personale passando da 2,3 a 5 miliardi di dollari, in larga misura per la corsa delle sue società e per le sue operazioni in criptovalute. E, sempre nel club dei miliardari, figurano oltre al già ricordato Musk anche due ministri dell’amministrazione Trump, Howard Lutnick e Linda Mac Mahon. In pratica, i miliardari governano l’America e diventano sempre più ricchi grazie alle bolle finanziarie create attorno ai titoli delle loro società, certamente trainate dal ruolo politico rivestito. E’ davvero difficile immaginare che questa classe dirigente possa essere votata dalle fasce con redditi bassi. Eppure è andata così. Forse, verrebbe da aggiungere, perché l’alternativa a Trump non possono essere i democratici “di Larry Fink” o quelli molto vicini alla costante celebrazione del capitalismo liberale. Non solo negli Stati Uniti.
Alessandro Volpi 2-4-25