il Buon Natale di Ilario Poggesi

FONTE Facebook 16-12-24
Ilario Poggesi

“Buonasera! Non voglio derubarla, vorrei solo chiederle – per cortesia – se ha una moneta. Sa, è da questa mattina che non mangio.”
Anche io non avevo mangiato dalla mattina, ma perché sono a dieta, e così ho guardato le sue mani vecchie e gli ho fatto cenno verso la porta di uno di quei locali da stazione che puzzano di fritto vecchio e odorano di caffè, di quelli dove “si fanno” gli/di aperitivi. Lo sapevo che avrebbe voluto dissetarsi con un cartone di Tavernello, e quindi gli ho sorriso quando probabilmente nulla di quello che vedeva esposto riuscì a placare il suo senso di nausea.
L’ha preso poi il panino, uno di quelli di gomma, e una birra per farsi compagnia. Io ho bevuto un caffè e ho continuato a girare, ignorando colpevolmente tutti coloro che, dopo il terzo, vedendomi fumare mezzo sigaro, mi si facevano incontro con lo sguardo umiliato e le dita pronte a chiederne. Avevo già elemosinato ad una signora che conservava i tratti gentili che dovevano averla accompagnata fino al principiare della fine della vita. Piccola, indossava un giubbino rosa, che mi è parso profumare, e che ho pensato fosse stato lasciato indietro da una bimba. Non so perché, ma quel colore me l’ha persino fatta immaginare mentre allegra dondolava su un’altalena in un parco della città.
C’era freddo, quel freddo tipico delle stazioni, dove l’aria si intrufola e si sbatte incontrandosi a metà, proprio dove la gente sostava col naso all’insù e le spalle irrigidite a proteggere il collo guardando gli orari cambiare e diventare da verdi a rossi, e c’erano i mormorii che ai sibili dell’aria spostata dai pochi treni in arrivo, si univano in un sol coro.
L’uomo del Tavernello, dietro me, salutava una donna che rassicurata sul fatto di non dover essere derubata, frugava dentro una borsa grande e piena di cose, cercava alla rinfusa fino a trovare qualcosa che le ha fatto meritare un ringraziamento. La donna piccola, col viso lucido di crema e il giubbottino da bimba, fumava una sigaretta, con le spalle poggiate al pilastro dove di solito la gente si ferma a guardare gli orari dei treni che non corrispondono mai.
C’era quel freddo che paralizzava i piedi, che non faceva più sentir le mani, quello che alla fine non sai più se siano solo lacrime di gelo o pianto, che asciughi subito per la paura che ti si possano fermare là, irrigidite sul viso, eppure, a una certa ora iniziavano a girare le generose scollature e le gambe ricoperte da stivali lunghi, lunghi. E qualche uomo si voltava a guardare, distogliendo finalmente lo sguardo dal tabellone che non proponeva nessuna buona novità.
Più la notte si inoltrava più il traffico diventava surreale, di persone con i carrelli dei supermercati, spinti tenendo lo sguardo per terra, di ragazzi sudamericani dai capelli incollati dal gel, poco più che bambini, e dell’uomo del Tavernello, che recitava la sua parte a memoria, e della signora piccola e rosa che ora aveva una sporta e a passo lento andava oltre il primo binario, probabilmente a dormire.
Ma c’era un albero di Natale, che sembrava davvero bianco di ghiaccio, e alto che per guardarlo tutto, ancora dovevi volgere il naso all’insù e che man mano che si spegnevano le luci dei negozi, e dei locali che puzzano di fritto e odorano di caffè (di quelli dove “si fanno” gli/di aperitivi insomma), sembrava proprio brillare di più.
Ilario Poggesi, 16-12-24

ALLA BUON’ORA!!

Antonio Floridia commenta su Facebook la situazione del PD e della sinistra in Italia

Leggo una cronaca di un importante convegno di una fondazione cattolica, tenutosi in Vaticano. Vengono riportate, tra virgolette, alcune dichiarazioni di Prodi: “per la verità, io ho sempre pensato che fosse meglio una coalizione per tenere insieme culture diverse. Il ritorno a un ‘mono-partito’ che punti da solo alla maggioranza degli elettori potrebbe anche essere un pio desiderio, ma ormai non esiste in nessuna parte d’Europa. Come fai a pensarlo?” E giustamente il giornalista commenta: “Fine quindi della vocazione maggioritaria…”ALLA BUON’ORA! verrebbe da dire, fa piacere sentirsi dare ragione: forse avevo visto giusto, anni fa, quando avevo parlato del PD come di un partito “sbagliato”, fondato sull’illusione post-ideologica di mettere insieme “centro” e “sinistra”. Non ha funzionato, anzi ha fatto danni, questa idea.
Ma ora PD c’è, ed è giusto che provi ad essere un partito di sinistra, – sinistra, punto e basta; poi – se ci riescono a farlo – sarebbe bene che ci fosse un partito liberaldemocratico ancorato saldamente a sinistra. I cattolici DI SINISTRA stanno nel PD o in altre forze di sinistra, i cattolici liberal moderati staranno eventualmente con questo nuovo partito. E naturalmente, è bene che Renzi se ne stia alla larga: diamogli uno strapuntino e che se ne stia buono. Ieri all’Assemblea Nazionale del PD il nuovo tesoriere del partito, dopo la relazione di Schlein, ha fatto il rendiconto del bilancio del partito: ha detto che solo quest’anno il partito ha potuto risanare la situazione debitoria che si era accumulata: e sapete quando era stato fatto il buco? quasi 10 milioni di euro nel 2016 per la campagna referendaria di Renzi! L’ennesima conferma della sciagura che è stato questo personaggio [la relazione del Tesoriere si può vedere sul sito del PD o su Youtube… :tra l’altro, quest’anno, il PD ha battuto tutti i record del 2X1000: quasi 10 milioni di entrate..quasi 700 mila contribuenti]

Sauro Partini
Il problema più non è stata tanto l’illusione di un partito a vocazione maggioritaria, quanto non averlo costruito proprio un partito vero. Veltroni qui fallì non poco, finendo in una firma leaderistica..; il resto, lo conosciamo

La trebisonda di Mauro Banchini

FONTE Facebook
Mauro Bianchini su Pistoia la solidarietà la politica e le tasse

Colpisce davvero la notizia delle dimissioni, da direttore Agenzia Entrate, di un “uomo retto” (parole usate da Romano Prodi) come Ernesto Maria Ruffini.
In quel posto lui è stato su nomina di governi assai diversi. Ha cercato di contrastare lo scandalo dell’evasione fiscale. E qualche risultato lo ha raggiunto.
Adesso si è dimesso denunciando ciò che è sotto gli occhi di tutti (contrastare l’evasione fiscale – ha detto con amarezza – pare diventata “una colpa”).
A metà novembre abbiamo avuto modo, a Pistoia, come gruppo “Pistoia nessuno si salva da solo”, di presentare la nostra piccola esperienza – di solidarietà e giustizia – in un convegno organizzato dal LAFIS (Laboratorio Fiscale) di Vieri Ceriani.
Un convegno seguito, dall’inizio alla fine, proprio da un attentissimo Ruffini.
Nel suo intervento, riferendosi all’evasione fiscale, Ruffini usò la metafora del ramo segato da chi su quel ramo comunque siede e, segandolo, si fa male, molto male, da solo.
Perchè chi evade le tasse (che se tutti le pagassero secondo Costituzione potrebbero essere più lievi per tutti) non partecipa alla raccolta dei soldi necessari per mandare avanti sanità e scuola, strade e ponti, sociale e sicurezza … Uccidendo, così, le ragioni di una Costituzione basata su diritti e doveri.
E chi strizza gli occhi agli evasori, anche con continui condoni in favore dei soliti noti, fa una politica che piano piano distrugge lo Stato come raffigurato dalla Costituzione.
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Non so quale sarà il futuro di Ruffini, se ci saranno per lui occasioni di impegno politico, diretto o meno. Se sarà lui il frontman di una nuova aggregazione politica capace di attirare chi, deluso da tutto, non ha ancora perso la speranza che qualcosa si muova.
So però che in Italia, in un momento grave come questo, il bisogno di fare qualcosa per – insieme ad altri di altrettanta buona volontà – far tornare maiuscola la “p” di “politica” è urgente. Eccome se lo è.
Mauro Banchini

MOTTI DA LEGARE 38

di Anna Maria Guideri

1 – Caduta di Beppe Grillo: addio alla transizione EGOlogica!
2 – Se la democrazia si fonda sul senso del limite e l’autoritarismo si fonda sul senso di onnipotenza, di cosa ci si meraviglia se la gente vuole il capo solo al comando?
3 -Fiat/Stellantis: smantellantis.
4 – Pace, giustizia, uguaglianza … E’ difficile essere all’altezza dei propri ideali, ma sarebbe già qualcosa se si fosse all’altezza del comune buon senso.
5 – Misteri della fede: L’idolatria del capo non è altro che l’adorazione del vitello d’oro scambiato per un dio.
6 – La suora collusa con la ndrangheta svolgeva un’azione di recupero dei carcerati … ma sono loro che hanno convertito lei alla loro nobile causa!
7 – Parabola femminista. La donna all’uomo: da sono come tu mi vuoi, a sono come te, a sono come voglio io!
8 – Ragione e oscuramento: dalle idee chiare e distinte alle idee confuse e distanti.
9 – Macron in un cul de sac: da MACRON a MICRON!
10 – Meloni minacciata di morte dai neonazisti perché non è abbastanza antisemita … Dai Giorgia, sii te stessa, non ti possiamo perdere!
11 – Tuteliamo il made in Italy, famolo nostrano!
12 – Il Natale dei consumi: lo sfolgorio della vita moderna.
13 – Scambio di offese durante un dibattito: delitto di replica.
14 – Crisi del femminismo: non temo il patriarcato in te, temo il patriarcato in me.
15 – Ci si parla sempre addosso e non ci si ascolta: Attuiamo la strategia dell’attenzione.
16 – Noi abbiamo gli anticorpi contro il fascismo perché ci siamo vaccinati con la Resistenza … dopo 80anni il vaccino è scaduto; ci vuole il richiamo.
17 – Cacciari, uno che pretende di stare dalla parte giusta dicendo spesso cose sbagliate.
18 – L’anello debole della democrazia risiede nel fatto che non è … una dittatura!
19 – Il consenso elettorale premia chi riesce ad inventarsi il nemico più odiabile.
20 – Lavoro precario: diritto e gastigo.
21 – Sinistra in Umbria e in Emilia Romagna: perdenti? Ne’denti!
22 – Moro, Falcone, Borsellino … Si uccidono gli eroi scomodi per farli diventare miti inoffensivi.
23 – Questione di forma. Basta che un partito non si chiami fascista e può essere fascista quanto gli pare!
24 – Civiltà e progresso. Siamo prigionieri di un’intelligenza priva di anticorpi.
25 – Sprechi. Marco Travaglio: un cervello troppo grande per dei pensieri così piccoli.
26 – La sinistra richiama il popolo alla realtà; la destra, con il mito di Atreju, lo attrae con l’evasione … fiscale!
27 – Travaglio sulla Meloni è d’accordo con Italo Bocchino e non sa come fare a non dirlo!
28 – La destra rivendica tanto l’identità nazionale e poi fa di tutto per assomigliare a Trump, Musk, Milei … pardon, sono loro che somigliano a Mussolini!
29 – Trump è un narcisista patologico … perché? Non ne vedo la ragione!
30 – Il prezzo della governabilità: la sinistra perde quando vince e vince quando perde.
31 – Incomunicabilità: il problema è che spesso si sarebbe d’accordo con chi non si capisce … se si capisse e con chi si capisce non siamo d’accordo!
32 – Grillo, un cittadino al di sopra di ogni dispetto.
33 – Grillo dovrebbe ringraziare gli ex grillini perché liquidandolo, hanno dimostrato di avere bene imparato da lui la lezione del vaffa …
34 – Perché ci si meraviglia della vittoria di Trump? Perché non ci si conosce.
35 – Astensionismo: per chi sta male, tutto si equivale e a chi sta bene che gliene viene?

Anna Maria Guideri 15-12-2024

Geni precoci in libreria

TITOLO REDAZIONALE
Cinzia Zanfini, la nostra cara libraia, è rientrata al lavoro dopo la malattia e viene messa a dura prova
FONTE Facebook 14-12-24

GC* arriva in libreria spingendo un passeggino con un bimbo di circa un anno e mezzo. Indicandomi il bambino mi chiede un puzzle adatto a lui.
Il padre, che assomiglia a Furio Zoccani, pedante fino a ogni limite, ci tiene a precisare che l’infante ha esattamente 15 mesi.
Comincio a mostrare dei puzzle di legno quelli da 2/4 pezzi. No mi dice “Furio”. Sono troppo facili suo figlio quella fase l’ha superata da un bel pezzo. Comincio a tirare fuori quelli da 8 pezzi a forma di campana, di pecora, di ambulanza. Non ci siamo. Il 15 pezzi della fattoria? O quello di Bambi? Nemmeno quelli sono adatti. Ormai il pupo è andato oltre. Il 2×24 Disney? Il 48 pezzi dell’Uomo ragno? Il 100 pezzi de La Carica dei 101?
200 pezzi con Peppa Pig?
Nessuno va bene.
Furio mi dice: – No, mio figlio fa dei puzzle molto più impegnativi e poi i personaggi dei cartoni animati sono da bambini piccoli. –
Mi viene da rispondere che un bambino di 15 mesi è un bambino piccolo. Ma, ligia alla regola che non si deve contraddire il cliente, mi taccio. Furio continua a descrivere le abilità del figlio, io sempre più disperata continuo a mostrare puzzle che non accontentano il GC. Il piccolo Einstein intanto è crollato sul passeggino e se la dorme. Alla fine sfodero la frasetta di salvataggio: “Ho quello che fa al caso suo.”
Puzzle Ravensburger 1000 pezzi che riproduce la carta geografica della Germania.
Il GC si illumina : – Questo sì che va bene! –
E va alla cassa a pagare. Io faccio gli esercizi di respirazione. Il bambino continua a dormire beatamente. E il GC, una volta rincasato, inizierà un nuovo puzzle.
*GC = Gentile Cliente.

Cinzia Zanfini 14-12-24 #vitadalibraia

COMMENTI


Maria Milani Genio in erba
Gherardo Del Lungo Hai fatto bene, forse è il nuovo Federico Barbarossa.
Svetlana Živković Anche da queste parti son tutti geni: parlano già perlomeno tre lingue…
Giorgia Zangrossi Se io non lavorassi in un Servizio Clienti, penso che non riuscirei mai a credere a storie come questa… Ma visto che di GC ne sento tutti i giorni, non mi stupisco più di niente!😅😂
Mariangela Caprara Dovevi chiamare la polizia secondo me
Antonio Pirolo Cmq per me ti sbagli, GC non sta per Gentile cliente ma per Gentile Coxxione
Lara Fantoni Secondo me Furio, prima che finisca la post adolescenza del figlio, fa una pessima fine.
Mario Salvaderi Corro su Google a vedere chi è il sig. Zoccani
Maria Luisa La Gamba Complimenti per la tua pazienza Cinzia! 👏👏
Un forte abbraccio! ❤️
Elisabetta Maestrini Povero bimbo, privato del diritto al gioco.
Andrea Semplici Se mi riveli (in privato) quale è la tua libreria, vengo a trovarti come GC…abbraccio
Giancarlo Piani E poi ti viene da pensare: come si stava bene a casa in malattia… Comunque sei stata anche troppo buona…dovevi rifilargli un puzzle da 5.000 pezzi da impazzire, tipo quelli “tutto cielo”.
Lucia Mascalchi Son quelli che a 12 anni diventano dipendenti da sostanze…e ci credo, con quell’ansia da prestazione che si portano dietro da un decennio o si suicidano o si drogano.

Caos siriano

Corrado Cirio sulla Siria
FONTE Facebook 14-12-24
Post della sezione Notizie

Nell’apparente caos Siriano sta emergendo il disegno turco. Erdogan dichiara che le province siriane saranno province turche.
Che i russi abbiano un qualche accordo sembra probabilissimo. Inizio ad avere dubbi sul fatto che siano gli americani a tenere il pallino.
Il ritorno della Siria sotto il controllo “ottomano” sarebbe una straordinaria vendetta della storia.
Sul lungo periodo non sarebbe una gran notizia neppure x Israele, che pure gioisce del caos e bombarda un altro po’… mai come ora le ruote della storia girano velocemente
Corrado Cirio 14-12-24

TORNA “LA VOIE ROYALE” DI MALRAUX NEL MYANMAR

Franco Bortolotti sul Myanmar
FONTE Facebook 13-12-24
Post della sezione Notizie

Ho letto diversi articoli sul sito della BBC che descrivono la situazione instabile del Myanmar (che “ai miei tempi” si chiamava Birmania). Sono storie degne del “cuore di tenebra” di Conrad, o se volete di Malraux.
Un articolo del 2023 racconta la storia della remota città di Lauakking, verso il confine cinese. Storicamente la presenza etnica cinese è forte nella regione, e il controllo politico centrale debole. Dopo la rivoluzione in Cina era in corso una lunga guerriglia dei comunisti birmani, cui nel 1989 la Cina tagliò i rifornimenti, a seguito dell’evoluzione del contesto internazionale (e dello scontro politico fra militari al potere e Aung San Suu Kyi, ma questa è un’altra storia). La guerriglia si frantumò, e un volenteroso comandante, Peng Juasheng, si organizzò per conto suo, allestendo una organizzazione criminale di un certo peso nella regione periferica e povera dello Shan, la cui unica risorsa era l’oppio. I capi militari locali vennero a patti con Peng, non riuscendo a eliminarlo, e vissero tutti felici e contenti. Laukkaing si trasformò in una sorta di villaggio del selvaggio west, però in grande, dove tutto si può comprare. Fra le altre cose, da Laukkaing si gestiva il traffico di oppio, ma Peng ebbe l’intelligenza di diversificare, concentrandosi sui casinò (“scam centres”), fra l’altro divenuti poi centri di lucrose truffe online in tutto il mondo. Nel 2009 il vicecomandante di Peng, si rivoltò contro il capo e il controllo delle case fu assunto da quattro famiglie mafiose, che ottennero protezione dai rappresentanti governativi, in primis il futuro uomo forte del Myanmar; la politica governativa era di assegnare loro il ruolo di una sorta di milizia ausiliaria di frontiera. Min Aung Hlaing, che in seguito è divenuto il capo della giunta militare che governa la Birmania fu il regista dell’operazione di accomodamento con le quattro famiglie. L’attività delle famiglie si è evoluta in campo energetico, infrastrutturale, commerciale, e ha avviato relazioni con atticità analoghe in Cina, a macao, in Cambogia, etc.

Peng, fuggito in Cina, ha rimesso in piedi il suo esercito guerrigliero, MNDAA in Myanmar, ed è morto un paio d’anni fa, con un funerale sontuoso degno di un vero padrino, cui hanno reso omaggio anche i rivali e le autorità militari birmane.
Le case da gioco, vietate in Cina, ma attraenti per i cinesi, fatturavano miliardi di dollari, e hanno richiesto una manodpera imponente; si dice che centomila immigrati (anche dalla Cina) lavorino in condizioni di schiavitù, nelle case di Laukkaing. Nel settembre 2023 la Cina ha chiesto però che la attività delle case fosse impedita. La famiglia più potente, quella di Ming Xuechang (lui stesso ricopriva cariche nella stessa polizia locale, facente funzione di una sua personale milizia), un mese dopo, è incappata in un incidente: mentre era in corso un trasferimento della sua casa da gioco (probabilmente dopo una soffiata) 50 o 100 dipendenti hanno tentato la fuga, c’è stata una sparatoria con molti morti, fra cui probabilmente alcuni agenti della polizia cinese sotto copertura. Questo ha portato ad una richiesta di estradizione da parte dei cinesi, che hanno masso le mani su centinaia (!) di membri delle “famiglie”, adesso processati in Cina, e forse a un cambio di strategia verso il Myanmar; da quel momento le guerriglie locali si sono intensificate (la Cina afferma di non aver cambiato la sua politica di neutralità e non ingerenza), in particolare quella dell’”Alleanza dei tre fratelli” (tre diversi eserciti guerriglieri), che si sospetta abbia l’appoggio cinese.

Però, non traete conclusioni affrettate: questo è solo uno dei conflitti etnici che attraversano Myanmar, e neanche il più importante. Uno dei più noti è quello dei Karen (a sud dello stato shan, di cui si parla sopra). Poi c’è quello dei Rakhin, al confine con il Bangladesh; secondoo le ultime notizie, il fronte AA controlla ora tutto il confine fra i due paesi. Da quelle parti ci sono anche i Rohingya (islamici) il cui esodo per mare ha attirato una certa attenzione; uno dei numerosi punti di attrito e guerriglia fra mondo buddista e mondo islamico. Tutti contro i militari? non è così semplice. I rapporti fra Rohingya e Rakhin sono tutt’altro che buoni, e dopo averli ben perseguitati la giunta militare sta ora corteggiando i Rohingya perché gli facciano da milizia ausiliaria. L’esercito guerrigliero AA fa(ceva?) parte della “Alleanza dei tre fratelli” (vedi sopra), ma gli altri due sembrano più inclini ad accettare le tregue proposta su mediazione cinese. I cinesi preferirrebbero in generale un paese pacificato e tranquillo, che lasci passare i loro convogli di merci, e si trovano a che fare con una molteplicità di guerre etniche, di scontri sociali, con un esercito con cui hanno buoni rapporti, ma che è convinto di avere una missione divina per governare il paese. A proposito, aggornamento della nota rpecedente: tutti i tre signori della guerra superstiti di Laukkaing sono stati estradati in Cina (il quarto sembra sia stato suicidato), non si sa bene come si rimetterà l’economia della regione ora che le case da gioco sono chiuse e i dipendenti sono stati rimpatriati in vari paesi, annche con un “ponte aereo”, il capo della Giunta è stato ben accolto a Pechino.

Franco Bortolotti 13-12-24

Competenze poco competitive

TITOLO REDAZIONALE
FONTE Facebook 12.12.24
Michele Arena su una indagine OCSE

L’OCSE tra il 2022 e il 2023 ha svolto un’indagine sulle competenze di 160mila adulti di 31 paesi. Come scrivono sul Post, “sono solo un campione, i cui risultati non servono a dare valutazioni di rilevanza assoluta, ma sono un’approssimazione di tendenze più generali.”
Gli adulti italiani coinvolti hanno ottenuto in media 245 punti in comprensione del testo (contro una media OCSE di 260), 244 in abilità di calcolo (media OCSE 263), e 231 nella capacità di risolvere i problemi (contro 250 di media OCSE).
Tra i paesi con i risultati considerati migliori ci sono Svezia e Finlandia, al di là del fatto che probabilmente ogni sistema scolastico deve fare i conti con il contesto in cui è calato e quindi i paragoni rischiano di essere semplicistici, nei vari articoli e ricerche che riguardano i due sistemi ci sono alcuni spunti che potrebbero far pensare che un “ritorno” alla scuola di una volta fatta di sacrificio, competizione e obbedienza possa non essere la soluzione.
“In Finlandia la metodologia di apprendimento è l’imparare facendo (learning by doing) e fino a 13 anni non ci sono voti.”
“ln Finlandia il focus è centrato sullo studente e sulle relazioni: si dà più im­por­tan­za al­la re­spon­sa­bi­li­tà e al­la fi­du­cia che al­le ve­ri­fi­che o agli esa­mi.”
“In Svezia quasi tutte le scuole hanno una biblioteca.”
“Gli in­se­gnan­ti in Fin­lan­dia ten­do­no a non da­re va­lu­ta­zio­ni ne­ga­ti­ve agli al­lie­vi. San­no che que­sto ri­schia di di­mi­nui­re la lo­ro mo­ti­va­zio­ne e in­di­ret­ta­men­te di au­men­ta­re la di­su­gua­glian­za so­cia­le.”
“In Finlandia i compiti vengono prevalentemente svolti a scuola. L’obiettivo è quello di mantenere il tempo libero a casa per attività extrascolastiche, promuovendo così un equilibrio tra studio e vita personale.”
“In Svezia non ci sono esami di passaggio tra un ciclo di studi e l’altro.”
“Sia in Finlandia che in Svezia si sceglie la scuola superiore a 16 anni e non 14 anni.”
“Il voto in condotta in Svezia non esiste.”

Michele Arena 12-12-24

Livres des cheveux

TITOLO REDAZIONALE
Cinzia Zanfini, la nostra cara libraia, è malata. Ma legge
FONTE Facebook 11-12-24

In questi giorni sono malata e quindi lontana dai miei GC*. Mi sono messa a cercare per casa “Fondamenta degli incurabili” per curarmi con le parole di Brodskij ma non l’ho trovato. Però ho ritrovato “Una parentesi luminosa” di Marella Caracciolo Chia. Pubblicato nel 2008 da Adelphi Edizioni, è uno dei miei libri del cuore. Un libro nato quasi per caso mentre l’autrice stava facendo delle ricerche su Leone Caetani, quindicesimo duca di Sermoneta e marito di Vittoria Colonna. L’autrice si era incuriosita della storia di Leone Caetani. Viaggiatore, orientalista, membro del Parlamento dal 1909 al 1913, nel 1921 abbandona tutto: moglie, figlio e gli immensi possedimenti ereditati dalla famiglia. Insieme alla sua nuova compagna Ofelia Fabiani e alla loro bambina parte per il Canada e si stabilisce in una cittadina di pionieri tra le montagne dell’Okangan e in quel luogo trascorrerà gli ultimi quattordici anni della sua vita. Marella Caracciolo Chia si chiede il perché di una scelta così radicale e per diversi anni inizia a cercare il carteggio tra Vittoria Colonna e il marito in un viaggio tra gli archivi di Roma, Subiaco, la Pianura Pontina e il Canada ma senza risultati. Nel 2006, casualmente, le ricerche d’archivio portano alla luce anche un’altra vicenda, una storia d’amore breve ma intensa: quella tra la principessa romana e Umberto Boccioni. Un incontro che avviene nel giugno 1916 sul Lago Maggiore dove Vittoria aveva una casa sull’Isolino di San Giovanni, la più piccola delle isole Borromee. I due amanti si incontreranno ogni giorno fino al 23 luglio, meno di un mese dopo Boccioni morirà per una caduta da cavallo. Questo libro racconta una passione rapinosa, una storia vera che ha tutti gli ingredienti di un romanzo: una principessa, un artista, la guerra, un tragico destino, un fascio di lettere nascoste per quasi un secolo.
Molto prima della saga dei Florio, molto prima dei romanzi sulle principesse siciliane o sulle famiglie imprenditoriali lombarde, Marella Caracciolo Chia ci regala una storia – ricca e ben documentata – che ha il respiro della grande narrativa.
*GC = Gentile Cliente.

Cinzia Zanfini 11-12-24 #vitadalibraia

Giovanna Ragionieri
Lo lessi molto volentieri alcuni anni fa, anche per la mia passione per Boccioni. E se le novità stilistiche dell’ultima fase del pittore, con il ritorno al paesaggio, dovessero qualcosa anche all’amore per Vittoria?