Salvini a Campi Bisenzio

da Memorie di Cacania di Gian Luigi Betti: Salvini a Campi Bisenzio ovvero 4 gatti e un cane

4 gatti e un cane anzi 2

Vinco la mia senile ritrosia per le perdite di tempo in stronzate e mi accingo ad osservare con lo spirito e le tecniche dell’etologo il comportamento rituale di un gregge leghista. L’occasione è ghiotta: in quel di Campi Bisenzio officerà la cerimonia il maschio alfa e capo supremo: l’onorevole, si fa per dire, Matteo Salvini. Il grande capo l’ho osservato alla televisione, come riuscire ad evitarlo? Mi è sempre parso odioso per quel che dice e antipatico a pelle, ma non privo di un certo carisma e di una furba abilità politichese: un capetto insomma in grado di fidelizzare e trascinare il proprio gregge, di facile palato, ma ce ne sono di tipo diverso?
Il ritrovo è nella piazza Dante, quella del Comune che si vuole espugnare, alle 10 del sabato 22 aprile 2023. Alle 10,10 arrivo nella piazza: a quanto pare la mobilitazione esterna, dei fan in gita permanente effettiva a supporto del capobranco, pronti ad osannarne qualsiasi stravaganza, a partire dai costumi istrioneschi, è ridotta ai minimi termini. I locali sono ancor meno: in tutto non si arriva a cento capi. Alcuni oratori tra cui il candidato sindaco si avvicendano al microfono spiegando agli astanti come sarà bello il comune strappato ai comunisti (annoto le affermazioni e mi riprometto di chiedere loro dove hanno visto i comunisti, così, tanto per avere un po’ di compagnia). I cordoni delle forze dell’ordine e le troupe televisive soverchiano il pubblico: arriva il capo ed il gregge si divide: più della metà dei presenti si affolla attorno a Salvini con lo stesso eccitato accorrere della anatre quando getti loro del pane nello stagno. Salvini impavido rilascia interviste, dirige le telecamere, esorta, con cenni della mano, gli oratori a continuare a parlare al solo fine di garantire un sottofondo sonoro realistico ad uso del futuro telespettatore. Poi finalmente sale sul palco: sono attento a cogliere i segreti del capo: le frasi ad effetto, la postura, i toni enfatici, insomma tutto il repertorio del buon oratore. Grande delusione: dal vivo la sciarada delle banalità mostra la scarsa convinzione di chi le pronuncia, il tono non è quello di un capo, piuttosto quello di un avventore del bar di paese e di quelli piuttosto scarsi, la postura è rassegnata, tesa più a confondersi che a imporsi. Se qualcuno si fosse aspettato un epigono della grande tradizione oratoria occidentale, nata nelle assemblee dell’antica Grecia e perseguita nel corso dei secoli dai grandi personaggi che hanno occupato un posto nella Storia, si sarebbe facilmente accorto che Salvini non è di quella stoffa. Semplicemente non esiste un personaggio Salvini capo-popolo: esiste il suo avatar mediatico frutto di un demiurgo che ritaglia e cuce in maniera sapiente espressioni e frasi che, se seguite in sequenza naturale e dal vivo, mostrerebbero la loro vacua futilità ed inefficacia comunicativa.
Anche il gregge sembra cogliere la stanchezza della diretta, reagisce appena e senza convinzione, agli ordini dei capi claque.
Ai margini, appoggiati al muro delle case prospicienti il comune, ben distanziati per non essere confusi con i leghisti, una siepe di pensionati si gode il sole ed osserva compunta e silente. Molti sono usciti col cane. Ad un appello più vigoroso del Salvini, risponde uno dei cani con un ululato lamentoso e prolungato. L’intero pensionato si agita e dà segni di approvazione, anche da parte del gregge si avverte un qualche apprezzamento per il diversivo. Poi, concluso l’ululato, l’altro cane prosegue nel suo uggiolio lamentoso e la colonia felina torna al suo pacato ronfare.

Gian Luigi Betti, Campi Bisenzio, 22 aprile 2023

Il cervello, il mio secondo organo preferito

Woody Allen e Anna Maria Guideri – dal web

La sorpresa è arrivata !
Il direttore della George Washington University School of Medicine sostiene che il cervello di una persona anziana è molto più pratico di quanto comunemente si creda. A questa età, l’interazione degli emisferi sinistro e destro del cervello diventa armoniosa, il che espande le nostre possibilità creative. Ecco perché tra le persone di età superiore ai 60 anni puoi trovare molte personalità che hanno appena iniziato le loro attività creative.
Certo, il cervello non è veloce come lo era in gioventù. Tuttavia, guadagna in flessibilità. Pertanto, con l’età, siamo più propensi a prendere le decisioni giuste e meno esposti alle emozioni negative. Il picco dell’attività intellettuale umana si verifica intorno ai 70 anni, quando il cervello inizia a funzionare a pieno regime.
Interessante anche il fatto che dopo 60 anni una persona può utilizzare 2 emisferi contemporaneamente. Ciò consente di risolvere problemi molto più
CARATTERISTICHE DEL CERVELLO DI UNA PERSONA ANZIANA.*
1. I neuroni del cervello non muoiono, come dicono tutti intorno a te. Le connessioni tra loro semplicemente scompaiono se non ci si impegna nel lavoro mentale.
2. La distrazione e l’oblio sorgono a causa di una sovrabbondanza di informazioni. Pertanto, non è necessario concentrare tutta la tua vita su sciocchezze inutili.
3. Dall’età di 60 anni, una persona quando prende decisioni non usa un solo emisfero del cervello, come i giovani, ma entrambi.
4. Conclusione: se una persona conduce uno stile di vita sano, è mobile, ha un’attività fisica praticabile ed è pienamente attiva mentalmente, le capacità intellettuali NON diminuiscono con l’età, semplicemente CRESCONO, raggiungendo un picco all’età di 80-90 anni.
CONSIGLI PER LA SALUTE:
1) Non aver paura della vecchiaia. 2) Sforzati di svilupparti intellettualmente. 3) Impara nuovi mestieri, fai musica, impara a suonare strumenti musicali, dipingi quadri! Danza!
4) Interessati alla vita, incontra e comunica con gli amici, fai progetti per il futuro, viaggia come meglio puoi.
5) Non dimenticare di andare nei negozi, nei caffè, negli spettacoli.
6) Non stare zitto da solo, è distruttivo per chiunque.
7) Sii positivo, vivi sempre con il pensiero: seguente: “tutte le cose buone sono ancora davanti a me!”
FONTE: New England Journal of Medicine.
Per favore, trasmetti queste informazioni ai tuoi amici di 60, 70 e 80 anni in modo che possano essere orgogliosi della loro età

Il duo di picche

Testo tratto da Facebook

LE CRONACHE DI UN ISTERICO

di Giuseppe Ranieri

Te in ruoli direzionali non ti voglio, o non faccio il partito,
Te non devi fare le conferenze, o non faccio il partito,
Te mi devi dare i soldi del 2 × 1000 o non faccio il partito,
Te devi accettare di andare al congresso con me già segretario, o non faccio il partito,
Te devi accettare di andare al congresso senza fare il tesseramento (!!!), o non faccio il partito,
Te non devi fare la Leopolda o non faccio il partito.
Comunque non faccio il partito! #hastatorenzi !
(Portatelo da uno psicologo, ma non da uno bravo, lui coi bravi fa figure di m.)

Caterina

Caterina Betti
Presentazione di un nuovo libro

Il compleanno del Babau è l’albo illustrato che ha risvegliato la mia vena ironica e grottesca, che pensavo fosse morta e sepolta, visto che il pilota automatico del sentimentalismo e dello psicomelodramma hanno la meglio “pure” nei miei momenti creativi. L’ ha capito bene anche Spotify che mentre disegno mi propone queste compilation romantichedallalacrimafacile che passano da My Funny Valentine a Buonanotte fiorellino con una fluidità spiazzante.
Detto questo caro Spotify, non so proprio cosa potrai propormi dopo il Babau e la sua sardonica famiglia, ah ah ti aspetto e sospetto malignamente che farai fatica a stare al mio passo. “Il compleanno del Babau” esce il 14 Aprile in libreria, edito da @albero_delle_matite, grazie a Carlotta Rindone e a @claudiasouzascrittrice per aver creduto nella mia vena burlesca e per l’ accompagnamento durante gli inciampi e risalite. E non è finita qui…😉 #ilcompleannodelbabau #albiillustrati #albiillustratiperbambini #alberodellematite #illustration #myartwork #alberodellematiteeditore

IUS SANGUINIS, IUS SOLI

della serie “ridere in versi per non piangere”
di Anna Maria Guideri

I fattori ereditari del Governo Meloni

Passa un giorno, passa l’altro
e l’Ignazio molto scaltro
con le falsità ci prova:
ogni dì ce n’è una nuova

per resuscitare il mito
del compianto fu Benito.
Con Meloni sta in combutta,
ce la metton proprio tutta

per diffonder la cultura
di una nuova dittatura.
Dosi lievi di veleno
lentamente fanno il pieno

inquinando la memoria …
E’ lo stupro della Storia!
Scopo del revisionismo
è il ritorno del fascismo!

Le bugie sono il concime
che ci vogliono al regime
e anche se ha cambiato nome
camuffando il che e il come,

il fascismo è sempre quello:
il lavaggio del cervello!
A ottant’anni di distanza
resta ancor la somiglianza

fra il regime criminale
e il governo attuale,
suo erede e discendente
e in sostanza connivente.

Sono molti i connotati
dal regime ereditati ….
Questa loro revisione –
si può dire – è quasi un clone:

alla stampa la censura,
lotta alla magistratura.
Forti son l’omofobia
e anche la xenofobia,

così come il sovranismo
nonché l’antieuropeismo.
Favorisce gli evasori
che son veri malfattori …

Care sono alla Meloni
tante discriminazioni.
E così, figlia devota,
lei Benito segue a ruota

e impersona il proprio ruolo:
fedeltà al sangue e al suolo
ed al Duce unico e solo

Anna Maria Guideri, 04-04-2023