La finocchiona

Andrea Rauch da Facebook

Che il perbenismo puritano degli americani potesse spingersi fino a intaccare il senso del ridicolo lo avevamo sempre sospettato, e che si potesse , su questa stessa pagina Facebook dove sto scrivendo in questo momento, censurare i nudi di Michelangelo, lo potevamo mettere in conto. Ridicolo, si dirà, ma siamo avvezzi a tutto, e di certo nulla ci si stupisce più di tanto.
Leggiamo però adesso che nelle maglie della censura si è impigliata anche la “finocchiona”, famoso e prelibato salume toscano, insaporito da semi di finocchio. Che, ci risulta, sia del tutto innocente, anche se può riuscire un po’ pesante. La “finocchiona”. Siamo certi, peraltro, non siano socialmente pericolose le “penne all’assassina” oppure, possiamo giurare che, ahinoi, gli “spaghetti alla puttanesca”, non alludano a nessun orientamento sessuale definito. Mia zia, che gestiva una trattoria, li chiamava “spaghetti alla maialona”, ma crediamo che anche questo nome si sarebbe impigliato nelle maglie di Facebook.

Commenti su facebook
J.G. : E le famose “palle del Miniati”?
A.M. : Intelligenza artificiale e stupidità della stessa
I.M. : Che voglia di un paio di fette di finocchiona lasciamo a loro l’orrendo burro di arachidi
P.P. : E i cojoni de mulo di Norcia, allora? Pavento crociate.
F.G. : … solo per gli appassionati di prodotti tipici “Fava lunga delle Cascine” baccello lungo 30 cm 😉

Dr. Jekyll

Dalla serie le Missive impossibili di Sandra Vegni

Londra., Fine ‘800, stesso domicilio

Stimatissimo Dr Henry Jekyll
Che poi ‘stimatissimo’ si fa per dire, lo metto per pura forma – dato che lei, caro il mio dottore, sembra tenere tanto alla forma – ma, se proprio devo essere sincero, io non la stimo per niente.
Ma come diavolo le è venuto in mente di preparare quella orrenda pozione e di berla, fra tremendi conati e dolori lancinanti, per far uscire il peggio di se stesso?
Non sarebbe stato meglio continuare la sua onesta e noiosa vita di studioso stimato ed apprezzato? Invece eccomi qui, brutto nell’anima e, come se non bastasse, orrendo nel corpo.

Ma io, my dear doctor, io non ci sto! Non sono io l’essere repellente e disgustoso, è lei. E’ sua la violenza incontrollata, la smodatezza dei costumi, la crudeltà.
E invece di nasconderla, come ha fatto per anni, l’ha voluta mostrare. Senza svelarsi, però, come tutti i vigliacchi. Facendo in modo che tutto ricadesse su questa mia povera, deforme testa di creatura delle tenebre. Lei è un bel codardo, caro dottore. E un ipocrita. Si tiene il bello e il buono e rovescia su di me i suoi vizi tremendi.

Perché le scrivo? Vede forse altro sistema per comunicare fra di noi? Se c’è lei, io non ci sono e quando io prendo vita, si sospende la sua.
Le lascio questa lettera nel laboratorio, bene in vista perché la legga al suo risveglio: si vergogni e invochi il demonio sulla sua testa e non sulla mia.
Io sono il suo lato peggiore e lei abbia il coraggio di guardarsi dentro: quanta orrenda bruttura si alberga nella sua mente mentre continua, di giorno, la sua menzognera esistenza e io mi dibatto, nelle tenebre, avvinto dal male e dal demonio. E non posso che soccombere perché di ‘male’ son costruito.

Ma il brutto e cattivo non sono io, Henry, sei tu.
Abbi il coraggio di metter fine alla tua, e alla mia, esistenza. Io non perdo che il buio della notte londinese, tu perderai il tuo mondo ipocrita ma metterai fine, finalmente, alla scia di dolore che circonda le tue malefatte, alla tua parte oscura.

Dammi questo sollievo, ti prego, trova il coraggio in mezzo alla tua diurna viltà, fai che il mio corpo deforme mai più si debba celare negli angoli sporchi e maleodoranti di questa città, dammi requie, toglimi la vita che mi hai dato.

E pentiti dei miei peccati. Sono i tuoi, lo sai.

Addio
Edward Hyde

Sandra Vegni

Il donzelletto vien …

Il donzelletto vien nell’ Aula Magna
in sul levar del sole
col suo fascio di rabbia e reca in petto
un cesto pieno di male parole.

Onde siccome suole
ad armarsi si appresta
calcando sull’arruffato crine
l’elmetto, al fine
d’impallinar in mezzo a tal consesso
il PD e tutto il suo Congresso.

E così riede fra gli scranni e pensa
– urlando, il mentitore –
al desiato dì del suo riscatto
quando, nella finale soluzione
farà fuori PD ed opposizione.

Il manganello odi senza tregua
picchiare non a destra, solo a manca
per accusare la sinistra stanca
d’esser mafiosa e così la frega!

Donzelletto furioso,
la tua trista sortita
ha reso il giorno d’ingiustizia pieno,
giorno cupo ed osceno
che precorre al declino di tua vita
e della tua carriera immeritata
da Donna Giorgia voluta e pilotata.

Paga, Donzelli mio, colpa tua grave,
stagion lieta è cotesta;
altro dirti non vo’,
ma la tua testa,
s’anco tardi cadrà …
SARA’ UNA FESTA!

Anna Maria Guideri, 06-02-2023

Libera nos Domine

Libera nos Domine.
Dal politicamente corretto
Dai tatuati che miagolano parole disperate
Da chi continua a cantare
anche se fatica pure ad ansimare.

Libera nos Domine.
Da te stesso
dai tuoi apostoli in gonna
che però odiano qualunque uomo
che si senta donna.

Libera nos Domine.
Anzi facci un piacere
Sparisci tu con tutti gli amici tuoi
e portati dietro anche gli inginocchiatoi

Spartaco Marchiani, Torricini, 8 febbraio 2023

Basta con le fiabe!

Biancaneve è stata veramente sfortunata perché, come dice la fiaba, quando nacque le morì contemporaneamente la mamma. Come incipit suadente ed accattivante, in grado di accompagnare gli innocenti ed infantili sogni di molte creature non è male. Immaginate un po’ una di esse se ascoltasse questa fiaba: come minimo le viene il dubbio che la sua mamma sia quella adottiva.

Leggi tutto “Basta con le fiabe!”

L’AVVOLTOIO

da Facebook una interessante riflessione di Andrea Rauch

Ammettiamo subito di avere dei preconcetti, e molti. E che Giovanni Donzelli non ci è simpatico, sopratutto per ragioni ideali, e politiche.
Donzelli non fa mistero di essere orgogliosamente “fascista”, e il resto passa in secondo piano, anche se il resto è un’arroganza tutta “fiorentina” e un’aggressività che raramente si erano viste. Arroganza “fiorentina”, abbiamo detto, ma senza quella carica di naturale simpatia che spesso accompagna la “fiorentinità”, e con in più, quasi per buon peso, un’insopportabile acrimonia che si sposa sempre, come una seconda pelle, al personaggio.
L’aggresssività di Donzelli richiama quella di Vittorio Sgarbi ma c’è da dire che quest’ultimo, essendo da anni entrato in pianta stabile nel numero delle “macchiette” e delle “maschere tipiche”, riesce a diventarci quasi simpatico e tutti i suoi salti sopra le righe ci scorrono ormai addosso come acqua fresca.
Donzelli non riesce ancora a diventare “macchietta”. Resta l’antipatico, bilioso, trucido personaggio che è, in tutto simile a quell’avvoltoio di cui usurpa il nome. Urla ma le sue intemerate non hanno bonomìa, sono acide e cattive e non ci riesce di considerarle un vezzo di gioventù. Tendiamo a prenderlo maledettamente sul serio e non ci sentiamo nemmeno di scusarlo per l’inesperienza che si deve all’età.
Non lo scusiamo perché in fondo si avverte tutto il livore e non resta nemmeno un residuo di quel bon ton che ce lo potrebbe rendere più digeribile.

el Che: dalla soluzione al problema

Dalla Serie: Missive impossibili di Sandra Vegni

Da Ernesto (Che) Guevara, rivoluzionario e medico
a Alberto Diaz Gutierrez (in arte Korda), fotografo

Da un posto imprecisato nell’al di là
A un altro posto imprecisato, sempre nell’al di là

Oggi, 24 marzo 2020

Senor Korda,
O como diable se llama, lei che passò dalla moda alla revolucion, jo le chiedo: ma perché non sei rimasto a fare il fotografo di moda? Ma perché quel lontano 5 marzo 1960 sei venuto a fotografar la nostra commemoration socialista? Le sfilate in passerella non te bastavano? Porqueé me fotografasti? Yo lo sabe que la foto original non era bella – yo tambien fui un buen fotografo e sempre me portavo la camara ne le campagne – ma, no! Nada, tanto la volevi che la tagliasti e la riducesti al mio viso ma … llamarla ‘Guerillero Heroico’! Assistevo a una sfilata, mica a una battaglia campale!
Sì, sì, lo so, che non hai guadagnato manco un peso, che quel gringo italiano si prese la tua foto e la usò, che un traliccio lo fulmini! Anzi, yo credo che proprio l’abbia fulminato! Ma non per il debito, penso.
Insomma, Alberto Korda, fotografo: Guerillero Heroico, tu chiamasti quella foto! Madre de Dios … Guerillero de le magliette, de le spillette, dei quaderni de escola, dei manifesti en le stanze de la comida … guerillero dei bicipiti e delle chiappe! Quei tatuaggi, fotografo, proprio non li sopporto.
Que fossero solo su muscoli tonici … ma invecchiano, diablo, invecchiano e ciondolano e ingrassano e tremulano e con loro il mio povero viso invecchiato, ingrassato e tremulo, deformato!
Dicono che con quello scatto tu mi consegnasti all’eternità. Eternità dei camerini da bagno, dei gadget consumistici, delle tovagliette all’americanos Gringos, hijos de la gran puta!
Son migo quel che ti consegnò alla storia, non te. Maldido.
Muerto fosti in miseria? Bien ti sta, fotografo de mis zapatos. Adios

Hasta siempre
Ernesto (Comandante Che) Guevara

MOTTI DA LEGARE 19

1 – Della serie s’è scampata bella! Il fatto che la Meloni non sia ancora ricorsa al colpo di stato fa sopravvalutare enormemente la sua azione di governo.
2 – La sfida più difficile per la sinistra odierna è quella di convincere se stessa che le idee di sinistra sono giuste davvero!
3 – La democrazie come cartina di tornasole? Il governo della destra post-fascista potrebbe essere l’occasione per dimostrare che le sue intenzioni non erano che farneticazioni.
4 –
Il dramma della sinistra è che non ha una visione, ma una di-visione del mondo.
5 – La destra e la flat-tax: indifferente alle differenze.
6 – Cuperlo: uno stilista di sinistra.
7 – Ironia della sorte. A forza di sacrificarsi per rimediare ai danni altrui, il PD ha finito per essere accusato di avere commesso i danni che voleva riparare.
8 – Consumismo: riempirsi di vuoti … a perdere!
9 – Molti opinionisti sedicenti di sinistra attaccano la destra con argomentazioni così sofisticate che tutti le possono capire tranne … coloro che dovrebbero votare a sinistra!
10 – Rivisitazioni: Anche Nerone ha fatto delle cose buone … Basta con questa mania di toglierci il mito del cattivo! Un ci rimane più nulla! Apriamo una sottoscrizione a favore dei cattivi della storia: anche loro hanno un’identità da difendere!
11 – La destra vince perché è molto più brava a sfruttare alcuni temi della sinistra, di quanto lo sia la sinistra stessa.
12 – L’utopia serve a fare esistere ciò che non esisterebbe mai.
13 – Fascisti al potere: tranquilli, non ci faremo contagiare dalla democrazia!
14 – Se l’uomo crede di essere Dio, Dio farà di tutto per dimostrargli che si è sbagliato di grosso! Infatti.
15 – Indifferenza: restare immuni alle tragedie del mondo.
16 – Se la sinistra fosse un virus non avrebbe problemi di diffusione … Infatti la destra non ce l’ha!
17 – Chi non si preoccupa del disordine mondiale o abita altrove o ci sguazza fino al collo.
18 – Il conflitto Russia/Ucraina più aumenta, più diventa normale, ma solo per chi non è né russo né ucraino.
19 – TV trash: finché c’è libertà non c’ è speranza!
20 – Chi pensa che alle ingiustizie non vi sia rimedio, non è interessato a porvi rimedio.

Anna Maria Guideri, 02-02-2023

Un Dibattito Bizzarro

Nel consiglio del comune di Porta un giorno si discuteva su un investimento che era stato già deliberato ma successivamente respinto dalla Corte dei Conti. Com’è noto, essa è un organo che esercita un controllo nella contabilità pubblica relativo alla gestione economica e finanziaria nonché sulla legittimità degli atti.

La posta in palio dal punto di vista politico era notevole perché sul progetto l’amministrazione comunale aveva investito molto in quanto, mettere in cantiere la costruzione di un polo scolastico, avrebbe comportato anche la riqualificazione dell’intero contesto, ristrutturando pure la viabilità.

Quindi in un’aula gremita, preceduto da una fitta polemica sulla stampa locale nei giorni precedenti, il dibattito iniziò in tempi straordinariamente puntuali con l’esposizione del Sindaco. Tra chi prese appunti, chi ascoltò attentamente ci fu anche chi invece, dopo le prime parole, mettendo la testa sui due bracci incrociati nella porzione di spazio a lui riservata, si appisolò accanto al microfono. Finita l’esposizione del Sindaco iniziò il dibattito con gli interventi degli eletti ed il consigliere dormiente venne scosso da un collega, che lo rimproverò:

-Avevi detto che avresti fatto un intervento ed invece sei stato appisolato per tutto il tempo- .
-Non ti preoccupare; guarda qua- replicò lui mostrando una decina di pagine dattiloscritte.

Il dibattito assunse un tono battagliero ed ad un certo punto il consigliere Chieber, soprannominato così perché una volta un collega domandandogli a bruciapelo chi fosse Bertoldo lui rispose sfrontatamente “uno scrittore del Seicento”, alzò la mano chiedendo la parola.

-Quello di cui stiamo discutendo è viziato dall’origine perché l’ intromissione della Corte dei Conti è inaccettabile…- esordì con un tono spavaldo puntando il dito contro il Sindaco -mai visto che dei nobili debbano interferire su ciò che un libero consiglio, espressione del voto popolare, abbia deciso- argomentò alzando la voce e sventolando con una mano i fogli della sua ricerca.

I consiglieri si guardarono ed alcuni del suo partito arrossirono mentre altri abbassarono la testa coprendosela con la mani.

Ironicamente un consigliere dell’opposizione gli gridò “Bravo!” facendo scoppiare una serie di risatine contagiose e Chieber interpretando ciò come un segno di approvazione, si scatenò con una proverbiale progressione.

-Pertanto io preparerò una mozione per l’abolizione della Corte dei Conti. La nobiltà è morta con la rivoluzione francese ed il nostro motto deve essere liberté, egalité, fraternité !- .

Un collega di partito che sedeva alla sua destra, gli suggerì di smettere perché “sei stato chiaro” mentre quello alla sua sinistra fece un cenno al sindaco che pose fine a quella sciagurata concione.

-Consigliere abbiamo già capito il senso del suo intervento, pertanto la invito a smettere- .

Chieber continuò a parlare senza raccogliere l’esortazione ed allora il sindaco tacitandogli il microfono dichiarò:

-La seduta è sospesa ed i capigruppo sono invitati ad una riunione d’urgenza- .

La sala si svuotò parzialmente con alcuni consiglieri che si asciugavano le lacrime per le risate incontrollate mentre il consigliere Chieber, osservandoli, commentò con soddisfazione, rivolgendosi al collega accanto a lui:

-Visto! Li ho fatti piangere- .

Gino Benvenuti da Nero Beffardo

Nero Bizzarro : Racconti / Gino Benvenuti. Il punto rosso, 2022

Nota redazionale

I racconti di Gino sono puntualmente basati su fatti ed eventi vissuti. Anche questo si riferisce ad un fatto realmente accaduto. E poi si parla di élites.

Nota dell’autore

Questo racconto vuole essere una satira impietosa rispetto al livello di preparazione culturale del quadro politico preposto a governare il nostro paese. I social sono il totem a cui si guarda cercandovi un consenso immediato a qualsiasi costo ed il degrado è sotto gli occhi di tutti.

Una presentazione del volume: RaccontiBenvenuti – puntorosso