Epitaffio del Baffo – 2

de apis senectute – de apictute – l’ape stronza che ronza

Inebriante è il profumo del fiore,
rutilante la tavolozza dei colori,
appetitosa la turgida corolla,
dolce il miele ch’essa raccoglie:
di languore si strugge l’ape già stanca,
vano è il ronzare, stanco il suo volo,
non più frenetico il battito d’ali…
vorrebbe, ma non può.

Il pungiglione è consunto ormai
per le antiche battaglie:
anche se il cuore batte e la voglia strugge
appeso è al chiodo il brando del vecchio soldato.
Ronza e pigramente circonvola,
non più è l’alveare a conforto,
non più il piacere del polline con dovizia profuso,
sacra giustificazione d’ogni profana pulsione,
generoso e compassionevole è il fiore a suo conforto,
ma l’ape è ormai vecchia e inutile e stronza…
ma ronza e ronza, vanamente ronza…

Il furto

Mosaico : racconti / Gino Benvenuti. Ed Punto Rosso, 2019
edizioni@puntorosso.it; www.puntorosso.it

In una stazione molto affollata, durante una giornata di Agosto, un giovane lestofante di mezza età, in maglietta, blues jeans, scarpe sportive ed un giubbottino di cotone stretto in vita, stava seduto nelle vicinanze delle macchinette automatiche per i biglietti di lunga percorrenza, osservando la folla che intorno a lui, indaffaratissima, si muoveva freneticamente davanti ai pannelli che indicavano in successione le partenze e gli arrivi dei treni.

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