CAMERATI E CAMERIERI amg

(Al seguito di Sua Altezza Giorgia I)

In questo grande agitarsi intorno a Giorgia Meloni, candidata in pectore alla futura Presidenza del Consiglio de Ministri, prima ed unica donna in Italia – primadonna! – ad aspirare ad una sì alta carica dello Stato, si possono individuare due tipologie diverse di sudditi: i camerati e i camerieri. I primi – i camerati – sono i fedeli sodali che dal crollo del regime fascista in poi accarezzano il sogno del ritorno al beato ventennio che, forse per la prima volta dopo tanti anni, è reso ai loro occhi possibile, con l’elezione di Giorgia Meloni. Sarebbe davvero un gran colpo di c..o riuscire a rimettere la lancetta dell’orologio indietro di cent’anni e potersi al tempo stesso accreditare come destra moderna per aver fatto eleggere per la prima volta in Italia, una donna a capo dell’Esecutivo. Essere reazionari e spacciarsi per innovatori per avere issato a Palazzo Chigi la bandierina femminista è un bel gioco di prestigio! Una destra illusionista la cui attualità è data dalla sintonia che dimostra di avere con il Paese degli Acchiappacitrulli che siamo diventati. L’idea dell’emancipazione femminile non ha niente a che fare con la leader di F.lli d’Italia, la quale, come sostiene Michela Murgia, esercita il potere esprimendo idee antifemministe a dimostrazione che il femminismo non è un fatto di genere, ma di idee. Se vince la Meloni non vince il femminismo, vince la destra che con il femminismo ha veramente poco a che fare. I secondi – i camerieri – invece costituiscono una categoria meno visibile, direi mimetizzata all’interno di un’ampia area politicamente corretta, sostenitrice, in modo generico, dei diritti umani. Sono servitori anonimi , alcuni forse inconsapevoli, quasi clandestini che agiscono sotto mentite spoglie. Sono accreditati come giornalisti, psicologi, sociologi, politologi, opinion maker tout court, ma in realtà sono camerieri e doppiogiochisti. Se da un lato criticano la destra e la Meloni, dall’altra demoliscono l’unica forza politica in grado di osteggiarla attribuendole ambiguità e debolezze a fronte della forza e della coerenza della leader di F.lli d’Italia. Vengono rivolte critiche più apparenti che reali alla Meloni e accuse pesanti ad Enrico Letta colpevole, a detta di Stefano Feltri (Domani 12 Agosto), di aver causato la caduta del governo Draghi per averne difeso troppo l’agenda: siamo ai limiti dell’assurdo! E i giornaloni che tutti – o quasi – sparano a salve sulla Meloni segnalandone i limiti, ma dedicandole paginate e gigantografie che ne esaltano l’immagine a trecentosessanta gradi? E che dire di Massimo Recalcati che, con un notevole sforzo di fantasia, riscontra nel Pd di Letta un’anima populista deleteria per la vittoria contro la destra (La Stampa 17 Agosto)? A fronte di un Letta incerto ed annaspante tra i dietro-front di Calenda e i tormenti del campo largo si sottolineano, con malcelata ammirazione, le doti muscolari della valchiria de’ noantri lasciando che passi in sordina il suo progetto politico. Morale: il Pd è in difficoltà perché non ha Meloni da spendere! Dietro molti personaggi sedicenti democratici e notoriamente ascrivibili all’area del centrosinistra – più subdoli dei camerati – si celano i camerieri della Meloni , quelli che le porgono, su un piatto d’argento, le specialità della casa: la vittoria alle prossime elezioni!

Anna Maria Guideri, 21-08-2022

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