L’inciampo

C’è uno che passeggia tranquillo per i fatti suoi con una pistola carica in tasca.
Arriva un balordo extracomunitario un po’ sonato che s’incazza e lo spinge.
Il tizio nel risollevarsi da terra inciampa e gli parte un colpo che va al cuore del balordo. Preterintenzionale. Il tizio è un personaggio politico locale: il suo capo nazionale dice subito che è legittima difesa, quindi ha fatto bene. Massimo massimo eccesso di legittima difesa.

Il tizio è agli arresti domiciliari in attesa degli eventi.
Dubbio uno: di chi è la colpa? Del balordo o della pistola?
Dubbio due: il tizio è una vittima delle circostanze o un eroe?
Dubbio tre: il tizio è stato in polizia ed è avvocato. Chi gli ha dato la laurea? chi l’ha congedato? chi lo ha lasciato circolare finora?
Dubbio quattro: quanto tempo passerà prima che tizio diventi parlamentare? E di quale banda?
Dubbio cinque: chi dei due è il balordo? Anzi chi dei tre?

Il Baffo Aretino, 22-7-2021

Epitaffio del Baffo – 2

de apis senectute – de apictute – l’ape stronza che ronza

Inebriante è il profumo del fiore,
rutilante la tavolozza dei colori,
appetitosa la turgida corolla,
dolce il miele ch’essa raccoglie:
di languore si strugge l’ape già stanca,
vano è il ronzare, stanco il suo volo,
non più frenetico il battito d’ali…
vorrebbe, ma non può.

Il pungiglione è consunto ormai
per le antiche battaglie:
anche se il cuore batte e la voglia strugge
appeso è al chiodo il brando del vecchio soldato.
Ronza e pigramente circonvola,
non più è l’alveare a conforto,
non più il piacere del polline con dovizia profuso,
sacra giustificazione d’ogni profana pulsione,
generoso e compassionevole è il fiore a suo conforto,
ma l’ape è ormai vecchia e inutile e stronza…
ma ronza e ronza, vanamente ronza…