VA’ PENSIERO …

di Anna Maria Guideri
Immagine : Quadro Elisabetta Nannini L’albero delle parole


(Parole:
Alla ricerca del senso perduto)

E pensare che c’era il pensiero è il titolo di un noto spettacolo di Giorgio Gaber degli anni ’90 sul tema della crisi del pensiero nella società odierna. Ne descriveva la parabola discendente nel passaggio da collettivo a massificato, da individuale a individualista, da consapevole a ignaro e inconsistente. Un’analisi tanto centrata e profetica come era difficile immaginare e temere. È forse utile riflettere che il pensiero collettivo, a differenza di quello massificato, implica consapevolezza individuale e plurale e capacità di elaborare una visione organica della società in senso lato. Il pensiero di massa – o non pensiero – al contrario, risponde ai criteri dei diktat mediatici per conseguire scopi abilmente mistificati e generalmente ignorati. Il pensiero include – come ci insegna il logos – la parola. Pensiero e parola formano una unità inscindibile, astratta e concreta , invisibile e visibile, sostanziale e formale. L’uno non esiste senza l’altra. Se il pensiero viene meno, fatalmente trascina con sé anche la parola che non gli può sopravvivere se non come suono disconnesso, incomprensibile, fuorviante. È quello a cui stiamo assistendo nell’indifferenza generale: la scissione del LOGOS. La qualità delle parole usate è inversamente proporzionale alla loro quantità: meno si pensa più si parla in modo piatto, generico, conformista. Prevale lo stile sloganistico, buono per tutte le occasioni, per dire tutto e niente. Al logos dobbiamo la nostra appartenenza al genere umano (Don Milani). Gli dobbiamo la nostra evoluzione morale e civile , la cultura, la democrazia, il superamento di conflitti insanabili, la ricerca instancabile della verità … Le parole come logos, usate cioè in senso dialettico, sono temute perché hanno il potere di fare e disfare i mondi senza darli mai per scontati. Le parole pensate e pensanti, parlano alle menti, alle coscienze, aprono finestre, indicano orizzonti, costruiscono ponti, ribaltano ordini superati per crearne di nuovi … Per questo sono combattute, oserei dire, perseguitate. Ci stiamo avviando lungo una china che, dal vero, passando per il falso, ci spinge verso il nulla. Assistiamo proprio in questi giorni alla dichiarazione di guerra alle parole delle comunità gay e al ripristino di quelle riferite alle disabilità da parte del presidente argentino Milei con intenti chiaramente oltraggiosi. Stigmatizzanti, o ambigue … Le parole sono ormai contenitori deformabili e adattabili a ricevere tutte le possibili esternazioni prive di senso e di valore. O meglio, il senso che viene loro attribuito è provvisorio, arbitrario, intercambiabile a seconda delle circostanze e delle convenienze: parole usa e getta del tutto conformi al consumismo imperante. Il fenomeno è quasi surreale: a fronte del rischio estinzione delle parole pensate proliferano, infestanti come i virus pandemici, le parole gettate al vento, prive di senso, come esche per le malcapitate prede. Non per dialogare, ma per prevaricare, non per convincere, ma per imbonire, non per chiarire, ma per confondere, non per rispettare, ma per offendere. Se la parola significante perde il suo significato e il suo potere di interlocuzione, cosa ci resta? Quali armi abbiamo per lottare contro l’indifferenza, l’ignoranza, la violenza, l’ingiustizia? Di quali mezzi possiamo disporre per arrivare alla coscienza degli esseri umani se gli esseri umani non hanno più coscienza? Cosa possiamo inventarci per rivolgerci a Trump e a tutti gli oligarchi assetati di potere totalmente refrattari al pensiero? Se non c’è condivisione sul codice d’accesso, l’accesso è impossibile; si precipita rovinosamente dal logos al caos! È ciò che sta accadendo. Se si parla di democrazia , ma ognuno degli interlocutori la intende a modo suo, poche sono le possibilità di dialogare. Se parlando di libertà, c’è chi la intende come libero arbitrio che non prevede limiti di sorta e chi invece ne riconosce i limiti posti dal diritto altrui, non c’è dialogo possibile. Democrazia, libertà, diritti, pace, guerra … le parole sono le stesse, ma i significati sono opposti a seconda di chi le usa; sono incompatibili fra loro. La stessa incompatibilità che c’è fra la forza e la ragione. C’è chi parla di ragione, ma intende forza ragione della forza – e chi parla di ragione come logos, come capacità di accedere ad una verità mediante il ragionamento basato su capisaldi etici, come quelli della nostra Costituzione dove le parole hanno un significato inequivocabile … per chi non ha interesse ad equivocarlo! Se la forza diventa ragione, la ragione cessa di esistere sia come valore che come parola pensata e pensante. È la morte della parola che ci rende afoni, disarmati, soli, privi d’identità. Un lutto difficile da elaborare. Chi siamo, in che mondo viviamo, quali sono i nostri riferimenti, i nostri ideali, il nostro senso? La nostra facoltà più preziosa, il pensiero, che ci permette di comprendere, elaborare, creare, comunicare usando la parola, a volte per colpire, altre per aiutare, ma sempre all’interno di un codice condiviso, sta diventando irrilevante e con essa quanti vi si riconoscono . La nostra forza è diventata debolezza; siamo dei sansoni a cui hanno tagliato i capelli. Le parole vuote fluttuano disordinatamente nello spazio, indistinguibili, incapaci di farsi “carne”, di consistere, d’interpretare la realtà nel suo essere e nel suo divenire. Parole anonime, sbatacchiate qua e là, costrette ad indossare abiti prestati dai simulatori di professione per capovolgere il senso delle cose e seminare il caos propiziatore di denaro e di potere. Se il potere non è più appannaggio degli esseri pensanti, ma di coloro che usano i bicipiti, non ci resta che usare i bicipiti – se li abbiamo – rimettendoci la nostra identità umana e culturale. Si può vincere perdendo se stessi? Ne vale la pena? In principio era il verbo … E il pensiero? Non pervenuto!

Anna Maria Guideri 17-03-2025

CARISMA E COSMESI

di Anna Maria Guideri


(Il trasformismo meloniano)

La leader carismatica
è una leader cosmetica,
cura molto l’estetica,
ma non è democratica.

La cosmesi ha l’effetto
veramente speciale
di mutare l’aspetto
della leader mondiale.

In un altro paese
lei sa far la piaciona,
sa mostrarsi cortese,
un po’ giocherellona …

Ma in Italia è diversa;
si traveste da duce,
coi migranti è perversa,
con la stampa, assai truce …

Verso il popol, suadente
-è una grande ruffiana –
sa esser pur convincente:
è una vera cristiana!

Eppur c’è chi ci crede
che un vero cristiano
debba urlar la sua fede
scatenando il baccano!

In ogni occasione
lei cambia il suo trucco:
che trasformazione
col trucco e parrucco!

In tal situazione
la pratica estetica
è usata in funzione
di offendere l’etica.

E in tal circostanza,
con gran faccia tosta,
balla un’altra danza;
va dove il cuor la porta.

Un dì putiniana,
passata a Zelensky,
diventa trumpiana:
voltafaccia pazzeschi!

E da gran patriota
– ma chi può darle torto? –
fra bastone e carota
sta coi frati e zappa l’orto!

È lo sport degli umani,
soprattutto italiani.

Nel campo dei miracoli
che lei ha seminato …
di tutti i suoi oracoli
nessuno si è avverato

Ma l’ultima cosmesi
i frutti li darà:
è pronta l’ipnosi
che tutti colpirà:
per lei la palingenesi,
alfin si avvererà:

“O mio caro Zelenschì, con Musk, Trump e Putinì
oramai non c’è partita,
che vuoi far, così è la vita!
Faccio un’inversione a U
e con te non ci sto più!”

Anna Maria Guideri 06-03-2025


COL CAPPELLO IN MANO

di Anna Maria Guideri


sovranisti, sovrani e sudditi

La vittoria di Trump ha spazzato via in un colpo solo i velleitari sovranismi nostrani e ha innalzato fino alle stelle i sovrani americani: Trump e Musk. Cosa resta della spocchia sovranista di Giorgia Meloni e della residuale dignità culturale e storica di un’italietta la cui leader si spella le mani per applaudire le cazzate di Trump con l’intento palese di propiziarsene i favori per ottenere sconti daziari e qualche briciola da raccogliere sotto il tavolo delle trattative internazionali? Siamo ancora sovranisti? Certo, ma non sovrani. Amiamo i sovrani altrui e ne siamo sudditi. Disposti a svendere la nostra – se pur malconcia – democrazia – ai più forti della terra, subendone le condizioni inaccettabili in termini di perdita dei diritti umani, dell’autonomia, della dignità. Tutto per avere qualche sconto con i saldi di fine stagione … democratica. E tutto si tiene, anche l’allineamento degli opinionisti progressisti di solito non allineati che, obtorto collo, fanno buon viso a cattiva sorte e valutano con prudenza, ma anche con malcelata speranza, grazie alle “grazie” di Donna Giorgia, la possibilità che il nostro paese possa far parte della rosa dei favoriti dalla benevolenza del grande tycoon. E se poi a rimetterci è l’Europa, come del resto è da sempre nei disegni di questa destra, che ce ne cale? La svendita dell’Europa godrà della copertura offerta dal sacrosanto diritto alla sopravvivenza. E’ la realpolitik, bellezza! Trump, ricordati di me, ricordati degli amici … In perfetto stile Guzzanti-Rutelli-Sordi, l’Italia rappresentata dalla Meloni si piega ai sovrani megagalattici e si appresta a fare il tappetino … nero!

Anna Maria Guideri, 23-01-2025

MOTTI DA LEGARE 39

di Anna Maria Guideri

1 – Musk, una vera mannaia dal cielo!
2 – Renzi: Il mio due per cento è decisivo per far vincere … l’avversario!
3 – Meloni: stare con i forti e far credere che lo si fa per aiutare i deboli.
4 – Campo largo? Riusciranno i 5 stelle a resistere al richiamo della protesta a tutti i costi?
5 – La destra: divisi dentro e uniti fuori. La sinistra: divisi dentro e divisi fuori
6 – Politichese: avere le parole per dirlo, ma non avere niente da dire.
7 – Meloni: ci vuole un carattere molto forte per sostenere un pensiero così debole.
8 – Se il modello dell’emancipazione femminile è Giorgia Meloni … aridatece l’angelo del focolareee!
9 – Quasi tutti i politici sanno guidare la macchina, ma pochi sanno guidare il paese.
10 – Consumismo 1: ricomprare quello che abbiamo perché ci si scorda di averlo e dimenticarlo di nuovo per poi ricomprarlo.
11 – Consumismo 2: soffitte piene e culle vuote.
12 – Uno degli aspetti più problematici del capitalismo è che l’essere umano è ridotto a merce … e costa molto meno!
13 – Perché molte donne, pur essendo più capaci degli uomini, accettano di essere trattate come se fossero inferiori? Perché non lo sanno di essere più capaci!
14 – Chi rende il male ridicolo fa più bene all’umanità di chi ne denuncia il pericolo.
15 – Il Natale, una vacanza dal male più apparente che reale.
16 – Alemanno arrestato: non provo vendetta, ma fede: Dio c’è!
17 – I numeri primi non sono soli perché diversi, ma perché fanno sentire diversi tutti gli altri numeri.
18 – La libertà è il valore supremo perché ogni scelta che danneggia l’altro è una sua negazione.
19 – La società è tenuta in piedi dal comune mentire.
20 – Il PD è un partito prevalentemente di anziani; questo rivaluta o svaluta l’anzianità?
21 – Sana competizione: non devo essere più bravo di te, devo essere più bravo di me.
22 – Il popolo italiano: una massa di individui pronti a litigare su tutto tranne che sul capo solo al comando.
23 – Il primo nato del 2025 è una femmina, questo apre il cuore alla speranza in un mondo migliore … purché non somigli alla Meloni!
24 – Quei sinceri democratici che hanno qualche propensione a considerare seriamente le ragioni dell’omofobia, osservino attentamente chi la sostiene e si chiariranno le idee.
25 – Il fatto che non sempre ci riesca stare dalla parte giusta non rende la parte giusta meno giusta.
26 – Le Ideologie degli opposti schieramenti. Destra: io sono in quanto HO. Sinistra: io sono in quanto ABBIAMO… più facile a dirsi che a farsi!
27 – Calenda fa del suo centro il centrino dell’universo.
28 – Circo mediatico: dimmi come non informi e ti dirò chi sei.
29 – Disertare le urne è desertificare il terreno della democrazia.

Anna Maria Guideri 14-01-2025

DECALOGO DELLE NON LIBERTÀ

di Anna Maria Guideri

  • Non esiste la libertà di lasciare che le cose vadano come sono sempre andate perché, grazie a noi , potrebbero andare meglio.
  • Non esiste la libertà di non difendere gli indifesi perché gli indifesi non sono liberi.
  • Non esiste la libertà di pensare che sono tutti uguali perché il male non è mai uguale, è sempre peggio.
  • Non esiste la libertà di permettere lo sfruttamento perché chi è sfruttato non è libero.
  • Non esiste la libertà di non votare perché il male vota sempre!
  • Non esiste la libertà di non essere né di destra né di sinistra perché, se la sinistra non c’è, la destra c’è, eccome!
  • Non esiste la libertà di non agire perché non agire è agire male.
  • Non esiste la libertà di lasciare soffrire chi soffre perché chi soffre non è libero.
  • Non esiste la libertà di essere indifferenti di fronte all’ingiustizia perché l’ingiustizia non è mai indifferente.
  • Non esiste la libertà di non esserci perché, di fatto, NOI CI SIAMO!

Anna Maria Guideri, 30-12-24

LUOGHI COMUNI…non comunisti…

Una riflessione di Anna Maria Guideri su un tema di pressante attualità

Quanto più ci sforziamo di definire la destra e la sinistra, tanto più i caratteri distintivi di queste due categorie di pensiero ci sfuggono e sfumano in un tutto indifferenziato, in una miscellanea ibrida dove molto si confonde e si presta ad essere manipolato ed equivocato per dire tutto e il suo contrario. Questo, non perché esse non siano storicamente ben collocabili e riconoscibili, ma perché ai poteri dominanti fa molto comodo non riconoscerle ed usare, a tale scopo e nel modo più spregiudicato, il frullatore mediatico. Così, dall’apparire sulla scena politica della Lega di Bossi, scendendo giù per li rami, le classi meno abbienti votano a destra e una buona parte del ceto medio, a sinistra: tanto è il potere mediatico! Più che di egemonia culturale, oggi si può parlare di egemonia mediatica in mano a chi possiede i mezzi d’informazione e li usa per globalizzare la propria visione del mondo. Ne consegue che la perdita delle identità politiche e culturali che hanno segnato per secoli la storia dell’occidente, si traduce in una progressiva perdita delle identità del linguaggio che un tempo connotava le due diverse visioni politiche del mondo. Anzi, possiamo dire che l’identità lessicale rimasta attualmente in vigore è quella della destra e che non ha più molto senso chiedersi, come si chiedeva Giorgio Gaber in una nota canzone, cos’è la destra? Cos’è la sinistra?

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CRUDELIA ME-LON

(sull’aria di Crudelia De Mon)
FONTE
TESTO Anna Maria Guideri
IMMAGINE da Facebook Ilario Poggesi 25-12-24

Io sono Crudelia, Crudelia ME-LON
arringo la folla dall’alto balcon …
io di Benito son l’incarnazion …
Crudelia, Crudelia ME-LON.

Io sono Crudelia, Crudelia ME-LON,
se alzo la voce, lo fo per passion
e dei migranti fo l’epurazion …
Crudelia, Crudelia ME-LON.

Io li spedisco tutti in Albania
e giuro che non torneranno qua,
se poi qualcuno muor, non vado nel pallon:
sono o non sono Crudelia ME-LON?

Io sogno il fascismo, fascismo mondial,
la democrazia per me è un grande mal
e mi fa schifo la Costituzion …
mi chiamo Crudelia ME-LON!

Io vittima son, io vittima son
della sinistra che rompe i coglion …
Se la sinistra fotto, provo eccitazion:
mi chiamo Crudelia ME-LON

A volte mi travesto da angioletto
e sfodero il sorriso d’occasion,
ma se m’arrabbio allor io semino il terror:
mi chiamo Crudelia ME-LON!

La stampa mi sfotte, ce l’hanno con me.
ma ai giornalisti io dico: tiè!
Dei comunisti io non ho paura,
ricorro alla censura perché son
Crudelia, Crudelia ME-LON!

E devo affrontar la calamità
di legalizzare le diversità;
pe’ i gay vorrei la santa inquisizion …
mi chiamo Crudelia ME-LON!

La più potente dell’Europa son …
se la sinistra fa l’opposizion
in nome dell’amor, le sparo col cannon:
mi chiamo Crudelia ME-LON!

Fascista io son, fascista io son,
mi chiamo Crudelia, Crudelia ME-LON!
Fascista io son, fascista io son …
mi chiamo Crudelia, Crudelia ME-LON!

Anna Maria Guideri 24-12-2024

PATRIARCATO

Una riflessione di Anna Maria Guideri
segue sullo stesso argomento un articolo di Martino Dettori e il successivo intervento di A.M.Guideri


ovvero, alla ricerca del potere perduto …

Elly Schlein, nel suo libro La nostra parte pubblicato nel 2022 all’indomani della sua elezione a Segretaria del PD, affronta il tema del patriarcato dedicandogliun capitolodi venti pagine.
Di questo complesso fenomeno sociale e culturale ripercorre alcune tappe recenti, remote e personali in varie occasioni, come le proteste femministe contro Donald Trump allora al suo primo mandato presidenziale, contro le discriminazioni delle minoranze di diverso orientamento sessuale, per poi risalire al colonialismo e a tutte le forme di oppressione e di emarginazione. C’è un filo nero – scrive Schlein – che unisce tutti i tipi di violenza e porta il marchio del patriarcato. Quindi, il patriarcato, non si limita solo al dominio dell’uomo sulla donna, ma si estende a tutte le realtà sociali e culturali mirando al controllo del pianeta e di tutto ciò che contiene: il clima, la natura e tutti gli esseri viventi. È, la sua, una visione totalitaria che ci destina a sottostare a schemi e stereotipi che dovrebbero essere caduti in disuso, ma che purtroppo sono ancora tremendamente presenti. Un potere, il patriarcato, che tende a plasmare la società per renderla conforme ai propri modelli in funzione dei propri interessi.

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LE ALI DELLA DEMOCRAZIA

di Anna Maria Guderi

Danzava un tempo la democrazia
come la Salomè con i suoi veli,
sfiorare osava gl’infiniti cieli
indicando all’umanità la via
della giustizia e della libertà:
era possibile un’altra verità.

Rendere più abitabile la terra;
vincere contro l’odio e la violenza,
eliminar l’enorme sofferenza
dei popoli oppressi dalla guerra:
restituire loro dignità
ed abolire fame e povertà

distribuendo meglio la ricchezza
per realizzare il ben delle persone
affinché di sé stesse sian padrone
e di questo sempre abbian certezza
sapendo che l’umana condizione
non prevede la discriminazione.

Ma col passar del tempo quella danza
per propiziare il bene e l’armonia
da un vento nero fu spazzata via
e s’interruppe il volo e la speranza:
caddero come i veli, gl’ideali
e la democrazia perse le ali.

Anna Maria Guideri 14-11-2024

MOTTI DA LEGARE 37

(aforismi trumpiani ed oltre)
di Anna Maria Guideri

1 – Hanno ammazzato Lincoln, hanno ammazzato Kennedy … ora c’è Trump … finché c’è Trump c’è speranza!
2 – All’indomani delle elezioni americane si riprende il solito Trump Trump.
3 – La gente vota il peggio perché E’ il peggio!
4 – Perché il male vince? Perché il male ha il coraggio di essere sé stesso fino in fondo; il bene, no.
5 – L’America è un esportatore non sano di democrazia.
6 – Perché ci si meraviglia della vittoria di Trump? Perché non ci si conosce!
7 – Il bene conosce bene i valori; il male conosce bene la gente.
8 – The Washington Post non si è schierato contro Trump: dalla STAMPA alla STAMPella!!
9 – La debolezza e la forza della democrazia risiedono nel fatto che può votare anche contro sé stessa.
10 – Perché ha vinto Trump? Harris ha promesso riforme, Trump, miracoli: i miracoli tirano di più.
11 – Divisioni nella sinistra: come odiano la sinistra i sinistri!
12 – La sinistra, cedendo al capitalismo, ha tradito se stessa … no, finalmente ha scoperto chi è!
13 – La squadra non è all’altezza della Meloni … Quale altezza?
14 – Salvini: Io almeno ci metto la faccia! Ma ti sei visto?
15 – Dal però al perciò. Mussolini ha sbagliato ad allearsi con Hitler, però ha fatto anche cose buone … No, si è alleato con Hitler, perciò non può aver fatto cose buone!
16 – Il comunismo è morto, il fascismo è morto (?) … ma anche la democrazia non sta troppo bene.
17 – Salvini: Se non dico la verità vi autorizzo a spernacchiarmi… Non c’è mica bisogno dell’autorizzazione!
18 – Meloni, per un ruolo di super partes, voleva fare eleggere un giudice della sua parte.
19 – Su Berlusconi è calato un silenzio trombale.
20 – Renzi sa quello che dice, ma sbaglia quel che fa, come l’arabo felice, dove gli conviene va.
21 – Meloni ha detto “infami” perché non conosce bene la lingua italiana … però conosce benequella fascista e mafiosa!
22 – Nordio fa la caccia alle streghe? No, alle toghe!
23 – Società moderna: tutto si può dire tranne che ci manchi il senso “cinico.”
24 – Sinistra al bivio: unire le varie anime o le varie animosità?
25 – Come Benito crea Giorgia conserva.
26 – I diritti civili non sono né di destra, né di sinistra … solo se la destra non li disconosce!
27 – La democrazia è un sistema imperfetto nato dalla necessità di rimediare agli orrori dei sistemi perfetti.
28 – L’estremista è un moderato che vede in pericolo i propri interessi.
29 – La società ideale è quella che valorizza le differenze e combatte le disuguaglianze.
30 – DESTRA: chi ha più bisogno di te viene dopo di te. SINISTRA: chi ha più bisogno di te viene prima di te. Facile, per la destra vincere!
31 – Salvini al processo: Potete arrestare me, ma non potete arrestare un popolo … a meno che non sia il popolo dei migranti!
32 – Putin: bandiera russa non è bandiera rossa.
33 – Netanyahu: l’ebreo errante.
34 – Il PD non ha partecipato alle nomine RAI: L’OTTIMO FUGGENTE.
35 – Opposizione: mi si nota di più se mi unisco o se mi divido?
36 – Meloni: Noi facciamo la Storia! No, la ri-fate!

Anna Maria Guideri 10-11-2024