L’Inno di Babele

(ovvero, la notte dei grandi cervelli)

Il tema della confusione sotto il cielo, ma anche sopra – visto lo sciame pandemico che ci funesta – è di un’attualità tanto drammatica quanto, almeno in parte, non compreso o sottovalutato, come hanno ben argomentato, nei loro interventi Gianluigi Betti ed Enrico Tendi. Se da un lato la ragione e la scienza forniscono spiegazioni plausibili al caos che ci devasta attribuendolo in gran parte agli errori umani prevedibili e controllabili per quanto gravi, è anche vero che l’attuale situazione presenta aspetti che sembrano sfuggire al controllo e alla ragione come variabili impazzite. Ed infatti il virus, con tutto quello che ha scatenato non solo come emergenza sanitaria, ma anche come fenomeno di alienazione collettiva, può essere considerato, a tutti gli effetti, la variabile impazzita per eccellenza. Questo ci induce ad allargare lo sguardo oltre i confini segnati dai dati oggettivi evidenti per dirigerlo dentro noi stessi, dentro le nostre menti. Forse allora possiamo dire che il modello di sviluppo socio-economico e lo stile di vita che hanno accompagnato per lunghi anni il cammino delle magnifiche sorti e progressive della nostra civiltà, non sono del tutto incompatibili con la follia. Il caos che regna nelle menti offuscate che rifiutano di salvarsi perché vedono nella salvezza – il vaccino – una condanna, e nella condanna – il virus – la salvezza, come si spiega se non con una psicosi collettiva? A ben guardare le avvisaglie di tale turbolenza che ha investito i neuroni e le sinapsi delle nostre celluline grigie è da un po’ di tempo che si danno da fare inducendo i cervelli a pensare all’incontrario.

Spacciando il virtuale per il reale, il torto per la ragione, l’ offesa e l’abuso per il diritto, la parte per il tutto, il superfluo per l’essenziale, il carnefici per le vittime, la scemenza per la scienza. Già Collodi con Pinocchio aveva magistralmente ritratto, con un infallibile intuito profetico, non solo il suo, ma anche il nostro tempo anticipando situazioni e personaggi della nostra attualità. Basti pensare al Paese degli acchiappacitrulli dove si arrestano gli innocenti e non i colpevoli … Oppure all’omino di burro del Paese dei Balocchi che è il perfetto ritratto di Berlusconi, oggi potenziale candidato al Quirinale … E seguendo il trend virtuoso, che dire di un parlamento che vota Ruby nipote di Mubarak, dei leghisti bossiani che promettono di destinare il tricolore ad un uso , per così dire, igienico, dei grillini eletti al grido di vaffa, del ministro Salvini che sventola il rosario in nome della crociata contro i barbari invasori del suolo patrio lasciati per giorni e giorni in balia delle onde? Per non parlare delle azioni violente ed eversive delle bande neofasciste trattate, anche dagli opinionisti più accreditati, con la paterna indulgenza che si usa nei confronti di ragazzi scalmanati e un po’ idioti da commiserare più che da temere e denunciare … L’arena mediatica pullula delle bufale più strampalate: dalle bare vuote, ai morti finti, ai complotti della Spectre che nemmeno 007 … ai feti utilizzati per i vaccini e mentre c’è chi muore e fa morire perché non si vuol vaccinare c’è chi muore perché non si può vaccinare. A coronamento di tanta pandemica idiozia mancava solo il corteo dei no-vax e no-pass travestiti da deportati ebrei nei lager dell’Italia neonazista alla vaccinara.

Ma non tutto è perduto, abbiamo una grande risorsa: Draghi uno e trino, Presidente del Consiglio italiano e forse anche europeo, nonché probabile futuro Presidente della repubblica, con l’auspicio, quasi dichiarato, di assolvere ai vari compiti contemporaneamente. Il suo spirito aleggia sulle acque, in cielo in terra e in ogni luogo. Come novello re Mida quel che tocca diventa oro, perfino i ritardi e le gaffe – vedi quella clamorosa del colle Oppio di Roma – non sono che astute strategie il cui senso sfugge ai comuni mortali. Ma c’è un altro faro che illumina il nostro cammino: la stampa. Più che di libertà, si può parlare di unità di stampa. In un momento tanto confuso è consolante vedere i maggiori organi di informazione, così graniticamente determinati e univocamente orientati al servo encomio verso Draghi ed al codardo oltraggio verso i malcapitati Conte e Letta che le sbagliano tutte, ma proprio tutte anche quando ad affossare il DDLZAN si sa bene chi è stato. Ma non perdiamoci d’animo, come ci insegna la teoria del Big Bang, finché c’è caos, c’è speranza!

Anna Maria Guideri, 14-11-2021

Motti da legare – 6

1 – Per avere successo nella vita bisogna avere l’aria di essere onesto e stupido senza essere né l’uno né l’altro (Pietro Aretino) … ma si può avere successo anche avendo l’aria di essere intelligenti senza esserlo … (vedi Massimo Cacciari)
2 – Perché molti delusi della sinistra svoltano a destra? Perché la sinistra non è abbastanza di destra!
3 – No-vax: i morti per il Covid sono certi, i complotti, no.
4 – L’uguaglianza è l’utopia più indispensabile che esista.
5 – Il problema degli “antisistema” non è quello di sbagliare l’analisi, ma di sbagliare la sintesi.
6 – Le donne sono state sconfitte perché sono più capaci e ragionevoli degli uomini (Jacopo Fo). E’ meglio perdere perché siamo migliori o vincere perché siamo peggiori?
7 – Elezioni amministrative Ottobre 2021. Centro-sinistra: e VINSERO felici e contenti.
8 – Ognuno crede a ciò che vuole credere. Quando ci indovina passa per intelligente.
9 – Renzi al 2%: strategia dell’ESTINZIONE.
10 – Perché nessuno si meraviglia delle infiltrazioni neofasciste in Fratelli d’Italia? Ma l’avete vista la Meloni?
11 – Perché questo eterno revival di Berlusconi? Perché ci si merita!
12 – Assalto alla CGIL: in piazza non c’erano solo i fascisti … no, anche i loro sosia!
13 – Astensionismo: il partito più grande è quello che non c’è.
14 – Fascismo: “Non siamo responsabili per le scelte dei nostri padri …” ma lo siamo per quelle dei nostri figli.
15 – L’audience si regge sulla dismisura: più le spari grosse più sei creduto.
16 – Inquinamento planetario: il paradosso terrestre.
17 – Discriminazione di genere 1: se la donna è apprezzata perché è bella, quando invecchia non lo sarà più. Se l’uomo è apprezzato perché è bravo, da vecchio lo sarà ancora.
18 – Discriminazione di genere 2: Considerare la donna superiore all’uomo è l’altra faccia – uguale e contraria – della discriminazione.
19 – Se il battito d’ali di una farfalla ha ripercussioni all’altro capo del mondo, quali ripercussioni avranno le infinite cazzate di Salvini?
20 – Massimo Giannini: Ha vinto il centro-sinistra, c’è poco da fare …” purtroppo.
21 – I fascisti hanno una notevole forza comunicativa … Gli ci vuole tutta per sostenere le cazzate che dicono.
22 – Matteo Salvini: O Benito vestito di nuovo …
23 – Il no-vax della destra è l’eterno ritorno del menefrego.
24 – Se la destra non va a votare è un problema per la democrazia … e se ci va?
25 – All’erta sto. Contro i fascisti occorre attuare la strategia dell’attenzione.
26 – Alessandro Giuli: La bonifica della destra della Meloni è in atto… sì, la bonifica dell’agro pontino!
27 – Caso Morisi: Un gran polverone per la polverina.
28 – No-vax: nuoce gravemente alla salute.
29 – La democrazia consiste nel poter votare anche contro la democrazia?
30 – Province degradate e astensionismo: chi non ha speranze non ha desideri.

Anna Maria Guideri, 06-11-2021

Il fantasma dell’operetta

(Berlusconi aleggia sul Quirinale …)

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi, d’antico … No, non è L’aquilone di Giovanni Pascoli che vola sulle nostre teste nostalgiche di un’infanzia poetica perduta, ma un incubo senza fine che ha un nome e un cognome: Silvio Berlusconi. E’ l’eterna fenice che risorge dalle ceneri, quella del plurindagato, del condannato, del satiro, del mentitore, dell’autocrate che piega il parlamento ai suoi interessi, del fenomeno da baraccone che ha fatto ridere il mondo … Lui, la vergogna dell’Italia che sembrava finito, devastato nel fisico e nel morale … Una maschera indecente e grottesca, disfatto, rifatto, plastificato, incollato, un vero replicante del mostro di Frankenstein, un fantasma da operetta, l’emblema inconfondibile di un’Italia ridicola. Condannato, caduto … risorto! L’uomo dei miracoli, l’uomo del destino (non il primo, però), dai mille ricicli che spunta sempre quando l’Italia è caduta talmente in basso da credere di avere bisogno di lui. Un’Italia che, appena prova a rialzare la testa viene respinta al suo stato primordiale, al suo incombente fattore B – la bestia.

Ma ciò che colpisce e disorienta di più, in questo scenario da incubo senza fine, è l’aplomb con cui, nei vari salotti televisivi, si discetta dell’ipotesi più inverosimile – l’ascesa al Colle di B – come se fosse realistica. Non si colgono né ironia, né un’adeguata indignazione, né stupore. Se ne parla seriamente, ragionevolmente, tranquillamente come di una eventualità politica di ordinaria amministrazione. A forza di evocarlo – il fantasma dell’operetta – si materializza, diventa realtà. I vari opinionisti fanno a gara a chi prende più sul serio questa inverosimile ipotesi, vuoi per condividerla, vuoi per criticarla, spendendosi in sottili analisi politiche, valutando, soppesando i pro e i contro … Mai nessuno che si alzi in piedi, esploda in una risata omerica e gridi: Il re è nudo!! Basta coi cazzeggi, parliamo di cose serie! A forza di fingere di crederci, si finisce per crederci davvero, di rendere l’inconcepibile, possibile. Un’assurdità ripetuta tante volte diventa normalità. E’ lo stravolgimento beffardo della fiaba de La bella e la bestia, laddove non l’amore, ma i media, al servizio dei giochi sporchi del potere, ipnotizzano il popolo per fargli credere che la bestia sia un principe.

Anna Maria Guideri, 01-11-2021

L’onda anomala

(questione di audience)

Sabato 16 Ottobre mi sono sintonizzata sulla 7 per vedere IN ONDA con la speranza di assistere alla cronaca fedele ed esaustiva dell’evento del giorno: la manifestazione sindacale a Roma in risposta al gravissimo assalto fascista del 9 ottobre alla sede nazionale della Cgil. Purtroppo le mie aspettative sono state deluse. In barba ai criteri deontologici che impegnano gli organi di informazione a dare conto degli eventi più importanti e recenti, la manifestazione sindacale è stata del tutto ignorata e si è preferito ripescare il vergognoso attacco alla sede sindacale della settimana precedente, già ampiamente trasmesso e commentato da tutti i media. Evidentemente una grande manifestazione ordinata, compatta e antifascista non era abbastanza adrenalinica ai fini dell’audience. Insomma, l’evento clou non era la massiccia risposta antifascista del 16 ottobre, ma l’aggressione fascista del 9.

A fronte di questa macroscopica scivolata di IN ONDA risulta poco convincente l’attribuzione delle responsabilità del diffuso clima fascistoide, all’uso muscolare del linguaggio di un certo giornalismo agli estrogeni, fatta dalla giornalista Marianna Aprile ospite in studio. Espressioni come Draghi tira dritto, Draghi non molla, linea dura di Draghi … sarebbero responsabili, a suo dire, dell’assuefazione graduale e inavvertita allo stile ducesco. Senza nulla togliere alla brillante intuizione della giornalista, dico che ci vuole ben altro per spiegare il fenomeno dei rigurgiti fascistoidi.

Lei vede il bruscolo e non la trave ben piantata nell’occhio del popolo italiano non da ora e non da alcuni giornalisti in cerca di effetti speciali a scopo di vendita. L’uso strumentale di un linguaggio connivente e tranchant non è che l’effetto di un imbarbarimento culturale e di un cedimento democratico che, da Bossi in poi, passando per Berlusconi fino ad arrivare a Grillo, ha tollerato comportamenti inaccettabili fomentando odio, disprezzo per le istituzioni democratiche, sostenendo la violazione dei diritti umani e civili … La decadenza della democrazia e l’uso sempre più ampio e spesso sconsiderato della tecnologia informatica hanno favorito la nascita della civiltà dell’immagine, obiettivo sul quale si dirige la libido narcisistica dell’individuo moderno sempre più prevaricatore, intollerante, prepotente … in una parola …fascista. Il linguaggio muscolare non è, come sostiene Marianna Aprile, un fatto fuori dalla storia, anzi è dentro la storia con le mani e con i piedi. Una storia fascista che si ripete all’infinito e che assume via via forme comunicative in grado di intercettare i profondi disagi della nostra società.

La Aprile era in palese contraddizione con se stessa. Mentre denunciava il linguaggio complice di un certo giornalismo, partecipava ad una trasmissione così poco obiettiva da far passare per dovere d’informazione la parzialità di un servizio a senso unico dove, il risalto dato all’azione di una pur facinorosa minoranza, poteva indurre a credere che si trattasse della maggioranza del popolo italiano.

Anna Maria Guideri, 18-10-2021

NO-VAX, NO-PASS e i maiali di Orwell

(diritti e rovesci)

Marco Travaglio sostiene, con logica ineccepibile che, se lo Stato riconosce il diritto dei cittadini a non vaccinarsi, non li può obbligare a dotarsi di un attestato di vaccinazione per accedere ai luoghi di lavoro. Sarebbe una contraddizione in termini in quanto, chi non si vaccina, non può esibire, è evidente, nessun attestato a meno che non sia falso. Elementare Watson! Nella situazione data il GREEN-PASS è forse il compromesso migliore per far fronte, non solo all’emergenza pandemica, ma anche a quella babelica in cui ci troviamo, però è facilmente attaccabile per la sua ambiguità. In teoria i diritti non dovrebbero confliggere tra loro se ne rispettiamo l’ordine valoriale, ma in pratica le cose sono – o almeno si fanno essere – molto più complicate. Di fatto, in un sistema democratico, in assenza di una legge che imponga, in tempo di pandemia, l’obbligo vaccinale, si crea lo strano caso o almeno così pare – di due diritti, cioè, di due legittime libertà che si contraddicono e si escludono a vicenda. L’uso dei tamponi sembrerebbe offrire una soluzione al problema dell’incompatibilità tra questi due diritti, ma è una strada impervia e poco praticabile per più ragioni. L’enorme quantità dei tamponi necessari difficile da reperire; i costi elevati per lo Stato; la dilatazione dei tempi necessari all’immunizzazione di massa; la disparità di trattamento a danno dei responsabili e meno costosi vaccinati rispetto ai tamponati… Dall’impasse del conflitto fra i due diritti si può uscire solo – uovo di Colombo! – chiamando in causa il diritto dei diritti, quello primario della salute. Strano non averci pensato più convintamente!. Nel paese degli azzeccagarbugli le soluzioni più semplici sono sempre quelle più complicate. Tra i due litiganti – il diritto a non vaccinarsi e il diritto al lavoro – il terzo (ma di fatto è il primo), gode! Il diritto alla salute è il reagente chimico che rivela la mistificazione del NO-VAX in quanto abuso (o rovescio) spacciato per diritto. Il riconoscimento del diritto primario – la salute pubblica – rende possibile il recupero del diritto secondario – il lavoro – e smaschera l’intruso, o falso diritto facendolo fuori con l’obbligo vaccinale. Questa almeno sarebbe la soluzione migliore. I diritti non sono tutti uguali. Anche i maiali de La fattoria degli animali di Orwell erano uguali fino a quando si scoprì che alcuni erano più uguali degli altri.Non suoni troppo offensivo verso i diritti l’accostamento ai maiali orwelliani. Esso serve solo a chiarire un concetto semplice, ma poco ovvio a giudicare dalle scomposte reazioni dei NO-VAX. E cioè che la realtà, come la terra, non è una cosa piatta, ma articolata e complessa e che ogni situazione critica richiede la capacità di operare scelte mirate a realizzare il più ampio beneficio possibile per la collettività. Il diritto a rifiutare il vaccino non può essere più legittimo di quello di evitare il contagio, pena la degenerazione nel suo contrario, cioè, nell’abuso. Nessun diritto può essere un abuso. Il NO-VAX è uno pseudo-diritto con un margine di azione assai limitato. Non ha molto spazio a sua disposizione, gli basta poco per inciampare e trasformarsi in SI’- COVID! Si invoca tanto il contesto per giustificare comportamenti molto contestabili e non si ha abbastanza chiarezza e coraggio per far valere le ragioni imposte da un contesto pandemico che solo in Italia ha ucciso più di centomila persone.

Anna Maria Guideri, 15-10-2021

Motti da legare – 5

1 – Tartufi e coccodrilli: Meloni & C. contro la violenza fascista dopo averla ingrassata e allenata per anni …
2 –Il futuro di Salvini: deLEGAre a Meloni.
3 – Mimmo Lucano 1: il BENE ha bisogno di testimoni, più sono scomodi, più sono efficaci.
4 – Mimmo Lucano 2: le regole invocate, in certi casi, sono solo baluardi a difesa della propria nullità.
5 – Mimmo Lucano 3: non fanno scandalo le leggi ingiuste, ma chi le trasgredisce.
6 – Mimmo Lucano 4: a volte sembra che il BENE non abbia gambe. In compenso il MALE è un millepiedi!
7 – Meloni: Gli esami con la Storia li abbiamo già fatti … E gli esami con il presente quando li fate?
8 – Meloni: I nostalgici fascisti sono gli utili idioti che servono alla propaganda della sinistra … Chi l’avrebbe detto che una così amorevole “madre di famiglia” ripudiasse i propri figli?
9 – La visione politica di Calenda è così ampia che non entra nella sua testa!
10 – Il declino politico di Renzi: finalmente un non-genio compreso!
11 – Giornaloni: la STAMPella di Draghi.
12 – Sillogismo: I DRAGHI sono esseri fantastici. Mario è un DRAGO. Mario è un essere FANTASTICO!
13 – Renzi, ex arbitro di calcio fallito e politico decaduto: da fischietto a fischiato.
13 – Renzi: I voti della destra non ci snaturano … solo quelli della sinistra.
14 – Accoglienza dei migranti: prego, si scomodi.
15 – Quanto si deve arrampicare il MALE per essere visibile? Mica tanto. Vuoi mettere la fatica che deve fare il BENE?
16 – E se Silvio Berlusconi salirà al Quirinale, sia mafiosi che ladroni ne faranno un orinale.
17 – Meloni, Santanché, Concita de Gregorio … com’è difficile essere femministe!
18 – Dragomania: il vuoto delle idee si riempie con il culto della personalità.
19 – Oltre Gramsci: oggi impera l’ottimismo della superficialità e il pessimismo della depressione.
20 – Civiltà dell’immagine. La qualità dell’immagine tecnologica è così alta che non ci si accorge di quanto siano bassi, a volte,i suoi contenuti.
21 – Renzi strizza l’occhiolino alla destra: allusioni ottiche.
22 – I grandi edifici scolastici del periodo fascista erano veri monumenti al sapere? No, al potere!
23 – Renzi: Abbiamo sempre combattuto Berlusconi come avversario politico … Ma quando mai?!
24 – Questioni estetiche: Draghi non ci mette la faccia … (commento in TV). Come non capirlo!
25 – Bonomi: Non ci devono essere comportamenti punitivi nei confronti delle aziende … solo nei confronti dei lavoratori!
26 – Trattative Stato-mafia: lo sventurato rispose?
27 –A immagine e somiglianza. L’uomo si è fatto dio creando una cosa eterna: la plastica.
28 – Le tasse servono a pagare tutti i servizi, anche quelli che non vorremmo avere come Renzi, Salvini, Meloni … E’ la democrazia, bellezza!
29 – Paradossi dell’informazione à la page: non è lo Stato colluso con i mafiosi, ma sono i magistrati collusi con i grillini!
30 – Visibilità: è più facile farsi notare dicendo cazzate che cose intelligenti … soprattutto se le cose intelligenti non si sanno dire!
31 – Draghi, non solo giochi di parole. In una persona comune nessuna rilevanza è rilevante. Al contrario, in una persona di successo, ogni irrilevanza diventa rilevantissima.
32 – La BESTIA: LEGAmi pericolosi.
33 – Luca Morisi rischia il carcere: LA CELLA E LA BESTIA.
34 – L’uomo e la donna sono uguali di fronte a Dio … Sì, solo di fronte a Lui!
35 – Fotoshock: Berlusconi, il disfatto quotidiano.
36 – Il futuro è nelle mani dell’intelligenza artificiale. Si aprono grandi possibilità per Salvini.
37 – Gli eroi del nostro tempo sono coloro che rinunciano al lavoro in nome di alti ideali umanitari quali i NO-VAX e i NO GREEN-PASS.
38 – Deficit: SBILANCIO PUBBLICO.
39 – Cacciari: l’unica realtà è la mia mente.
40 – I manipolatori dell’informazione non speculano solo sull’ignoranza degli sprovveduti, ma anche sulla cultura degli avveduti come Cacciari, Agamben, Sgarbi … i diversamente labili del nostro tempo.

Anna Maria Guideri, 10/10/2021

Cuore di Mimmo

(lo strano caso del Sindaco Lucano…)

La sentenza del tribunale che ha colpito così duramente il Sindaco di Riace Mimmo Lucano e che lascia molti di noi perplessi e smarriti di fronte alla sua – apparente? – sproporzione rispetto alla gravità dei reati contestati, ci riporta all’eterno mito di Antigone. Alla sottile linea d’ombra che a volte segna il confine che separa la legge dello Stato dalla legge della propria coscienza. Tra la legge imposta dall’esterno – che può essere inadeguata – e quella interiore che in alcuni casi estremi, può essere preferibile perché più giusta. Quando sono in gioco, in circostanze eccezionali, la vita e i diritti delle persone per i quali la legge vigente può rivelarsi inadeguata, chi ricopre ruoli di responsabilità pubblica può trovarsi, come nel caso del Sindaco di Riace, di fronte ad un bivio: scegliere il dovere legale o rischiare scegliendo il dovere morale. Lui, come Antigone nella tragedia di Sofocle, ha scelto la seconda via, mettendoci la faccia e rimettendoci la reputazione e la libertà. In tempi più recenti Don Milani affermava: L’obbedienza non è più una virtù rivendicando il diritto-dovere di seguire il dettato della propria coscienza nel caso in cui essa confligga con la regola.

Principio questo che egli coerentemente mise in pratica subendone i severi provvedimenti che la Chiesa di allora gli inflisse. Un’altra interessante riflessione su questo tema me l’ha suggerito l’articolo di A. Spadoros apparso sul Fatto Quotidiano il 03 Ottobre a commento del Vangelo della domenica. Gesù, rispondendo alle domande relative al diritto di ripudiare la propria moglie, previsto dalla legge, pur non pronunciandosi apertamente a favore della sua violazione, ne giudica severamente il contenuto per la sua durezza di cuore che contraddice il volere della legge divina che unisce e non divide. Questo principio che afferma la supremazia delle ragioni del cuore sulle motivazioni egoistiche della legge arida e dura, credo possa essere tranquillamente esteso al caso Lucano. Infatti sembra proprio che la sentenza non abbia per niente tenuto conto della ragione umanitaria che richiede la dolcezza del cuore, quella a cui si riferiva Gesù esprimendosi sulla legge che consentiva ai mariti di ripudiare le proprie mogli.

Agire con il cuore significa agire per i diritti e la felicità di tutti gli esseri umani e quindi lottare affinché le leggi perseguano questo fine. Nella situazione data, di fronte a norme inadeguate a fronteggiare il dramma insopportabile dei migranti, Lucano-Antigone ha scelto di non sottrarsi al dictat della dolcezza del cuore. Si temono i vulnus inferti alla legalità dalle sue irregolarità, ma non si temono i vulnus che leggi inadeguate o ingiuste possono arrecare alla vita delle persone. Si calca la mano sulle norme violate, ma non sui diritti negati. Si vede il dito e non la luna. Si vede la trasgressione alla regola, ma non si vede il limite della regola, e quanto la sua violazione possa migliorare a volte, situazioni che il suo rispetto peggiorerebbe. Molte persone in perfetta buona fede credono di difendere Lucano riconoscendo le sue buone intenzioni – nonostante la trasgressione alle norme – e rammaricandosi sinceramente dell’eccessiva severità della sentenza. Credo che questo non sia il modo più corretto per affrontare il caso. Come a dire: “Poverino, tanto buono, ma un po’ coglione, andava capito e trattato con più indulgenza.”Questo atteggiamento pietistico non gli rende giustizia.

Mimmo Lucano non è un poverino, ma un grande: il suo coraggio e i risultati ottenuti, lo dimostrano. Oserei dire che questo approccio è quasi più offensivo degli attacchi frontali e durissimi degli avversari. I quali lo combattono a ragion veduta perché hanno pienamente compreso la pericolosa portata rivoluzionaria della sua esperienza. Il varco che poteva aprire a livello mondiale sulla questione dell’accoglienza e dei diritti umani. Chi lo combatte duramente ne ha compreso il valore più di coloro che lo compatiscono. La storia è piena di trasgressioni che hanno aperto la via a provvidenziali rivoluzioni. Una per tutte la vicenda di Rosa Parks che, rifiutandosi di obbedire alla legge che intimava ai neri di cedere il posto ai bianchi sull’autobus, fece esplodere la rivolta contro la discriminazione razziale in America.

La vita corre più veloce della legge, la quale , per essere autorevole deve rincorrere la vita, cioè, adeguarsi al cambiamento, non in modo pedestre e passivo, ma in modo dinamico e creativo, come ha fatto Mimmo Lucano salvando persone, dando loro un futuro, creando situazioni favorevoli al ripopolamento di un comune a rischio estinzione. Superando l’eterno dualismo tra forma e vita di pirandelliana memoria. Nella misura in cui la forma, costituita dalle leggi, dalle norme, dalle convenzioni, non sta al passo con i tempi, essa si riduce ad un guscio vuoto dal quale la vita è fuggita. Una maschera che copre il nulla. A volte serve gettare il cuore oltre l’ostacolo’. Infrangere la regola può essere, paradossalmente l’estrema, ma unica ratio per favorire l’indispensabile cambiamento.

Anna Maria Guideri, 07-10-2021

La mia droga si chiama Draghi

(Non amo Draghi in sé, ma amo Draghi in me. Corriere della sera)

Il contenuto dei seguenti versi non è, come potrebbe sembrare, il frutto della mia fantasia, ma una trascrizione ironica di alcune delle molte dichiarazioni apparse sulla stampa e sui media da quando si è insediato il governo Draghi. Rivendico dunque l’ironia lasciando tutto il merito della serietà delle esternazioni a chi le ha pronunciate.

Si aggira indisturbato
Draghi, il predestinato
a compier la missione
della liberazione
del popolo oppresso
dal giogo giallo-rosso.

Incede sobrio, austero,
quasi non sembra vero,
con il suo portamento
in questo Parlamento:
riscatta l’Assemblea
dalla triste nomea.

La sua reputazione
ridà verginità
a uno Stato buffone
con scarsa dignità.

Tra i media e i giornaloni,
cogliendo fior da fiore,
le false informazioni
hanno un solo colore …
quello dei potentati
delle lobby, schierati
contro Conte – anatema! –
per salvare il sistema
che garantisce ai meno
ricchezza e impunità …
e ai tanti tutto il pieno …
di quel che resterà.

Su Conte, pussa via,
è arrivato il MES-SIA!”
La divina entità
l’Italia salverà …
E’ il Salvator mundi,
banchiere dei due mondi,

l’uom della provvidenza …
Facciam la riverenza,
mettiamoci carponi,
caliamoci i calzoni …

E’ un uomo eccezionale
proprio perché normale.
In bagno non va mica,
di ferro ha la vescica …
Sono cose mai viste …
Alla sete resiste!

Blu è la sua cravatta
che al suo look si adatta …
Semplice ed elegante,
un uomo … no, un gigante!

Modesto, un po’ appartato,
è discreto, distante …
Lui sta dietro le piante
così mimetizzato:
non vuol farsi notare,
è lì solo per fare.

Anche la voce è bassa,
la loquela essenziale,
parla solo alla cassa
della Banca Centrale.

Un ricostituente,
un vero guaritore,
EGLI appare silente
come il Salvatore.

E basta il suo sorriso
che gli rischiara il viso,
il tocco della mano …
e da vero sciamano
ci libera dai mali
presenti ed ancestrali.

Con la semplicità
che lo contraddistingue
va a passeggio qua e là
seguito dalle lingue
dei media genuflessi
in adoranti amplessi.

Al bar, di buon mattino,
lui prende il cappuccino,
ci inzuppa poi un cornetto:
un prodigio perfetto!

Con la moglie ed il cane
va a fare la spesa,
fa la fila pe’l pane
sopportando l’attesa.

Così per il vaccino
lui sta sul seggiolino
e attende taciturno
che venga il suo turno.

In tutto lo sfacelo
lui rappresenta il cielo
che noi guardiamo fisso
dal fondo dell’abisso..

Noi custodi del culto
or ci offriamo all’insulto
per amor di un MES-SIA
che ci mostra la via ..

Non usiam l’ironia!

Con lui sale la borsa …
Or prendiam la rincorsa.
Cos’è la pandemia
se non la strategia
per l’economia?

Si libra in aria, assorto,
conscio del suo mandato.
Sembra non si sia accorto
di quanto è venerato
e non senta il pericolo
del senso del ridicolo!

Anna Maria Guideri, 02-10-2021

SE SCARTABELLANDO … dal Conticidio di Marco Travaglio

1 – Draghi può fare qualunque cosa meglio di Conte. (C.De Gregorio, La 7, DIMartedì)
2 – Sbaragliati i dilettanti torna la politica? Forse. (C. Fusani, Il Riformista)
3 – Il linguaggio della concretezza la politica se l’era dimenticato; irrompe di colpo in Parlamento. (N. Ajello, Il Messaggero)
4 – Il punto di partenza è la sobrietà di modi, di espressioni, di toni … (M. Panarari, La Stampa)
5- Il nuovo stile Draghi, un uomo in cui tutto trova misura. (Il Giornale)
6- –E’ Lei il nostro Mes. (D. Faraone)
7 – Un orizzonte di crescita, economia, sviluppo, progresso … (Corriere della sera)
8 – E’ il salvator mundi, il banchiere dei due mondi. (Libero)
9 – Draghi è un super figo che solo a pronunciare il nome ci fa risparmiare miliardi. (Linkiesta)
10 – Gli portano un bicchiere d’acqua, prova che non è un marziano. (Corriere.it)
11 – Draghi non molla mai, nemmeno per andare in bagno. Lo chiamano vescica di ferro. (Il Tempo)
12 – In Italia è già iniziata la cravatta-mania. ( D. Carretta, Agi twitter)
13 – E’ uno qualunque. In piazzetta si siede vicino alle piante per non farsi riconoscere. (Il GIORNALE riferisce le parole del suo giornalaio)
14 – E’ la vitamina D della Repubblica. All’Italia serve un potente ricostituente. (G. Gandola, Panorama)
15 – Draghi al mattino fa colazione col cappuccino e cornetto integrale. (H.Post)
16 – Ai Parioli lo vedono al mercato con la moglie Serenella e a spasso col cane, un bracco ungherese. (Ag. Ansa)
17 – Ci sono persone normali come Draghi che si è messo in coda per farsi vaccinare insieme alla moglie seduti sul seggiolino di plastica. (La Stampa)
18 – Da un lato c’è il cielo che Draghi rappresenta, la credibilità, il prestigio. L’abisso è la politica, i partiti. (M. Giannini, DiMartedì, La 7)
19 – Lui sarà il sacerdote, noi saremo i custodi del culto. (A.Maria Bernini, Forza Italia)
20 – Draghi ha il difetto che non si riesce a trovare una crepa nella sua vita intemerata. (N. Aspesi, La Repubblica)

Dare e non prendere … a chi?

una piccola riflessione pseudo-shakespeariana sul proposito del governo Draghi di dare e non prendere ai cittadini italiani

Dare e non prendere, questo è il problema!
Se sia più nobile dare alle imprese una grande fortuna
non aumentando loro tassa alcuna
e permettere le delocalizzazioni
senza imporre sanzioni …
tollerar del fisco le evasioni …

O dare ai cittadini sicurezza
sul posto di lavoro … la certezza
della Sanità Pubblica, efficiente …
aiutare le gente …
Non prendere a chi ha più bisogno …
un’utopia pare, un bel sogno …

Difficile risolver la questione
se dare a chi ha di più o a chi ha ragione …
se dare a chi più ha
e prendere a chi non ha …

Meglio non ci pensare, sopire, dormire, forse sognare …
Com’è difficile passare dal dire al dare …
Meglio dunque lasciare
che le cose seguano il loro corso:
DARE, NON PRENDERE a chi più ha, senza rimorso!

Anna Maria Guideri, 26-09-2021

La stampa: libertà di genuflessione

(Parafrasando i classici che avevano capito tutto)

Tanto gentile e tanto onesto pare
il Mario nostro quando altrui saluta
ch’ogni stampa diviene prostituta
a comincia così a idolatrare.
Egli si va sentendosi laudare
benignamente d’umiltà vestuto
e par che sia un gran capo venuto
da cielo in terra per noi a governare.
Mostrasi sì potente a chi lo mira
e dà coi gesti sicurezza al core
da far sperar così in un’era nuova.
E pare che in padella cocia l’ova
e faccia la frittata con amore
per dire poi all’Italia: “su rigira!”

Da La vita nuova di Dante)

Ahi serva stampa dei corrotti ostello,
donna senza pudore e disonesta
venduta al grande GEDI del bordello!

(Dal VI Canto del Purgatorio della Divina Commedia)

Ahi vile stampa perché non peristi?

(Dal 33esimo Canto dell’Inferno – Il Conte Ugolino)

“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico”: Draghi!

(Da L’aquilone di G. Pascoli)

La stampa: rea di servo encomio e di codardo oltraggio.

(Da Il 5 Maggio di A. Manzoni)

Così percossa e attonita
l’Italia al Draghi sta
muta mirando il genio
dell’uomo più special!

(Dal 05 maggio di A. Manzoni)

Anna Maria Guideri, 23/9/2021