La Variante B

(ovvero la zecca dello Stato)

Un insetto è penetrato
dentro il corpo dello Stato.
Ci ha affondato la testina,
scava con la sua zampina …
E’ una vera sanguisuga,
non si può metterlo in fuga.

Parassita di valori,
tutti quanti li fa fuori:
l’onestà, la trasparenza,
la giustizia, la decenza …
Il Paese ha dissanguato:
è la zecca dello Stato!

Han provato a farlo fuori
per il lodo Mondadori
e per Ruby Rubacuori …
e pareva quasi morto …
poi chissà perché … è risorto!

Come un virus mutante
della zecca è una variante.
La sua specializzazione?
La variante corruzione
e anche quella della tratta
di minori: lui si adatta …

Berlusconi è un trasformista,
un esperto equilibrista.
Prima era un evasore,
ora fa il moderatore
e si candida – sfacciato –
a garante dello Stato.

Lui è un virus straordinario,
è un supermiliardario
pronto ad ogni cambiamento
e a infettare il Parlamento…
Qui ci vuole un bel vaccino;
il rimedio par vicino,

ma si teme la cilecca
dei seguaci della zecca:
i no vax berlusconiani
pronti a battergli le mani.

Sono furbi o son coglioni
i no vax di Berlusconi?
Lor non vogliono guarire,
preferiscono morire
e tenersi la variante
della zecca ripugnante.

Contro la democrazia
scelto han la pandemia …
e l’Italia resta lì
ferma alla variante B!

Anna Maria Guideri, 06-12-2021

Se son donne non si vogliono

(Pole la donna diventare Presidente della Repubblica? Non pole)

A questo quesito invece si dovrebbe rispondere di sì perché le donne le son omini anche loro … ma qui finisce il ludico e comincia i’ curturale perché siamo seri, le donne le un son punto adatte … Questo almeno è il pensiero che si può cogliere sottotraccia nei vari dibattiti – politicamente corretti – sul tema. La tesi apparentemente più ovvia sostenuta da più parti , è quella di guardare soprattutto al merito che però, a giudicare dai fatti, sembrerebbe avere una particolare predilezione per gli uomini, visto che nessuna donna ha mai avuto l’onore di salire al Colle. Agli uomini non si chiede di essere bravi, si dà per scontato. Alle donne invece, si chiede perché lo devono dimostrare di essere brave: se lo devono meritare, il Quirinale! Infatti a tutt’oggi nessuna se l’è meritato. Con tutto il rispetto per molti – non proprio tutti – presidenti succedutisi al Quirinale che hanno onorato questa alta carica, non sappiamo come avrebbero assolto il loro compito le donne se fossero state elette – almeno una volta – Presidenti della Repubblica. Ma il punto a mio parere più dirimente emerso dal dibattito è quello della scarsa rilevanza del quesito. Insomma, perché perdere tempo a discutere di un problema secondario rispetto ad altri più importanti, addirittura prioritari? Il benaltrismo, si sa, è una comoda via di fuga quando si devono affrontare problematiche politicamente scomode. Paradossalmente, il fatto che l’elezione di una donna al Quirinale sia considerata una questione secondaria, la rende prioritaria. E’ la discriminazione che la rende tale. Non sarebbe prioritaria se non fosse impedita, o fortemente ostacolata. Per questo, parlare di merito senza aver prima fatto i conti con la parità di genere, è fuorviante. Come si può parlare di meritocrazia se una delle due parti non ha la stessa possibilità che ha l’altra di vedere riconosciute le proprie capacità? Altra cosa sarebbe se si fosse già raggiunto un trattamento paritario a tutti gli effetti. In tal caso si potrebbe parlare di merito perché saremmo all’interno di un contesto nel quale tutti i soggetti – uomini e donne indistintamente – potrebbero dimostrare il proprio valore. In mancanza di tale condizione non ha senso parlare di meritocrazia che, guarda caso, penalizza sempre le donne. E’ invece il caso di parlare di priorità del riconoscimento dei diritti delle donne per permettere loro di accedere, come gli uomini, alla massima carica dello Stato, facendo valere, in condizioni di perfetta parità, i propri meriti.

Anna Maria Guideri, 04-12-2021

NO VAX, NO PASS: presunzione e contraddizione

Molti sedicenti maitre a penser – filosofi e intellettuali vari – criticano il provvedimento del governo sul green pass perché celerebbe, secondo loro, un disegno autoritario mirante a controllare e a ridurre progressivamente le libertà individuali. Insomma, questo disegno sarebbe celato a tutti meno che a loro! Essi si sentono depositari di una specie di segreto di Stato riservato a pochi eletti, di una verità nascosta che avrebbe scelto proprio loro e solo loro per rivelarsi e per investirli di una missione salvifica. Quale delirante autostima gonfia a dismisura il loro ego? Quali pezze d’appoggio possono esibire per vantare il possesso di verità che sono negate ai più? Loro sarebbero i vaccinati consapevoli che, dopo essersi sacrificati bevendo dall’amaro calice, hanno sentito le voci che hanno loro intimato di aprire gli occhi ai beati beoti proni al cospetto di tutte le disposizioni del governo. Solo loro – i sapienti, i saggi – sarebbero condannati a portare il pesante fardello della verità da divulgare urbi et orbi. Sì loro, proprio loro, sarebbero i nuovi apostoli dell’era post moderna. Eppure non è difficile cogliere un retropensiero debole e contraddittorio nelle loro posizioni. Come si fa a vaccinarsi e a dotarsi di green pass e al tempo stesso remare contro i vaccini e i green pass? Se fossimo maliziosi sospetteremmo l’uso di una strategia mirante a risollevare la propria vacillante popolarità. Predicare male – contro il green pass – e razzolare bene – procurandoselo – può costituire un abile espediente per prendere due piccioni con una fava: salvarsi la pelle e occupare la scena. Se poi, facendo da sponda alle posizioni più farneticanti, si semina il caos e si fomentano disordini e contagi, chi se ne frega? L’importante è non allinearsi per non passare inosservati. E se molti ci rimettono la pelle, che importa? La libertà è più importante della vita! Infatti, cosa c’è di più liberatorio della morte? Se poi la vita si deve alle decisioni di un governo che obbedisce agli scienziati e non ai filosofi, ci dev’essere senz’altro un secondo fine. Se il potere dà retta alla scienza vuol dire che la scienza sta dalla parte del potere e non dei cittadini anche se ti salva la vita. Questo almeno è ciò che passa sui social ai quali gli esimi opinionisti accarezzano il pelo. Per sostenere questo, contro ogni evidenza, si è disposti a confutare i dati spaventosi dell’epidemia, ad improvvisarsi costituzionalisti e virologi o a cimentarsi in cervellotici giochi di prestigio per dimostrare l’indimostrabile.

Anna Maria Guideri, 29-11-2021

Metterci la faccia

(ovvero, il coraggio di essere stronzi)

Ho trovato interessante lo scambio di vedute intercorso tra Lucia Annunziata e Michela Marzano durante la puntata del 27 Novembre di Le parole della settimana in merito alle esternazioni antitrans dell’autrice di Herry Potter J. K. Rowling, giudicate da molti sorprendentemente offensive. Annunziata ha sostenuto che, per quanto le dichiarazioni fossero discutibili e inaspettate – visto il credito di cui la Rowling gode – c’è da apprezzare il fatto che ci ha messo la faccia; ha avuto il coraggio di compromettere la sua – fino ad oggi irreprensibile – reputazione. Michela Marzano ha obiettato che il coraggio di offendere negando l’altrui identità, non è proprio il massimo che ci si debba aspettare. Annunziata ha replicato insistendo sul fatto che chi ci mette la faccia è comunque da preferire a chi non ce la mette – come gli odiatori – e si nasconde vigliaccamente nell’anonimato dei social. Le parole dell’Annunziata hanno chiuso il confronto nel sostanziale assenso degli altri presenti in studio: Gramellini, Pif, Veronica Pivetti.

Di fatto il risalto dato al coraggio della scrittrice ha finito per oscurare il contenuto delle sue parole, la gravità dell’offesa nei confronti della persona transgender. Praticamente il metodo ha prevalso sul merito; la forma sul contenuto. Metterci la faccia ci assolve dunque da tutte le stronzate che diciamo? Troppo comodo! Se metterci la faccia è un salvacondotto per qualunque abuso verbale, come potremo arrestare la deriva del politicamente scorretto che loda il coraggio di chi ferisce e non la correttezza di chi rispetta? Si apprezza il coraggio per aver detto cose di cui ci si dovrebbe vergognare. E poi, siamo proprio sicuri che si tratti di coraggio o non piuttosto di un abuso di chi si fa scudo del proprio potere e lo usa per ledere i diritti altrui? Coraggioso non è colui che si trova in vantaggio, ma colui che parte svantaggiato come Davide quando affrontò Golia!

Anna Maria Guideri, 28-11-2021

Letti rubati

(Viva Voltaire!)

Quanta compassionevole attenzione per tutti gli impauriti che non si vogliono vaccinare! Quanta indulgenza viene profusa per il sentimento paralizzante di coloro che aborrono farsi iniettare un siero che, secondo loro, nella migliore delle ipotesi, ti causerà dei danni duraturi e nella peggiore, pregiudicherà irreversibilmente il tuo codice genetico e quello della tua discendenza nei secoli avvenire. Al netto dei deliri fantascientifici e complottistici, la paura è una naturale e provvidenziale reazione umana come risposta a minacce reali o percepite come tali. Chi di noi non si è impaurito più volte nella vita? Bisogna rispettarli, gli impauriti! Blandirli, placarli, persuaderli con garbo e pazienza rispettando il loro diritto alla libertà di scelta, pardon, di contagio, i loro tempi di apprendimento … Altrimenti potrebbero fare gesti inconsulti come devastare i luoghi pubblici, i negozi, le sedi istituzionali e, fatto non secondario, votare … chissà come! Ma il virus, questo barbaro invasore, i loro tempi non li rispetta per niente e corre all’impazzata fregandosene altamente di questi ripetenti dalle zucche dure che proprio non ne vogliono sapere di andare a scuola e di studiare le scienze e la filosofia, soprattutto quella di Voltaire che aveva le idee molto chiare in fatto di diritti democratici. A questo punto, per par condicio e nel rispetto di Voltaire, è doveroso considerare anche la paura di tanti malati gravi che si sono visti rinviare sine die un ricovero ospedaliero, un intervento chirurgico, un esame diagnostico … perché, grazie agli impauriti tanto bisognosi di comprensione, le strutture ospedaliere erano sature di pazienti da covid. Avranno anche loro paura di morire con qualche fondato motivo in più rispetto ai tanto rispettati no-vax? Costoro, come potrebbero essere biasimati se insorgessero al grido di ridateci i letti rubati, ridateci le terapie intensive, ridateci le nostre ecografie, i nostri amati elettrocardiogrammi, i nostri ospedali?! Se agli zucconi è riconosciuto il diritto di prendersela comoda per arrivare a capire che bisogna vaccinarsi, i malati gravi questo diritto – anzi lusso – di prendersela comoda non se lo possono proprio permettere!

Anna Maria Guideri, 20-11-2021

MARAMEOOO …

(La beffa di Fedez)

Tutti quanti i giornaloni
con vistosi titoloni
la notizia han pubblicato
di un futuro candidato.

Sì, è Fedez, il cantante
che così, seduta stante,
ha deciso il cambiamento:
candidarsi in Parlamento.

Sono pieni i paginoni
di Fedéz alle elezioni …
Ma il cantante all’improvviso
li sbeffeggia con il riso

ed impertinente urla:
si è trattato di una burla!
Giornalisti, gran babbei,
vi fo mille maramei …

Siete tutti un po’ suonati
e così siete cascati
nella rete che vi ho teso;
per il culo io vi ho preso!

Da influencer assai dotato
di sicuro vi ho influenzato.
Per il troppo servilismo
perso avete l’umorismo
e valete proprio zero
se credete il falso, vero!

Anna Maria Guideri, 16-11-2021

L’Inno di Babele

(ovvero, la notte dei grandi cervelli)

Il tema della confusione sotto il cielo, ma anche sopra – visto lo sciame pandemico che ci funesta – è di un’attualità tanto drammatica quanto, almeno in parte, non compreso o sottovalutato, come hanno ben argomentato, nei loro interventi Gianluigi Betti ed Enrico Tendi. Se da un lato la ragione e la scienza forniscono spiegazioni plausibili al caos che ci devasta attribuendolo in gran parte agli errori umani prevedibili e controllabili per quanto gravi, è anche vero che l’attuale situazione presenta aspetti che sembrano sfuggire al controllo e alla ragione come variabili impazzite. Ed infatti il virus, con tutto quello che ha scatenato non solo come emergenza sanitaria, ma anche come fenomeno di alienazione collettiva, può essere considerato, a tutti gli effetti, la variabile impazzita per eccellenza. Questo ci induce ad allargare lo sguardo oltre i confini segnati dai dati oggettivi evidenti per dirigerlo dentro noi stessi, dentro le nostre menti. Forse allora possiamo dire che il modello di sviluppo socio-economico e lo stile di vita che hanno accompagnato per lunghi anni il cammino delle magnifiche sorti e progressive della nostra civiltà, non sono del tutto incompatibili con la follia. Il caos che regna nelle menti offuscate che rifiutano di salvarsi perché vedono nella salvezza – il vaccino – una condanna, e nella condanna – il virus – la salvezza, come si spiega se non con una psicosi collettiva? A ben guardare le avvisaglie di tale turbolenza che ha investito i neuroni e le sinapsi delle nostre celluline grigie è da un po’ di tempo che si danno da fare inducendo i cervelli a pensare all’incontrario.

Spacciando il virtuale per il reale, il torto per la ragione, l’ offesa e l’abuso per il diritto, la parte per il tutto, il superfluo per l’essenziale, il carnefici per le vittime, la scemenza per la scienza. Già Collodi con Pinocchio aveva magistralmente ritratto, con un infallibile intuito profetico, non solo il suo, ma anche il nostro tempo anticipando situazioni e personaggi della nostra attualità. Basti pensare al Paese degli acchiappacitrulli dove si arrestano gli innocenti e non i colpevoli … Oppure all’omino di burro del Paese dei Balocchi che è il perfetto ritratto di Berlusconi, oggi potenziale candidato al Quirinale … E seguendo il trend virtuoso, che dire di un parlamento che vota Ruby nipote di Mubarak, dei leghisti bossiani che promettono di destinare il tricolore ad un uso , per così dire, igienico, dei grillini eletti al grido di vaffa, del ministro Salvini che sventola il rosario in nome della crociata contro i barbari invasori del suolo patrio lasciati per giorni e giorni in balia delle onde? Per non parlare delle azioni violente ed eversive delle bande neofasciste trattate, anche dagli opinionisti più accreditati, con la paterna indulgenza che si usa nei confronti di ragazzi scalmanati e un po’ idioti da commiserare più che da temere e denunciare … L’arena mediatica pullula delle bufale più strampalate: dalle bare vuote, ai morti finti, ai complotti della Spectre che nemmeno 007 … ai feti utilizzati per i vaccini e mentre c’è chi muore e fa morire perché non si vuol vaccinare c’è chi muore perché non si può vaccinare. A coronamento di tanta pandemica idiozia mancava solo il corteo dei no-vax e no-pass travestiti da deportati ebrei nei lager dell’Italia neonazista alla vaccinara.

Ma non tutto è perduto, abbiamo una grande risorsa: Draghi uno e trino, Presidente del Consiglio italiano e forse anche europeo, nonché probabile futuro Presidente della repubblica, con l’auspicio, quasi dichiarato, di assolvere ai vari compiti contemporaneamente. Il suo spirito aleggia sulle acque, in cielo in terra e in ogni luogo. Come novello re Mida quel che tocca diventa oro, perfino i ritardi e le gaffe – vedi quella clamorosa del colle Oppio di Roma – non sono che astute strategie il cui senso sfugge ai comuni mortali. Ma c’è un altro faro che illumina il nostro cammino: la stampa. Più che di libertà, si può parlare di unità di stampa. In un momento tanto confuso è consolante vedere i maggiori organi di informazione, così graniticamente determinati e univocamente orientati al servo encomio verso Draghi ed al codardo oltraggio verso i malcapitati Conte e Letta che le sbagliano tutte, ma proprio tutte anche quando ad affossare il DDLZAN si sa bene chi è stato. Ma non perdiamoci d’animo, come ci insegna la teoria del Big Bang, finché c’è caos, c’è speranza!

Anna Maria Guideri, 14-11-2021

Motti da legare – 6

1 – Per avere successo nella vita bisogna avere l’aria di essere onesto e stupido senza essere né l’uno né l’altro (Pietro Aretino) … ma si può avere successo anche avendo l’aria di essere intelligenti senza esserlo … (vedi Massimo Cacciari)
2 – Perché molti delusi della sinistra svoltano a destra? Perché la sinistra non è abbastanza di destra!
3 – No-vax: i morti per il Covid sono certi, i complotti, no.
4 – L’uguaglianza è l’utopia più indispensabile che esista.
5 – Il problema degli “antisistema” non è quello di sbagliare l’analisi, ma di sbagliare la sintesi.
6 – Le donne sono state sconfitte perché sono più capaci e ragionevoli degli uomini (Jacopo Fo). E’ meglio perdere perché siamo migliori o vincere perché siamo peggiori?
7 – Elezioni amministrative Ottobre 2021. Centro-sinistra: e VINSERO felici e contenti.
8 – Ognuno crede a ciò che vuole credere. Quando ci indovina passa per intelligente.
9 – Renzi al 2%: strategia dell’ESTINZIONE.
10 – Perché nessuno si meraviglia delle infiltrazioni neofasciste in Fratelli d’Italia? Ma l’avete vista la Meloni?
11 – Perché questo eterno revival di Berlusconi? Perché ci si merita!
12 – Assalto alla CGIL: in piazza non c’erano solo i fascisti … no, anche i loro sosia!
13 – Astensionismo: il partito più grande è quello che non c’è.
14 – Fascismo: “Non siamo responsabili per le scelte dei nostri padri …” ma lo siamo per quelle dei nostri figli.
15 – L’audience si regge sulla dismisura: più le spari grosse più sei creduto.
16 – Inquinamento planetario: il paradosso terrestre.
17 – Discriminazione di genere 1: se la donna è apprezzata perché è bella, quando invecchia non lo sarà più. Se l’uomo è apprezzato perché è bravo, da vecchio lo sarà ancora.
18 – Discriminazione di genere 2: Considerare la donna superiore all’uomo è l’altra faccia – uguale e contraria – della discriminazione.
19 – Se il battito d’ali di una farfalla ha ripercussioni all’altro capo del mondo, quali ripercussioni avranno le infinite cazzate di Salvini?
20 – Massimo Giannini: Ha vinto il centro-sinistra, c’è poco da fare …” purtroppo.
21 – I fascisti hanno una notevole forza comunicativa … Gli ci vuole tutta per sostenere le cazzate che dicono.
22 – Matteo Salvini: O Benito vestito di nuovo …
23 – Il no-vax della destra è l’eterno ritorno del menefrego.
24 – Se la destra non va a votare è un problema per la democrazia … e se ci va?
25 – All’erta sto. Contro i fascisti occorre attuare la strategia dell’attenzione.
26 – Alessandro Giuli: La bonifica della destra della Meloni è in atto… sì, la bonifica dell’agro pontino!
27 – Caso Morisi: Un gran polverone per la polverina.
28 – No-vax: nuoce gravemente alla salute.
29 – La democrazia consiste nel poter votare anche contro la democrazia?
30 – Province degradate e astensionismo: chi non ha speranze non ha desideri.

Anna Maria Guideri, 06-11-2021

Il fantasma dell’operetta

(Berlusconi aleggia sul Quirinale …)

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi, d’antico … No, non è L’aquilone di Giovanni Pascoli che vola sulle nostre teste nostalgiche di un’infanzia poetica perduta, ma un incubo senza fine che ha un nome e un cognome: Silvio Berlusconi. E’ l’eterna fenice che risorge dalle ceneri, quella del plurindagato, del condannato, del satiro, del mentitore, dell’autocrate che piega il parlamento ai suoi interessi, del fenomeno da baraccone che ha fatto ridere il mondo … Lui, la vergogna dell’Italia che sembrava finito, devastato nel fisico e nel morale … Una maschera indecente e grottesca, disfatto, rifatto, plastificato, incollato, un vero replicante del mostro di Frankenstein, un fantasma da operetta, l’emblema inconfondibile di un’Italia ridicola. Condannato, caduto … risorto! L’uomo dei miracoli, l’uomo del destino (non il primo, però), dai mille ricicli che spunta sempre quando l’Italia è caduta talmente in basso da credere di avere bisogno di lui. Un’Italia che, appena prova a rialzare la testa viene respinta al suo stato primordiale, al suo incombente fattore B – la bestia.

Ma ciò che colpisce e disorienta di più, in questo scenario da incubo senza fine, è l’aplomb con cui, nei vari salotti televisivi, si discetta dell’ipotesi più inverosimile – l’ascesa al Colle di B – come se fosse realistica. Non si colgono né ironia, né un’adeguata indignazione, né stupore. Se ne parla seriamente, ragionevolmente, tranquillamente come di una eventualità politica di ordinaria amministrazione. A forza di evocarlo – il fantasma dell’operetta – si materializza, diventa realtà. I vari opinionisti fanno a gara a chi prende più sul serio questa inverosimile ipotesi, vuoi per condividerla, vuoi per criticarla, spendendosi in sottili analisi politiche, valutando, soppesando i pro e i contro … Mai nessuno che si alzi in piedi, esploda in una risata omerica e gridi: Il re è nudo!! Basta coi cazzeggi, parliamo di cose serie! A forza di fingere di crederci, si finisce per crederci davvero, di rendere l’inconcepibile, possibile. Un’assurdità ripetuta tante volte diventa normalità. E’ lo stravolgimento beffardo della fiaba de La bella e la bestia, laddove non l’amore, ma i media, al servizio dei giochi sporchi del potere, ipnotizzano il popolo per fargli credere che la bestia sia un principe.

Anna Maria Guideri, 01-11-2021