Massimo Cazzari

ovvero, chi non ha cervello abbia Agamben

Alcune considerazioni sull’accoppiata vincente e stranamente convergente – visto il loro diverso orientamento politico – Cacciari-Agamben in merito alla questione controversa di dotarsi obbligatoriamente della green pass per poter circolare liberamente dopo essersi vaccinati contro il covid. Non si può certo negare che l’uscita estemporanea di Cacciari abbia fatto scalpore nonostante il caldo e l’azione allettante delle agognate – dopo tanta reclusione domiciliare – vacanze estive. Ma si sa, a spararle grosse prima o poi si fa centro, soprattutto se si fa parte di quel particolare gotha intellettuale tanto se-dicente di sinistra quanto funzionale alla destra.

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Le parole tradite

Si dibattono sulla strada
come ali di rondini ferite
le pagine stampate
cadute, tradite.
Ingannevole il vento alimenta
il loro desiderio di volare,
di ritrovare parole vere,
il loro senso.
Parole incerte, calpestate, distorte,
annaspano cosparse di polvere densa,
illeggibili.
Sono parole alterate, perdute,
protese verso un difficile sogno di libertà,
di inafferrabile verità.

Anna Maria Guideri, 25-07-2021

La banalità del bene

Sull’impegno al disimpegno
Anna Maria Guideri

Da un po’ di tempo a questa parte sembra, si dice, che “il bene” goda di un certo revival, di un periodo fortunato grazie soprattutto ad alcuni scrittori che, con le loro opere, si schierano – inspiegabilmente (?) – dalla parte giusta. Così almeno sostiene Walter Siti – premio Strega 2013 – che con una certa preoccupazione ci segnala questa pericolosa deriva culturale ai danni dell’originalità, dell’anticonformismo e dell’indipendenza intellettuale. Essi – Siti cita Michela Murgia, Roberto Saviano e Gianrico Carofiglio – con i loro scritti edificanti ed ammiccanti ad un moralismo di comodo, minacciano la libera espressione artistica che non può che essere “scorretta”, dissacrante, controcorrente. Insomma, si starebbe rischiando, se le cose vanno avanti così, una vera e propria “dittatura del bene” con tutte le conseguenze che questo può comportare. Siamo in democrazia perbacco e anche il male ha diritto di esistere, se non altro per par condicio! Un intellettuale doc deve battersi contro la melassa buonista, contro il rischio pandemico del bene, altrimenti che fine farà la letteratura se cedendo alla “banalità del bene” si schiererà dalla parte giusta? …

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