E IL POPOLO CREO’ DIO …

(nascita, morte e resurrezione di Silvio Berlusconi)

Fra le tante analisi che circolano e che non accennano a diminuire – nonostante la sua scomparsa – su Silvio Berlusconi, quella di Andrea Scanzi in particolare, mi ha indotta a riflettere. Secondo Scanzi Berlusconi ha incarnato al meglio il peggio degli italiani costituendo un fenomeno degenerativo sul piano etico, culturale, democratico; una vera e propria jattura derivante dall’uso spregiudicato del suo immenso potere mediatico ed economico che gli italiani hanno assecondato, subìto, venerato, imitato nel costume, nel modo di rapportarsi alla realtà sociale e istituzionale. Se questo è vero – e non credo ci siano dubbi in proposito – poiché lui non è il primo che ha rovinato l’Italia, potendo vantare illustri precedenti ad esempio , in Mussolini, mi chiedo se sia il popolo da considerarsi vittima del pifferaio di turno o se è lui stesso artefice del proprio destino e della propria rovina fabbricando di volta in voltail pifferaio che più lo aggrada o, se mi si consente, il mostro creato da Frankenstein. Insomma, chi rovina chi? Il popolo italiano è vittima prima di Mussolini, poi di Berlusconi, ora della Meloni o è lui che se l’è voluti? Non è forse il popolo italiano che ha creato ad hoc un personaggio potente che incarnasse impunemente al peggio i suoi difetti in modo da potercisi rispecchiare, compiacere, legittimare? Non sono forse gli italiani dei geni – e la storia lo conferma – capaci delle più mirabolanti invenzioni tali da celebrare ed esaltare la propria smisurata grandezza creativa non solo nell’arte, ma anche nella criminalità? E chi, più di Berlusconi, poteva essere il capolavoro assoluto di quel popolo che lo ha a lungo vagheggiato, sognato, accarezzato nella propria mente fino a materializzarlo, fino ad infondergli lo spirito vitale? Il popolo, ammirando la propria creatura si riconobbe in lei e la lasciò libera per il mondo affinché realizzasse il suo disegno, i suoi sogni inconfessabili e proibiti: conquistare il potere ed usarlo a piacer suo facendo strame dell’etica, della politica, della democrazia, del decoro, della dignità umana e civile. Berlusconi, parlando di se stesso amava definirsi concavo o convesso a seconda delle circostanze e soprattutto delle convenienze, dimostrando così di non possedere un’identità ben definita in quanto plasmabile e adattabile alle più svariate situazioni senza che qualche freno di natura etica ostacolasse la sua marcia trionfale. Questo suo clownesco funambolismo non è forse la prova provata che fosse etero diretto da un grande burattinaio in grado di fargli interpretare tutte le parti in commedia, quelle che il suo autore – il popolo – non osava interpretare apertamente? Paradossalmente, non è stato Berlusconi a creare il berlusconismo, sono stati gli italiani a crearlo. Silvio, un fantoccio animato da un ventriloquo che si serve di lui per realizzare il proprio inconfessabile delirio di onnipotenza? Credo anche che , a differenza del mostro di Frankenstein, Berlusconi non sia sfuggito al controllo del suo artefice, ma risorga e agisca all’infinito sotto la sua guida , assumendo via via sembianze e identità diverse, ma conservando intatta la sua natura populista e fascistoide: il meglio del peggio degli italiani

Anna Maria, 15-04-2024

CENTROSINISTRA

di Anna Maria Guideri

Vengo anch’io? No, tu no!

Si potrebbe andare tutti quanti a manifestare …
Vengo anch’io? No, tu no!
E riempire strade e piazze contro questo governo
e gridare AIUTO AIUTO è tornato Benito!
E vedere di nascosto l’effetto che fa.

R Vengo anch’io? No, tu no!
Vengo anch’io? No, tu no!
Vengo anch’io? No, tu no!
Ma perché? Perché no!

Si potrebbe contrastar l’evasione fiscale …
Vengo anch’io? No, tu no!
e scoprire chi le tasse le evade davvero
e potere risparmiare su cure e ospedale
e vedere di nascosto l’effetto che fa.

R Vengo anch’io …

Si potrebbe sperare tutti in un mondo migliore …
Vengo anch’io? No, tu no!
E impedire che i migranti anneghino ancora
e scoprire che salvarli è un fatto normale
e vedere di nascosto l’effetto che fa.

R Vengo anch’io …

Si potrebbe eliminare lo sfruttamento …
Vengo anch’io? No, tu no!
La precarietà e i rischi dei lavoratori
-questo problema per loro è un vero tormento –
e vedere di nascosto l’effetto che fa.

R Vengo anch’io …

Si potrebbe rilanciar la questione morale …
Vengo anch’io? No, tu no!
Perché Berlinguer aveva ragione davvero
e ritrovare di nuovo questo ideale
e vedere di nascosto l’effetto che fa.

R Vengo anch’io …

Si potrebbero approvare i diritti civili …
Vengo anch’io? No, tu no!
perché tutti possano amare come gli pare
e vivere liberi e uguali come pesci nel mare
e vedere di nascosto l’effetto che fa.

R Vengo anch’io

Si potrebbe diventare un paese normale …
Vengo anch’io? No, tu no!
una vera e collaudata democrazia,
ma non vorrei che fosse un’utopia …
e scoprire di nascosto che forse … lo è!

R Vengo anch’io ….

Anna Maria Guideri, 08-04-2024

MOTTI DA LEGARE 32

di Anna Maria Guideri

1 – Caso Ilaria Salis: botte da Orban!
2 – Orban ha dato uno schiaffo alla Meloni… Ma quando mai?! Un bacio le ha dato, lei non aspettava altro che vedere la Salis in catene!
3 – Fede religiosa: una certezza surreale come risposta ad una incertezza reale.
4 – Società moderna: una donna di facili consumi.
5 –Ilaria Salis: detenuta in angheria.
6 – Michele Emiliano, governatore della Puglia, mette in difficoltà il suo compagno di partito e sindaco di Bari Antonio Decaro: Ma gli voleva bene, tanto bene, bene da morir … (v. Quartetto Cetra)
7 – Destra: la madre dei nemici è sempre incinta.
8 – Nullità: è duro dover morire senza lasciare tracce … ed è per questo che molti lasciano tracce di reato!
9 – In una controversia chi si arrabbia vuole pre-valere, chi non si arrabbia forse non ha capito di cosa si discute.
10 – L’essere umano ha creato dio: prima lo ha immaginato, poi , con l’Intelligenza Artificiale lo ha costruito.
11 – Ci sono i poveri dell’avere e i poveri dell’essere. I primi sono nullatenenti e i secondi nullavalenti.
12 – Il fatto che la sinistra perda può voler dire o che la gente sta così bene da non averne bisogno, oppure che i suoi bisogni sono altri.
13 – La politica deve far sognare… Infatti il Presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio ha promesso 3 mari e monti!
14 – Renzi e Calenda: più li tiri su più ti buttan giù.
15 – Sinistra: campo largo? Campo poco!
16 – Renzi e Calenda: lotta fra TITANIC!
17 – Meloni vittimista: crescendo mélo-niano.
18 – Renzi e Calenda non sono stati votati dalla sinistra: più che l’odio per i fascisti poté il disprezzo per i centristi.
19 – Invidia . Molti di coloro che si indignano per la corruzione di certi politici sono spinti più dal desiderio di imitarli che da quello di non votarli.
20 – Se c’è il razzismo è colpa delle razze … se non ci fossero …
21 – Destra miracolosa. Marco Marsilio, Presidente dell’Abruzzo: l’Abruzzo è bagnata da tre mari … La moltiplicazione dei mari e dei pesci.
22 – Opposizione miope. Preferire perdere come coalizione piuttosto che come partito, anziché perdere come partito e vincere come coalizione.
23 – La destra ha il coraggio di essere ingiusta. La sinistra non ha abbastanza coraggio di essere giusta. Chi è se stesso vince.
24 – Diritti civili. Il Papa fa il suo, è lo Stato che invece di fare lo Stato vuole fare il Papa!
25 – Fisico bestiale. Mara Venier: il do di petto.
26 – Accoglienza: Ciascuno stia al suo posto? No, c’è posto per ciascuno!
27 – Europa, union impossible. L’unione di pochi stati non farebbe l’Europa, l’unione di molti … ancora meno!

28 – Non esiste nessun ricco che non sia un po’ responsabile delle condizioni del povero.
29 – Negazionisti della crisi climatica. Il profitto prima di tutto? A trasformare, come re Mida, tutto ciò che si tocca in oro, si diventerà anche ricchi, ma si muore di fame … e non solo!
30 – La vita scorre fra l’amore e l’odio, con la differenza che l’odio dura di più.
31 – E’ stato assolto colui che ha dato del cretino a Salvini. Perché? Perché ha fornito le prove di non aver mentito!

Anna Maria Guideri, 02-04-2024

LA STORIA SU MISURA

di Anna Maria Guideri

(Il pensiero recondito di Giorgia Meloni)

So’ cristiana e patriota,
lo sa bene chi mi vota;
so’ la prima della lista:
italiana e anche fascista.

C’è chi dice – cosa strana –
che l’Italia è partigiana
nata dalla Resistenza:
non è vero, è una scemenza.

Gl’ ITALIANI siamo NOI,
non lo siete certo voi:
solo noi siamo italiani,
ieri, oggi e anche domani.

Mi chiedete di abiurare …
al fascismo rinunciare …
Dichiararmi antifascista?
Io son’anticomunista!

Non rompetemi i coglioni
con le commemorazioni!
Chi commise l’attentato
e colpì al cuor lo Stato,

fe’ saltare le cervella
dei tedeschi in via Rasella?
Furon solo i terroristi,
partigiani comunisti!

Se ci fu la rappresaglia,
ai nazisti la medaglia
per l’eccidio devon dare:
furon gli altri ad attaccare …

Impossibile la resa:
fu legittima difesa!

Qualche morto in più ci fu …
sì, trecento … su per giù:
qui lo dico e qui lo nego,
di quei morti me ne frego!

Per l’Italia, patria mia,
una strage … vuoi che sia …
eran solo partigiani,
mica erano italiani!

Anna Maria Guideri, 27-03-2024

Autodeterminazione

( La vexata quaestio …)
di Anna Maria Guideri

Fra i vari motivi di dissenso all’interno del PD, uno dei più dirimenti riguarda il dibattito sull’autodeterminazione nell’affrontare il fine-vita da cui emerge una spaccatura netta fra laici e cattolici che riaffiora frequentemente mettendo a repentaglio la compagine del partito. Ho tratto motivo per riflettere ulteriormente su questo tema circa un mese fa, dalla pubblicazione sul quotidiano Domani di alcuni articoli a firma di Mario Giro, Giorgio Merlo e Gianfranco Pellegrino a seguito del caso Bigon, la senatrice del PD della regione veneta costretta a dimettersi per avere impedito l’approvazione della legge sul fine vita. Alcuni punti su cui riflettere , non nuovi, ma mai abbastanza chiariti, sono i seguenti:
1) si può parlare di diritto alla libertà di coscienza per chi non vuole riconoscere ad altri di decidere liberamente della propria vita e della propria morte? Esiste il diritto di negare i diritti altrui? Esiste la libertà di impedire la libertà degli altri quando questa non nuoce al bene comune?
2)Con quale diritto lo Stato interferisce sulla volontà del singolo cittadino per impedirgli di porre fine ad una sofferenza divenuta insopportabile? Con quale diritto ne sequestra il corpo sostituendosi al suo legittimo proprietario?.
3) In democrazia tutte le idee hanno diritto di cittadinanza (tranne l’apologia di reato), ma non tutte possono essere convertite in leggi come nel caso di negare al cittadino l’autodeterminazione riguardo alla propria vita.
4) – Nel momento in cui una questione che riguarda il singolo individuo diventa, in virtù della legge, un obbligo per tutti negando il diritto inalienabile di ognuno di decidere sulla propria vita, la democrazia cessa di esistere e subentra il regime autoritario.
5) A scanso di equivoci mi permetto un’ovvietà, non si sa mai… Se il rapporto con la propria vita è personale, non altrettanto dicasi del rapporto con il fisco che ci riguarda non come esseri umani, ma come cittadini facenti parte di una comunità che dobbiamo sostenere compatibilmente con i mezzi che abbiamo. Se esiste la libertà di vivere e di morire quando e come vogliamo, non esiste la libertà di evadere il fisco.
6) La vexata quaestio sull’autodeterminazione ci riporta all’eterno conflitto fra Stato e Chiesa mai del tutto risolto che riemerge periodicamente quando irrompono controversie che coinvolgono la sfera morale, etica, umana e civile. Questi aspetti si intrecciano in modo confuso e arbitrario e necessitano di essere ordinati e distinti secondo l’ambito al quale ognuno di essi appartiene.
7) La democrazia si afferma nel pluralismo, non nel caos, non nell’assemblaggio indifferenziato di categorie differenti e incompatibili fra loro. Come l’acqua e l’olio che sono due sostanze non mescolabili, così ciò che attiene alla sfera coscienziale e privata di ogni individuo non può mescolarsi alla sfera pubblica che è competenza dello Stato il quale non può arrogarsi il diritto di perpetuare la sofferenza di chi vuole smettere di soffrire.
8) Lo Stato può intromettersi solo dimettendosi, cioè ritirandosi e riconoscendo ad ognuno la libertà di decidere del proprio destino.
9) Se lo Stato sostituisce o affianca il Vaticano traducendo in legge gli insegnamenti della fede cattolica venendo meno alla sua laicità che gli impone di garantire i diritti di tutti indistintamente, anche di chi non è credente, cessa di essere democratico e diventa teocratico. Vogliamo fare la fine dell’Iran?
10) I cattolici non possono pretendere che lo Stato agisca per conto del papa: libera Chiesa in libero Stato!
11) E anche se la vita ce l’avesse data il Creatore, semmai è con lui che ce la dovremmo vedere, non con i suoi invadenti interpreti!

Anna Maria Guideri, 13 marzo 2024

MOTTI DA LEGARE 31

1 – La sinistra ha vinto in Sardegna: il riscatto del depresso.
2 – Un underdog al potere: meglio il censo del cesso!
3 – Destra: la politica è rutto.
4 – Vannacci, nomen omen: il cognome è un dispregiativo ed un presagio.
5 – R. Vecchioni: Il fascismo è un fatto da dimenticare … ma fa di tutto per farsi ricordare!
6 – Meloni, la migliore, ha scelto i peggiori, perché? Perché solo i peggiori l’hanno votata!
7 – In America niente di nuovo, sempre il solito Trump Trump!
8 – La Russa, Salvini, Sgarbi, Donzelli: Il mondo è brutto perché è vario, ce lo dice il bestiario!
9 – Social: quanto più l’odio è virtuale, tanto più è letale!
10 – La morale non è necessariamente appannaggio della religione, ma lo è senz’altro della ragione!
11 – Democrazia, il meglio per tutti, il meglio da tutti.
12 – RAI, meglio il manuale Cencelli, che la fascistizzazione dei cervelli!
13 – Il populismo è contro il potere del sistema per conquistare il sistema di potere.
14 – Putin piace perché in Russia ha eliminato la criminalità … e allora perché lui è ancora a piede libero?
15 – Salvini farà precipitare la Lega molto in basso. Già fatto. Già fattooo?
16 – Per battere la destra dobbiamo batterci la testa … ma non ce l’abbiamo già battuta tanto tempo fa?
17 – Nella democrazia c’è sia il bene che il male; nella dittatura c’è solo il male, ma non si può dire sennò sarebbe democrazia.
18 – Il problema della convivenza sociale sta nel fatto che essendo la realtà formata da molteplici aspetti, ognuno sceglie quello che gli pare senza preoccuparsi troppo di quello che hanno scelto gli altri.
19 – Il rischio di chi vuole salvare la memoria storica è quello di salvarla per chi ce l’ha e di non saperla trasmettere a chi non ce l’ha, cioè, alle nuove generazioni.
20 – Comunicazione. Il ragionamento spesso porta a scegliere il male minore, lo slogan porta quasi sempre a scegliere il male maggiore.
21 – Mediterraneo, cimitero dei migranti: MARE MONSTRUM.
22 – Problemi a spendere i soldi del PNRR: chi troppo ha, niente ha.
23 – Com’è brava la Meloni …Chi riceve troppi apprezzamenti può illudersi di meritarseli davvero.
24 – Fascisti d’Italia: mai dare il potere a chi per lungo tempo lo ha inutilmente inseguito.
25 – Alessandra Todde ha vinto in Sardegna: mai una vittoria così risicata, è stata tanto politicamente centrata.
26 – Voltaire col manganello: la tua libertà di manifestare finisce dove comincia la mia di manganellare.
27 – I grandi manipolatori conoscono talmente il bene che lo usano per fare il male.
28 – Molti politici vivono il potere, come qualcosa che serve a chi ce l’ha, non a chi non ce l’ha.
29 – Corpo e corpi. Salvini: Bisogna difendere il corpo della polizia senza se e senza ma … anche quando bastona i corpi degli studenti.
30 – Il potere non ha bisogno di impartire ordini, i servi sanno perfettamente cosa vuole.
31 – Contorsioni mentali. C’è chi, come Soru, preferisce essere sconfitto dal nemico pur di far fuori “ l’amico. “
32 – Voto sardo? Voto sordo alla destra!
33 – Meloni è la migliore … il peggio come lo fa lei non lo fa nessuno.

Anna Maria Guideri

Italo Bocchino e l’antisemitismo

di Anna Maria Guideri

(San Remo? Sono solo barzellette!)

Alcune sere fa a Otto e mezzo con Lilli Gruber ho assistito ad una esilarante performance di Italo Bocchino. Trovandosi in imbarazzo nel prendere atto dell’imprevisto idem sentire degli elettori di destra e di sinistra emerso da un sondaggio, nel disapprovare la censura della RAI a San Remo riguardante le parole pronunciate dal cantante Ghali contro il genocidio in Medio Oriente, ha accusato il PD e il M5S di antisemitismo. – Ma che ci azzecca? – direbbe qualcuno. Quali sottili connessioni uniscono la condanna della discutibile interferenza della RAI al Festival di San Remo con il sentimento antisemita? Mistero! Bocchino, anziché approfittare del parere insolitamente condiviso dalle due parti per dar prova di una certa obiettività di giudizio che premiava anche il suo partito, se pure con una percentuale minore, da bravo soldatino è scattato sugli attenti e ha eseguito l’ordine di sparare al nemico che una volta tanto, era del tutto d’accordo con il suo (di Bocchino) amico. E visto che destra e sinistra la pensavano allo stesso modo, sarebbe stato più logico accusare tutti quanti di antisemitismo, se tale accusa avesse avuto un minimo di senso. Quando la ragione e il sentimento con l’aggiunta del senso della disciplina – senza onore – si scontrano, avviene il botto. Se i nemici e gli amici si mettono d’accordo finisce il mondo. Chi perde il nemico perde un tesoro, un c’è più religione. Dopo un attimo di esitazione, la perplessità dei presenti si scioglie in una incontenibile risata liberatoria. Sfugge per il momento l’audace arrampicata sugli specchi di Bocchino. Non era facile intuire i processi logici di una mente tanto dotata! Per decifrare l’arcano mi è venuta in soccorso il ricordo di una vecchia barzelletta che ironizza sulle rocambolesche connessioni logiche finalizzate a sostenere una tesi precostituita, eccola. Un tizio incontra un amico che al suo “ciao” risponde con un “miao.” Lambiccandosi il cervello per spiegare il senso di quel miao procede per successive deduzioni: da miao-gatto-topo-formaggio-latte-mucca-corna-cornuto, scoprendo così di essere il cornuto della storia. Dal miao al cornuto il salto non è breve, ma con un po’ di sforzo ci si può arrivare. Vediamo se, partendo dal cantante censurato dalla RAI si può arrivare all’antisemitismo del PD e del M5S. Ecco l’iter pseudo-analogico a quello della barzelletta: Ghali è un cantante di origine tunisina. I tunisini sono a maggioranza musulmani, ergo, non sono ebrei, quindi sono antisemiti e Ghali è un antisemita. Allora il PD e il M5S che a stragrande maggioranza gli hanno dato ragione contro la RAI, sono antisemiti. Una nota che richiami al fatto che anche la destra gli ha dato ragione, che si sappia, non è pervenuta. Il ragionamento non fa una piega, anche se fa ridere. Confesso, non è stato facile entrare nei meandri complessi di una mente tanto sottile come quella di Bocchino, ma ci sono riuscita e sono soddisfatta!

Anna Maria Guideri, 18-02-2024

MOTTI DA LEGARE 30

di Anna Maria Guideri

1 – Mussolini diceva: Io non faccio politica, faccio l’antipolitica. Era moderno lui o sono antiquati i populisti nostrani?
2 – Dal P.C.I. al PD: dalle Frattocchie alle frattaglie.
3 – L’anticasta è la rivolta contro il sistema e la sua corruzione con l’effetto di distruggere il sistema salvando la corruzione.
4 – Conservatorismo: conservare il bambino con l’acqua sporca.
5 – Alluvione: avere il fiume negli occhi.
6 – Cultura: fare tesoro dei tesori.
7 –Prova regina. Il ministro Lollobrigida è fascista? Assolutamente no! Perché? Perché quando c’era il regime fascista i treni arrivavano in orario!
8 – La tecnologia se non la possiedi, ti possiede.
9 – Saluto romano: Non è un reato se è per commemorare i morti … purché non si voglia resuscitarli!
10 – Sanità: Fratelli d’Italia – fratelli di tagli.
11 – Egomania. Meloni: chi non è me non è!
12 – Montanari, lista civica per Firenze (?) A sinistra si fa a gara a chi è più antifascista per far vincere i fascisti!
13 – Meloni: Io non sono fascista … Forse lei non lo sa , allora qualcuno gliela deve pur dire la verità.
14 – Il padre di Meloni spacciatore e camorrista … Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli … maschi!
15 – La sinistra ha ragione , ma perde … Cosa deve fare? Deve far finta di avere torto!
16 – Sinistra: a forza di studiare il nemico ha perso di vista se stessa e ha finito per assomigliargli.
17 – Femminista in crisi: non temo la Meloni in sé, temo la Meloni in me!
18 – Fondamentalismi religiosi: per volere la guerra in nome di Dio, bisogna proprio non credere in Dio!
19 – Dostoevskij: La bellezza salverà il mondo … Quante tonnellate di bellezza ci vorrebbero oggi per salvare il mondo?
20 – Nel tempo dell’inconsistenza e dell’effimero, solo la leggerezza dello spirito può avere un certo peso
21 – Cultura: Come l’araba Fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.
22 – Identità fascista: NERO, DUNQUE SONO !
23 – La sinistra teme di perdere l’egemonia culturale … Di fronte all’egemonia dell’ignoranza un ci se ne pole!
24 – La destra ha ragione perché esiste. La sinistra esiste malgrado abbia ragione.
25 – La cultura è memoria consapevole, è capacità di scoprire il senso e di scavalcarlo.
26 – Azzardata? Non tutti i comunisti sono geni, ma è molto probabile che la maggior parte dei geni siano o siano stati comunisti..
27 . Il fatto che per sopravvivere ci si adatti al peggio pregiudica gli sforzi necessari per realizzare il meglio.
28 – Sinistra: il potere della cultura. Destra: il potere sulla cultura.
29 – Delocalizzazioni aziendali e licenziamenti. Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, ma le colpe dei padroni ricadono sempre sui lavoratori.

Anna Maria Guideri, 9-02-2024

CULTURA

(Mi si nota di più se ci sono o se non ci sono?)
di Anna Maria Guideri

Non si parla mai tanto di cultura come quando non c’è per far finta che ci sia e per far credere di esserne gli illustri rappresentanti. Come il convitato di pietra che non c’è, ma c’è, o come Nanni Moretti che nel celebre Ecce Bombo si chiedeva se, per non passare inosservati, fosse meglio esserci o non esserci. Cultura, una parola che attraversa da tempo una grave crisi d’identità e che, proprio per questo, è destinata ad averne molte e ad essere piegata ai più svariati e disparati usi ed abusi … Un espediente buono per chi è a corto di argomenti, per sviare il discorso gettando la palla in tribuna – ci vorrebbe più cultura – con l’aria supponente e vagamente saccente tipica di chi ha capito tutto ma non può fare nulla perché l’ignoranza degli altri – mai la propria! – è veramente troppa. La violenza, i pregiudizi, il malcostume, le ingiustizie, la mancanza di senso civico … tutto quello che non funziona è colpa della mancanza di cultura senza specificare che cosa s’intenda per cultura e a cosa ci si riferisce quando si parla dei rimedi ai mali del mondo. Ma a cosa serve davvero questo tormentone che, come un fuoco fatuo, rischia di fare apparire colto chiunque pronunci questa parola magica senza contestualizzarla e spesso a sproposito? Serve alla propria visibilità – sparlino purché parlino (O. Wilde) – ; serve a gettare il fumo negli occhi illudendo la gente che l’uso compulsivo e indiscriminato dei social possa colmare il vuoto di conoscenze, l’assenza di pensiero, di visione, di senso, di scopo … di consapevolezza del capitale umano. Si parla di cultura con una incoscienza e una leggerezza pari al peso enorme del vuoto che ci opprime. Questa parola è diventata la panacea per tutti i mali, una specie di attestato di credibilità per spararle grosse appena se ne presenta l’occasione. E qui mi corre l’obbligo di citare il nostro ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che, appena insignito dell’alta carica istituzionale, per effetto di questa parola – cultura – da asino si è trasformato in un dotto signore che pontifica urbi et orbi con la soddisfazione di vedere presi sul serio i suoi blasfemi accostamenti fra Dante e la destra e le sue rocambolesche simmetrie tra fascismo e comunismo. Sangiuliano non è ministro perché è colto, ma è colto perché è ministro! Come re Mida che trasformava in oro tutto ciò che toccava, lui ha il potere di trasformare in cultura tutte le sparate che escono dalla sua bocca. Poi, forse per rimediare alle gaffe – ma la toppa è peggio del buco – si è avventurato spericolatamente a tessere le lodi di Antonio Gramsci risvegliandolo bruscamente – supponiamo – dal suo eterno e meritato riposo. E il generale Roberto Vannacci non merita forse un premio per il suo contributo all’egemonia culturale della destra con la pubblicazione del suo esplosivo best-seller?Infatti rischia – ma siamo noi che rischiamo – la candidatura alle prossime elezioni europee. Così come il ministro dell’ agricoltura Francesco Lollobrigida ha fornito una valida prova della sua cultura istituzionale, facendo fermare il treno su cui viaggiava per non arrivare in ritardo ad un incontro di lavoro: il ritardo del ministro è più importante di quello degli altri viaggiatori … Almeno con Mussolini i treni arrivavano in orario!E se è vero che il merito deve essere riconosciuto e premiato, come si evince dalla nuova denominazione del dicastero della Pubblica Istruzione e del Merito, si deduce che Meloni piazzando i suoi famigli nei ruoli apicali del potere, si sia attenuta scrupolosamente ai loro meriti culturali e non allo jus sanguinis come il loro stretto legame di parentela con lei farebbesupporre. E la tanto decantata ars oratoria della Presidente del Consiglio con cui lei sparge ovunque i suoi facili e retrivi slogan su Dio-patria-famiglia e non solo … non denota il suo alto livello culturale, ma quello basso di chi la vota! E’ curioso e quasi commovente lo sforzo titanico e rischioso di questa destra per conquistare l’egemonia culturale visto che non serve per vincere (sinistra docet!). Ma chi glielo fa fare? Non sono premiati perché sono colti, ma proprio perché non lo sono! Se diventano colti anche loro, chi li rappresenta gli asini? Anche loro hanno diritto ad essere rappresentati … o no? Un po’ di giustizia sociale, che diamine! Cultura, questa parola così trend sottoposta allo stress di una quantità variegata di attribuzioni, definizioni, e poteri salvifici – uno, nessuno e centomila – si aggira non indisturbata sia nei palazzi del potere, sia sui media come una mina vagante, uno strano oggetto di desiderio di cui ci si appropria in modo superficiale e strumentale per dare senso e consistenza ad affermazioni che ne sono prive e per travestire la propria ignoranza indossando un abito di gala, ma della taglia sbagliata. Lo stesso termine egemonia riferito alla cultura appare improprio, una contraddizione in termini. La cultura più è egemonica meno è cultura la quale lo è nella misura in cui è patrimonio della collettività, è orizzontale, non verticale, non è monopolio di pochi, ma un bene a disposizione di tutti anche se non tutti ne possono fruire allo stesso modo. Non è un’arma da usare contro per rivendicare un’identità o per ottenere una rivincita, ma uno strumento per far crescere gli individui e le società in cui vivono. La vera cultura non può che essere autorevole, mai autoritaria; dialogante, mai intollerante e deve promuovere lo sviluppo della persona. Si può parlare di cultura di questa destra? Penso proprio di no. Di quale egemonia culturale si parla se la cultura non c’è? Rivoluzione culturale? No, involuzione!

Anna Maria Guideri, 25-01-2024

IL PELO E IL VIZIO

(L’eterno ritorno dell’uguale …)

Non c’è un filo d’avvenenza
in La Russa mostruoso,
lo diceva anche Lombroso
che bruttezza è delinquenza.

Il suo ceffo torvo e truce
ci ricorda Mussolini,
non è un gioco da bambini
al Senato avere un duce!

Senator dei miei stivali
tieni il busto di Benito
ed è sempre lui il tuo mito
per le sue leggi razziali …

Con il suo colpo di Stato,
il regime, la censura,
la feroce dittatura …
il potere ha conquistato …

Nuovamente so’ al governo,
i fascisti in questi giorni;
c’è paura che ritorni
del ventennio il lungo inverno.

Se diverso oggi è il giudizio
sul regime di Meloni,
non facciamoci illusioni …
perde il pelo, non il vizio!

Anna Maria Guideri, 16-01-2024