GOSSIP DI STATO

(galeotto fu il video e chi lo sparse …
Piccolo alfabeto delle riflessioni)
Anna Maria Guideri

ABILITA’
Da ogni dove si plaude alla grande abilità con la quale donna Giorgia ha gestito l’imbarazzante situazione venutasi a creare a seguito della performance del suo compagno Andrea Giambruno in un fuorionda diventato virale. Lo stile istituzionale con il quale la premier ha liquidato il suo incauto compagno ha ricompattato tutte – o quasi – le forze politiche e una larga parte dell’opinione pubblica riconosciutasi nella sua prova di forzae di dignità. E di abilità indubbiamente si tratta se quello che avrebbe potuto essere un disastro totale, si è rivelato un successo politico, almeno a giudicare dai sondaggi. Se sull’abilità politica di Meloni non ci sono dubbi, ce ne sono invece sulle reali motivazioni di quanti celano, dietro la maschera del politicamente corretto, la propria ammirazione e il desiderio di emulazione augurandosi di trovare prima o poi , anche a sinistra, un leader altrettanto abile all’insegna del … peccato che la Meloni la ‘un ci s’abbia noi!

BRAVA

La Meloni è brava – si sente ripetere ovunque – è il contesto che è scadente. Poveretta, con quei personaggi che si ritrova fa anche troppo! Ma è possibile che sfuggano ai più due ovvie osservazioni? A) Se lei è tanto brava perché si circonda di figuri impresentabili e incompetenti? B) E perché i bravi non si schierano con lei, a meno che non siano i bravi di don Rodrigo?

CHAPEAU!

Quanti cappelli si sono sollevati ossequiosi e quante schiene si sono piegate al cospetto di un tal portento di donna! Più cappelli che teste – verrebbe da dire – E anche più groppe piegate che schiene dritte!

COMPLOTTO

Meloni, mentre annunciava – fronte alta, cipiglio fiero, schiena dritta – la sua separazione da Giambruno, invece di rifarsela con il fedifrago che l’ha messa alla berlina davanti all’orbe terracqueo – se l’è rifatta con un fantomatico complotto di odiatori che avrebbe dovuto invece ringraziare per averla informata sulla reale natura del suo compagno che lei, in dieci anni di convivenza, non aveva imparato a conoscere. A meno che lei non sia così geniale da aver premeditato tutto scegliendo un compagno picchiatello per far salire i sondaggi! E se anche fosse vero che sono molto odiati – il che non è da escludere – chiediamoci: ma loro non odiano nessuno o odiano solo per legittima difesa i migranti, i gay, i nomadi, i tossicodipendenti, gli ultimi della terra? Spacciare l’incerto – in questo caso il complotto – per il certo – l’inganno subìto – è ormai una strategia difensiva dei piagnoni populisti che sparano nel mucchio per distogliere l’attenzione dai veri responsabili dei disastri. E se sono abili come la Meloni, non solo non pagano pegno, ma ci guadagnano pure!

COMUNICAZIONE

La tanto apprezzata, ma poco frequentata onestà intellettuale vuole che tutti gli opinionisti, nessuno escluso, riconoscano e apprezzino l’ars oratoria di Giorgia Meloni tanto da fare ammettere, anche ai suoi più acerrimi avversari, che è dotata di una dialettica potente, accattivante, carismatica. A fronte di una loquela comprensibile ed efficace e di un tono intimidatorio e autoreferenziale, i contenuti sono quanto mai aleatori e generici. Chi sono i complottisti? Chi sono gli impresentabili? Chi sono gli odiatori? Chi si rotola nel fango? Quali sono le mirabolanti imprese del suo governo tali da scatenargli contro tutte le forze del male? Non è dato sapere. A che serve parlare bene se non si fa capire di cosa si parla? Qualcuno direbbe: Non dice nulla, ma lo dice così bene!

DETERMINAZIONE

Uno dei motivi che più hanno contribuito a rafforzare l’immagine della premier è stato il modo con cui si è sbarazzata del compagno scomodo. Determinata, ferma, sicura. Con un post essenziale che non dava adito a dubbi, l’ha fatto fuori. Una vera donna … coi coglioni! Poche donne saprebbero fare altrettanto. Ad esempio Hillary Clinton non lasciò il marito in seguito allo scandalo che lo travolse. Ma vuoi mettere la Clinton con la Meloni? La Giorgia … lei sì che ha coraggio e dignità! Chiediamoci: Meloni aveva un’alternativa? Come poteva restare legata ad un personaggio così squalificato? Coraggio o scelta obbligata? Forse in questa tifoseria per la leader de noantri sfugge un particolare non irrilevante: il marito della Clinton era il Presidente degli Stati Uniti d’America, il compagno della Meloni era Andrea Giambruno. No comment.

IMPRESENTABILI

Meloni, nel post in cui licenzia Giambruno, accenna agli impresentabili che, a suo dire, si rotolano nel fango in preda al livore per i successi del suo governo, rivendicando con orgoglio la schiena dritta e la dedizione al popolo. Si potrebbe anche lasciarsi coinvolgere dal suo tono accorato ed indignato se non fosse per il fatto che, a fronte degli impresentabili da lei non meglio identificati della parte avversa, ce ne sono diversi molto bene identificabili dalla sua parte: La Russa, Salvini, Sgarbi, Donzelli e nel recente passato, Berlusconi … Sarebbero questi gli esempi edificanti a sostegno della sua tesi accusatoria contro i complottisti?? Chi è senza impresentabili scagli la prima pietra!

PERSONALE, POLITICO

Si assiste ad una gara, soprattutto a sinistra, a chi è più politicamente corretto e rispettoso della privacy di Meloni. Insomma, anche chi si dichiara avversario politico ritiene disdicevole l’irruzione nelle sue vicende famigliari che sono private, della serie, noi non ci abbassiamo al gossip! Personale e politico, privato e pubblico: quanta confusione! Per costoro, la premier deve rispondere solo delle sue decisioni politiche e quelle riguardanti la sua famiglia non rientrano fra queste. Una volta si dicevail personale è politico nel senso che, chi riveste un ruolo istituzionale, non è un cittadino comune e perciò deve essere – o almeno apparire – credibile anche sul piano personale. Quindi, se la sua situazione famigliare contraddice l’idea di famiglia per la quale si batte politicamente, ecco che la sua vicenda privata diventa pubblica, cioè, politica. Se poi il suo compagno è così incauto da metterla in imbarazzo di fronte al mondo intero, l’aspetto politico diventa dominante. Purtroppo il senso della politica è scomparso dall’immaginario collettivo, anche di chi la pratica e così tutto diventa privato e intoccabile. E invece è vero il contrario perché se è vero che il personale, per chi fa politica è politico, non è altrettanto vero che il politico sia personale. In tal caso, cambiando l’ordine dei fattori il prodotto cambia, eccome! La politica se diventa personale, anzi, personalistica, cessa di esistere. E’ ciò che sta accadendo nell’indifferenza generale.

Anna Maria Guideri 01-11-2023

ATTUALITA’

Divagazione semiseria sull’attualità dei classici
Anna Maria Guideri ci conduce ad una profonda riflessione sulla natura umana.
Siamo davvero degli Stronzi galattici caduti sul pianeta Terra, la nostra cloaca?

Si usa spesso l’aggettivo attuale per designare – apprezzandole – opere letterarie del passato che hanno il pregio di avere anticipato il nostro tempo, soprattutto nel prevederne gli aspetti più discutibili. A pensarci bene è piuttosto curiosa questa soddisfazione mista a compiacimento nel constatare, grazie ai capolavori del passato, aspetti della natura umana tanto poco encomiabili quanto tristemente prevedibili e reiterati all’infinito. Stranamente, scoprire di essere ancora – nel 21° secolo – quelli della pietra e della fionda (per dirla con S. Quasimodo), ci dà una specie di eccitazione, la sensazione di possedere un’identità collettiva inaffondabile in grado di sopravvivere a tutti gli attacchi e alle trappole che il progresso umano e civile ha seminato lungo il nostro cammino. Il valore dei capolavori letterari si misura dalla loro lungimiranza nel prevedere il peggio dell’umana specie con grande soddisfazione della specie stessa. Ogni poesia che parla della guerra e dei suoi orrori ci piace più di quanto ci addolori perché, per fortuna, la guerra c’è ancora e, grazie alla poesia scopriamo che non siamo cambiati per niente. Attuale è la violenza perpetrata fin dalla notte dei tempi, come altrettanto attuale è lo sgomento che la poesia ci trasmette regalandoci un senso consolatorio di assoluzione e di continuità. Così è per tutti gli altri lati oscuri della natura umana: la brama di potere, l’inganno, l’egoismo, l’odio, l’ingiustizia che si perpetuano senza sosta dall’infinito passato. Più essi ci rappresentano, più ne siamo lusingati. I grandi autori greci e poi Dante, Shakespeare, Goethe, Leopardi, Manzoni … ci hanno ritratto fedelmente e sono tutt’ora meravigliosamente (sic!) attuali – per merito loro più che nostro – tanto che più sono citati più ci sentiamo gratificati perché l’attualità ci dà il senso dell’immortalità: siamo pezzi di merda indistruttibili! Se nemmeno le guerre, le calamità naturali, le pandemie, le ingiustizie ci hanno cambiato – Il gattopardo docet – ciò significa che siamo stronzi resistenti ad ogni trattamento terapeutico e per questo … geniali! Chi ce ne pole con noi? Le opere classiche hanno nobilitato e riscattato la nostra oscurità trasformandola in luce e consegnandola per sempre alla “bellezza.” Sarà l’orgoglio di essere così come siamo a frenare la spinta propulsiva verso la palingenesi? Però senza nulla togliere al merito dei grandi autori classici, mi chiedo: come potevano non essere attuali se la natura umana è così da sempre senza soluzione di continuità? Sono loro che si sono proiettati in avanti o siamo noi che siamo rimasti indietro? Hanno indovinato tutto? Per forza! Infatti, a fronte delle mirabolanti scoperte e invenzioni che hanno gloriosamente segnato il nostro cammino, risultano abbastanza irrilevanti i progressi etici e civili dell’umanità. Conclusione: siamo figli di puttana e lo saremo sempre. A prescindere dai classici, merde si nasce e noi, modestamente, lo nacquimo!

Anna Maria Guideri, 21-10-2023

MOTTI DA LEGARE 27

di Anna Maria Guideri
Mentre ci accingiamo alla pubblicazione del post giunge la notizia del deliberato del Consiglio Comunale di Lucca che ha bocciato la proposta di intitolare una strada a Sandro Pertini. A Grosseto intanto hanno pensato bene di dedicare una via a Giorgio Almirante, fascista, repubblichino, firmatario di un bando che ribadiva la pena di morte per i giovani che non avessero risposto alla chiamata alle armi nell’esercito repubblichino.. Bene continuate così, nel caso che qualcuno non avesse capito che siete proprio fascisti.

1 – Terrorismo: se si fa di tutto per tirar fuori il peggio dalla gente, prima o poi ci si riesce.
2 – Il fascismo è come la plastica, non è biodegradabile.
3 – Il papa ha denunciato lo sfruttamento de migranti. La destra: noi non li sfruttiamo, li affoghiamo!
4 – PD e questione femminile. La maggior parte del partito è composto da uomini … E le donne? Le donne le son’ omini anche loro! (R. Benigni)
5 – Per Giorgia Meloni gli unici migranti legali sono i turisti.
6 – In tutti gli esseri umani esiste, in fondo una scintilla di umanità. Per la Russa non ci sono prove.
7 – Crisi degli intellettuali. Di solito chi invoca il pensiero è colui che non ce l’ha.
8 – Ci sono uomini ricchi che esprimono ai poveri grande solidarietà … Più che di solidarietà si tratta di gratitudine!
9 – In un sistema di corruzione diffusa è meglio fare il proprio dovere e passare per diversi o delinquere e passare per normali?
10 – La democrazia è una figlia che abbiamo adottato dall’Inghilterra, forse è per questo che non l’amiamo molto. Invece il fascismo è proprio nostro, lo abbiamo partorito noi: sarà per questo che lo amiamo tanto!?
11 – Paradosso. I diritti umani, più sono universali, meno sono condivisi.
12 – Israele e Hamas: se il terrorismo è l’unica risposta al terrorismo, il terrorismo vince.
13 – Contro il politicamente corretto si è ingaggiata una lotta di liberazione … dai diritti democratici.
14 – Qualcuno alla manifestazione del 7 ottobre a Roma indetta dalla CGIL gridava: la Meloni è una puttana! Forse aveva bevuto … In vino veritas!
15 – Sfiga. In alcuni momenti storici bisogna scegliere se salvare il partito o il paese. Il PD ha sempre scelto di salvare il paese senza riuscire a salvarlo, né … a salvarsi!
16 – Perché voto PD? Perché ad oggi è l’unica debolezza che abbiamo a sinistra che ha qualche probabilità di diventare forza.
17 – Spirito democratico. A chi piace lavorare in squadra? Al caposquadra!
18 – I mali non sono mai gli stessi, ma si ripetono all’infinito…
19 – L’essere umano cerca la propria sicurezza ripetendo i suoi comportamenti, soprattutto quelli sbagliati.
20 – Non c’è niente che possa ostacolare la pace come l’idea di possedere la verità. (In ricordo di G. Vattimo)
21 – Le varie sinistre per unirsi dovrebbero avere un nemico comune, ma non ce l’hanno … oppure un bene comune … ma non hanno neanche quello!
22 – Meloni: l’underdog della sgarbatella.
23 – La vera libertà è una meta irraggiungibile alla quale dobbiamo tutte le mete che abbiamo raggiunto.
24 – Il fascismo è una malattia autoimmune del sistema democratico che viene attaccato dai suoi stessi anticorpi democratici deputati a difenderlo.
25 – Gli stupidi dovrebbero avere paura, ma se l’avessero non sarebbero stupidi. Gli intelligenti non dovrebbero avere paura, ma se non l’avessero non sarebbero intelligenti. Ecco spiegato il male del mondo!
26 – La destra crede a quello che dice … Il problema è che ci crede anche la sinistra!
27 – PD – M5S: il dialogo non è brutto come lo si dipinge.28 – Talk shaw interminabili, social virali, bombardamento pubblicitario … siamo affetti da incontinenza mediatica.
29 – La vita scorre lungo una traiettoria di forse fra i due estremi del e del No.
30 – Nostalgia canaglia: rigurgiti fascisti non sempre esternati, ma molto rimasticati.

Anna Maria Guideri, 18 ottobre 2023

L’orrore

(Hamas … oltre Hamas … non solo Hamas …)
di Anna Maria Guideri

Non ha suono l’orrore;
non ha parole per raccontarlo,
né pensieri per comprenderlo,
né luce che lo rischiari,
né respiro …
Non ha colori per mistificarlo,
né voce di pianto …
Non ha un’anima che lo accolga,
né una forma che lo contenga.
Non ha cielo per elevarsi
né luogo dove sostare.
Non c’è causa che lo riscatti,
né pietà che lo redima,
né innocenza che lo assolva,
né pioggia che lo purifichi.
Niente può contenere
lo smisurato silenzio dell’orrore.
E’ lui che tutto contiene;
è nel suo oscuro abisso
che si annidano
da un tempo senza memoria
le radici tentacolari del male.
Tutto è precipitato in esso .
Giù, giù, sempre più giù …
nel fondo senza fondo
dell’indicibile umano.
Anna Maria Guideri, 14-10-2023

MOTTI DA LEGARE 26

di Anna Maria Guideri

1 – Matteo Salvini: un politico CELEBREleso.
2 –Questione vocale: un conto è dire io E tu; un conto è dire io O tu.
3 – Diversità: l’universo è unidiverso.
4 – Questo governo durerà fino alla fine del mangiato.
5 – Vannacci, Giambruno & C. : la notorietà di alcuni personaggi eleva la stupidità delle loro esternazioni alla dignità di verità acquisite.
6 – Meloni: Io sono per la libertà di stampa e Giambruno è libero di scrivere tutto quello che vuole … la sottoscritta!
7 – Se è vero che sbagliando s’impara, quante cose avrà imparato Renzi!
8 – I normali sono coloro che ritengono normale la propria eccezionalità; i diversi sono coloro che ritengono normale la propria mediocrità.
9 – Migranti: schiavi d’accesso.
10 – Giovinezza, giovinezza … Siamo un popolo ancora in fasci.
11 – Miracoli della destra al potere: la moltiplicazione dei nani e dei fasci.
12 – Un leghista ha ucciso un ladro: leghissima difesa.
13 – Abbiamo un futuro … dietro le spalle: il fascismo.
14 – Burocrate: l’uomo che sussurrava ai cavilli.
15 – Matteo Renzi è un sostenitore della transizione egologica.
16 – Le vittime del maschilismo non sono solo le donne che subiscono lo stupro, ma anche quelle che lo giustificano.
17 – La complessità è un ostacolo creativo, così come la linearità è un vantaggio illusorio.
18 – Tutti i partiti estremisti si somigliano, ogni partito riformista è riformista a modo suo.
19 – Retorica celebrativa: il modo con cui si cerca di mantenere viva la memoria storica è spesso il modo migliore per cancellarla.
20 – Per realizzare l’uguaglianza ci vuole la differenza: dare meno a chi ha di più e di più a chi ha meno.
21 – Ci si avvia verso l’estinzione dei giornali cartacei: era la stampa, bellezza!
22 – E’ difficile che M. Salvini vada fuori di testa … con cosa può averla riempita per sentire il bisogno di uscirne?
23 – I neri sono diversi dai bianchi; le donne se lo vanno a cercare … Rivendicare il diritto di dire ovvietà quando non servono a nulla è un ovvio attestato di nullità.
24 – Le persone si frequentano o per competere o per incontrarsi. Da qui passa il discrimine fra bellicismo e pacifismo.

Anna Maria Guideri, 25-09-2023

L’ovvieta’ è verità?

L’ovvio, il vero, il normale, il naturale: Giambruno, Vannacci e dintorni…
una riflessione di Anna Maria Guderi

Quando vengono rilasciate dichiarazioni indifendibili – più per la stupidità che per la scorrettezza – da personaggi noti al pubblico, si ricorre di solito ad un sostantivo minimizzante: ovvietà. Ma cosa avranno detto di tanto scandaloso? Solo ovvietà! E’ ovvio che se le donne si ubriacano rischiano di essere stuprate, è ovvio che i gay non sono normali e, discendendo per li rami potremmo aggiungere : che male c’è a dire che i negri sono diversi daibianchi? Non è forse vero? Che è colpa dei migranti se muoiono perché nessuno li obbliga a partire? E che sono sempre loro a minacciare la nostra Patria? Perché dunque ci arrabbiamo? Son cose ovvie e quindi, vere. Il ricorso all’ovvio (vero, normale, di buon senso) non è un’ innocente sottovalutazione del grave pregiudizio che esprime, anzi, soprattutto in ambito politico, ne è un consapevole uso al fine di fare breccia su un elettorato sempre più culturalmente disarmato e manipolato dal populismo becero di questa destra. L’ovvio è il logos del pensiero populista attribuito (magari con ragione) alla maggioranza degli italiani e pertanto, ritenuto (con meno ragione), inconfutabile. E quando mai una sesquipedale ovvietà come quella pronunciata da Andrea Giambruno a proposito delle donne che se bevono se lo cercano – lo stupro – sarebbe assurta agli onori della cronaca se fosse stata detta al bar da anonimi cittadini non imparentati con la presidente del Consiglio? Il problema delle stupidaggini non sta tanto nel fatto che sono diffuse tra la gente comune, ma che lo sono anche – e forse più – condivise e apertamente sostenute da chi , a vario titolo, conta qualcosa in questo paese. L’elenco delle ovvietà e dei luoghi comuni miranti a consolidare e a diffondere una mentalità pregiudiziale e discriminatoria, sarebbe lunghissimo soprattutto se riferito all’ultimo ventennio a conduzione berlusconiana. Più del senso e del luogo comune, prevale il vuoto comune, quello che ispirò nel 1979 un capolavoro assoluto del cinema interpretato da Peter Sellers: Oltre il giardino; una grande metafora della conquista del potere da parte della più ovvia banalità. La disarmante verità dell’ovvio non aggiunge niente a ciò che tutti già sanno e perciò è del tutto inutile. Solo ciò che va oltre l’ovvio ha qualche probabilità di accrescere la consapevolezza del reale e quindi di servire a qualcosa. L’ovvietà è lo strato più superficiale della superficie, quello più evidente, ma più inconsistente. Quello che occupa facilmente le nostre menti e che le orienta verso obiettivi apparentemente scontati, ma spesso sbagliati. L’ovvietà, più è banale e apparentemente innocua, più è pericolosa in quanto veicola messaggi sottintesi tutt’altro che innocui. Giambruno, pronunciando la sua innocua sciocchezza ha prodotto alcuni danni culturali ed etici di non lieve entità discriminando la vittima più volte: a) richiamandola paternalisticamente ad un comportamento più responsabile, b); invitandola a ridurre i propri spazi di libertà e quindi i propri diritti; c) non chiamando in causa la controparte: gli autori della violenza. Questo per dare un’idea di quello che può esserci sotto la banale, innocua ovvietà. A questo punto ritengo non sia del tutto ovvio cercare di chiarire il significato di alcuni termini usati spesso come sinonimi e perciò disavvedutamente o strumentalmente intercambiabili: ovvio, normale, naturale che del tutto intercambiabili non sono. L’ovvio è ciò che è sotto gli occhi di tutti e che viene comunemente accettato senza destare nessun sospetto. Per questo appare normale. Nella nostra visione culturale la maggioranza detta il criterio di normalità la quale, a prescindere dal merito, ha sempre ragione. Se l’ovvio è normale è anche naturale . Tutto ciò che non rientra nella triade ovvio-normale-naturale non fa parte della maggioranza , quindi è un diverso e in quanto tale, minaccia l’identità della nostra comunità. Pertanto i fantomatici nemici della normalità vanno combattuti a suon di stereotipi e di demonizzazioni da tutti i media terracquei. Ma se l’ovvio è evidente, non è detto che sia sempre il vero. Spesso l’ovvio e il vero si fanno coincidere artatamente per calcolo politico, ma è un’ingannevole semplificazione. Dire che i bianchi e i neri hanno la pelle di colore diverso è dire un’ovvietà del tutto inutile, a meno che non sia usata a scopo discriminatorio. Infatti, se è vero che sono diversi per il colore della pelle, non lo sono in quanto appartenenti entrambi al genere umano. E non è nemmeno detto che l’ovvio coincida con il normale. L’ovvio di per sé è una constatazione neutra che non presuppone necessariamente un giudizio di valore, al contrario del concetto di normalità che implica sempre la discriminazione di chi normale non è ritenuto. E non possiamo nemmeno sostenere che ciò che riteniamo normale sia anche naturale. La natura è il luogo in cui la diversità regna sovrana. Se la diversità è la cifra dell’universo, essa è la cosa più naturale e normale che esiste. Il fantasmagorico universo – unidiverso – riunisce tutti i termini: la diversità è normale, naturale, vera e positivamente … ovvia!

Anna Maria, 14-09-2023

Il fascismo è un dono di natura

Generali di casa nostra. Anna Maria Guideri riflette sul tema dell’eterno fascismo

l’autenticità del generale Vannacci

Il caso del libro xenomofobo – e non solo – del generale Vannacci ci riporta ancora una volta all’eterno ritorno dell’uguale e cioè, all’annoso problema del fascismo eterno, ormai non più strisciante, ma lampante al di là di ogni irragionevole dubbio dei pochi negazionisti rimasti. In questa occasione, dato l’uso primordiale del linguaggio che non fa del generale un natìo della nobil patria (ma della peggior specie), riemerge la querelle sul tema del politicamente corretto il quale si presta, a seconda dei casi, ad essere ulteriormente sviscerato e aggiornato. Intanto, vista la levata di scudi della destra in difesa del diritto alla libertà di espressione, occorre notare che la parola libertà esce molto più spesso dalla bocca di chi la offende che da quella di chi la difende. Vannacci, il cui nome suona (stranamente?) come un dispregiativo, ha usato un diritto costituzionale – la libertà di espressione – per calpestarlo. Ha usato uno strumento della democrazia contro la democrazia stessa e questo è intollerabile. Nadia Urbinati su Domani definisce militanti dell’autenticità coloro che rivendicano la libertà di espressione per offendere e discriminare. Essi mescolano, nel calderone del politicamente corretto, il lecito e l’illecito, il rispetto e l’offesa confondendo il tutto e rovesciando i termini della realtà nella quale il rispetto suona come ipocrisia e l’offesa come tributo alla verità. Scrive Nadia Urbinati: Il politicamente corretto è il galateo della nostra società e della dignità di ogni persona. Il politicamente corretto è anche politicamente democratico. L’autenticità tanto ostentata non è altro che falso coraggio al riparo di un contesto ampio di complicità più o meno apertamente riconoscibile. La complicità a cui accenna la Urbinati è ampia e ben radicata. In altri tempi sarebbe stato impensabile un evento letterario così fascistoide il cui autore fosse un servitore dello stato democratico che ha giurato sulla Costituzione! Un sondaggio effettuato in occasione dell’uscita di Un mondo al contrario rivela che più della metà degli italiani, variamente distribuiti per età e territorio, ha idee fortemente discriminatorie riguardo al genere, alla provenienza, all’etnia e all’orientamento sessuale delle persone. E’ il condensato del pensiero fascista che è stato inavvertitamente assorbito grazie al fatto, come sostiene Umberto Eco in Il fascismo eterno quasi trent’anni fa, che l’ideologia fascista è culturalmente inconsistente, non ha un vero impianto filosofico ed è costituita di stereotipi facilmente attrattivi per le grandi masse e adattabili a tutti o quasi i totalitarismi esistenti. La sua inconsistenza è alla base del suo trasformismo e della sua capacità di penetrazione e di adattamento e può presentarsi, di volta in volta sotto le mentite, innocue spoglie del buon senso della tradizione, della difesa della sacra triade Dio-patria-famiglia, dell’identità nazionale contro le minacce della sostituzione etnica ad opera dei migranti … Un elenco di rivendicazioni che suonano legittime e corrette nella forma, ma che nella sostanza risultano scorrette e inammissibili perché veicolano messaggi xenofobi, razzisti, sovranisti, maschilisti. Il discrimine fra il politicamente corretto e il politicamente scorretto sta nel merito, non nella forma. Un linguaggio è scorretto quando offende la dignità delle persone e non c’è autenticità che tenga. Ed è corretto, non solo quando è rispettoso dell’altrui dignità, ma anche quando la difende, se pur con estrema durezza, da chi e soprattutto se, ad offenderla sono coloro che detengono il potere. Valga per tutti, l’esempio di Roberto Saviano. E’ invece sempre scorretto quando è ipocrita. In tal caso si può parlare davvero di un linguaggio al contrario che vuole spacciare per autentico positivo ciò che è autentico negativo in quanto lesivo dei diritti umani e civili. Il libro di Vannacci che tanto ha contribuito a surriscaldare il clima di questa torrida estate, non è che il naturale approdo di una sistematica azione demolitoria della memoria storica contro i simboli più rappresentativi della nostra democrazia nata dalla resistenza: il 25 Aprile, il 1° Maggio, la festa della Repubblica … e di recente la sconfessione della sentenza sulla strage di Bologna da parte del politico di destra Marcello de Angelis governatore del Lazio. Per non parlare dello sdoganamento della violenza verbale sessista e dei comportamenti incivili nelle sedi istituzionali. Il fascismo deve la sua straordinaria permeabilità e fortuna, non solo alla sua debolezza culturale (vedi U. Eco), ma anche, secondo un’analisi più psicologica che politica e sociale, alla natura umana, facile preda dei vari imbonitori di turno. Nel profondo del suo essere la natura umana è fascista e, in mancanza di una solida formazione culturale democratica, si manifesta per quella che è. E’ naturalmente refrattaria al contagio del dubbio e del pensiero. L’autenticità tanto sbandierata da Vannacci e dai suoi numerosi sodali, è fascista. La democrazia è un’ardua conquista della cultura e della civiltà, perciò è una costruzione artificiale. Il fascismo invece è un autentico prodotto naturale, è nato spontaneamente senza bisogno di ricorrere alle diavolerie della fecondazione eterologa: il fascismo è un dono della natura … e del buon Dio!

Anna Maria, 29-08-2023

Notte di San Lorenzo 2023

A Michela Murgia
di Anna Maria Guideri
Piango la morte di Michela Murgia, una grandissima perdita, ma anche un lascito umano, culturale, politico di incalcolabile valore. Per ricordarla sempre

Nel cielo smarrito
di questa notte d’Agosto tu sei,
fra tutte le stelle cadute,
la più luminosa.

La morte ti ha rubato il respiro,
ma non la voce;
ti ha spenta, ma non vinta.

Fiera come nessuna,
hai fissato negli occhi la vita
e la morte da pari a pari
e sono loro che hanno abbassato lo sguardo.

Hai spezzato le loro eterne catene
con le tue sapienti parole,
chiavi d’accesso ad un possibile altrove
di libertà, coraggio e dignità.

Hai usato parole vere
e smascherato parole finte,
hai mostrato la complessità
dietro l’ovvietà.

Hai sgretolato la roccaforte dei luoghi comuni,
dei pregiudizi, dei giochi di potere …
Hai svelato l’infinito potenziale creativo
delle diversità, la loro insolita bellezza,
la forza invincibile della loro alleanza.

Hai reso solare ciò che era notturno,
vincente ciò che era perdente.
Hai strappato all’ingiustizia
la sua maschera ipocrita
e al dolore il suo senso rivoluzionario
e una magica gioia.

Il tuo disarmante sorriso attutiva
l’impatto con l’arma affilata delle parole.
Non alzavi la voce, non ne avevi bisogno:
erano le tue idee a gridare
dentro le tue parole dure e lucenti
come il diamante …

Ed ancora riempiono
il silenzio innaturale del tuo addio.

Tu, testimone del tuo tempo,
messaggera di un tempo che non vedrai,
vivrai per sempre
come parola disincarnata.

Anna Maria, 10-08-2023

MOTTI DA LEGARE 25

di Anna Maria Guideri

1 – L’uomo senza identità, per non sentirsi nessuno cercherà di essere qualcuno diventando massa.
2 – Fascismo: un nemico al giorno toglie il democratico di torno.
3 – Giorgia Meloni: delenda virago.
4 – Adattarsi: uniformare le nostre aspirazioni alle reali possibilità.
Non adattarsi: lottare per avere le possibilità di realizzare le nostre aspirazioni. In medio
stat virtus.
5 – A ciascuno il suo: Dio per incarnarsi scelse Gesù Nazareno. Il diavolo per incarnarsi scelse … Ignazio La Russa.
6 – Sinistra: “Dobbiamo stare dalla parte degli ultimi…” Destra: “ma chi ve lo fa fare?”
7 – Il governo Meloni ha abolito il reddito di cittadinanza: poltronisti contro divanisti?
8 – La crisi politica che stiamo vivendo va oltre ogni immaginazione … forse se avessimo avuto un po’ di immaginazione, l’avremmo evitata…
9 – Chi crede nella virtù della ragione al punto da volerla imporre agli altri, di fatto non ce l’ha.
10 – Possiamo rinunciare personalmente ad un diritto, ma non ad un dovere.
11 – La sinistra odierna dà l’impressione di puntare al minimo, la destra invece sembra puntare al massimo.
12 – Più le idee sono sbagliate, più hanno bisogno di persone eccezionali per essere credute: ammazza quanto è eccezionale la Meloni!
13 – Piero Fassino ha difeso il suo stipendio parlamentare in perfetta buona fede: è un aggravante!
14 – Meloni: Il femminicidio è una piaga sociale … con donne come lei sarà difficile sanarla .
15 – Renzi è a favore degli emigrati … arabi.
16 – La cosa più difficile per l’essere umano è superare se stesso … non è vero, Salvini ci riesce benissimo … ma è un essere umano lui?
17 – Con un governo così anormale è normale che tutto sia anormale.
18 – I maggiori responsabili della crisi ambientale sono coloro che ne pagano meno le conseguenze.
19 – Meloni : Non vogliamo più vedere morti nel Mediterraneo … non c’è problema, di mari ce n’è tanti!
20 – Vox ha perso! Finché c’è Vox c’è speranza!
21 – Istruzione: da don Milani a Donna Meloni … l’assonanza non è vicinanza.
22 – Tutte le guerre dividono tranne una. Quale? Quella contro i migranti.
23 – Se si vota PD sarà merito del PD … no, della Meloni!
24 – Meloni e la non conferenza stampa: la stampa non c’è più, la stampa non c’è più!
25 – La perdita di autorità porta all’autoritarismo.
26 – M5S: la sinistra in potenza. PD: la sinistra impotente.

Anna Maria, 05-08-2023

I deboli e i forti

sulla eroica impresa di Alain Elkann contro i feroci lanzichenecchi
di Anna Maria Guideri

Il pennarmato

Una volta tanto e contro ogni aspettativa, nel caso Elkan versus lanzichenecchi, mi schiero decisamente dalla parte del più forte e cioè, dalla parte dei lanzichenecchi. Qualcuno potrebbe obiettare che non sono loro i più forti, che anzi, il più forte non può essere che il signor Elkan, detentore di ingenti beni patrimoniali e culturali. Un pedigree di tutto rispetto il suo, razza pura e padrona, alto lignaggio … E invece no. Chi è al tramonto – ed Elkan lo è – non può che essere il più debole a fronte di chi, come i lanzichenecchi (che ci piaccia o no) sono la specie emergente. Essi, impermeabili a Proust, alle penne stilografiche, agli abiti di lino, al bon ton … felicemente ignari che esiste un mondo altro al di fuori dei night, del calcio e dell’imbrocco, dove possono essere colpiti? Qual è il loro punto debole? Quale patrimonio materiale e ideale devono salvare? Quale orgoglio di casta, quale visione se non quella di vivere il più freneticamente e spensieratamente possibile? Sono forti perché indifferenti e perciò, invulnerabili: forti della loro brama di vivere liberi e selvaggi e incuranti. Elkan invece sa bene cosa rischia di perdere con l’invasione dei lanzichenecchi. La sua invisibilità agli occhi dei compagni di viaggio è suonata come una campana a morto per il suo mondo privilegiato. Un mondo che lui non può difendere impugnando, nell’era del digitale, l’arma impropria della penna stilografica! A rigor di logica dovrebbe suscitare un moto di pietas e di solidarietà un signore agé, raffinato e spaesato, accerchiato in un vagone di prima classe, da un’orda di lanzichenecchi, ma non è così. Il perché è presto detto: per la sua totale mancanza di senso dell’umorismo, di autoironia; per essersi offeso di essere stato ignorato, malgrado Proust, la penna e l’abito di lino … Ma come si sono permessi quei ragazzini in maglietta e scarpe da ginnastica di non notarlo e come hanno osato esprimersi in un modo tanto sciatto e scurrile? Se il mondo della civiltà e della cultura si avvale di esponenti così privi di spirito e di leggerezza, si capisce bene perché sono calati i lanzichenecchi, dopotutto ce li meritiamo!

Anna Maria Guideri, 06-08-2023