I deboli e i forti

sulla eroica impresa di Alain Elkann contro i feroci lanzichenecchi
di Anna Maria Guideri

Il pennarmato

Una volta tanto e contro ogni aspettativa, nel caso Elkan versus lanzichenecchi, mi schiero decisamente dalla parte del più forte e cioè, dalla parte dei lanzichenecchi. Qualcuno potrebbe obiettare che non sono loro i più forti, che anzi, il più forte non può essere che il signor Elkan, detentore di ingenti beni patrimoniali e culturali. Un pedigree di tutto rispetto il suo, razza pura e padrona, alto lignaggio … E invece no. Chi è al tramonto – ed Elkan lo è – non può che essere il più debole a fronte di chi, come i lanzichenecchi (che ci piaccia o no) sono la specie emergente. Essi, impermeabili a Proust, alle penne stilografiche, agli abiti di lino, al bon ton … felicemente ignari che esiste un mondo altro al di fuori dei night, del calcio e dell’imbrocco, dove possono essere colpiti? Qual è il loro punto debole? Quale patrimonio materiale e ideale devono salvare? Quale orgoglio di casta, quale visione se non quella di vivere il più freneticamente e spensieratamente possibile? Sono forti perché indifferenti e perciò, invulnerabili: forti della loro brama di vivere liberi e selvaggi e incuranti. Elkan invece sa bene cosa rischia di perdere con l’invasione dei lanzichenecchi. La sua invisibilità agli occhi dei compagni di viaggio è suonata come una campana a morto per il suo mondo privilegiato. Un mondo che lui non può difendere impugnando, nell’era del digitale, l’arma impropria della penna stilografica! A rigor di logica dovrebbe suscitare un moto di pietas e di solidarietà un signore agé, raffinato e spaesato, accerchiato in un vagone di prima classe, da un’orda di lanzichenecchi, ma non è così. Il perché è presto detto: per la sua totale mancanza di senso dell’umorismo, di autoironia; per essersi offeso di essere stato ignorato, malgrado Proust, la penna e l’abito di lino … Ma come si sono permessi quei ragazzini in maglietta e scarpe da ginnastica di non notarlo e come hanno osato esprimersi in un modo tanto sciatto e scurrile? Se il mondo della civiltà e della cultura si avvale di esponenti così privi di spirito e di leggerezza, si capisce bene perché sono calati i lanzichenecchi, dopotutto ce li meritiamo!

Anna Maria Guideri, 06-08-2023

MOTTI DA LEGARE 24

di Anna Maria Guideri

1 . Chirurgia onomastica lombrosiana: GHIGNAZIO LA RUSSA.
2 – Egemonie culturali. L’Italia, da patria dei melomani a patria dei meloniani.
3 –Modello di sviluppo economico: più ci si vuole salvare, più ci si ammazza.
4 – Femminismo meloniano: la RAI è mia e me la gestisco io!
5 – Sacrifici immediati e vantaggi differiti e incerti, ecco perché la cultura ambientalista è così impopolare.
6 –Giorgia Meloni ha domato il cavallo della RAI: il cavallo di troia!
7 – Nella migliore delle ipotesi il PD per salvare l’Italia ha perso se stesso; nella peggiore, ha perso sia se stesso che l’Italia!
8 – Ma dovrà essere solo la Lega a beneficiare del flop di Vox in Spagna? PD, demose da fa’.
9 – Salvini e le salsicce: Ebbene sì, anch’io mangio … siamo noi che non si digerisce!
10 – Per i catastrofisti la più grande catastrofe è togliergli la speranza nella … catastrofe!
11 – In politica chi scommette sul peggio vince. Il meglio è meglio, ma il peggio è meglio!
12 – PD: non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta.13 –Perché il male ha meno dubbi del bene? Perché sennò sarebbe il bene!
14 – Paradossi. Se la sinistra vuole sopravvivere deve augurarsi che non si raggiunga mai la giustizia sociale.
15 – PD: un partito non è un movimento, però bisogna che si muova!
16 – Alle prese con la giungla informatica: trovare la verità dietro l’ovvietà.
17 – La sinistra è spacciata a metà.
18 – Con la cultura non si mangia e non si vincono le elezioni. Con l’ignoranza si vincono le elezioni, ma chissà se poi si mangia?
19 – Giorgia Meloni sarà credibile nella misura in cui non manterrà le promesse fatte in campagna elettorale.
20 – Cervelli all’ammasso mediatico: demenza artificiale.
21 – Alla maggioranza dei cittadini non gliene frega niente dei diritti civili delle minoranze, gli interessa il lavoro e la sicurezza. Vale più l’indifferenza della maggioranza o la sofferenza delle minoranze?
22 – Meloni: Io sono per dare a tutti la libertà di dimostrare ciò che valgono … ma non è colpa mia se noi fascisti siamo più bravi!
23 – Pnrr: il problema non è non avere soldi, ma averli.
24 – Armi di distrazione del governo Meloni: indurre la sinistra ad occuparsi dei diritti di pochi, mentre lui si occupa dei privilegi di molti …
25 – Di Battista: Rifiuto tutto della Meloni … ma il PD è peggio..
26 – Siamo un paese di fascinorosi.

Anna Maria Guideri, 05-08-2023

Cinque vestiti

Anna Maria Guideri, ispirata dal guardaroba di Ignazio La Russa, ci propone questi versi da interpretare sull’aria di Quattro vestiti cantata da Milva
Per i meno agè il link alla canzone di Milva

E lui si mise il vestito più bello
del triste padre di un figlio assai fasullo
chiamato Apache come un pellerossa:
è il figlio di Ignazio La Russa.

E lui si mise il vestito più grigio
per intonarsi al ruolo d’avvocato
e per difendere il figlio che è accusato
di avere una ragazza violentato.

E poi del giudice mise la toga
ed accusò la ragazza per la droga
e pronunciò infine la sentenza:
mio figlio è un campione d’innocenza!

E si mise un vestito abusato,
uno sfregio alla democrazia:
è Presidente indegno del Senato …
forza compagni, mandiamolo via!

E poi si mise il vestito più nero
nascosto dietro il ruolo da statista
ed è quello il suo vestito vero:
è l’uniforme dell’eterno fascista!

Anna Maria, 29-07-2023

Sliding doors

Qualche riflessione in merito all’eterno moto (apparente?) della sinistra incarnatasi nel PD, il partito dai mille volti e con nessun volto …
una riflessione di Anna Maria Guideri

(PD che viene, PD che va … )

Qualche riflessione in merito all’eterno moto (apparente?) della sinistra incarnatasi nel PD, il partito dai mille volti e con nessun volto … Più facile definirlo al negativo – come l’Onnipotente – per ciò che non è piuttosto che per ciò che è. Chiamare in causa la variegata titolistica pirandelliana – uno, nessuno e centomila, il gioco delle parti … – è il minimo per dare l’idea del tormentone confuso e inconcludente che si ripete immancabilmente ad ogni cambio di Segretario nell’intento di escogitare il modo migliore per farlo fuori. E anche Elly Schlein rischia di non fare eccezione alla regola e di allungare la lista dei condannati all’estinzione, in perfetto stile dieci piccoli indiani. Il raduno dei delusi bonacciniani ha tutta l’aria di essere l’ennesima resa dei conti ancor prima che i conti si possano fare, visto il poco tempo trascorso dalla vittoria della Schlein alle primarie del PD. L’oggetto del contendere, stando a ciò che emerge – ma sarebbe interessante anche il sommerso – riguarderebbe il tasso di democrazia che la segretaria riesce ad esprimere rispettando tutte le sensibilità di un partito ultrasensibile e plurale, ascoltando, includendo, integrandone il moderatismo con il radicalismo, in una visione di sinistra, ma non troppo, che rispetti i diritti, ma senza esagerare, socialmente equo, ma attento alle sfumature, contro l’evasione fiscale, ma tenendo conto che anche gli evasori votano, ambientalista, ma senza penalizzare troppo il sistema produttivo … Insomma, il PD dovrà essere un partito che tiene insieme tutto e il suo contrario, fedele al maanchismo di veltroniana memoria: Vaste programme! Si chiedono alla segretaria capacità eccezionali, ma se lei dimostra di averle, la si accusa di essere poco democratica cercando puntigliosamente il pelo nel nuovo, in tutto ciò che dice e fa, ma che sembra riscuotere, almeno per ora, un incoraggiante consenso fra gli elettori di sinistra. Prima di inneggiare al tutti dentro (che potrebbe anche essere frainteso), gettiamo un’occhiata all’iter del PD partendo dalla sua nascita. Se è vero che esso è nato come un partito di centro-sinistra per unire le due visioni cattolica e laica facenti rispettivamente capo all’ex DC e all’ex PCI con le derivazioni che dalla svolta della bolognina e da tangentopoli in poi hanno segnato drammaticamente la storia politica italiana, è pur vero che questo amalgama, come disse D’Alema, non è riuscito. Il percorso funestato da scosse telluriche e da strappi e fallimenti ha visto due eventi significativi che avevano fatto sperare in una svolta decisiva per la vittoria del centro-sinistra: L’Ulivo di Prodi e il governo Renzi. Per motivi diversi sono entrambi falliti e non per la destra cinica e bara ma per l’implosione interna: l’Ulivo per lo strappo di Bertinotti, il PD per la politica rottamatoria di Renzi molto più interessato a far fuori i competitors interni che quelli esterni. Il lato tragicomico della sinistra è dato dal fatto che non ha bisogno di un nemico per essere fatta fuori: ci riesce benissimo da sola. Tutti i tentativi di unire le varie anime (o animosità) sono falliti. Ha ragione Bersani nel sostenere che il PD deve fare uno sforzo per trovare punti in comune con le altre forze politiche di opposizione, ma il problema del PD è il PD! Sono le fibrillazioni interne che lo mandano in tilt molto più delle divergenze con i possibili alleati. Il dato che mi interessa qui sottolineare riguarda Elly Schlein, il motivo della sua vittoria che ha risvegliato grandi speranze nel rinnovamento del PD e della sinistra in genere e mi chiedo che cosa ci starebbe a fare una cittadina del mondo come lei in un partito che sembra tanto affezionato al proprio cortile, se non avesse la possibilità di imprimergli una svolta decisiva? Si teme tanto che la fuoruscita di molti renziani e di altri moderati di area cattolica, possa compromettere una buona affermazione del PD alle elezioni europee e non solo, come se potessimo vantare gloriosi precedenti alle recenti elezioni politiche ed amministrative. Notiamo invece che, malgrado queste gravi perdite, il PD a guida Schlein sta salendo nei sondaggi: come si spiega? Forse si spiega col fatto che c’è un PD che va e un PD che viene in un gioco di scambio e di ricambio in stile sliding doors. Per tanti delusi che se ne andranno, molti altri – forse di più – speranzosi e rimotivati ritorneranno. Forse tanti elettori in crisi di astinenza di una sinistra riconoscibile e militante, tornernno finalmente a votare per il PD. Questa è la scommessa, questa è la sfida. Non è il numero delle componenti di un partito che può farne crescere il consenso, ma la credibilità e la compatibilità dei valori e dei progetti da attuare. La somma delle parti può diventare sottrazione di voti se le parti non si integrano. Non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta. Questo non è il tempo della normalità intesa come routine, ma della eccezionalità laddove l’impegno eccezionale richiesto dalla grave crisi che ci attanaglia può diventare normale in quanto strutturale e costante.

Anna Maria, 26-07-2023

MOTTI DA LEGARE 23

Speciale fattore B. di Anna Maria Guideri
26 giugno 2023

1 – Dopo la sbornia berlusconiana la sinistra deve ritrovare sobrietà e serietà … Finita la lotta di classe non ci resta che la classe.
2 – Silvio Berlusconi è morto: menomale che Silvio un c’è!
3 – La morte di Berlusconi: la morte mette fine alla vita, ma non la cancella.
4 – La più grande colpa de Berlusconi è quella di avere creato il berlusconismo … E il suo più grande merito è quello di avere creato l’antiberlusconismo.
5 – Berlusconi per milioni di italiani è un eroe da romanzo Ma quali romanzi leggono gl’italiani?
6 – Il miracolo di Berlusconi è stato quello di avere sdoganato i fascisti … Ma quale miracolo, o se non aspettavano altro!
7 –Meglio di Alberto Sordi. Berlusconi non ha cambiato gli italiani, gli ha dato il coraggio di farsi vedere come sono.
8 – Anche la morte non è uguale per tutti: Berlusconi, il celebrato, Nuti, l’oscurato.
9 – Si piange per la morte di Berlusconi … no, per la sua resurrezione!
10 – Meloni è il successore di Berlusconi? No, il succedaneo!
11 – Sinistra: Mussolini è morto, Berlusconi è morto … ma anch’io non mi sento molto bene…
12 – Le vedove e le olgettine in gramaglie per B: l’elaborazione del letto.
13 – Con la morte di Berlusconi tutto è cancellato: e finché il MAL fu sopra lui richiuso.
14 – Berlusconi è stato un uomo davvero raro … Non abbastanza.
15 – Vita nei campi: Berlusconi, dalla discesa in campo, al campo dei miracoli, al campo largo … al camposanto!
16 – Difficile immaginare un’Italia senza Berlusconi… anche senza Mussolini.
17 – Parabola italiana: dal ventennio al trentennio.
18 – Non esisteva nessuno capace come Berlusconi di mettere d’accordo dieci persone usando intelligenza e astuzia … e quattrini!
19 – Cos’hanno in comune un barista e Berlusconi? Entrambi la danno a bere!
20 – B: Con la morte tutto è perdonato … Allora tutto è perduto
21 – Prospettive odonomastiche: VIA SILVIO BERLUSCONI. Allora via anche Salvini, Meloni e La Russa!
22 – Meglio l’odio sincero contro Berlusconi che l’amore finto dei suoi servi sciocchi.
23 – Berlusconi è stato un vero benefattore dell’umanità …e allora perché non ha fatto il missionario?
24 – Parabola italiana da B. in poi: dall’etica, all’estetica, all’erotica, alla zotica, alla zoccola …
25 – D’Alema: Berlusconi ha contribuito a creare una destra italiana ancorata all’Europa democratica … S’è messo anche lui a raccontare barzellette?
26 – Italia moderna. In Italia, grazie a Berlusconi, abbiamo avuto il peronismo dopo mezzo secolo.
27 – Berlusconi, La Russa, Salvini, Meloni: le scorie siamo noi!

Anna Maria, 25-06-2023

A SILVIO

In memoria dello scomparso Anna Maria Guideri ha evocato il grande Giacomo e ci propone questa composizione

Silvio rimembri ancora
il tempo della tua vita amorale
quando bontà spandeano i denti tuoi
smaglianti e seduttivi
ma tu, tronfio e ambizioso
a scalare il potere miravi?

Suonavan le spaziose stanze
e gli alloggi intorno
delle olgettine al canto,
allor che all’orge licenziose intento
miravi e, assai contento
di quel bunga bunga
che in mente avevi …
Era il tempo vizioso e tu solevi
così menare il porno.

Che pensieri lascivi, che indecenze
e che culi o Silvio mio!
Come lieto eri allora e fortunato
e come ti arrideva il fato!
Ma poi ahimè finì la dolce vita:
la gioia ti sfuggiva dalle dita…
Perdesti i voti, , salute e giovinezza
e non ti consolava la ricchezza.

Ahi come, come passato è
il bunga bunga caro alla tua alcova.
tua lacrimata speme …
Vi siete tanto divertiti insieme!
Questo è quel mondo?
Questo il poter per cui tanto lottasti?
Questa la gloria per cui tanto ingannasti?
Questo il piacer per cui tanto trombasti?

All’apparir del vero
tu, Silvio, ci lasciasti
e con la mano
la fredda morte ed una donna ignuda
mostravi di lontano.

Anna Maria, 17-06-2023

EI FU

Anna Maria Guideri propone questa
“Ode in morte di Silvio Berlusconi con un occhio rivolto al 5 Maggio di Alessandro Manzoni”

Ei fu talmente ignobile …
ed ora ci ha lasciato;
è lì che giace immobile,
ormai senza più fiato …
Così percossa e attonita
l’Italia al nunzio sta:
da morto B. imperversa
di canale in canal.

E chissà quando un simile
portento criminale
lascerà in dote ai posteri
l’impronta digitale?

Vermi striscianti al seguito,
proni in codardo omaggio,
versano finte lacrime
senza nessun coraggio
di dir la verità
sull’uomo più bestial.

E sono i saltimbanchi
a reti unificate
a tesserne le lodi
del tutto immeritate …

E sono i giocolieri,
i nani e le olgettine,
i servi puttanieri,
giornalisti e veline …
i tipi multilingue,
razza che non si estingue.

La corte dei miracoli
per arraffare l’osso,
estende i suoi tentacoli
e a Silvio salta addosso:
anche se ora è morto
per loro è già risorto!

E son molti i politici,
anche quelli avversari
che lo lodan per meriti
del tutto arbitrari
e di fronte alla morte
stanno dentro la corte
perché hanno paura
di far brutta figura.

Dal cemento i miliardi
a go go guadagnati;
dalla Loggia agli azzardi,
ai legali comprati;
alla speculazione,
al calcio mercato,
dalla mafia in politica …

Di tutto ha provato:
la stampa, la televisione,
la condanna, l’assoluzione …
La sua storia è assai lunga …
minorenni e bunga bunga…

A volte nella polvere,
a volte sull’altar.

Fu vera gloria?
Ai postumi l’ardua sentenza!
Noi chiniam la fronte al Massimo
Fattor che volle in lui
del grande mal lo spirito
la vasta ombra mostrar.

Anna Maria, 15-06-2023

LA PAPESSA

Anna Maria Guideri propone una lettura sull’aria di Mattinata di Ruggero Leoncavallo

Nessuno è perfetto. Un grande Papa che non riesce a stare solo. Dopo la dipartita del Papa emerito eccolo con la papessa demerita

La papessa

La Giorgia di bianco vestita
dal Papa in visita andò
e senza baciargli le dita
a Lui nemmen s’inchinò …

Se papa tu sei, io sono papessa,
la veste più bianca io ho …
A modo mio anch’io dico messa
ed anche i miracoli fo …

Rit
Indosso anch’io la veste bianca
e l’uscio ai negri non aprirò …
Ove tu sei la luce manca,
ove son io risplende il sol!

Ti vanti di esser cristiano,
ma io lo son più di te …
Respingo i migranti lontano;
fai presto a levarti dai piè!

Io sola difendo i credenti,
dei cristiani l’identità:
gl’islamici son miscredenti,
è meglio lasciarli affogar …

Rit
Indosso anch’io la veste bianca
e benedico il sacro suol …
L’Italia è e sarà bianca
come la razza che Dio creò!

Anna Maria Guideri, 9-06-2023

In attesa del prossimo scatto di carriera i pittori si sono già dati da fare

MOTTI DA LEGARE 22

di Anna Maria Guideri

1 – Ennesimo naufragio dei migranti. Meloni: basta con i NEGROlogi!
2 – Società dell’immagine: lo faccio a post.
3 – La cultura non porta alle poltrone e le poltrone non vogliono la cultura. Chi ha a cuore la cultura deve imparare a stare in piedi.
4 – La sinistra perde perché è colta; la destra vince perché è ignorante: entrambe devono fare i conti con il prezzo della cultura.
5 – L’unica obiettività è la verità, ma la verità non è mai equidistante, quindi non è mai obiettiva se si intende l’equidistanza come obiettività.
6 – L’uomo forte è il prodotto di una società debole.
7 – Politichese italiano: la penisola dei fumosi.
8 – Nella Costituzione non c’è la parola antifascismo perciò il fascismo non c’è. In Fratelli d’Italia non c’è la parola fascismo, però il fascismo c’è!
9 – Il problema della satira non è la sua cattiveria, ma la cattiveria di chi la ispira.
10 – Il fascismo (La) Russa, ma non dorme.
11 – Il fatto che il fascista La Russa sia Presidente del Senato, dimostra quanto sia forte la nostra democrazia o quanto sia debole?
12 – Fuoriuscita di alcuni renziani dal PD: anche la pulizia etnica può essere una buona cosa.
13 – Travaglio e Cacciari criticano la destra per dire che la sinistra è peggio.
14 – Disoccupazione: la festa ai lavoratori.
15 – L’obiettivo di F.lli D’Italia non è quello di ridarci il fascismo di ieri, ma di ridicolizzare l’antifascismo di oggi.
16 – Spesso la banalità è scambiata per verità.
17 – L’età dell’apparenza. Ai giovani viene perdonato tutto purché siano belli. Ai vecchi non viene perdonato niente perché non lo sono.18 – Michela Murgia, visto che sta per lasciare questo mondo, farebbe bene ad occuparsi di se stessa anziché della Meloni … “ ma siccome è altruista, invece di preoccuparsi di lasciare il mondo, si preoccupa di lasciare noi in mano alla Meloni.
19 – La democrazia riconosce i diritti anche di chi non è democratico; il totalitarismo non li riconosce soprattutto a chi lo è.
20 – Ci si meraviglia che la destra che ci governa voglia cambiare la Costituzione visto che è l’unica forza politica che non l’ha scritta e che ne è stata esclusa?
21 – Potere mediatico: convincere le persone che la loro libertà di scelta dipende dal numero delle offerte e non dalla capacità di comprenderne il valore.
22 – FDI: FASCISTI D’ITALIA.
23 – Meloni: cari studenti ve lo dovere meritarel’affitto basso!
24 – Sconfitta elettorale del PD alle amministrative: un salto (mortale) nel voto.
25 – Ipocrisia: non è tutto odio ciò che riluce!
26 – Risse televisive: saperne una più del dialogo!
27 – Dubbio: si può scegliere democraticamente di non essere democratici?
28 – Tutto il male non vien per nuocere. Con l’alluvione in Emilia Romagna forse verrà qualche idea su come spendere i soldi del pnrr.
29 – Il pensiero autoritario si basa sul principio di uguaglianza: se siamo tutti uguali dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo … del potere!
30 – E’ solo questione di toni. Spesso l’indignazione è scambiata per sincerità e l’aggressività per prova di verità.

Anna Maria Guideri, 30-05-2023

L’egemonia dell’ignoranza

Piccola provocazione suggeritami dalla lettura dell’articolo di Lorenzo Castellani apparso su Domani venerdì 26 Maggio dal titolo Quel delirio di destra e sinistra
Anna Maria Guideri

(cultura sì, cultura no…)

Visto che l’egemonia culturale non ha mai portato la sinistra a conquistare l’egemonia politica, che invece l’egemonia dell’ignoranza ha fatto conquistare alla destra, chi glielo fa fare alla destra di voler scippare alla sinistra questo primato, visto che non serve a molto? E chi glielo fa fare alla sinistra di allarmarsi tanto per i goffi tentativi della destra di strapparle l’egemonia culturale, visto che la cultura non fa vincere? Se con la cultura non si mangia – come diceva Tremonti – e nemmeno si vincono le elezioni – come dimostrano i fatti – tanto varrebbe che la destra e la sinistra si sfidassero per conquistare l’egemonia dell’ignoranza anziché quella della cultura! Ma forse questa radiosa eventualità non è poi così lontana ….

Anna Maria, 27-05-2023