Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che se questa destra postfascista oggi al potere, non desse frequentemente segnali inquietanti di voler contrapporre la propria sostituzione identitaria a quella etnica paventata, ad opera dei migranti, non ci sarebbe questa levata di scudi, anche se tardiva, del mondo intellettuale fino ad oggi assiso fra le braccia di Morfeo. Da tanto tempo i nostalgici del regime fanno di tutto per farsi notare e riconoscere, ma i loro tentativi di affermare la propria identità sono stati fraintesi ed in gran parte –e con loro grande scorno – sottovalutati. Sia i gesti rituali, i cimeli esibiti, i pellegrinaggi a Predappio … dei reduci di Salò, sia la xenofobia, l’attacco ai diritti civili, l’uso evocativo del lessico famigliare inequivocabile dei dirigenti di F.lli d’Italia, per molto tempo non hanno destato sospetti. Anzi, sono stati liquidati alla svelta con la supponenza tipica di chi si sente democraticamente al sicuro dentro la botte di ferro della nostra Costituzione, al riparo dalle intemperanze di qualche facinoroso (o fascinoroso?) dilettante allo sbaraglio. Insomma, nonostante i loro sforzi per convincerci che sono fascisti e per farci paura, non sono stati creduti e sono stati trattati con la più mortificante indifferenza che un cattivo doc possa paventare. Come Il fantasma di Canterville del celebre racconto di O. Wilde che, per quanto si desse da fare per terrorizzare gli scettici abitanti del castello, ne veniva regolarmente ridicolizzato. Questo è stato fino a quando i postfascisti non hanno vinto – nel generale stupore degli indifferenti – le elezioni, fatto forse attribuibile alla sottovalutazione del pericolo da parte degli elettori o forse ad una loro consapevole e convinta adesione. Fatto sta che – finalmente! – sono stati presi sul serio: la gente si è accorta di loro e li ha votati . Anche gli opinion leader si sono accorti di loro prendendo atto che fanno sul serio e ora provano – vivaddio! – a rimediare quando ormai i buoi sono entrati nella stalla con poche probabilità di uscirne presto. Le varie esternazioni in fascistese dei rappresentanti del governo sulle Fosse Ardeatine( Meloni), su via Rasella (La Russa), sul merito scolastico (Valditara), su Dante fondatore della destra (Sangiuliano), sulle colpe dei migranti (Piantedosi) e i vari provvedimenti di carattere chiaramente classista e in ultimo la querelle sul 25 Aprile e sull’ antifascismo, hanno finito per risvegliare la sopita coscienza democratica del Paese in generale e della classe intellettuale progressista in particolare. Ora si dichiara da più parti ed in modo esplicito che il pericolo fascista c’è e che i fascisti sono al governo. Al governo di un Paese che vanta una bella Costituzione antifascista. E ci si aspetta che alla sostituzione etnica perpetrata dai migranti, loro risponderanno con la sostituzione identitaria di stampo fascistoide attaccando la Resistenza e la Costituzione. Affermando che l’uso del termine antifascismo è obsoleto perché il fascismo non c’è, ma intendendo implicitamente che, proprio perché c’è non consentirà nessun anti. Basta togliere la parola antifascismo per resuscitare il fascismo, senza destare sospetti?
(ovvero, il pensiero magico del nostro tempo…)
di Anna Maria Guideri
Un carattere distintivo della nostra odierna società è la tendenza a non credere all’evidenza. Nego dunque sono, è la rivisitazione attualizzata del noto assunto cartesiano di fronte alla irriducibile negazione dei fatti più ovvi. Perché, se è lecito e pure auspicabile interpretare i fatti alla luce della nostra personale visione del mondo, secondo il diritto democratico alla libertà di pensiero, non lo è altrettanto negarli e stravolgerli di sana pianta. Si dice che oggi manca la visione, ma non manca certo la visionarietà intesa come attitudine ad inventarsi un mondo a misura delle proprie frustrazioni, farneticazioni, deliranti ambizioni. La prova regina di questa commedia – o tragedia? – dell’assurdo si è vista con il covid quando in presenza di migliaia di morti e di camion carichi di bare – ma forse trasportavano sassi … -si gridava insensatamente e con buoni indici di ascolto, che era tutta un’invenzione di un non meglio identificato complotto internazionale che non aspettava altro che i pipistrelli per far fuori la specie umana. In un mondo alla rovescia non si crede all’evidenza né alla logica, ma all’assurdo. Viene ribaltato il pensiero scettico – e sensato – di San Tommaso del se non vedo non credo in se vedo non credo.Vedere è la conditio sine qua non per negare ciò che è sotto gli occhi di tutti. Più si vede, meno si crede; più si sa, meno si vuol sapere … Come si spiega questo fenomeno? Come è possibile che i cervelli corrano all’ammasso per suicidarsi come i famosi lemming siberiani? Rifiuto della realtà che contraddice le nostre aspettative? Saturazione nei confronti di una strabordante quantità di imput spesso confusi e contraddittori che ci tempesta e ci sovrasta oltre ogni umana sopportazione e ci spinge a rifugiarci nei paradisi artificiali del complottismo e del nemico immaginario? Un nemico potentissimo e invincibile costruito a misura del nostro senso di impotenza e di inutilità per giustificare il nostro odio, la nostra follia, la nostra fuga dal reale? Un nemico inesistente per evitare accuratamente di affrontare l’esistente? Paradossalmente, il culto dell’immagine che domina la nostra società, finisce per condurci al culto dell’immaginario. Ci si ferma all’apparenza per sfumare nell’inconsistenza e nell’assenza. C’è una specie di masochismo nel credere in ciò che non si vede, quasi una forma fanatica di fede religiosa all’incontrario che ci riporta ai tempi dell’oscurantismo medioevale e a Galileo bypassando – in un’epoca a conduzione tecnologica – il pensiero razionale negando l’evidenza e usando la farneticazione come espressione dell’ideologia del complotto. Una ricetta per tutte le occasioni ove convenga dimostrare che la realtà scomoda, proprio perché si vede, non esiste. Infatti solo gli ingenui possono credere a ciò che vedono; i furbi invece, dotati dell’ultravista, riescono a vedere ciò che gli altri non vedono. L’immaginario ha da sempre costituito una consolatoria via di fuga dalla dura realtà della vita, ma non ha mai preteso di sostituirla. Realtà e fantasia, pur avendo molti punti di contatto, appartenevano a piani diversi e distinti, non confusi. Oggi non è più così. Il trionfo della realtà virtuale, pur essendo un prodotto della più avanzata tecnologia moderna, favorisce il ritorno del pensiero magico sostitutivo della realtà effettiva e promuove la fiction a verità rappresentativa del nostro tempo. E così, in virtù di questa nuova professione di fede, di questa sostituzione del reale con i suoi fantomatici ultracorpi, assistiamo allo smantellamento del pensiero razionale. Qualche esempio: – poche migliaia di migranti minacciano di sostituire sessanta milioni di italiani; (sostituzione etnica);
-i ricchi sono vittime dei poveri; – i migranti morti affogati minacciano i vivi sulla terraferma; – i poveri sono colpevoli della loro povertà; – gli aggressori sono vittime degli aggrediti; – chi offende è vittima dell’offeso; – chi uccide le donne è vittima delle donne che ha ucciso; – gli omosessuali – accertata minoranza – minacciano di estinzione la specie umana; – i figli delle coppie omogenitoriali non hanno gli stessi diritti dei figli delle coppie eterosessuali; – chi sfrutta è vittima dello sfruttato; – i delinquenti sono vittime dei magistrati; – i morti di covid sono un’invenzione; – i vaccini sono veleni usati per sterminare la specie umana; – gli scienziati sono sicari al soldo di potenti lobby; – i nazifascisti caduti in via Rasella erano innocui musicisti (vedi La Russa). CONCLUDENDO: I carnefici sono vittime delle loro vittime. La Meloni non è fascista. Questa destra fa anche cose buone …
1 – La Meloni difende la lingua made in Italy contro la lingua inglese. 2 – Fuga di voti leghisti e forzisti verso F.lli d’Italia: flussi migratori. 3 – La destra e il PNRR: accidenti a Conte e ora come si fa a spende’ tutti ‘sti soldi? 4 – La sinistra si è adattata inadeguatamente all’esistente. 5 – Della serie famolo strano: La destra per dividere gli altri, si unisce; la sinistra per unire, si divide. 6 – Pensare che la Meloni abbia ragione significa che lei è molto intelligente oppure che è molto stupido chi lo pensa? 7 – Logica meloniana: se i migranti hanno il diritto di emigrare per cercare una vita migliore, anche noi abbiamo il diritto di respingerli per non avere una vita peggiore! 8 – L’augurio natalizio di La Russa ai sofferenti è stato l’evento più comico dell’anno. 9 – Il peso dell’Europa che non c’è … A volte il vuoto pesa più del pieno. 10 – Il nazionalismo non è l’amore per il proprio paese, ma l’odio per gli altri paesi. 11 – Spirito di servizio: rara qualità di chi non ci tiene molto ad essere importante, ma fa di tutto per rendere importante ciò che fa. 12 – Il terzo polo di Renzi e Calenda è già morto … Apriamo sottoscrizioni per un degno funerale. 13 – La Meloni è femminista? No, è melonista! 14 – Qual è il ruolo dei cattivi? Quello di far sentire buoni i mediocri. 15 – Salvini: Il papa parla come me! Aiutooo, chiamate l’esorcista! 16 – Sinistra: l’emancipazione dell’umano. Destra: la conservazione dell’inumano. 17 – Non sarà che le vere differenze non sono fra i diversi e i normali, ma tra i differenti e i massificati? 18 – Contro natura? Di solito chi si adatta sopravvive. La sinistra se si adatta, muore. 19 – La destra odierna: national trash. 20 – La povertà è dignitosa, la miseria è tragica. 21 – Il governo Meloni, se non riuscirà a danneggiare più di tanto l’economia, danneggerà in modo irreversibile il buon gusto degli italiani. 22 – Fenomeni paranormali . C’è chi giura di aver visto fumare le orecchie e il naso di La Russa. 23 – Democrazia: anche se siamo dalla parte giusta si può sempre sbagliare. Dittatura: anche se siamo dalla parte sbagliata … GUAI A SBAGLIARE! 24 – Comunicazione efficace: riuscire a far sembrare giuste le cose sbagliate. Comunicazione inefficace: riuscire a far sembrare sbagliate le cose giuste. 25 – Le fake news non hanno bisogno di prove per trasformarsi in certezze fasulle e scatenare reazioni fanatiche. 26 – Nuovo PD: ci siamo così compromessi – con il potere – che non possiamo più accettare compromessi. 27 – Destra postfascista: non si può realizzare il nuovo se non si ritorna al vecchio. 28 – Memoria: a)il passato come feticcio; b) il passato come monito; c) il passato come rimozione; d) il passato come storia … 29 – Esistono infiniti modi di essere intelligenti, ma c’è un solo modo di essere stupidi: credere di arrestare i flussi migratri. 30 – Miracoli. Chi salverà la sinistra? Gli ex voto!
Si resta basiti, quasi intimiditi, al cospetto di Donna Giorgia infuriata che in Parlamento sbraita a più non posso per difendere la propria lesa maestà da chi osa sollevare qualche dubbio su come il suo governo abbia coordinato le operazioni di soccorso per salvare i migranti annegati nel naufragio di Cutro. Di fronte a tanta accorata indignazione verrebbe quasi da chiedersi – davvero – come si fa a dubitare di lei se non ci fossero tutte quelle bare e se la ricostruzione dei fatti non presentasse qualche evidente incongruenza sui tempi e i modi dell’azione di soccorso. E’ lecito chiedersi se è stato fatto tutto il possibile per evitare l’ennesima strage degli innocenti? Parrebbe di no. Meloni, non forte di argomenti e riscontri, ma solo della retorica dell’indignazione e dell’invettiva apodittica, mette tutti a tacere sfruttando la sindrome fantozziana della sottomissione al capo che, in quanto tale, si crede al di sopra di ogni sospetto. Ma come si fa a dubitare della sua buona fede e delle forze dell’ordine che ce la mettono tutta, ma proprio tutta per salvare le vite umane? Se c’è stato un ritardo nei soccorsi , non è colpa dei soccorritori, ma del destino cinico e baro, dell’opposizione che gufa contro la nazione e … sì, diciamolo pure, soprattutto dei migranti i quali, con grande sprezzo del pericolo e del tutto inspiegabilmente, solo per fare un dispetto a lei – tanto sfortunata poerella! – si sono imbarcati contro ogni ragionevole timore. O non lo sapevano a cosa andavano incontro? E se lo sapevano perché non sono rimasti buoni buoni a casa loro? Potevano morire anche lì? Ma vuoi mettere il vantaggio di morire di stenti e di patimenti, ma sulla terraferma e dentro la propria catapecchia, piuttosto che morire affogati in mare? Anche se si muore, si muore meglio! Come osano i malpensanti accusare la sottoscritta – MADRE – sì, MADRE, di avere voluto la morte di quei bambini ( magari la morte in mare no, ma a casa loro…)? Come può la sottoscritta, essendo, DONNA, MADRE, PATRIOTA E CRISTIANA, essere responsabile? (ma se restavano a casa loro era meglio…) Son tutte belle le mamme del mondo …? Non è ancora una certezza scientifica, come dimostra l’altra famosa canzone Balocchi e profumi cara alla nostra memoria. Questa accusa, signori miei, più che un’offesa alla sottoscritta, è un’offesa alla NAZIONE! Sì, lo so, qualcuno mi può rinfacciare che quando ero all’opposizione non ci andavo giù tanto leggera contro il governo in carica e che anch’io, quindi, offendevo la nazione. La NAZIONE? Ma di quale nazione si parla, signori miei? Una nazione che si cala le braghe davanti all’Europa, che svende isuoi gioielli di famiglia, che si fa invadere dai migranti clandestini (alias poveracci), che per colpa loro va incontro alla sostituzione etnica, che legalizza l’aborto, che vuole dare la cittadinanza ai negri, che considera uguali i normali e i pedofili, pardon, pederasti, si può definire NAZIONE? Una nazione che non ha le palle che nazione è? E’ uno staterello moscio, privo di identità e di bicipiti; un’espressione geografica che non sa nemmeno cos’è l’olio di ricino e il manganello. La vera NAZIONE è la mia, cari signori, quella governata da una DONNA, MADRE, PATRIOTA E CRISTIANA in barba a tutti i naufragati dell’orbe terracqueo! Non vi va? E fatevene una ragione!
Anna Maria Guideri, 24-03-2023
Commento della Redazione, politicamente ma non sostanzialmente, scorretto
Avanzano implacabili come un esercito: niente e nessuno li può fermare. Né le onde infuriate, né il vento impetuoso, né la paura della morte. Niente li trattiene, niente li scoraggia ; non indietreggiano.
Procedono spediti e insensibili, sordi ad ogni richiamo, invulnerabili ad ogni tempesta. Come la foresta di Birnam avanzano senza sentire ragioni perché hanno uno scopo, conoscono la propria meta, la propria missione:
approdare sui nostri lidi, invadere il nostro paese, impadronirsi delle nostre vite, occupare le nostre coscienze, i nostri sogni, i nostri incubi, sostituirsi a noi.
Chi sono?
Sono i morti che il mare trasporta e depone sulle nostre spiagge. Sono i morti gli invasori che minacciano noi, colpevolmente vivi.
Capita a volte di rivivere il passato non solo con nostalgia e rimpianto o con dolore, ma anche con un ripensamento che è figlio del tempo e del nostro personale percorso di vita. Un passato che, se lo guardiamo con gli occhi di oggi, alla luce di un presente complesso e a volte indecifrabile, ci parla ancora fornendoci una chiave di lettura tuttora valida. Le occasioni che hanno risvegliato alcuni vecchi ricordi della mia lunga esperienza di maestra della scuola elementare, sono state sostanzialmente due. La prima è stata offerta dall’attuale Ministro dell’ Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara riguardante il merito scolastico, l’altra, dal grave problema del bullismo che sembra in preoccupante crescita. In questa sede mi limiterò a leggere, per motivi di tempo, il racconto della prima esperienza, quella riguardante il merito, che risale all’inizio degli anni ’90 e che ha come protagonista un bambino di prima elementare di nome Alessandro.