MOTTI DA LEGARE 20

1 – La Meloni, da quando è premier, ha abbassato i tuoni.
2 – Elly Schlein nuova segretaria del PD: Basta con l’inno del partito sciolto!
3 – Elly Schlein è una pericolosa barricadera. Perché? Perché parla di lavoro, di diritti , di ambiente, di giustizia sociale.
4 – Renzi: l’arabo felice.
5 – Pinocchio forever. Come nel Paese degli Acchiappacitrulli dove i delinquenti sono liberi e gli innocenti vanno in galera, così nel paese della Meloni, i somari come Valditara governano e i veri maestri vengono sanzionati e minacciati.
6 – Antifascismo(?) Non diamo mai per scontato che basti pensarla in un certo modo per essere in quel modo. Spesso, a nostra insaputa, siamo in tutt’altro modo.
7 – Senso e controsenso. Con una di sinistra – Elly Schlein – si teme la fine della sinistra. Con uno di destra – Renzi – si credeva di farla vincere!
8 – Massimo Cacciari: spocchia spocchia delle mie brame…
9 – Berlusconi assolto con il solito salvacorrotto.
10 – Berlusconi non ha più l’età … Il silenzio trombale.
11 – Politicamente corretto: la lingua retrattile.
12 – Pensieri e parole. Nel villaggio globale le parole sono tante, i pensieri, pochi.
13 – Società. Il tuo valore ti sarà riconosciuto solo se ti adegui, ma se ti adegui, ne perderai una buona parte.
14 – Elly Schlein, per quanto si dia da fare, non potrà mai rovinare il PD come coloro che l’hanno preceduta.
15 – Renzi, Donzelli, Giani … maledetti toscani!
16 – Tarda età: non siamo ansiosi, siamo ansiani.
17 – Gli errori dei potenti si spiegano con il fatto che il potere interessa soprattutto ai pre-potenti.
18 – Autolesionismo: Per colpa del PD non voto PD, così se ne accorge … la Meloni!
19 – Berlusconi assolto per un vizio di forma; il cavillo di troia.
20 – Meritocrazia: è inutile essere molto avanti se non si capisce perché tanti sono indietro.
21 – Azione più Italia Viva: più che fusi, confusi.
22 – L’amore degli italiani per il capo solo al comando: cotta continua.
23 – Sanremo: finché c’è Fedez c’è speranza.
24 – Perché Meloni non è riuscita a formare una squadra presentabile? E quale persona presentabile si presenterebbe con la Meloni?
25– Elly Schlein strana, movimentista, chissà dove porterà il PD?! Dove ci porterà la Schlein non si sa, ma dove ci ha portato Renzi s’è visto!
26 – Valditara, Piantedosi … Nella vita tutto passa, ma non tutto è passabile!
27 – Silvio sta solo/ contro il tempo in guerra/ trafitto da un bisturi estetico … /ed è subito cera.
28Vittorio Feltri: ma dove sono i fascisti? sono morti tutti!. Purtroppo no, dai Vittorio, facci sognare, immolati!

Anna Maria Guideri, 06-03-2023

ELLY HA FATTO BOOOM!

(Abbasso l’inno del partito sciolto!)

Dal 25 settembre in poi, sulle sventurate sorti del PD, si è abbattuta una tempesta perfetta di tiri micidiali incrociati provenienti con uguale intensità da tutte le direzioni politiche e mediatiche finalmente riunite per cantare l’inno del partito sciolto o da sciogliere. L’intento piuttosto palese – malgrado qualche leggero distinguo – era quello di constatare l’estinzione del PD in particolare e della sinistra in generale, per spartirsene le spoglie. Il PD, un partito privo di identità, di visione, di linea, di leadership, confuso, diviso, rissoso, compromesso con il potere, con i quartieri alti, distante da quelle classi sociali che un tempo costituivano il suo elettorato e che lo hanno abbandonato per veleggiare verso altri più ambiti lidi quali la Lega, il M5S, F.lli d’Italia … Il fatto che il PD , dalle peripezie renziane in poi sia precipitato nel girone infernale della perdita di se stesso, non cancella a parer mio, la cinica speculazione di una stampa che sembra avere tanto a cuore la democrazia e che invece non perde l’occasione di indebolirla bastonando ripetutamente e a senso unico l’unica forza politica che ha qualche possibilità di mantenerla in vita, se pur tra mille difficoltà e contraddizioni. Se il diritto alla critica è sacrosanto, lo è altrettanto il dovere dell’obiettività che appare assai scarso. Ma, come l’esperienza ci insegna, la vittoria lava più bianco e con l’elezione – temuta? Insperata? – di Elly Schlein alla guida del PD assistiamo a rocamboleschi riposizionamenti proprio da parte di coloro che, con supponente scetticismo e armati di molti contro e di pochi pro avevano liquidato la sua candidatura o come elitaria, ininfluente o destabilizzante, pericolosamente radicale, ma non sufficientemente radicata, movimentista, perdente …

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IL CENTRO PIU’ NON C’E’

(La debacle di Calenda alle elezioni Regionali in Lazio e in Lombardia)

Or lo sappiamo, ahimè:
il centro più non c’è:
è un luogo inesistente
che non conta più niente …
Un luogo virtuale
tutt’altro che reale
da Calenda sognato,
del tutto vagheggiato.

La sua Azione è maldestra
fra centro e centrodestra …
e punta sul bersaglio
al centro, ma è uno sbaglio …
La sua freccia lui tira,
ma poi manca la mira
perché … perché … perché …
il centro più non c’è!

Così Carlo sparisce,
nell’aer tosto svanisce.
Ha rincorso un miraggio
mostrando gran coraggio,
ma come don Chisciotte
esce con le ossa rotte
e sembra, là per là
il noto Perelà,
l’omino evanescente
fatto di fumo e … niente.

Come Icaro vuole
volare fino al sole
con le ali di cera …
ma insegue una chimera …
e il giorno del gran voto
precipita nel vuoto.

E’ questo il sogno infranto
di chi ha osato tanto
ponendo, da gran fesso,
al centro sol se stesso
per poi scoprire che
il centro più non c’è!

Anna Maria Guideri, 15-02-2023

I DELUSI, I GRAZIATI E I … TROMBATI

(Donna Giorgia e l’Italia tricefala)

La sinistra deve stare molto attenta a non inciampare nei tranelli che il camaleontismo di Donna Giorgia dissemina lungo la via. Senza dover rinunciare al nobile esercizio investigativo volto a cogliere i molti indizi fascistoidi riscontrabili nelle sue idee e nel suo linguaggio, è bene che tenga presente i rischi a cui può andare incontro se preme troppo su questo pedale. Se da un lato certe dichiarazioni ante victoriam elettorale di Meloni non lasciavano dubbi sulle sue intenzioni, è altrettanto vero che le sue azioni post victoriam non le confermano del tutto. La premier dimostra di sapere barcamenarsi molto abilmente fra gli interessi di bottega – alias F.lli d’Italia – che tutela gettando ogni tanto dalla finestra di Palazzo Chigi qualche osso ai sovranisti e agli xenofobi (regionalismo differenziato, odissea dei migranti spinti verso i più lontani approdi … ) e la necessità di presentarsi con l’abito della domenica preso in prestito dal guardaroba di Draghi, davanti al consesso internazionale. Insomma, se la sinistra insiste troppo sulle sue dichiarazioni pre-elettorali alle quali non fanno coerentemente seguito i fatti, rischia di farle un favore aumentandone la credibilità e danneggiando ulteriormente la propria. E’ bene quindi che non si lasci fuorviare anch’essa dalle armi di distrazione di massa e che si attenga ai provvedimenti adottati dal governo che, anche senza la reiterazione delle leggi razziali, non sono così irrilevanti come da più parti si vuol far credere. Come il mobbing che l’Italia sta subendo ad opera della Francia e della Germania e la messa in scena dell’innalzamento delle barriere a difesa delle frontiere esterne contro i migranti delle quali l’Italia, vista la sua posizione geografica, potrà avvalersi ben poco. Inoltre il nulla di fatto riguardo alla redistribuzione dei migranti fra gli stati europei vista l’opposizione dei sovranisti che, proprio in quanto ideologicamente affini al governo italiano, sono politicamente contrari a questa soluzione. Ironia della sorte: più ci si somiglia, meno ci si piglia! Nel contempo, è altrettanto rischioso per la sinistra, attaccare la Meloni per aver disatteso ai suoi propositi fascistoidi accusandola di incoerenza come se fosse delusa dal fatto che la premier non è fascista come ci si aspettava che fosse! La coerenza nel suo caso non è una virtù e meno ce n’è meglio è. La coerenza premierebbe la Meloni come carattere, ma la condannerebbe in quanto fascista, mentre l’incoerenza ne sminuisce un po’ il carattere, ma la premia come politica che sa fare di necessità virtù. E’ la famosa politica double face: populisti tromboni per conquistare il potere e governisti assennati per conservarlo. Insomma, la sinistra è nell’angolo. Sia che accusi la Meloni di essere fascista, sia che l’accusi di non esserlo abbastanza per mancanza di coerenza, si sta avvitando su se stessa e non vede, per ora, una via d’uscita. Il camaleontismo della premier, unito all’innegabile grinta, ha dato vita a sentimenti contrastanti – tra i cittadini italiani – volti a comporre un’entità tricefala formata da tre correnti di pensiero: i delusi, i graziati e i trombati. I delusi sono quelli che speravano nella marcia su Roma che per ora non c’è stata. I graziati sono quelli che un po’ la temevano – ma non troppo – e che hanno tirato un sospiro di sollievo fantozziano – Meloni, com’è umana lei! – e si rallegrano del fatto che non ha –ancora – affondato le navi dei migranti, accontentandosi del periplo sul Mediterraneo – . I trombati – e come poteva essere altrimenti? – sono gli elettori della sinistra che sono in un cul de sac e che, come si muovono, ne buscano. In cosa possono sperare? Il Mr Hyde che da quando Giorgia è premier sonnecchia dentro di lei sorvegliato a vista, ogni tanto si risveglia e lancia inquietanti segnali sulfurei subito rintuzzati e minimizzati dai compiacenti media schierati al suo servizio.

Anna Maria Guideri, 14-02-2023

Il donzelletto vien …

Il donzelletto vien nell’ Aula Magna
in sul levar del sole
col suo fascio di rabbia e reca in petto
un cesto pieno di male parole.

Onde siccome suole
ad armarsi si appresta
calcando sull’arruffato crine
l’elmetto, al fine
d’impallinar in mezzo a tal consesso
il PD e tutto il suo Congresso.

E così riede fra gli scranni e pensa
– urlando, il mentitore –
al desiato dì del suo riscatto
quando, nella finale soluzione
farà fuori PD ed opposizione.

Il manganello odi senza tregua
picchiare non a destra, solo a manca
per accusare la sinistra stanca
d’esser mafiosa e così la frega!

Donzelletto furioso,
la tua trista sortita
ha reso il giorno d’ingiustizia pieno,
giorno cupo ed osceno
che precorre al declino di tua vita
e della tua carriera immeritata
da Donna Giorgia voluta e pilotata.

Paga, Donzelli mio, colpa tua grave,
stagion lieta è cotesta;
altro dirti non vo’,
ma la tua testa,
s’anco tardi cadrà …
SARA’ UNA FESTA!

Anna Maria Guideri, 06-02-2023

MOTTI DA LEGARE 19

1 – Della serie s’è scampata bella! Il fatto che la Meloni non sia ancora ricorsa al colpo di stato fa sopravvalutare enormemente la sua azione di governo.
2 – La sfida più difficile per la sinistra odierna è quella di convincere se stessa che le idee di sinistra sono giuste davvero!
3 – La democrazie come cartina di tornasole? Il governo della destra post-fascista potrebbe essere l’occasione per dimostrare che le sue intenzioni non erano che farneticazioni.
4 –
Il dramma della sinistra è che non ha una visione, ma una di-visione del mondo.
5 – La destra e la flat-tax: indifferente alle differenze.
6 – Cuperlo: uno stilista di sinistra.
7 – Ironia della sorte. A forza di sacrificarsi per rimediare ai danni altrui, il PD ha finito per essere accusato di avere commesso i danni che voleva riparare.
8 – Consumismo: riempirsi di vuoti … a perdere!
9 – Molti opinionisti sedicenti di sinistra attaccano la destra con argomentazioni così sofisticate che tutti le possono capire tranne … coloro che dovrebbero votare a sinistra!
10 – Rivisitazioni: Anche Nerone ha fatto delle cose buone … Basta con questa mania di toglierci il mito del cattivo! Un ci rimane più nulla! Apriamo una sottoscrizione a favore dei cattivi della storia: anche loro hanno un’identità da difendere!
11 – La destra vince perché è molto più brava a sfruttare alcuni temi della sinistra, di quanto lo sia la sinistra stessa.
12 – L’utopia serve a fare esistere ciò che non esisterebbe mai.
13 – Fascisti al potere: tranquilli, non ci faremo contagiare dalla democrazia!
14 – Se l’uomo crede di essere Dio, Dio farà di tutto per dimostrargli che si è sbagliato di grosso! Infatti.
15 – Indifferenza: restare immuni alle tragedie del mondo.
16 – Se la sinistra fosse un virus non avrebbe problemi di diffusione … Infatti la destra non ce l’ha!
17 – Chi non si preoccupa del disordine mondiale o abita altrove o ci sguazza fino al collo.
18 – Il conflitto Russia/Ucraina più aumenta, più diventa normale, ma solo per chi non è né russo né ucraino.
19 – TV trash: finché c’è libertà non c’ è speranza!
20 – Chi pensa che alle ingiustizie non vi sia rimedio, non è interessato a porvi rimedio.

Anna Maria Guideri, 02-02-2023

MOTTI DA LEGARE 18

1 – Zelensky a Sanremo, Donzelli in Parlamento, Salvini ministro, La Russa presidente del Senato, Berlusconi ancora lì … RESTIAMO AMENI!
2 – Smemoria storica: se il passato è passato è perché lo si è fatto passare!
3 – Crisi della natalità: il logorio della vita materna.
4 –Dilemma tecnologico: meglio l’intelligenza artificiale o l’intelligenza mediocre?
5 – Destra meloniana: la patria contro lo stato.
6 – La bellezza ci salverà solo se si ripete. La storia ci salverà solo se non si ripete.
7 – Il ministro Sangiuliano: IL BRODO DELLA CULTURA.
8 – Gruppo misto in Parlamento: luogo di accoglienza per i senza fissa dimora.
9 – Equazione – consolazione: L’INTELLIGENZA CHE DUBITA : ALLA STUPIDITA’ CHE NON DUBITA = LA SINISTRA CHE DUBITA : ALLA DESTRA CHE NON DUBITA.
10 – Sinistra o destra? La sinistra è indecisa a tutto; la destra è decisa a tutto.
11 – PD: ha creduto di poter governare senza voti, ora deve conquistare i voti per governare.
12 – Sinistra e comunicazione. Non sempre la radicalità è indispensabile a qualificare l’identità della sinistra, ma lo è l’efficacia comunicativa che serve a dimostrarlo.
13 – I diversi sono rifiutati per due opposti motivi: se sono svantaggiati, per paura di poterli eguagliare; se sono privilegiati, per paura di non poterli eguagliare.
14 – La destra cattolica concepisce la carità, non la parità.
15 – Ministro Sangiuliano: Non siamo interessati all’egemonia culturale della destra … La bocca della verità!
16 – Dante di destra? Un giorno si potrà dire che Dante ha fatto anche delle cose cattive?
17 – Al ministro Sangiuliano: DI DANTE CIO’ CHE E’ BUON NON E’ DI DESTRA/E QUELLO CHE E’ DI DESTRA NON E’ BUONO./QUESTA E’ LA SUA LEZIONE CHE CI RESTA;/QUESTO PER NOI IL SUO PREZIOSO DONO.
18 – Crisi della ricerca: in Italia sono più i ricercati dei ricercatori.
19 – PD in Europa: QATARstrofe.
20 – Sinistra: marciare divisi per marcire … divisi!
21 – Nel nostro tempo senza morale in cui tutto il peggio è tollerato, la sola cosa che non è tollerata è la diversità degli ultimi.

Anna Maria Guideri, 02-02-2023

Citazioni e provocazioni

 don Milani vero o presunto tale?

Esiste il problema delle false citazioni? Pare proprio di sì e ce ne dà conto su Domani del 28 Gennaio, Federico Ruozzi. Il caso più eclatante riguarderebbe don Lorenzo Milani al quale è stata attribuita erroneamente una frase molto citata che, in forma diversa ma con analogo significato, era stata pronunciata a suo tempo, da don Primo Mazzolari. La frase in questione citata in questi giorni da Pierferdinando Casini recita così: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?” Sembra che anche Gianni Rodari – e chissà quanti altri – sia stato una vittima gratificata di citazioni di successo. Ritornando a don Milani, certamente la citazione gli calza a pennello, come una tonaca cucita su misura. Se in genere ogni falsa attribuzione è così importante che è lecito e doveroso denunciarla, penso che, in casi come questo, debbano essere presi in considerazione vari, non scontati e positivi aspetti. Se don Milani, a distanza di tanti anni, produce ancora non solo seguaci, ma anche emuli geniali decisi ad allungargli la vita a costo di attribuirgli pensieri e parole che sicuramente avrebbe condiviso, ciò va a maggior gloria sua e di coloro che per amor suo rinunciano ai diritti d’autore. Il fatto che non ci sia nessuna rivendicazione da parte di chi, interpretando fedelmente lo spirito e la lettera del priore di Barbiana, ne perpetua la memoria e l’ingegno a beneficio di questo infausto tempo, depone decisamente a favore del falso citazionismo. Propongo quindi di plaudire a questi abili falsari che pensano e parlano come lui senza essere lui e senza pretendere di esserlo per restituircelo nel pieno vigore della sua intelligenza e del suo impegno come impareggiabile maestro di scuola e di vita. E poi, anche se la falsa citazione non fosse riconducibile a nessun autore particolare, ma semplicemente ad un anonimo tam-tam, sarebbe lo stesso da apprezzare, non certo da sanzionare. Non tutti i falsi vengono per nuocere: FALSO CITATO? MOLTO ONORATO!

Anna Maria Guideri, 30-01-2023

“E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STALLE”

(a Dante con amore … )

Ci mancava solo di scoprire che Dante Alighieri è il fondatore della destra italiana per riscattare la nostra frustrata italianità e recuperare in pieno l’amor – e il furor – patrio! Per sostenere tale improvvida tesi, la destra ha scomodato il sommo poeta risvegliandolo dal suo sonno sepolcrale e plurisecolare per gettarlo nell’arena politica ad uso e consumo degli allocchi nostalgici dell’impero coloniale che non sanno più a che santo votarsi per sentirsi “grandi.” Se la destra, per accreditarsi culturalmente e politicamente, deve ricorrere addirittura al medioevo, periodo del quale il Poeta è stato altissima espressione, ma che comunque è definito oscurantista, ciò significa che nondispone di molte frecce al proprio arco. Con tutta la buona volontà, non si può chiedere a Dante, nonostante la sua inarrivabile grandezza, di essere un uomo del XXI secolo, né tantomeno di avere consigliato Giorgia Meloni di fondare F.lli d’Italia! Ciò sarebbe senz’altro motivo di vanto per il nostro Presidente del Consiglio, ma non certo per Dante che precipiterebbe rovinosamente dalle stelle alle stalle! E quindi uscimmo a riveder le stalle? Per carità, risparmiatecela! Come non gli si può chiedere di aver previsto la bomba atomica, lo sbarco sulla luna e l’era digitale, altrettanto non possiamo attribuirgli il merito di essere stato un antesignano del fascismo solo perché era costretto a fare i conti con quel che passava il convento dell’epoca: papato, impero e assetto economico e sociale. Si può forse rimproverare a Dante di non essere stato di sinistra, ammesso che, riferito a quel contesto, tale termine possa avere un senso? Non lo so, ma questa critica potrebbe avere un fondamento solo se Dante avesse potuto immaginare l’inferno dell’olocausto, ma questo era davvero troppo anche per lui! Tuttavia, a volerla proprio tirare per i capelli, qualche accostamento blasfemo a destra e a sinistra si può tentare di farlo con tutti i rischi di bocciatura che una simile operazione può comportare. Ad esempio, se da un lato la fiducia riposta nella figura dell’imperatore e l’attaccamento appassionato alla sua Firenze, possono farlo sospettare (ingiustamente) di tendenze destrorse, dall’altro, la sua ampia visione culturale, l’apprezzamento per gli altri popoli, le città e le lingue del mondo, il suo grandissimo desiderio di conoscenza così ben rappresentato dalla figura di Ulisse, ne farebbero, con tutte le riserve del caso, un esponente della visione cosmopolita della sinistra. Insomma, a voler raccogliere la maldestra provocazione del ministro Sangiuliano, anche la sinistra avrebbe qualche argomento non del tutto desueto per tirare Dante dalla propria parte. Insomma si potrebbe affermare – e questa è la mia opinione di persona di sinistra – che in Dante, ciò che va oltre il medioevo e anticipa l’evoluzione culturale e civile, non appartiene alla destra e ciò che invece rientra nella cultura del suo tempo potrebbe essere avvicinato al pensiero di destra, ma con scarse probabilità di riciclarsi, di rappresentare la modernità e il progresso: c’è qualcuno che è pronto a scommettere su un imperatore? Non oso pensarlo! Dante si sarà rivoltato nella tomba per essere stato chiamato a far da sponsor ad una destra culturalmente così male attrezzata … Però dobbiamo dirlo: a tutti i poeti manca un verso. Dante, già che c’era, poteva pensare anche ad un girone degli asini dove poter spedire dritto dritto il ministro Gennaro Sangiuliano. L’ignoranza non è un diritto, anzi! Per un ministro della cultura è una vera e grave colpa!

A DANTE: un omaggio in endecasillabi.

Quel che c’è in lui di buon non è di destra
e quello ch’è di destra non è buono:
questa è la lezione che ci resta;
questo per noi è il suo prezioso dono.

Anna Maria Guideri, 18-01-2023

IL DITO E LA LUNA

(Flash sulla crisi climatica)

Dall’articolo di Fabrizio Sinisi – La lotta ambientalista è arrivata a un bivio – apparso su Domani domenica 9 gennaio, ho tratto alcuni spunti di riflessione. Sinisi sostiene che i gesti di protesta a base di vernice scagliata contro opere d’arte – per fortuna protette – e il palazzo del Senato compiuti da alcuni giovani ambientalisti con l’intento di sensibilizzare al problema non solo l’opinione pubblica, ma i massimi organi di potere, lasciano il tempo che trovano. Di fatto non sensibilizzano un bel nulla e sono sopravvalutati sia per i danni che potrebbero produrre ai beni pubblici, sia per la capacità di incidere sulle scelte dei governi. Non c’è bisogno di sensibilizzare nessuno – sostiene Sinisi – il problema della crisi ambientale è noto e arcinoto da tempo, ma scarsamente considerato dai potenti della terra al netto di un dibattito culturale tanto salottiero quanto inutile. Condivido il contenuto dell’articolo traendone alcune osservazioni di natura più psicologica che politica. Pochi ragazzi che protestano in modo “poco ortodosso” sono il dito o la luna? Di fronte alle prospettive alle quali il disastro ambientale ci pone, è evidente che sono il dito, ma sembra che nell’immaginario collettivo il dito sia la luna e viceversa. Questa distorta percezione della realtà può dipendere da diversi fattori. Uno può essere attribuito alla manipolazione mediatica di un sistema che vede in pericolo il proprio modello di sviluppo ed ha quindi tutto l’interesse a dirottare l’attenzione pubblica verso obiettivi secondari; l’altro – non meno importante – credo sia dovuto alla natura della psiche umana propensa a prendere in considerazione ciò che è vicino nello spazio e nel tempo, rispetto a ciò che appare lontano. Siamo, anche psicologicamente molto più miopi che presbiti. Lo sguardo prospettico, soprattutto se di lunga gittata, non ci appartiene più di tanto. Il gesto vandalico è presente, dirompente, sporadico: fa notizia perché ci prende alla sprovvista. Il degrado ambientale è un fenomeno al quale da tempo ci siamo assuefatti e con cui abbiamo imparato a convivere perché è somministrato a piccole dosi e gli eventi catastrofici che ne derivano non vengono vissuti, a livello percettivo generale, strettamente correlati ai nostri irresponsabili – comportamenti, al nostro stile di vita. Per un piatto di lenticchie – il consumismo – abbiamo venduto la primogenitura, la salvezza del pianeta. I tempi delle cause (sfruttamento e inquinamento irresponsabile del suolo) e degli effetti (alterazioni climatiche, pandemie e disastri ambientali vari) non coincidono e questo mantiene bassa la soglia dell’attenzione e della preoccupazione generale. E così, paradossalmente, uccidere la vita, risulta meno grave che deturpare un’opera d’arte o la facciata di Palazzo Madama. Rifarsela col dito è molto più facile e politicamente più redditizio che rifarsela con la luna, molto più difficile, anche se non impossibile, da raggiungere. Guardare la luna significa uscire dai salotti dei dibattiti mediatici e prendere concretamente sul serio – come fa il movimento guidato da Greta Thunberg – il tema della catastrofe ambientale prefigurando, per salvare il mondo, un altro mondo. Siamo disposti per questo a rivedere il nostro stile di vita e cioè, soprattutto i nostri consumi, le nostre priorità? Siamo disposti a comportarci da ospiti, piuttosto che da padroni insensati, da predatori, da turisti per caso? Come figli grati della terra anziché come sfruttatori famelici? Si parla del dito perché è facile criticare e punire chi imbratta la bellezza del patrimonio pubblico; più difficile è denunciare i responsabili della devastazione ambientale e condannarli a cambiare radicalmente vita, anche perché gli accusatori dovrebbero condannare se stessi!

Anna Maria Guideri, 13-01.2023