FRANKENSTEIN – 2

(la destra e la plastica facciale)

Da quando la destra si è installata al potere, i vari osservatori – soi disant – moderati, o benpensanti, o possibilisti, o beneauguranti, o attendisti … vagheggiano di una destra liberal-democratica che bisogna lasciar lavorare , non ostacolare né giudicare a priori … come se Salvini, Meloni e La Russa – tanto per non far nomi – fossero nati con Gesù Bambino in questo Natale del 2022! Accarezzano l’ipotesi – non si sa dove fondata – di una destra che, per quanto post-fascista, sia in grado di guidare la nave Italia fra i marosi della crisi economica e sociale e sia garante delle istituzioni democratiche sia a livello nazionale che internazionale. Ma su cosa si fonda questa rosea previsione, questo auspicio che forse, nemmeno il candido Forrest Gamp, si sentirebbe di formulare? Su dati concreti? Lo escludo. Su un’ingenua speranza? Mi pare improbabile. Sull’inconfessato desiderio che un po’ di fascismo ci faccia bene e metta le cose a posto? Propenderei per quest’ultima ipotesi. La destra italiana è quella, solo quella. Hai voglia di girarci intorno e di addobbarla con le lucine natalizie! Sotto i cascami del patriottismo da ancien regime conserva intatti i caratteri ereditari che si tramandano inalterati di generazione in generazione. Non si è ancora prodotto quel salto di specie dal regime autoritario alla cultura democratica che giustifichi tante inutili attese. Perché dunque arrabattarsi tanto per scorgere, all’interno di questa destra così orgogliosamente nostalgica, sprazzi di democrazia che si fanno tanto desiderare? Si assiste con una certa commiserazione agli sforzi estenuanti ed infruttuosi di quanti desiderano conferire a questa destra – che più destra non si può – una parvenza di presentabilità democratica all’interno del consesso europeo e mondiale, ma il rischio è quello di dotarla di innesti del tutto incompatibili con la sua vera natura. Con il risultato di ottenere un effetto Frankenstein come accade in un intervento di chirurgia estetica mal riuscito che trasforma la bruttezza naturale in una mostruosità artificiale e pertanto, ingannevole. Un restyling che vorrebbe essere esteticamente passabile, ma che di fatto risulta democraticamente impossibile. E quanto più gli osservatori-chirurghi si accaniscono per farli sembrare belli, più i fascisti – tanto affezionati alla propria identità – si ostinano a rimanere brutti. A fronte di un evento antistorico – la vittoria di un partito post-fascista a cent’anni dalla marcia su Roma e a quasi ottanta dalla sconfitta dell’originale e della sua esclusione dall’arco costituzionale – si assiste oggi ad un evento antiestetico: il rifacimento di uno strano soggetto politico di governo con le gambe in avanti e la testa girata indietro. Per evitare che il nuovo Frankenstein ci confonda le idee, eccovi un breve, non esaustivo promemoria dei capisaldi identitari dell’ideologia fascista, tuttora presenti e orgogliosamente rivendicati dai suoi militanti: 1) la triade Dio-patria-famiglia; 2)l’intolleranza verso le minoranze di ogni tipo; 3) la discriminazione di genere (vedi i tentativi di attacco alla legge 194); 4) il nazionalismo; 5) Le disuguaglianze come principio cardine dell’assetto sociale; 6) il conservatorismo inteso come chiusura al dialogo interculturale; 7) il mito del capo … Questi sono alcuni punti di un soggetto politico fortemente ancorato al passato, ma tremendamente presente ed in grado di prefigurare un inquietante futuro. Un partito che non rinnega niente, ma che si è preso tutto. Che gli osservatori di professione osservino, ma soprattutto, riflettano.

QUANTO E’ BRUTTA LA MONNEZZA
CHE CI APPESTA TUTTAVIA …
CHI E’ FASCISTA VADA VIA:
DEL DOMAN VOGLIAM CERTEZZA!

Anna Maria Guideri 02-01-2023

Il papa il banchiere il poeta

“L’artrite è un dono di dio” (papa Ratzinger nella testimonianza di una fedele alla esposizione delle sue spoglie; sentita alla TV oggi 2 gennaio 2023)

Enrico Cuccia ad un mendicante che gli aveva teso la mano con la supplica: “ho fame” riferiscono che abbia risposto: “l’appetito è un segno di salute”.

Il mendicante era Alda Merini, poeta tra i maggiori del ‘900.

Qualcuno ci trova un’analogia? e qualche motivo di riflessione?

Gian Luigi Betti, 2 gennaio 2023

2023 e vatte ‘a cuccà

Anno nuovo, cosa c’è da festeggiare?
Nasci e sei già vecchio, troppi debiti ti ha lasciato
il tuo predecessore. Fame e guerre a ripetizione,
razzismo, ingiustizie. la dittatura globale del capitale,
inquinamento, desertificazione, la crisi climatica
disastri fino alla sesta estinzione, l’ultima per noi.
Anno nuovo, perché ti si festeggia?
Nella speranza, ultima dea, che sarai migliore?
Tu certo provare ci potrai, ma ben lo sai,
che contro l’umana stupidità niente potrai.

Maokowskij 31/12/2022

QATARGATE

(dialogo fra un elettore di FI e un elettore del PD)

FI – Ma che scandalo in Europa con il Qatar per colpa della sinistra! Chi se lo sarebbe aspettato proprio dal PD che fa tanto il moralista!

PD – E chi se la sarebbe aspettata tanta indignazione morale da uno che ha sempre votato per Berlusconi?!

FI – Che c’entra Berlusconi? Siete voi i moralisti, mica noi!

PD – Infatti, voi non avete mai corso il rischio di difendere l’onestà, ma stranamente ora siete voi che vi scandalizzate! La vostra è una morale a corrente alternata, a seconda di chi delinque. Chi condanna Berlusconi è corrotto e chi condanna Panzeri è corretto. – Nella casa delle libertà si può! – diceva Corrado Guzzanti.

FI – Ma via, vuoi mettere, qui ci va di mezzo l’Europa, l’immagine dell’Italia ….

PD – O da quando in qua vi preme tanto l’Europa e l’immagine dell’Italia, con Berlusconi che ha fatto sbellicare il mondo intero?!

FI – Voi di sinistra fate tanto i santerellini e siete peggio di tutti! Berlusconi ha avuto qualche problema per via delle donne, ma per il resto è stato un grande!

PD – Sì, un grande puttaniere, corrotto, corruttore, indagato per mafia, piduista … Noto con piacere che non è stato per merito di Berlusconi che ti sei convertito alla causa della morale pubblica, ma questa folgorazione sulla via di Damasco la devi tutta allo scivolone – grave, gravissimo – di un politico della sinistra. La lunga vita che Berlusconi ha dedicato alla nobile causa della corruzione non è valsa a risvegliare la tua coscienza morale, l’amore per l’Europa e per la legalità. Potere della sinistra! Se fossi Berlusconi mi sentirei frustrato!

FI – Sfotti, sfotti, intanto siete nella m…a fino al collo!

PD – Mai quanto voi. Vi siete talmente assuefatti alla m … a che il fetore vi sembra olezzo di verbena! Un conto è la corruzione individuale, un altro è la corruzione di sistema. La sinistra non giustifica l’illegalità, la destra, sì, fa parte della sua visione politica.

FI – Ma voi predicate bene e razzolate male; non c’è coerenza.

PD – E invece voi siete perfettamente coerenti: predicate male e razzolate peggio! Certo, rispetto alla sinistra siete più credibili: evasori e delinquenti su di voi possono contare.

FI – Se Berlusconi non fosse stato perseguitato dai magistrati comunisti a quest’ora ….

PD – … sarebbe Presidente della Repubblica, ne convengo! Ma non ti scoraggiare, finché c’è mafia c’è speranza. Tutto sommato dovete essere fieri e soddisfatti. Il contagio della sinistra è la chiara dimostrazione che Berlusconi ha vinto, come corruttore non ha rivali. Per quanto a sinistra si diano da fare, non potranno mai competere con lui: con Berlusconi non c’è partita!

Anna Maria Guideri, 27/12/2022

25/12 nasce un comunista

era contro la proprietà privata
si batteva per il diritto alla salute
combatteva il capitalismo di mercato
credeva nell’uguaglianza
era antirazzista
era perseguitato dai potenti
pur di aiutare i poveri faceva miracoli
era pronto a morire per la liberazione dell’umanità
fu amato e poi tradito dal popolo

Maokowskij, 24/12/2022

Il bilancio 2022

Sul bilancio dello Stato
il gran ballo è cominciato
di ministri e portantini
pesci grossi e piccinini

Doloroso è assai il travaglio
qualche aumento qualche taglio
la coperta è troppo stretta
tutti cercan la mancetta.

Molto assai conta il digiuno
che ha colpito ormai ciascuno
stato sei all’opposizione
vuoto tieni il marmittone.

Il cappone è ormai vicino
già nel frigo è il pasticcino
la masnada allunga il piatto
pronta ad ogni vil baratto.

Qualche scrupolo s’avanza
per il popol cosa resta
alla fine della festa?

Or s’avverte una certa riluttanza…
ma. come già disse qualcuno:
più della pietà potè il digiuno

Il Baffo Aretino 21/12/2022

Il risveglio della Regina

La reale signorina
s’è svegliata stamattina
prima ha fatto una moina
poi alla corte stupefatta
ha tirato una ciavatta.

Quasi tutto il Gran Consiglio
avvezzo ormai a tal periglio
s’è chinato immantinente
come fan tutta la gente.

Sol un tapino miserello
testa grossa, picciol cervello
tutto intento a sé mirarsi
non riuscì proprio a scansarsi.

Io so’ Ggiorgia e so’ Regina
mica son la Governante
le cazzate che voi fate, e sono tante,
mi rovinan la mattina
prender déo poi medicina.

E se poi, caro Matteo,
attento star proprio non sai
e se buono poi non stai
alla prima che mi fai
ti licenzio e te ne vai

Il Baffo Aretino 20/12/2022

Deontologia

Giornalisti e Maitresses à penser

Sul giornalismo in particolare quello televisivo col pendant degli esperti rampichini. Sono pochi sempre gli stessi ma stronzi forte

Press-eneti e Press-tituti
tutti quanti sono venduti
chi per gola e chi per fame
d’ogni vero fanno strame
sono al soldo del padrone
contro il popolo coglione.

Ora sguscian come serpi
ora abbaian come cani
son rabbiosi contro chi
non vuol dire signorsì.

Sempre il fatto è calpestato
e talvolta anche ignorato
l’opinione è prevalente
la ragion non conta niente

In TV fan versi strani
con gli occhi e con le mani
assai duro è il lor lavoro
assai poco il lor decoro

furbi colti o stupidoni
sempre son dei gran cialtroni
libertà van proclamando
sol cazzate van sparando.

Del buon Orwell dalla tomba
un gran grido ora rimbomba
“Il Gran Fratello è ver che c’è
proprio come proclamato
è la globale dittatura

del libero mercato”

Se il mestier vuoi esercitare
due principi déi rispettare
* non è vero quel ch’è vero
sol è ver quello che appare
* ed il ver è pertinenza
del padron, fai riverenza

Il Baffo Aretino, 13/12/2022

MOTTI DA LEGARE 17

1 – C’è da ammirare il fascismo perché ce la mette proprio tutta per non farsi dimenticare!
2 – Meloni: Come fo a dare la caccia agli evasori fiscali se mi hanno votato? Mi darei le martellate sui coglioni! Meglio dare le martellate ai coglioni che le tasse le pagano!
3 – Meloni non subisce il maschilismo … No, però lo fa subire!
4 – Per gli ultimi della terra vivere è una colpa e morire è una liberazione … per chi resta!
5 – Flat tax e non solo. Equo vuol dire giusto; uguale vuol dire indifferenziato … a volte anche indifferente.
6 – Il numero dei canali televisivi è inversamente proporzionale al numero dei programmi che vale la pena di vedere.
7 – Elogio dell’imperfezione. E’ più facile che esista una dittatura perfetta che una democrazia perfetta.
8 – Fanatismo. Se i fanatici amassero davvero le proprie idee, non si darebbero tanto da fare per farle fallire.
9 – PD e M5S: marciare divisi per non colpire gli uniti!
10 –Politichese: non si cerca altro che di essere fraintesi!
11 – Nessuna equidistanza. Si può essere super partes riguardo ai partiti ed essere molto di parte riguardo alle idee
12 – Nel nuovo Ministero dell’Istruzione e del Merito , il governo del merito non può vantare alcun merito.
13 – Legge di Bilancio del governo Meloni: ai poveri? A nessuno il suo!
14 – Destra: concepire il potere come forza contro qualcuno anziché contro qualcosa.
15 – Le correnti dentro il PD: eppur si muove!
16 – Perché i partiti della sinistra non riescono ad unirsi? Perché le idee simili uniscono, ma le ambizioni simili dividono!
17 – Paradossi. Chi sono gli avversari dei sovranisti per la redistribuzione dei migranti? I sovranisti!
18 – Razzismo. L’altro prima di essere umano è un diverso? No, proprio perché è diverso non è umano.
19 – Pubblicità: stalking per gli acquisti.
20 – Problemi di ciclo. Migranti: è difficile avere un flusso regolare.
21 – PD 1: vincere per perdersi o perdere per ritrovarsi?
PD 2: vincere per perdersi o perdere per perdersi? La seconda che hai detto!
22 – Bisogna andare oltre il PD… ma bisogna che ci sia il Pd!
23 – Tutti contro il PD. Non sparate sulla croce rosa! E non ci sono errori di ortografia!
24 – Meloni ai migranti: botte da Orban!
25 – Europa, accoglienza e condivisione : Bisogna accogliere i migranti …affinché possano condividere con noi le idee … sull’immigrazione!
26 – Presente storico. Il fascismo non può tornare com’era … infatti è tornato com’è.
27 – Questione di merito. Ce lo siamo meritato il governo della destra!
28 – Sempre meno B. L’irresistibile discesa di Silvio BURLESCONI.
29 – Puoi cambiar nome e vestito, dici Giorgia, ma è Benito!

Anna Maria Guideri, 04-12-2022

Un gesto indelebile

Gino Benvenuti

un racconto su temi attuali contenuto in Anni cruciali di Gino Benvenuti ed. Punto Rosso, 2021

Un Gesto Indelebile


Circa dieci giorni prima della data di inizio delle Olimpiadi di Città del Messico 1968, che si dimostrarono le più discusse della storia, avvenne un massacro perpetrato dalle forze dell’ordine e militari su comando del governo. Nei mesi precedenti si erano creati momenti di tensioni per le richieste degli studenti che chiedevano impegni precisi nell’ambito delle riforme economico-sociali per la lotta alla povertà, all’analfabetismo ontestando l’uso politico delle olimpiadi stesse. Il 2 Ottobre una decina di migliaia di studenti indissero una manifestazione di protesta, per denunciare il clima repressivo, che aveva portato anche all’occupazione militare dell’Università statale a seguito degli scontri iniziati nella zona di Piazza delle tre Culture.
L’intento dei manifestanti fu pacifico, in quanto uno dei leader del movimento studentesco, nel suo intervento, dichiarò la volontà di non attaccare nessuno e propose uno sciopero della fame fino alla fine delle Olimpiadi.
A questo chiaro intendimento pacifista, la polizia ed i militari, sotto il comando del ministro degli interni, risposero con l’invio di carri armati, mezzi blindati chiudendo di fatto le vie d’accesso alla piazza e successivamente iniziarono a sparare all’impazzata sulla folla con le jeep munite di mitragliatrici, ed anche dagli elicotteri come attestò il ferimento della giornalista Fallaci inviata speciale di un rotocalco italiano, che seguiva l’evolversi della situazione da un terrazzo; fu una carneficina nella quale circa 200/300 studenti vennero uccisi e diverse centinaia rimasero feriti.
L’impatto che ebbe nel mondo, questo evento nefasto, fu enorme e si sovrappose alle polemiche già in atto da diversi mesi visto che il Movimento per i diritti civili, costituito da atleti neri per chiedere uguaglianza anche dentro lo sport, aveva avanzato delle richieste precise. Le polemiche si fecero roventi anche perché qualsiasi tentativo di un incontro, per parlare di una questione importantissima, come i diritti civili, non venne nemmeno preso in considerazione.
Le Olimpiadi potevano rischiare di vedere decimata la presenza di atleti di colore ed il boicottaggio sembrò essere un rischio concreto quando le richieste fatte dal movimento non vennero accolte; anzi il fatto grave, che si aggiunse alla terribile strage, fu il disinteresse del Cio, il Comitato olimpico internazionale, il cui presidente Avery Brundage si limitò ad assicurare che le Olimpiadi sono “una vera oasi in un mondo tormentato, e si svolgeranno regolarmente”.
Cosa chiedevano gli atleti di colore? Di avere in patria gli stessi diritti degli atleti bianchi ed a favore di ciò si era espresso Martin Luther King. Tra le richieste vi fu anche quella di restituire al pugile nero Muhammad Ali il titolo di campione dei pesi massimi annullato dopo il suo rifiuto di combattere in Vietnam e questo suo gesto contribuì a sostenere la causa degli atleti di colore.
Conclusa la finale dei 200 metri, che io vidi in differita, i due atleti di colore, Tommie Smith e John Carlos, si avviarono verso il podio per la premiazione insieme al velocista australiano arrivato secondo verso il podio. A me aveva colpito il fatto che i due atleti statunitensi avessero le scarpe in mano dietro la schiena e camminassero scalzi, ma soprattutto mi sembrò inspiegabile come il volto di Smith non fosse sorridente, nonostante avesse vinto la competizione più prestigiosa al mondo, abilendo il record del mondo, e si avviasse contrito alla premiazione.
Nel momento che iniziò l’inno degli Stati Uniti i due atleti di colore
abbassarono la testa, ed alzarono il pugno fasciato con un guanto nero (simbolo delle Pantere nere for Self Defense) in uno stadio ammutolito dopo le prime note. Colsi immediatamente il senso di questo gesto, però quando rividi successivamente le immagini, tenendo conto dei suggerimenti fatti dai commentatori sportivi, capii anche i riferimenti simbolici di spessore che essi avevano suggerito.

La testa bassa e scalzi richiamavano la povertà degli afroamericani.
Carlos indossò una collanina di pietre, come quelle con cui venivano
linciati i neri in America e si era avviato con la tuta aperta in violazione
del protocollo, che chiedeva espressamente di tenerla chiusa, in onore degli operai americani. Sul petto di tutti e tre gli atleti spiccava una spilla rappresentante gli atleti seriamente impegnati nella lotta contro la discriminazione razziale.

Le immagini di questa protesta fecero il giro del mondo e le conseguenze
di questo gesto eroico, che condensò in pochi attimi una ribellione ad una condizione di discriminazione, trasmesso a centinaia di milioni di persone, sortì l’effetto sperato rimanendo scolpito anche emotivamente nelle loro menti. Tutti e tre gli atleti premiati vennero immediatamente espulsi dal villaggio olimpico insieme ad altri, che condividevano gli ideali di questa lotta.
Tornati in patria, i due velocisti furono addirittura minacciati di morte e le persecuzioni riguardarono anche i loro familiari che vennero licenziati e subirono vessazioni in continuazione rendendo loro difficilissima la vita. Stessa situazione riguardò l’atleta australiano, che condivise le stesse richieste dei colleghi, a cui fu inibito di partecipare a manifestazioni sportive nonostante fosse in patria il migliore atleta della sua specialità; infatti fu escluso alle successive olimpiadi Monaco di Baviera. Tommie Smith come ebbi a leggere su un rotocalco alcuni mesi dopo ebbe a dire “In pista sono Tommie Smith, il più veloce del mondo. Ma una volta fuori torno ad essere solo un altro sporco nero”.
Invece a John Carlos, a cui piaceva cimentarsi nel nuoto, suo padre fu costretto a spiegargli il motivo per cui non poteva mandarlo in piscina dicendogli che “i neri non possono frequentare le piscine in cui si allenano i bianchi” tarpando il desiderio del figlio di diventare un grande nuotatore.
Tramite una competizione sportiva di alto livello, trasmessa per la prima volta in mondo-visione, una folla sterminata di persone ebbe modo di vedere quel gesto epocale e di riflettere dimostrando che, come ebbe a dire Mandela moltissimi anni dopo, “lo sport può creare speranza dove prima c’era solo disperazione. È più potente dei governi per abbattere le barriere del razzismo. Lo sport è capace di cambiare il mondo” .

Gino Benvenuti