MOTTI DA LEGARE 26

di Anna Maria Guideri

1 – Matteo Salvini: un politico CELEBREleso.
2 –Questione vocale: un conto è dire io E tu; un conto è dire io O tu.
3 – Diversità: l’universo è unidiverso.
4 – Questo governo durerà fino alla fine del mangiato.
5 – Vannacci, Giambruno & C. : la notorietà di alcuni personaggi eleva la stupidità delle loro esternazioni alla dignità di verità acquisite.
6 – Meloni: Io sono per la libertà di stampa e Giambruno è libero di scrivere tutto quello che vuole … la sottoscritta!
7 – Se è vero che sbagliando s’impara, quante cose avrà imparato Renzi!
8 – I normali sono coloro che ritengono normale la propria eccezionalità; i diversi sono coloro che ritengono normale la propria mediocrità.
9 – Migranti: schiavi d’accesso.
10 – Giovinezza, giovinezza … Siamo un popolo ancora in fasci.
11 – Miracoli della destra al potere: la moltiplicazione dei nani e dei fasci.
12 – Un leghista ha ucciso un ladro: leghissima difesa.
13 – Abbiamo un futuro … dietro le spalle: il fascismo.
14 – Burocrate: l’uomo che sussurrava ai cavilli.
15 – Matteo Renzi è un sostenitore della transizione egologica.
16 – Le vittime del maschilismo non sono solo le donne che subiscono lo stupro, ma anche quelle che lo giustificano.
17 – La complessità è un ostacolo creativo, così come la linearità è un vantaggio illusorio.
18 – Tutti i partiti estremisti si somigliano, ogni partito riformista è riformista a modo suo.
19 – Retorica celebrativa: il modo con cui si cerca di mantenere viva la memoria storica è spesso il modo migliore per cancellarla.
20 – Per realizzare l’uguaglianza ci vuole la differenza: dare meno a chi ha di più e di più a chi ha meno.
21 – Ci si avvia verso l’estinzione dei giornali cartacei: era la stampa, bellezza!
22 – E’ difficile che M. Salvini vada fuori di testa … con cosa può averla riempita per sentire il bisogno di uscirne?
23 – I neri sono diversi dai bianchi; le donne se lo vanno a cercare … Rivendicare il diritto di dire ovvietà quando non servono a nulla è un ovvio attestato di nullità.
24 – Le persone si frequentano o per competere o per incontrarsi. Da qui passa il discrimine fra bellicismo e pacifismo.

Anna Maria Guideri, 25-09-2023

Autunno ucraino

Qualche considerazione di Corrado Cirio tratta da Facebook

È vero che gran parte del mainstream italiota continua come un disco rotto a raccontare la guerra in Ucraina allo stesso modo (i buoni vinceranno, stanno vincendo), ma tra quelli che contano ormai la narrazione è diversa, avendo preso finalmente atto del totale fallimento della controffensiva Nato e della superiorità militare russa sul teatro di guerra.
Ora gli argomenti su cui si discute sono tre (ed appariranno pian piano sui media) :
1) Come e quando far finire la guerra?
2) Come attribuire la responsabilità di mezzo milione di morti al Putin saldamente in sella di una Russia vigorosamente attiva economicamente e diplomaticamente?
3) A chi intestare la sconfitta?
Il primo segnale è divertente : i bellicisti di ieri si stanno trasformando in diplomatisti. E già ipotizzano uno “stallo”, e poi una trattativa. L’idea non troppo originale è di vincere la pace, facendo finta di non aver perso la guerra Assisteremo nei prossimi mesi ad una rapida conversione di tantissimi giornalisti al pacifismo.

L’ovvieta’ è verità?

L’ovvio, il vero, il normale, il naturale: Giambruno, Vannacci e dintorni…
una riflessione di Anna Maria Guderi

Quando vengono rilasciate dichiarazioni indifendibili – più per la stupidità che per la scorrettezza – da personaggi noti al pubblico, si ricorre di solito ad un sostantivo minimizzante: ovvietà. Ma cosa avranno detto di tanto scandaloso? Solo ovvietà! E’ ovvio che se le donne si ubriacano rischiano di essere stuprate, è ovvio che i gay non sono normali e, discendendo per li rami potremmo aggiungere : che male c’è a dire che i negri sono diversi daibianchi? Non è forse vero? Che è colpa dei migranti se muoiono perché nessuno li obbliga a partire? E che sono sempre loro a minacciare la nostra Patria? Perché dunque ci arrabbiamo? Son cose ovvie e quindi, vere. Il ricorso all’ovvio (vero, normale, di buon senso) non è un’ innocente sottovalutazione del grave pregiudizio che esprime, anzi, soprattutto in ambito politico, ne è un consapevole uso al fine di fare breccia su un elettorato sempre più culturalmente disarmato e manipolato dal populismo becero di questa destra. L’ovvio è il logos del pensiero populista attribuito (magari con ragione) alla maggioranza degli italiani e pertanto, ritenuto (con meno ragione), inconfutabile. E quando mai una sesquipedale ovvietà come quella pronunciata da Andrea Giambruno a proposito delle donne che se bevono se lo cercano – lo stupro – sarebbe assurta agli onori della cronaca se fosse stata detta al bar da anonimi cittadini non imparentati con la presidente del Consiglio? Il problema delle stupidaggini non sta tanto nel fatto che sono diffuse tra la gente comune, ma che lo sono anche – e forse più – condivise e apertamente sostenute da chi , a vario titolo, conta qualcosa in questo paese. L’elenco delle ovvietà e dei luoghi comuni miranti a consolidare e a diffondere una mentalità pregiudiziale e discriminatoria, sarebbe lunghissimo soprattutto se riferito all’ultimo ventennio a conduzione berlusconiana. Più del senso e del luogo comune, prevale il vuoto comune, quello che ispirò nel 1979 un capolavoro assoluto del cinema interpretato da Peter Sellers: Oltre il giardino; una grande metafora della conquista del potere da parte della più ovvia banalità. La disarmante verità dell’ovvio non aggiunge niente a ciò che tutti già sanno e perciò è del tutto inutile. Solo ciò che va oltre l’ovvio ha qualche probabilità di accrescere la consapevolezza del reale e quindi di servire a qualcosa. L’ovvietà è lo strato più superficiale della superficie, quello più evidente, ma più inconsistente. Quello che occupa facilmente le nostre menti e che le orienta verso obiettivi apparentemente scontati, ma spesso sbagliati. L’ovvietà, più è banale e apparentemente innocua, più è pericolosa in quanto veicola messaggi sottintesi tutt’altro che innocui. Giambruno, pronunciando la sua innocua sciocchezza ha prodotto alcuni danni culturali ed etici di non lieve entità discriminando la vittima più volte: a) richiamandola paternalisticamente ad un comportamento più responsabile, b); invitandola a ridurre i propri spazi di libertà e quindi i propri diritti; c) non chiamando in causa la controparte: gli autori della violenza. Questo per dare un’idea di quello che può esserci sotto la banale, innocua ovvietà. A questo punto ritengo non sia del tutto ovvio cercare di chiarire il significato di alcuni termini usati spesso come sinonimi e perciò disavvedutamente o strumentalmente intercambiabili: ovvio, normale, naturale che del tutto intercambiabili non sono. L’ovvio è ciò che è sotto gli occhi di tutti e che viene comunemente accettato senza destare nessun sospetto. Per questo appare normale. Nella nostra visione culturale la maggioranza detta il criterio di normalità la quale, a prescindere dal merito, ha sempre ragione. Se l’ovvio è normale è anche naturale . Tutto ciò che non rientra nella triade ovvio-normale-naturale non fa parte della maggioranza , quindi è un diverso e in quanto tale, minaccia l’identità della nostra comunità. Pertanto i fantomatici nemici della normalità vanno combattuti a suon di stereotipi e di demonizzazioni da tutti i media terracquei. Ma se l’ovvio è evidente, non è detto che sia sempre il vero. Spesso l’ovvio e il vero si fanno coincidere artatamente per calcolo politico, ma è un’ingannevole semplificazione. Dire che i bianchi e i neri hanno la pelle di colore diverso è dire un’ovvietà del tutto inutile, a meno che non sia usata a scopo discriminatorio. Infatti, se è vero che sono diversi per il colore della pelle, non lo sono in quanto appartenenti entrambi al genere umano. E non è nemmeno detto che l’ovvio coincida con il normale. L’ovvio di per sé è una constatazione neutra che non presuppone necessariamente un giudizio di valore, al contrario del concetto di normalità che implica sempre la discriminazione di chi normale non è ritenuto. E non possiamo nemmeno sostenere che ciò che riteniamo normale sia anche naturale. La natura è il luogo in cui la diversità regna sovrana. Se la diversità è la cifra dell’universo, essa è la cosa più naturale e normale che esiste. Il fantasmagorico universo – unidiverso – riunisce tutti i termini: la diversità è normale, naturale, vera e positivamente … ovvia!

Anna Maria, 14-09-2023

Il fascismo è un dono di natura

Generali di casa nostra. Anna Maria Guideri riflette sul tema dell’eterno fascismo

l’autenticità del generale Vannacci

Il caso del libro xenomofobo – e non solo – del generale Vannacci ci riporta ancora una volta all’eterno ritorno dell’uguale e cioè, all’annoso problema del fascismo eterno, ormai non più strisciante, ma lampante al di là di ogni irragionevole dubbio dei pochi negazionisti rimasti. In questa occasione, dato l’uso primordiale del linguaggio che non fa del generale un natìo della nobil patria (ma della peggior specie), riemerge la querelle sul tema del politicamente corretto il quale si presta, a seconda dei casi, ad essere ulteriormente sviscerato e aggiornato. Intanto, vista la levata di scudi della destra in difesa del diritto alla libertà di espressione, occorre notare che la parola libertà esce molto più spesso dalla bocca di chi la offende che da quella di chi la difende. Vannacci, il cui nome suona (stranamente?) come un dispregiativo, ha usato un diritto costituzionale – la libertà di espressione – per calpestarlo. Ha usato uno strumento della democrazia contro la democrazia stessa e questo è intollerabile. Nadia Urbinati su Domani definisce militanti dell’autenticità coloro che rivendicano la libertà di espressione per offendere e discriminare. Essi mescolano, nel calderone del politicamente corretto, il lecito e l’illecito, il rispetto e l’offesa confondendo il tutto e rovesciando i termini della realtà nella quale il rispetto suona come ipocrisia e l’offesa come tributo alla verità. Scrive Nadia Urbinati: Il politicamente corretto è il galateo della nostra società e della dignità di ogni persona. Il politicamente corretto è anche politicamente democratico. L’autenticità tanto ostentata non è altro che falso coraggio al riparo di un contesto ampio di complicità più o meno apertamente riconoscibile. La complicità a cui accenna la Urbinati è ampia e ben radicata. In altri tempi sarebbe stato impensabile un evento letterario così fascistoide il cui autore fosse un servitore dello stato democratico che ha giurato sulla Costituzione! Un sondaggio effettuato in occasione dell’uscita di Un mondo al contrario rivela che più della metà degli italiani, variamente distribuiti per età e territorio, ha idee fortemente discriminatorie riguardo al genere, alla provenienza, all’etnia e all’orientamento sessuale delle persone. E’ il condensato del pensiero fascista che è stato inavvertitamente assorbito grazie al fatto, come sostiene Umberto Eco in Il fascismo eterno quasi trent’anni fa, che l’ideologia fascista è culturalmente inconsistente, non ha un vero impianto filosofico ed è costituita di stereotipi facilmente attrattivi per le grandi masse e adattabili a tutti o quasi i totalitarismi esistenti. La sua inconsistenza è alla base del suo trasformismo e della sua capacità di penetrazione e di adattamento e può presentarsi, di volta in volta sotto le mentite, innocue spoglie del buon senso della tradizione, della difesa della sacra triade Dio-patria-famiglia, dell’identità nazionale contro le minacce della sostituzione etnica ad opera dei migranti … Un elenco di rivendicazioni che suonano legittime e corrette nella forma, ma che nella sostanza risultano scorrette e inammissibili perché veicolano messaggi xenofobi, razzisti, sovranisti, maschilisti. Il discrimine fra il politicamente corretto e il politicamente scorretto sta nel merito, non nella forma. Un linguaggio è scorretto quando offende la dignità delle persone e non c’è autenticità che tenga. Ed è corretto, non solo quando è rispettoso dell’altrui dignità, ma anche quando la difende, se pur con estrema durezza, da chi e soprattutto se, ad offenderla sono coloro che detengono il potere. Valga per tutti, l’esempio di Roberto Saviano. E’ invece sempre scorretto quando è ipocrita. In tal caso si può parlare davvero di un linguaggio al contrario che vuole spacciare per autentico positivo ciò che è autentico negativo in quanto lesivo dei diritti umani e civili. Il libro di Vannacci che tanto ha contribuito a surriscaldare il clima di questa torrida estate, non è che il naturale approdo di una sistematica azione demolitoria della memoria storica contro i simboli più rappresentativi della nostra democrazia nata dalla resistenza: il 25 Aprile, il 1° Maggio, la festa della Repubblica … e di recente la sconfessione della sentenza sulla strage di Bologna da parte del politico di destra Marcello de Angelis governatore del Lazio. Per non parlare dello sdoganamento della violenza verbale sessista e dei comportamenti incivili nelle sedi istituzionali. Il fascismo deve la sua straordinaria permeabilità e fortuna, non solo alla sua debolezza culturale (vedi U. Eco), ma anche, secondo un’analisi più psicologica che politica e sociale, alla natura umana, facile preda dei vari imbonitori di turno. Nel profondo del suo essere la natura umana è fascista e, in mancanza di una solida formazione culturale democratica, si manifesta per quella che è. E’ naturalmente refrattaria al contagio del dubbio e del pensiero. L’autenticità tanto sbandierata da Vannacci e dai suoi numerosi sodali, è fascista. La democrazia è un’ardua conquista della cultura e della civiltà, perciò è una costruzione artificiale. Il fascismo invece è un autentico prodotto naturale, è nato spontaneamente senza bisogno di ricorrere alle diavolerie della fecondazione eterologa: il fascismo è un dono della natura … e del buon Dio!

Anna Maria, 29-08-2023

Notte di San Lorenzo 2023

A Michela Murgia
di Anna Maria Guideri
Piango la morte di Michela Murgia, una grandissima perdita, ma anche un lascito umano, culturale, politico di incalcolabile valore. Per ricordarla sempre

Nel cielo smarrito
di questa notte d’Agosto tu sei,
fra tutte le stelle cadute,
la più luminosa.

La morte ti ha rubato il respiro,
ma non la voce;
ti ha spenta, ma non vinta.

Fiera come nessuna,
hai fissato negli occhi la vita
e la morte da pari a pari
e sono loro che hanno abbassato lo sguardo.

Hai spezzato le loro eterne catene
con le tue sapienti parole,
chiavi d’accesso ad un possibile altrove
di libertà, coraggio e dignità.

Hai usato parole vere
e smascherato parole finte,
hai mostrato la complessità
dietro l’ovvietà.

Hai sgretolato la roccaforte dei luoghi comuni,
dei pregiudizi, dei giochi di potere …
Hai svelato l’infinito potenziale creativo
delle diversità, la loro insolita bellezza,
la forza invincibile della loro alleanza.

Hai reso solare ciò che era notturno,
vincente ciò che era perdente.
Hai strappato all’ingiustizia
la sua maschera ipocrita
e al dolore il suo senso rivoluzionario
e una magica gioia.

Il tuo disarmante sorriso attutiva
l’impatto con l’arma affilata delle parole.
Non alzavi la voce, non ne avevi bisogno:
erano le tue idee a gridare
dentro le tue parole dure e lucenti
come il diamante …

Ed ancora riempiono
il silenzio innaturale del tuo addio.

Tu, testimone del tuo tempo,
messaggera di un tempo che non vedrai,
vivrai per sempre
come parola disincarnata.

Anna Maria, 10-08-2023

MOTTI DA LEGARE 25

di Anna Maria Guideri

1 – L’uomo senza identità, per non sentirsi nessuno cercherà di essere qualcuno diventando massa.
2 – Fascismo: un nemico al giorno toglie il democratico di torno.
3 – Giorgia Meloni: delenda virago.
4 – Adattarsi: uniformare le nostre aspirazioni alle reali possibilità.
Non adattarsi: lottare per avere le possibilità di realizzare le nostre aspirazioni. In medio
stat virtus.
5 – A ciascuno il suo: Dio per incarnarsi scelse Gesù Nazareno. Il diavolo per incarnarsi scelse … Ignazio La Russa.
6 – Sinistra: “Dobbiamo stare dalla parte degli ultimi…” Destra: “ma chi ve lo fa fare?”
7 – Il governo Meloni ha abolito il reddito di cittadinanza: poltronisti contro divanisti?
8 – La crisi politica che stiamo vivendo va oltre ogni immaginazione … forse se avessimo avuto un po’ di immaginazione, l’avremmo evitata…
9 – Chi crede nella virtù della ragione al punto da volerla imporre agli altri, di fatto non ce l’ha.
10 – Possiamo rinunciare personalmente ad un diritto, ma non ad un dovere.
11 – La sinistra odierna dà l’impressione di puntare al minimo, la destra invece sembra puntare al massimo.
12 – Più le idee sono sbagliate, più hanno bisogno di persone eccezionali per essere credute: ammazza quanto è eccezionale la Meloni!
13 – Piero Fassino ha difeso il suo stipendio parlamentare in perfetta buona fede: è un aggravante!
14 – Meloni: Il femminicidio è una piaga sociale … con donne come lei sarà difficile sanarla .
15 – Renzi è a favore degli emigrati … arabi.
16 – La cosa più difficile per l’essere umano è superare se stesso … non è vero, Salvini ci riesce benissimo … ma è un essere umano lui?
17 – Con un governo così anormale è normale che tutto sia anormale.
18 – I maggiori responsabili della crisi ambientale sono coloro che ne pagano meno le conseguenze.
19 – Meloni : Non vogliamo più vedere morti nel Mediterraneo … non c’è problema, di mari ce n’è tanti!
20 – Vox ha perso! Finché c’è Vox c’è speranza!
21 – Istruzione: da don Milani a Donna Meloni … l’assonanza non è vicinanza.
22 – Tutte le guerre dividono tranne una. Quale? Quella contro i migranti.
23 – Se si vota PD sarà merito del PD … no, della Meloni!
24 – Meloni e la non conferenza stampa: la stampa non c’è più, la stampa non c’è più!
25 – La perdita di autorità porta all’autoritarismo.
26 – M5S: la sinistra in potenza. PD: la sinistra impotente.

Anna Maria, 05-08-2023

I deboli e i forti

sulla eroica impresa di Alain Elkann contro i feroci lanzichenecchi
di Anna Maria Guideri

Il pennarmato

Una volta tanto e contro ogni aspettativa, nel caso Elkan versus lanzichenecchi, mi schiero decisamente dalla parte del più forte e cioè, dalla parte dei lanzichenecchi. Qualcuno potrebbe obiettare che non sono loro i più forti, che anzi, il più forte non può essere che il signor Elkan, detentore di ingenti beni patrimoniali e culturali. Un pedigree di tutto rispetto il suo, razza pura e padrona, alto lignaggio … E invece no. Chi è al tramonto – ed Elkan lo è – non può che essere il più debole a fronte di chi, come i lanzichenecchi (che ci piaccia o no) sono la specie emergente. Essi, impermeabili a Proust, alle penne stilografiche, agli abiti di lino, al bon ton … felicemente ignari che esiste un mondo altro al di fuori dei night, del calcio e dell’imbrocco, dove possono essere colpiti? Qual è il loro punto debole? Quale patrimonio materiale e ideale devono salvare? Quale orgoglio di casta, quale visione se non quella di vivere il più freneticamente e spensieratamente possibile? Sono forti perché indifferenti e perciò, invulnerabili: forti della loro brama di vivere liberi e selvaggi e incuranti. Elkan invece sa bene cosa rischia di perdere con l’invasione dei lanzichenecchi. La sua invisibilità agli occhi dei compagni di viaggio è suonata come una campana a morto per il suo mondo privilegiato. Un mondo che lui non può difendere impugnando, nell’era del digitale, l’arma impropria della penna stilografica! A rigor di logica dovrebbe suscitare un moto di pietas e di solidarietà un signore agé, raffinato e spaesato, accerchiato in un vagone di prima classe, da un’orda di lanzichenecchi, ma non è così. Il perché è presto detto: per la sua totale mancanza di senso dell’umorismo, di autoironia; per essersi offeso di essere stato ignorato, malgrado Proust, la penna e l’abito di lino … Ma come si sono permessi quei ragazzini in maglietta e scarpe da ginnastica di non notarlo e come hanno osato esprimersi in un modo tanto sciatto e scurrile? Se il mondo della civiltà e della cultura si avvale di esponenti così privi di spirito e di leggerezza, si capisce bene perché sono calati i lanzichenecchi, dopotutto ce li meritiamo!

Anna Maria Guideri, 06-08-2023

MOTTI DA LEGARE 24

di Anna Maria Guideri

1 . Chirurgia onomastica lombrosiana: GHIGNAZIO LA RUSSA.
2 – Egemonie culturali. L’Italia, da patria dei melomani a patria dei meloniani.
3 –Modello di sviluppo economico: più ci si vuole salvare, più ci si ammazza.
4 – Femminismo meloniano: la RAI è mia e me la gestisco io!
5 – Sacrifici immediati e vantaggi differiti e incerti, ecco perché la cultura ambientalista è così impopolare.
6 –Giorgia Meloni ha domato il cavallo della RAI: il cavallo di troia!
7 – Nella migliore delle ipotesi il PD per salvare l’Italia ha perso se stesso; nella peggiore, ha perso sia se stesso che l’Italia!
8 – Ma dovrà essere solo la Lega a beneficiare del flop di Vox in Spagna? PD, demose da fa’.
9 – Salvini e le salsicce: Ebbene sì, anch’io mangio … siamo noi che non si digerisce!
10 – Per i catastrofisti la più grande catastrofe è togliergli la speranza nella … catastrofe!
11 – In politica chi scommette sul peggio vince. Il meglio è meglio, ma il peggio è meglio!
12 – PD: non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta.13 –Perché il male ha meno dubbi del bene? Perché sennò sarebbe il bene!
14 – Paradossi. Se la sinistra vuole sopravvivere deve augurarsi che non si raggiunga mai la giustizia sociale.
15 – PD: un partito non è un movimento, però bisogna che si muova!
16 – Alle prese con la giungla informatica: trovare la verità dietro l’ovvietà.
17 – La sinistra è spacciata a metà.
18 – Con la cultura non si mangia e non si vincono le elezioni. Con l’ignoranza si vincono le elezioni, ma chissà se poi si mangia?
19 – Giorgia Meloni sarà credibile nella misura in cui non manterrà le promesse fatte in campagna elettorale.
20 – Cervelli all’ammasso mediatico: demenza artificiale.
21 – Alla maggioranza dei cittadini non gliene frega niente dei diritti civili delle minoranze, gli interessa il lavoro e la sicurezza. Vale più l’indifferenza della maggioranza o la sofferenza delle minoranze?
22 – Meloni: Io sono per dare a tutti la libertà di dimostrare ciò che valgono … ma non è colpa mia se noi fascisti siamo più bravi!
23 – Pnrr: il problema non è non avere soldi, ma averli.
24 – Armi di distrazione del governo Meloni: indurre la sinistra ad occuparsi dei diritti di pochi, mentre lui si occupa dei privilegi di molti …
25 – Di Battista: Rifiuto tutto della Meloni … ma il PD è peggio..
26 – Siamo un paese di fascinorosi.

Anna Maria Guideri, 05-08-2023

Mala tempora

Della guerra d’Ucraina poco ormai si parla, dopo le iniziali prese di campo che hanno visto contrapposte opinioni e passioni veementi. Sarà la stanchezza, certo è un lusso che ci possiamo permettere noi che non viviamo il conflitto sulla nostra viva pelle. Corrado Cirio affida a Facebook qualche riflessione

La guerra in Ucraina sta cambiando radicalmente il nostro mondo.

Le conquiste sociali e civili dei ultimi decenni del 900 sono ormai insostenibili freni alla costruzione del nuovo assetto di potere, con l’impero americano alle corde, che ricompatta le sue colonie nella logica di uno scontro con il resto del mondo.

O di qui o di là, e questo passa attraverso la destrutturazione dei poteri democratici, della libertà di pensiero, delle spese per il walfare.

Governi europei vassalli, sistemi informativi da Grande Fratello, economia mondiale schiava dei decisori imperiali, che dettano regole, impongono sanzioni, sequestrano beni, cancellano trattati. Criminalizzazione del dissenso (Francia, Israele, noi, non più solo paesi dell’est).

Totale indifferenza per l’opinione pubblica, cavallo di battaglia per mezzo secolo della narrazione imperiale americana, oggi totem completamente svuotato.

La situazione può solo peggiorare, visto il deficitario quadro strategico proposto dalla direzione dell’impero, che esclude ogni concetto di multipolarita’, quindi di condivisa governance mondiale, e si affida sempre più alla forza bruta.

Mala tempora.

Corrado Cirio, 1 agosto 2023

Cinque vestiti

Anna Maria Guideri, ispirata dal guardaroba di Ignazio La Russa, ci propone questi versi da interpretare sull’aria di Quattro vestiti cantata da Milva
Per i meno agè il link alla canzone di Milva

E lui si mise il vestito più bello
del triste padre di un figlio assai fasullo
chiamato Apache come un pellerossa:
è il figlio di Ignazio La Russa.

E lui si mise il vestito più grigio
per intonarsi al ruolo d’avvocato
e per difendere il figlio che è accusato
di avere una ragazza violentato.

E poi del giudice mise la toga
ed accusò la ragazza per la droga
e pronunciò infine la sentenza:
mio figlio è un campione d’innocenza!

E si mise un vestito abusato,
uno sfregio alla democrazia:
è Presidente indegno del Senato …
forza compagni, mandiamolo via!

E poi si mise il vestito più nero
nascosto dietro il ruolo da statista
ed è quello il suo vestito vero:
è l’uniforme dell’eterno fascista!

Anna Maria, 29-07-2023