Strip Art Bugiarda
Mario Strippini da Facebook
Il titolo è redazionale
Mario Strippini da Facebook
Il titolo è redazionale
Da Il Manifesto del 15-11-23
Ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
(Alda Merini)
Illustrazione per il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza dell’Istituto degli Innocenti, ora in mostra presso la sangiorgiopt
Ci sono Animali, Animali Umani e Bestie.
Questo episodio ci potrà essere utile per capire la differenza.
Dalla Voce di Legnano, Giacomo Gigula, ha postato su FB il 5 novembre alle ore 09:42 questa lettera scritta da Cinzia Maestrali la ragazza che ha vissuto questo episodio
PERCHÉ SONO DELLE MERDE COME VOI CHE RIDETE DI QUESTE STORIE.
Ciao, io non ho un vero nome, mi chiamano semplicemente Cervo.
Sabato sera 23 settembre stavo attraversando la strada, quella che da Saronno porta a Rovello P., purtroppo, la strada era buia, io ho visto delle luci che arrivavano verso di me, mi sono spaventato e ho fatto un salto, purtroppo, quelle luci erano di un auto, una golf, che non ha fatto in tempo a fermarsi.
L’urto è stato forte e sono finito a terra. Per fortuna il signore alla guida non si è fatto nulla, ma che spavento!
Io però ero un po’ ammaccato ma vivo, il signore si è accorto che ero vivo e si è fermato.
Si sono fermate altre auto, erano lì per me, per controllare se stessi bene e prestarmi soccorso.
Correndo arriva anche una ragazza, chiede se i soccorsi sono stati avvisati, non ancora le rispondo, allora è lei a chiamare subito il 112. Intanto, tante auto passano, io ho preso una forte botta alla zampa ma riesco a rimettermi in piedi e mi vedono tutti in piedi.
Lei, la ragazza, è lì davanti a me, con altri signori che sembrano vogliano proteggermi, intanto parla al telefono, finalmente dice che stanno arrivando i vigili del fuoco e la Polizia; capisco che ha chiesto di cercare anche un dottore che mi possa visitare. Uff un sospiro di sollievo, io ero tranquillo e in piedi, un po’ spavento ma stavo bene.
Pochi minuti e arriva un grande camion rosso da cui scendono diversi uomini, mi guardano tutti con occhi dolci e capisco che sono arrivati per proteggermi erano dei vigili del fuoco, poco dopo si ferma anche un’auto nera da cui scendono dei signori in divisa, i carabinieri, chiedono come sto e la ragazza continua a dire che probabilmente ho la zampa ferita e ho preso una bella botta, ma sono in piedi mi vedono tutti, serve comunque un dottore, gli umani lo chiamano veterinario.
Passano i minuti e io sono sempre lì in piedi, il veterinario non arriva.
Alcune auto dei passanti se ne vanno, resta comune quella ragazza e il signore dell’incidente, insieme ai VF e ai Carabinieri, niente veterinario però.
Arrivano una seconda e una terza auto, bianche, su una c’è scritto Polizia provinciale di Monza, chiedono, si informano ma a me serviva solo un veterinario.
La Polizia di Monza non può agire non è territorio di loro competenza, aspettiamo la Polizia di Como ( di competenza territoriale), dicono, che in questi casi può intervenire, ma che però non arriva, e non arriverà mai, sembra che non abbia la reperibilità notturna.
Arriva un’ultima auto, bianca anche questa, che riporta la scritta GEV di Como, speravo fosse il veterinario invece scendono due uomini con un fucile in mano, senza nemmeno chiedere come stessi si avvicinano.
Sento che urlano tutti, uno contro l’altro, si interrogano, perché un fucile?
Io intanto sono riuscito a camminare e a spostarmi nel campo, non ero più in strada, stavo bene, volevo riposarmi dalla grande botta, mi sono anche accovacciato nell’erba.
Vedo che i signori che erano lì dall’inizio si mettono davanti a me per proteggermi da quegli uomini con il fucile, ormai erano passate più di 3 ore dall’incidente, ma il veterinario non arriva, e non arriverà mai, ma io ci spero ancora, vorrei vivere.
I poliziotti di Monza vengono allontanati dal loro capitano perché tanto non possono fare nulla, non è il loro territorio.
Tutti mi guardano con occhi dolci, il mio sguardo di aiuto si intreccia con quello degli umani.
I signori con il fucile sono ancora lì e mandano via tutti, ci pensiamo noi dicono.
Anche i Carabinieri vanno via, tanto neanche loro possono fare niente erano li solo per l’incidente.
Tutti vanno via cacciati anche in malo modo, io resto lì buono buono nell’erba non faccio male a nessuno, avevo bisogno solo di un veterinario.
Con me restano i due uomini dell’auto bianca delle GEV di Como e un fucile….
La ragazza che per prima ha chiamato i soccorsi la domenica mattina chiama subito l’oasi del wwf convinta che mi avessero portato li, invece di me non sapevano nulla, io li non sono mai arrivato.
La ragazza si interroga come mai? Dove sono finito? Sono un cervo e sono di proprietà dello Stato… Andavo curato, come mai non ero lì? Come mai un veterinario non è mai arrivato?
Ero un Cervo e ora non ci sono più, quello è stato l’ultimo giorno che ho visto il sole e la luna.
Forse sarei dovuto nascere in montagna? Forse qui sono di troppo? Forse non era quello il mio posto?
Chiedo di far girare la mia voce affinché i miei fratelli cervi, e tutti gli animali selvatici che vivono in zone cittadine possano essere a differenza mia curati e salvati nel modo giusto, tutelati e salvaguardati.
Fate girare la mia voce per proteggere anche chi per sbaglio ci investe, perché siamo grandi e possiamo creare problemi e incidenti ma non lo facciamo apposta, siamo animali con la stessa voglia di vivere e di libertà che hai tu che stai leggendo.
Io ero solo ferito, andavo curato, ma ora non ci sono più.
Lettera scritta da Cinzia Maestrali la ragazza che ha chiamato il 112.
Da Facebook una sintetica ed efficace esposizione di Alessandro Volpi
La vicenda del sequestro di 780 milioni di euro ad Airbnb per il mancato versamento delle imposte è davvero paradigmatico della natura della finanza. Sintetizzo i fatti e sottolineo alcuni passaggi. A Airbnb Ireland United Company, la società che ha sede in Irlanda e incassa i ricavi europei di Airbnb Inc., è stato contestato il mancato versamento della cedolare secca del 21% sugli affitti riscossi dai proprietari di immobili iscritti alla sua piattaforma. In altre parole, la filiale irlandese doveva operare da sostituto di imposta e quindi trattenere il 21% sugli affitti e versarlo al fisco italiano. Così non è stato e su un fatturato di 3,7 miliardi di euro, il mancato versamento sarebbe stato di circa 780 milioni di euro. Dunque una gigantesca evasione che sarebbe stata perpetrata da una filiale già collocata in uno dei “paradisi fiscali legali” in Europa. Ma l’enormità della vicenda non si esaurisce qui: infatti il sequestro risulta di fatto virtuale perché Airbnb Ireland non ha immobili in Italia, in pratica non ha niente che possa essere sequestrato perché gli immobili affittati sono quelli dei fruitori della piattaforma. Allora bisognerebbe sequestrare i beni che Airbnb Ireland ha in Irlanda, ma questo paese non ha aderito, insieme alla Danimarca, al Regolamento europeo del 2018 sul sequestro dei beni. Quindi siamo di fronte ad una grande evasione che non sembra in alcun modo recuperabile se non per “ravvedimento” di Airbnb. Due note conclusive. La prima. Airbnb è posseduta da una decina di fondi finanziari fra cui compaiono Vanguard e Black rock. La seconda. La costruzione finanziaria dell’Europa è un incentivo a non pagare le imposte.
Gli amici del Parco e della Piana di Sesto Fiorentino, fieri oppositori del progetto di espansione dell’aeroporto di Peretola, considerati i recenti eventi alluvionali, valutata positivamente l’opportunità di valorizzare il parco umido come patrimonio naturalistico della nostra regione, sarebbero favorevoli ad un compromesso: no all’aeroporto si all’idroscalo
Mercoledì 8 novembre, ore 17 – Spazi espositivi interni e San Giorgio Ragazzi
Di voli, abbracci, animali e altre storie
Visita guidata per bambini alla mostra dell’illustratrice Caterina Betti, allestita nelle vetrine della biblioteca. A seguire, laboratorio per costruire il proprio animale fantastico.
Per bambini da 4 a 6 anni accompagnati dalle loro famiglie
Per partecipare occorre prenotarsi, inviando una mail a corsi.sangiorgio@comune.pistoia.it, indicando nome, cognome ed età del bambino
Una questione attuale, le tradizioni e la scusa della storia
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AMALEQ … chi era costui, molti si chiederanno … è un personaggio biblico, citato dal leader israeliano Netanyahu in un suo recente discorso: era il capo degli Amaleciti, storicamente una confederazione di tribù nomadiche che abitavano le zone desertiche del Sud-Est della Palestina, uno dei popoli che viveva nella terra di Canaan, la Terra Promessa, “la terra in cui scorrono latte e miele”. Netanyahu ha citato un passaggio dal Primo Libro di Samuele (15,3), in cui il profeta Samuele si rivolge a Saul: “ho vagliato ciò che fece Amaleq ad Israele, ostacolandogli il cammino mentre saliva dall’Egitto. Ora va’, colpisci Amaleq e votate allo sterminio tutto ciò che possiede. Non avere pietà di lui. Ucciderai uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e agnelli, dromedari ed asini”. Ma si potrebbero citare molti altri passi biblici. Ad esempio, Esodo (34, 10). Qui è il Signore che parla direttamente a Mosè: “Io scaccerò dalla tua presenza gli Amorrei, i Cananei, gli Hittiti, i Perizziti, gli Hivviti e i Gebusei. Guardati dallo stringere alleanza con gli abitanti della terra nella quale stai per entrare, perché si rivelerebbe una trappola in mezzo a te. Anzi, demolirete i loro altari, frantumerete le loro stele…”. (qualcuno, anche oggi prende alla lettera queste parole e va sulla spianata delle Moschee a Gerusalemme, a provocare…)
Leggi tutto “Amaleq, by A.Floridia”