La guerra che verrà

Bertold Brecht

La guerra che verrà

La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.

Der Krieg, der kommen wird

Der Krieg, der kommen wird
Ist nicht der erste. Vor ihm
Waren andere Kriege.
Als der letzte vorüber war
Gab es Sieger und Besiegte.
Bei den Besiegten das niedere Volk
Hungerte. Bei den Siegern
Hungerte das niedere Volk auch.

In attesa del Gran Botto -2

Ucraina, 26/02/2023 di Corrado Cirio
Nota x anziani.

Ad un giovane l’argomento certamente non interessa. Ma a molti della mia generazione si, a giudicare dalle discussioni in cui vengo coinvolto ogni giorno.
La guerra in Ucraina è comparabile a quella in Vietnam? Se sostenevamo il popolo vietnamita contro gli americani invasori, perché ora abbiamo problemi a mandare armi agli Ucraini invasi dai Russi?
Ebbene, suggerisco di “pensare”.
1)la guerra Ucraina è in primo luogo una guerra di confine. La geografia non è solo segni su una carta: è popoli coinvolti, motivi di sicurezza essenziali, argomenti forti(e non vuote ideologie)per ambedue le parti, soprattutto il confine è un dato stabile nel tempo. Se, cacciati gli invasori, i Vietnamiti hanno ripreso il loro cammino nel mondo, non è mai così tra paesi confinanti, serve un grande accordo politico globale(vedi UE, pensando ai confini tra Francia e Germania) per sperare in una conclusione abbastanza stabile.
Le guerre imperiali/coloniali si svolgono a prescindere dai confini, e sono altra cosa .
2) La guerra in Ucraina è tecnicamente una guerra simmetrica. Le due parti hanno in campo eserciti che si confrontano esattamente con le stesse tipologie di armi e con le stesse modalità di combattimento .La narrazione mediatica dei ragazzi ucraini a Kiev che riempivano le bottiglie di benzina è persino imbarazzante, di fronte a un esercito (2021, fonte IISS) con 856 carri armati, 1184 VCF, 622 blindati, 547 blindati da ricognizione, (totale corazzati circa 3200) 1120 pezzi di artiglieria, 354 lanciarazzi. Aviazione e alleato “forte”.
Non proprio guerra di guerriglia e di resistenza, insomma.
3)Il governo vietnamita chiedeva ai popoli del mondo solidarietà, e noi davamo solidarietà al popolo vietnamita. Non ci pensavamo neppure a inviare armi, quel traffico è appannaggio degli stati, per interessi sempre pelosi.
La gente, i popoli, sa benissimo che è comunque un traffico di morte e non ha mai ragioni nobili.
Chi combatte certamente cerca ovunque armi, e per averle è disposto a tutto. In un mondo con pochi soggetti realmente autonomi, a decidere i flussi di armi sono i soggetti principali, le superpotenze.
3) Le superpotenze. La guerra in Ucraina è una guerra di confine, ma è soprattutto una guerra (quasi diretta) tra Usa e Russia. Dopo pochi giorni dall’invasione del 24 febbraio, Usa e Nato hanno definito ufficialmente termini e obbiettivi della guerra: non solo e non tanto respingere l’invasione, ma distruggere la potenza della Russia.
Per chi fa il paragone assurdo con il Vietnam, sarebbe come se gli alleati del Vietnam (URSS e Cina) avessero dato ai vietnamiti, in cambio degli aiuti, l’obiettivo di distruggere la potenza USA.
Mi scuso con chi legge per la totale inutilità di questo post fuori dal tempo. Ma sentir continuamente settantenni che presi da furore antirusso e da spirito atlantista sognano di tornare giovani partigiani di Ho Chi Zelinsky mi cuoce il fegato.

Corrado Cirio, 26/02/2023

Movimente

(Manifesto dell’anima pensante)

I pensieri non sono problemi son creature
Cercare il fuori luogo e l’oltre modo
Lo scrittore è uno scritturato
C’è un tempio tra le tempie

Infinire
Che l’Occidente si orienti
Non avere coraggio per sapere, tenerne per non capire
Non credere nelle radici ma allungarsi coi rami
Captare allucinazioni sempre in perfetto stato di lucidità
Scoprire se sulla terra c’è vita

Immedesimarsi
Coltivare desideri preterintenzionali
Intercettare l’invisibile
Indossar corpi altrui
Inaudito avulso astratto
Non posseder ma essere posseduti
Lasciatevi incontrare in continuazione
Smarrire la strada (così la troverà qualcun altro)

Nevicatevi
Reincarnare reincarnarsi
Baciare a strascico
Meno pazienza e più trascendenza
Predirsi prima dei futuri
Farsi portare dall’invento
Eventualità estreme e illimitate, contemporaneamente
Se si è fuori di sé avvertire il dolore
Differir tra religione e spiritualità
Non sperare in faccia a nessuno
La passione sia energia, mai solo una giustificazione

Rubarsi
Guardare le tv ma non accenderla
Invidiar sè stessi
Abbassare di molto i toni della tradizione
Imitare solo in caso di nulla
Pilotare l’indiscusso
Porre le basi per avere altre altezze

Fare il mare
Rammentare che parodiare è da parodiabili
Elevarsi alle ennesime potenze
Smetterla di sentirsi un Dio ma cominciare ad esserlo
Mai confondere velocità con fretta
Cantar solo incantando

Aprimi cielo
Prendi paura (e portala via)
Un figlio nasce, non “si ha”
Prima del cittadino e dell’uomo viene l’essere
Meno orgogliosi più rigogliosi
Conosci tre stesso
Usare solo bombe boomerang
Prevenire le metastasi culturali
Aver cura del proprio metafisico

Basta sfide
Ogni giorno fare detestamento per non accontentarsi
Essere “capaci” (nel senso di contenere il più possibile)
Saper cosa dire quando si deve tacere

Entrarsi
Cogliere la differenza tra scienza e coscienza
Morti si nasce vivi si diventa
Uscire dal Curassico (epoca dell’unica medicina)
Il genio non ha patrie
Lasciare l’ironia a chi non ha altre doti
Complesso non vuol dire complicato
Bisogna potere
Inasprire l’appena
Salviano il baleno

Detonare
Volarsi molto bene
Cosmo universo terra
Provare ad essere stranieri
Più sovraumani, non più umani (dobbiamo diventare)
Meno creanza più creato
Usare il cavallo di Gioia per entrare
Ribellarsi (rivolere il bello)

Alessandro Bergonzoni

Toscanismi

Lavori in corso

La Dieta di Gosto

(Da una antica barzelletta di campagna, in vernacolo colligiano. Chiedo venia a chi già la conosce) Lido Pacciardi

– To’, chi si vede! Gosto… o che sei te?
– Son venuto, dottore, per la panza…
‘Un mangio quasi nulla e quella cresce!
– Per dimagrire, sai, ci vuol costanza.
Eppoi… soffrire è d’uopo, o non se n’esce.
E scorciatoie non trovi. Ed è creanza
tenere bene a freno l’appetito.
Un pasto solo al giorno e non salato.
Di vino quasi nulla, men d’un dito.
Insomma mangiar devi… moderato!
– Ma… davvero, dottore? ‘Un c’è artro modo?
– Credo proprio di no; non è un dispetto,
e nel dirtelo, sai, poi non ne godo,
ché so quant’è difficile ed ingrato.
Ora su vai e fa’ come t’ho detto.
Mi raccomando: mangia moderato
e allor vedrai sortire un bell’effetto.
Dopo un mese ritorna dal dottore…
– O cos’hai fatto Gosto? Raddoppiato!
Eppure promettesti sul tuo onore…
Ma non l’hai fatto, vedo, e hai più del tuo!
– Come ‘un l’ho fatto? A Moderato, ar ciuo,
povera bestia – ‘un ni racconto balle –
‘un n’ho lasciato un bruscolo di suo.
N’ho mangiato, arrostite… anco le palle!

INFINITO IO

Anna Maria Guideri

Non c’è peggiore resa
che restare in attesa
dell’ultimo momento
con noia o con sgomento.

Avvolti in un torpore,
ormai senza stupore…
Sentire che la vita
per noi è già finita …
Nella passività
viver la tarda età.

Sentirsi stanchi e spenti
senza più sentimenti
di fronte a ciò che splende,
che ancora non si arrende …
che si muove, che cresce
e a reagire riesce.

Della vita siam privi
mentre ancor siamo vivi?
Ma c’è dentro di voi,
di me, di te, di noi
una forza segreta
profonda ed irrequieta
che spezza la catena
ed occupa la scena;
che si sveglia dal sonno
ed insegue il suo sogno.

Sentirsi veri e vivi,
fantasiosi e creativi …
Trovare nuovi sguardi …
non è troppo tardi.
Scoprire cose nuove:
qualcosa in noi si muove …

Inaspettatamente
nel cuore e nella mente
sorge di nuovo il sole
e ognun di noi, se vuole,
si risveglia alla vita
la stringe fra le dita,
la tiene bene stretta:

la vita non aspetta
e se si butta via
è una pura follia.

L’io col pensier s’allea
e la realtà ricrea
seguendo la visione,
il sogno e la passione
di provare a volare
in alto e a rinnovare
ancor la nostra vita …
energia infinita.

Anna Maria Guideri, 21-02-2023

L’AVVOLTOIO

da Facebook una interessante riflessione di Andrea Rauch

Ammettiamo subito di avere dei preconcetti, e molti. E che Giovanni Donzelli non ci è simpatico, sopratutto per ragioni ideali, e politiche.
Donzelli non fa mistero di essere orgogliosamente “fascista”, e il resto passa in secondo piano, anche se il resto è un’arroganza tutta “fiorentina” e un’aggressività che raramente si erano viste. Arroganza “fiorentina”, abbiamo detto, ma senza quella carica di naturale simpatia che spesso accompagna la “fiorentinità”, e con in più, quasi per buon peso, un’insopportabile acrimonia che si sposa sempre, come una seconda pelle, al personaggio.
L’aggresssività di Donzelli richiama quella di Vittorio Sgarbi ma c’è da dire che quest’ultimo, essendo da anni entrato in pianta stabile nel numero delle “macchiette” e delle “maschere tipiche”, riesce a diventarci quasi simpatico e tutti i suoi salti sopra le righe ci scorrono ormai addosso come acqua fresca.
Donzelli non riesce ancora a diventare “macchietta”. Resta l’antipatico, bilioso, trucido personaggio che è, in tutto simile a quell’avvoltoio di cui usurpa il nome. Urla ma le sue intemerate non hanno bonomìa, sono acide e cattive e non ci riesce di considerarle un vezzo di gioventù. Tendiamo a prenderlo maledettamente sul serio e non ci sentiamo nemmeno di scusarlo per l’inesperienza che si deve all’età.
Non lo scusiamo perché in fondo si avverte tutto il livore e non resta nemmeno un residuo di quel bon ton che ce lo potrebbe rendere più digeribile.