pace e guerra in europa

Le impenetrabili nebbie della guerra e quelle oscure della pace

Crisi ucraina. Putin dittatore revanscista «vince» ma a prezzo dell’erosione del suo potere e a spese del dolore di migliaia di civili ucraini e ragazzi russi mandati a morire e di milioni di profughi

Alessandro Dal Lago da Il Manifesto del 18 marzo 2022

Strategia della tensione……. chi era costei?

Quando, qualche tempo fa, l’on. Giorgia Meloni, commentando l’assalto alla sede della CGIL, dichiarò che “quello che era accaduto ci rimanda indietro agli anni bui della strategia della tensione” (1) e che “Non conosceva la matrice fascista? ” (2),ho pensato che, se c’è tanta gente che non è sobbalzata a queste parole, significa che nonostante tutto, ce n’è abbastanza che non sa niente di quanto sia successo in Italia tanti anni fa, e quanto abbia inciso nella nostra vita.

(1)Meloni “Scontri volutamente permessi, è strategia della

2) Assalto alla Cgil, Giorgia Meloni: “Fascista? Non conosco la matrice”. L’ombra nera che oscura Fratelli d’Italia (thesocialpost.it)

Forse perché è passato tanto tempo, forse perché le tante pubblicazioni che raccontano la storia di allora sono troppo ponderose, ed oggi le informazioni devono essere essenziali e stringate per essere ben comprese dai più. Gli approfondimenti sono riservati agli studiosi. E, in un epoca che ospita i terrapiattisti, quelli che credono che insieme al vaccino ci inoculino anche un chip e anche quelli che “te lo dicono, ma sulla luna non ci sono mai andati”, in quest’epoca sono ancora molti quelli che abboccano alle false, e ben costruite notizie diffuse a quei tempi sugli autori ed i mandanti.

Leggi tutto “Strategia della tensione……. chi era costei?”

Un passaggio vitale, anzi mortale

Paolo Solimeno, 18 gennaio 2022
da Facebook

La manovra della destra è la rivincita del fascismo sulla democrazia. Mira a consolidare il presidenzialismo di fatto insinuato nella prassi istituzionale degli ultimi trent’anni. Il simbolo dei Fratelli d’Italia è del resto un’esplicita fede in Mussolini, una fiamma che arde dalla sua tomba. Un richiamo oscuro, funereo, condiviso dal Movimento Sociale di Almirante e poi da Alleanza Nazionale. Quindi spaventa, per quanto sia improbabile, che domani Berlusconi possa essere eletto presidente grazie a Meloni, dopo che lui stesso ha sdoganato i fascisti di Fini nel 1994.

Eppure la prassi del verticismo è rafforzata proprio dal centrosinistra dalla coda di paglia sin dal 1990, tutte le riforme che cancellano la centralità delle assemblee elettive è opera di maggioranze e governi di centrosinistra, Amato nel 1993 per i comuni, D’Alema nel 1999 e di nuovo Amato nel 2001 per le regioni. E poi il colpo gobbo del 2011 con Draghi alla Banca d’Italia e Trichet alla BCE buttano giù un pessimo Berlusconi, ma con una manovra golpista di Napolitano che promuove Monti (per fare cosa? Quello che ha fatto Monti e ora il ddl concorrenza di Draghi: privatizzazioni e la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali). Pessimo anche il dirigismo di Mattarella che induce Conte a dimettersi per investire Draghi. Tutti campioni del centrosinistra, Napolitano e Mattarella. Sempre scavalcando il parlamento. Come oggi. Draghi invece di pensare al governo sta lì ad aspettare l’ora fatale e la noblesse a capo chino ridicolizzata dimentica che sarebbe il parlamento ad eleggerlo, che se ricopre altre cariche è ineleggibile, che dovrebbe prima dimettersi nelle mani di un presidente ormai decaduto e non potrebbe poi dare alcuna indicazione al governo, invece già pensa a nominare il suo successore e la fiducia sarà lui a darla al parlamento.

Insomma, o si accetta di rischiare la caduta del governo e lo scioglimento delle camere, con uno scatto di dignità del parlamento che riscopra il suo ruolo in una catarsi che lo rigenera, oppure siamo alla soppressione della democrazia per mano neofascista, con la lugubre investitura dell’anima nera di Berlusconi – piduista e mafioso – da parte dei cadaveri del fascismo della Meloni e i suoi emuli di provincia di Salvini; o anche con nomi meno eclatanti, ma ugualmente disposti allo scempio; oppure siamo alla resa finale della democrazia rappresentativa attraverso il consolidamento del potere dell’oligarchia attraverso Draghi, l’incompetente in tutto, salvo che nello spianare la strada al capitale finanziario e ai meccanismi di arricchimento dei soggetti forti, avversari di ogni costituzione del II dopoguerra. Per evitare queste responsabilità PD e M5S non possono limitarsi a dire no a Berlusconi, devono dire no a Draghi, a Berlusconi e a qualsiasi manovra presidenzialista sulla pelle della costituzione.

Paolo Solimeno, 18 gennaio 2022 da Facebook

Berlusconi for President : un’ovazione

Una ponderata risposta popolare!

da Facebook : Andrea Rauch 14 gennaio 2022

Un appello: abbiate pietà

Berlusconi for President
Tante cose si son dette contro la candidatura di B. al Quirinale. un egocentrico, caimano, puttaniere, mafioso, pregiudicato, pidduista, cavaliere disarcionato, evasore fiscale e corruttore, un pagliaccio indegno di rappresentare l’Italia, un presidente di partito e divisivo, un bugiardo compulsivo anomico e amorale …
Sarà vero o propaganda anti? Resta il fatto che B. non può fare il Presidente per gravi motivi di salute: come dimostrato dai certificati medici da lui stesso prodotti e che gli hanno impedito di presentarsi in tribunale in occasione delle sedute del procedimento Ruby Ter. Grandi elettori, abbiate pietà per un vecchio malandato e risparmiategli almeno questo fatica: non se la merita dopo tanti anni spesi per il bene comune. Ha già dato tanto (e preso ancor di più). Requiescat

Da Facebook: Gian Luigi Betti, 16 gennaio 2022

Della vecchiaia

da Facebook segnaliamo questa poesia senza versi di autore che non vuol palesarci

La strada è piena di insidie. La cera non è sufficiente per non udire . C’è sempre una voce che chiama per nome. Distintamente, nel frastuono, acuta, riconoscibile tra mille. La notte non basta per nascondere: dallo scuro dei sogni sbuca uno o una che ti ha conosciuto da sempre: bimbo, giovane, maturo uomo arrivato o sconfitto; ti riconosce, ti chiama, allarga le braccia per stringerti, come fosse ieri. Senza colpa, tu che in leta via ambulasti et perfecte amasti costringi qualcuno ad arrestare il passo.
Guai a girare la testa e a guardare negli occhi quello che è stato!

Gia.Ro

libertà

Da Facebook riportiamo
Enrico Lucchesi
Ecco un pensiero di mia figlia, infermiera di rianimazione a Careggi.
la libertà è quella cosa che spesso tiriamo per la giacca per portarla dalla nostra parte. Perché conta la libertà personale, quella di ognuno di noi e di cui ognuno di noi ha il suo personale concetto.
Giusto.
No. Affatto. La libertà è un concetto preciso. Definito. Poi ognuno le può dare le sfumature che preferisce, ma il concetto di fondo è uno soltanto: si è liberi entro il limite della libertà altrui. Che è sacra quanto la nostra.
Io per esempio vorrei essere libera dalla paura. Quella paura che ho incollata addosso da anni ormai, e che si chiama covid 19.
Vorrei essere libera – ora dopo tre dosi di vaccino, e con un tampone ogni 10 giorni – dalla paura di essere un pericolo per le persone che amo e che voglio proteggere da quello che io vedo ogni giorno mentre faccio il mio lavoro.
Voglio essere libera dalla fame d’aria che fa annaspare i miei pazienti. Da questo compito immane di dare fiato ad altri giorni a cui siamo chiamati da anni ormai, e che ci sta soffocando un po’ alla volta.
Vorrei essere libera di sedermi con la mia coscienza e il mio cuore a contare i danni di una valanga di morti che mi sono passati sotto le mani in un tempo brevissimo.
Con le facce di tutti quei pazienti le cui storie erano diventate parte della mia. Le cui mani hanno cercato le mie. I cui occhi hanno incrociato i miei dietro a visiera e mascherina.
Perché nessuno di noi sara più lo stesso quando tutto questo finirà.
Chiedete a chiunque. Ognuno di noi ha una storia da raccontare, dagli attacchi di panico sulla porta di reparto, agli svenimenti per il caldo dentro la tuta; dal pianto incoercibile di certi giorni, alla morte che ti senti sempre intorno.
E non liquidatemi dicendomi che ce lo siamo scelto. Certo abbiamo scelto di essere infermieri, ma abbiamo vissuto qualcosa di disumano. E ci stiamo di nuovo barricando dentro ai nostri reparti, liberando posti che domani saranno occupati da qualcuno con polmonite da sars-cov-19. Ci stringiamo ai nostri colleghi perché siamo stanchi.
Allora per Natale vorrei regalarmi e regalarci la libertà di non avere più paura. Di non sognare più la notte i nostri pazienti deceduti. Di dare pace alle emozioni sfinite, ai cuori che ci fanno male più delle gambe.
È qui che entra in gioco anche la vostra libertà.
Nessuno può essere obbligato a sottoporsi a un trattamento sanitario, lo dice la costituzione che quindi vi benedice liberi di non vaccinarvi.
Ma la vostra libera scelta di non vaccinarsi si scontra col limite del contagiarsi, di ammalarsi e di aver bisogno di cure e quindi con la libertà mia e di chissà quante altre persone di non avere più paura.
Oltre che con il diritto di mille altre persone di curarsi per altre patologie che non sono il covid, ma che abbiamo dovuto dimenticare perché nei nostri ospedali non ci sono posti letto per tutti, sale operatorie per tutti, medici per tutti e infermieri per tutti. E allora qualcuno rimane indietro…ma non lo sceglie.
Vaccinarsi invece può essere una scelta.
Pensateci.
E pensate anche a quanto è davvero libera la vostra scelta di non vaccinarvi? Libera da preconcetti, libera da falsità, libera da ignoranza (nel senso di ignorare, non in senso offensivo), libera dalla paura.
E pensateci…alla fine vogliamo tutti la stessa cosa: che questo incubo in cui siamo piombati finisca.
Ma non finirà se ognuno usa là propria libertà “a cane sciolto”.
Io sono stanca. Sono stanca soprattutto della paura, non del lavoro, non delle tute, non del sudore…della paura che si infila dentro di me ad ogni tampone che faccio.
E ve lo sto chiedendo per favore. Vaccinatevi e vaccinate i vostri figli.
È legittimo avere dubbi. È legittimo avere paura. Informatevi. Fatevi aiutare per trovare i canali giusti di informazione. Fate lo sforzo di fidarvi della scienza, fate lo sforzo di limitare un pochino la vostra libertà (se così la pensate) in nome della libertà di tutti.
Perche non si può solo recriminare. Bisogna fare là propria parte e ascoltare chi la pensa diversamente.
Io lo faccio quotidianamente di ascoltare i motivi di chi ha deciso di non vaccinarsi e spesso sono le ultime parole che sento uscire dalla bocca di quella persona prima che sia intubata.
Pensateci.
Ve lo chiedo per favore, sottovoce, senza polemiche, senza giudizio.
Ve lo chiedo in nome della libertà perché torni ad essere un patrimonio di tutti, e non solo di pochi a danno di molti.
Pensateci.
Vaccinatevi.
Per favore.
un bel messaggio di vita quotidiana di una donna che ogni giorno combatte per gli altri e per i tanti operatori sanitari che hanno dato la loro vita con straordinario altruismo e dedizione senza mai tirarsi indietro…..
Grazie Beatrice Pelini
Commenti: 5
Enrico Lucchesi
Beatrice …. figlia di Valerio Pelini

Usa go home

Da Facebook proponiamo la segnalazione di Andrea Montagni

Nel pomeriggio del 10 dicembre 1981, unità del Battaglione Atlacatl dell’esercito salvadoregno , creato nel 1980 presso la US Army’s School of the Americas , arrivarono nel remoto villaggio di El Mozote dopo uno scontro con i guerriglieri nelle vicinanze. L’Atlacatl era un “battaglione di fanteria a schieramento rapido” appositamente addestrato per la guerra di contro-insurrezione . È stata la prima unità del suo genere nelle forze armate salvadoregne ed è stata addestrata da consiglieri militari degli Stati Uniti La sua missione, Operación Rescate (“Operazione Rescue”), era quello di eliminare la presenza ribelle in una piccola regione del Morazán settentrionale dove l’FMLN aveva due campi e un centro di addestramento.El Mozote consisteva di circa 20 case su un terreno aperto intorno a una piazza. Sulla piazza si affacciava una chiesa e, alle sue spalle, un piccolo edificio detto “il convento”, il sacerdote se ne serviva per rivestire i suoi paramenti quando veniva in paese per celebrare la messa. Vicino al paese c’era un piccolo scuola.Al loro arrivo nel villaggio, i soldati scoprirono che, oltre ad essere pieno di abitanti, il villaggio era anche pieno di contadini che erano fuggiti dal territorio circostante e vi si erano rifugiati. I soldati ordinarono a tutti di uscire di casa e di entrare in piazza. Hanno fatto sdraiare le persone a faccia in giù, le hanno perquisite e interrogate sui guerriglieri. Hanno quindi ordinato agli abitanti del villaggio di chiudersi a chiave nelle loro case fino al giorno successivo e li hanno avvertiti che chiunque fosse uscito sarebbe stato fucilato. I soldati rimasero nel villaggio durante la notte.La mattina dopo, di buon ora, i soldati hanno riassemblato l’intero villaggio nella piazza. Hanno separato gli uomini dalle donne e dai bambini, li hanno divisi in gruppi separati e li hanno chiusi nella chiesa, nel convento e in varie case.Durante la mattinata, hanno proceduto a interrogare, torturare e giustiziare gli uomini in diversi luoghi. Verso mezzogiorno, hanno cominciato a prendere le donne e le ragazze più grandi in gruppi, separandole dai loro bambini e uccidendole con le mitragliatrici dopo averle violentate. Ragazze di appena 10 anni sono state violentate e, secondo quanto riferito, i soldati si sono vantati di quanto gli piacessero particolarmente le ragazze di 12 anni. Infine uccisero i bambini, prima sgozzandoli, poi appendendoli agli alberi; secondo quanto riferito, un bambino ucciso in questo modo aveva due anni. Dopo aver ucciso l’intera popolazione, i soldati diedero fuoco agli edifici.I soldati quella notte rimasero a El Mozote ma, il giorno dopo, si recarono nel villaggio di Los Toriles e compirono un’ulteriore strage. Uomini, donne e bambini sono stati portati via dalle loro case, messi in fila, derubati e fucilati, e le loro case poi sono state date alle fiamme.Morirono 1000 persone tra uomini, donne e bambini.Il villaggio di El Mozote non era in alcun modo collegabile alla guerriglia del Farabundo Martì. Gli abitanti erano di religione cristiana protestante e distanti anni luce dalla ideologia della teologia della Liberazione… e dalla commistione delle comunità cristiane di base con la guerriglia comunista. Ma erano indios e contadini…