La fine della storia
Con la vittoria della Guerra fredda da parte americana e la dissoluzione dell’Urss era stato annunciata un’era felice per tutta l’umanità: democrazia benessere e pace universale.
Come volevasi dimostrare
Con la vittoria della Guerra fredda da parte americana e la dissoluzione dell’Urss era stato annunciata un’era felice per tutta l’umanità: democrazia benessere e pace universale.
Come volevasi dimostrare
La svolta si avvicina. Il prezzo che l’occidente americano sta pagando all’arroganza di comandare il mondo da soli inizia ad apparire evidente.
Cina in campo senza esitazioni, arabi che non si fidano più delle banche e delle promesse americane, (e vorrei vedere, dopo che questi sequestrano i fondi affidati a loro, che siano dello stato afgano o di singoli ricconi, fregandosene di ogni regola e dunque seminando incertezza), crisi interna agli Usa sia finanziaria che politica.
Il boomerang delle sanzioni sta tornando a casa. I Russi stanno vincendo sul campo. Gli Ucraini (o meglio Zelinsky e i suoi) chiedono armi, armi armi e non hanno più carne da cannone cui affidarle, tra un po’ daranno i fucili agli adolescenti. L’Europa ha pagato il prezzo politico più alto, ma i paesi più strutturati non rimarranno per sempre a guardarsi sfottere e fottere dagli Usa.
Il mondo sta cambiando rapidamente, molto più rapidamente di quanto prevedevano gli apprendisti stregoni del partito democratico USA, nel preparare l’accerchiamento e depotenziamento della Russia e la deindustrializzazione dell’Europa, contando di fare tutto ciò per affrontare con calma a tempo debito una Cina isolata.
E si divertano pure con i mandati di arresto a Putin, questi irresponsabili imbecilli.
Purtroppo il crollo degli imperi fa sempre un gran botto.
Corrado Cirio 20/03/2023
È come se i lupo accusasse l’ agnello di ferocia.
Lui e il suo Paese spargono a piene mani sanzioni, aggressioni, guerre, distruzioni, morti in tutto il mondo ed ha il coraggio e la sfacciataggine di accusare una Nazione pacifica che a differenza loro, porta solidarietà in tanti Paesi del mondo.
Se non fosse per la cieca sottomissione dei Paesi europei, provincia dell’Impero, quello e il suo Paese sarebbero emarginati nella Comunità internazionale, che non è quella che loro considerano, cioè loro stessi, ma quella rappresentata all’Onu. Che guarda caso ha votato quasi all’ unanimità la solidarietà con Cuba contro le sanzioni di quei terroristi.
E quello sarebbe il ” Democratico” di sinistra
Omero Fontana 3 marzo 2023
Stati uniti. Bannon, avvocati, deputati del Gop sono dietro il piano per sabotare l’elezione di Biden
Stati Uniti. Il 2 novembre ci sarà un test, piccolo ma significativo, per misurare la forza attuale di Trump e della sua capacità di leadership e di traino del Partito repubblicano. E sarà un assaggio
Ma il presidente Usa assicura: «Non vogliamo la Guerra fredda»
L’uscita, netta, di Joe Biden su Taiwan ha suscitato la dura reazione di Pechino, ma ha anche spiazzato la politica americana e la comunità internazionale. Giovedì sera il presidente ha partecipato a un incontro con il pubblico organizzato dalla Cnn a Baltimora. Il tema principale era la manovra economica, in difficoltà al Congresso. Ma è bastata la domanda posta da uno studente del Connecticut per dettare i titoli di apertura dei media americani. «Presidente che cosa farà se la Cina dovesse attaccare Taiwan? Ordinerebbe un’azione militare?» Biden ha risposto due volte «sì», spiegando: «Abbiamo assunto un sacro impegno per difendere Taiwan».
Oggi l’inventore del golpe al Congresso si pente, “una follia!”, ma la marea Trumpiana sale
Intervista. Un incontro con la giornalista Jessica Bruder, oggi ospite al Salone del libro di Torino per discutere di «Nomadland» (edito da Clichy). Dalla sua inchiesta, con cui ha dato voce a chi lotta per l’esistenza in un paese divenuto avaro di certezze, è nato il film vincitore dell’Oscar. «Dal modo in cui chi vive in camper e roulotte si sostiene in assenza di un vero welfare, ho imparato il valore della solidarietà e dignità»
Nomadland : un racconto d’inchiesta / Jessica Bruder ; lettura di Enzo Bianchi
Feltre : Centro internazionale del libro parlato, 2021
Registrazione sonora non musicale – Monografia [IT\ICCU\MOD\1727796]
http://id.sbn.it/bid/MOD1727796
Bruder, Jessica
Nomadland : un racconto d’inchiesta / Jessica Bruder ; traduzione di Giada Diano
Firenze : Clichy, 2020
Testo – Monografia [IT\ICCU\UBO\4466651]
http://id.sbn.it/bid/UBO4466651
Terremoti economici. Scioperi a macchia di leopardo in tutti i settori e una valanga di dimissioni volontarie, ben 4,3 milioni lo scorso agosto. È crisi dell’impiego e delle assunzioni negli Stati uniti. «Nessuno lo chiama sciopero generale – dice l’economista Robert Reich – ma pur non essendo organizzato è in realtà collegato agli scioperi organizzati che scoppiano in tutto il paese: troupe televisive e cinematografiche di Hollywood, lavoratori della John Deere, minatori di carbone dell’Alabama, lavoratori della Nabisco, lavoratori della Kellogg, infermieri in California, operatori sanitari a Buffalo…
“Usa. Con la pandemia, la crisi ambientale e la disfatta afghana è cresciuta nel mondo la consapevolezza dell’insufficienza e della inadeguatezza delle ricette neoliberiste”
La collocazione del Partito Repubblicano all’estrema destra liberista e illiberale e i tentativi dei democratici di contrapporre il social liberalism.
E’ la sfida posta da Trump e dai suoi sostenitori. I liberal e i democratici dovrebbe distinguerla nella loro battaglia contro le politiche dei repubblicani. A poco servono le salvaguardie dei Fondatori
Crisi politica e istituzionale alle porte negli Stati Uniti. Donald Trump sarà il candidato repubblicano alle presidenziali del 2024 e si sta preparando per assicurarsi la vittoria con qualsiasi mezzo. Anatomia di una deriva antidemocratica, con qualche idea per porvi argine.