IL FLOP DEL PAPA POP

Una riflessione di Anna Maria Guideri

(In audio veritas)

Non ci si può credere, anche LUI, anche il PAPA ce l’ha coi froci! LUI che si era umilmente chiesto chi sono io per giudicare’, LUI che aveva benedetto le coppie gay attirandosi le aspre critiche dell’establishment ecclesiale, ma suscitando nelle minoranze diverse la speranza di poter finalmente vivere in un mondo tanto normale da ritenere normale la diversità. LUI, citato dai pacifisti come il massimo testimone vivente di pace in un mondo dilaniato da interminabili guerre, LUI, il grande maestro in grado di indicare all’inetta classe politica la via del superamento dei conflitti… LUI, il papa umano, il papa dei diseredati, capace come nessuno di scaldare il cuore dei popoli … LUI il papa pop! Ma ecco che, come nel solco della migliore tradizione letteraria, si comporta come il Mr. Hyde di Stevenson e sbotta emettendo un conato omofobo – frociaggine – evocando la chiesa dei tempi bui della discriminazione e della persecuzione dei diversi: omosessuali, streghe, miscredenti … Quanto devono essere profonde le radici della discriminazione nell’anima cattolica nei confronti di coloro che si discostano dalla visione di un mondo presunto, tanto convenzionale, quanto irreale e disumano se, un papa come Francesco, si lascia andare ad un’espressione già grave per tutti, gravissima per LUI! E quanto bisogno abbiamo noi di sperare e quanto, per questo, è facile illudersi! Quella frase infelice e così distopica è piombata come una pietra tombale sull’icona di Francesco deturpandola irrimediabilmente. Il generale Vannacci non poteva trovare un emulo ed uno sponsor più efficace per la sua campagna elettorale! Sulla scia della santa accoglienza il papa finisce – suo malgrado, spero – per dare una mano alla santa inquisizione accogliendo l’omofobo Vannacci ed escludendo le sue vittime: bella trovata, non c’è che dire! Una perversa eterogenesi dei fini? Siamo consapevoli che anche i papi sono soggetti alle contraddizioni e alle debolezze di tutti i comuni mortali … però … almeno un santino ce lo potevano lasciare … Francesco, così umano, giusto, aperto al dialogo … chissà quanti atei saranno stati folgorati sulla sua via … Purtroppo però nessuno è perfetto, a tutto c’è un limite, per esempio, ai gay, sui gay non si può dare di più. I preti froci sono cattivi soci, anche se la loro esclusione dal seminario può suonare autolesionista visto il numero elevato dei richiedenti asilo. L’imperversare delle parolacce sui social, sui media, nelle sedi istituzionali è una chiara espressione del degrado culturale, etico, civile e politico della nostra società al quale nemmeno il papa è riuscito a sottrarsi dimostrando così di essere sì, un uomo del nostro tempo, ma anche di altri tempi il cui lascito oscuro e limaccioso si allunga fino ad oggi condizionandoci pesantemente. Nella chiesa, la difficile coabitazione fra orientamenti sessuali più o meno diversi e il dovere della castità – di fatto difficilmente praticabile – crea corti circuiti che possono esplodere, come nel caso del papa – horribile visu! – in modo devastante riducendo sensibilmente la sua credibilità e mostrando impietosamente la sua nudità. Dunque, anche il papa, come il re, è nudo? A quanto pare sì, ma non è un bello spettacolo!

Anna Maria, 01-06-2024

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