Dott.ssa Alice Rotelli
La cosiddetta “carne sintetica”, che tanto fa storcere il naso a molti, altro non è che un prodotto alimentare realizzato utilizzando cellule animali.
Il processo prevede l’estrazione delle cellule staminali e quindi la proliferazione in una soluzione nutritiva all’interno di un bioreattore; le fibre muscolari così ottenute vengono utilizzate per produzione finale della carne.
Definirla “sintetica”, in realtà, è sbagliato: è un termine atto solo a suscitare un’ingiustificata repulsione verso tale prodotto. In realtà, come spiegato sopra, si tratta di carne coltivata derivante da cellule vere e proprie.
La carne prodotta “in vitro” ad oggi è legale negli Stati Uniti e a Singapore.
Il vantaggio è che da una sola cellula si possono ottenere circa 10mila chili di carne in poche settimane.
Vietarne la produzione ed il consumo significa non solo porre dei limiti alla libertà di chi vuole percorrere strade alternative, ma soprattutto non riuscire a vedere oltre il proprio naso.
Siamo infatti ormai 8 miliardi di persone ed il numero è destinato ad aumentare costantemente ed inesorabilmente.
La produzione ed il consumo di alimenti ben presto diventerà insostenibile, se non si trovano soluzioni alternative.
Gli allevamenti intensivi non sono la scelta corretta: non sono ecosostenibili e comportano un rischio tangibile di sviluppo di antibiotico-resistenza che, a sua volta, costituisce un problema sanitario sempre più dilagante e oltremodo preoccupante.
La carne “in vitro”, invece, non lede il benessere animale, permette una sostenibilità ambientale ed una sicurezza alimentare.
In conclusione, la carne in vitro, come anche le fonti proteiche che possono derivare dagli insetti, devono essere viste piuttosto come un’opportunità e non come un problema da vietare a priori.
Rinunciarci o vietarla in nome di un principio o di una ideologia retrograda è da persone ottuse e non lungimiranti.
Manolo Lanaro su Il Fatto Quotidiano 16-11-2023
“Delinquente, buffone“. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha aggredito questa mattina il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, fuori dal Parlamento. Mentre era in corso alla Camera la discussione del disegno di legge sulla carne coltivata, all’esterno la Coldiretti ha organizzato un sit-in coi propri iscritti. A un certo punto – come si vede nel video – Prandini ha raggiunto Della Vedova (in compagnia di Riccardo Magi e un piccolo gruppo di persone che stava manifestando contro il divieto alla carne coltivata con alcuni cartelli in mano) e lo ha spintonato, insultandolo. Immediata la reazione dei presenti e delle forze dell’ordine, che hanno allontanato il presidente di Coldiretti.
“Se il presidente di Coldiretti si sente in diritto di aggredire un parlamentare credo che siamo all’eversione. È una persona che non dovrebbe ricoprire un ruolo del genere, ora facciamo una bella denuncia” ha dichiarato Della Vedova, dopo le tensioni davanti a Palazzo Chigi. “Chiediamo che il governo si dissoci”, ha aggiunto il segretario Magi. “Sono andato ad incontrarlo per dirgli quello che pensavo di lui – ha detto Prandini – Da lì c’è stata qualche piccola spinta, ma niente di più, che viene strumentalizzata dallo stesso per avere un po’ di visibilità in termini mediatici”.