La stampa: libertà di genuflessione

(Parafrasando i classici che avevano capito tutto)

Tanto gentile e tanto onesto pare
il Mario nostro quando altrui saluta
ch’ogni stampa diviene prostituta
a comincia così a idolatrare.
Egli si va sentendosi laudare
benignamente d’umiltà vestuto
e par che sia un gran capo venuto
da cielo in terra per noi a governare.
Mostrasi sì potente a chi lo mira
e dà coi gesti sicurezza al core
da far sperar così in un’era nuova.
E pare che in padella cocia l’ova
e faccia la frittata con amore
per dire poi all’Italia: “su rigira!”

Da La vita nuova di Dante)

Ahi serva stampa dei corrotti ostello,
donna senza pudore e disonesta
venduta al grande GEDI del bordello!

(Dal VI Canto del Purgatorio della Divina Commedia)

Ahi vile stampa perché non peristi?

(Dal 33esimo Canto dell’Inferno – Il Conte Ugolino)

“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico”: Draghi!

(Da L’aquilone di G. Pascoli)

La stampa: rea di servo encomio e di codardo oltraggio.

(Da Il 5 Maggio di A. Manzoni)

Così percossa e attonita
l’Italia al Draghi sta
muta mirando il genio
dell’uomo più special!

(Dal 05 maggio di A. Manzoni)

Anna Maria Guideri, 23/9/2021