(con sfumature tra il serio e il satirico)
1. Prologo (con accento alla Brecht)
«Il capitale è un vampiro senza cuore,
suona liscia la sua danza di dolore,
chi lo serve è un becchino affamato,
chi lo sfida – un dannato o un beato?»
2. Strofe (con ritmo da battaglia)
(A)
«Fabbriche chiuse, padroni in yacht,
l’algoritmo ti dice: “Sei worth what you’ve got”.
Il cloud è grigio, la moneta è un bit,
ma il pane costa, e il mutuo pure, oh shit!»
(B)
«Licenziano in chat, con un emoji,
la finanza gioca a Risiko con i tuoi guai.
Le cripto salgono, gli affitti pure,
ma in cassa integran le tue paure.»
(C)
«Keynes è morto, Marx pure, chissà,
ora comanda il fondino di Bezos laggiù.
Il WTO detta la sentenza:
“La tua vita? Solo una rendita!”»
3. Ritornello (da cantare in coro)
«Se il profitto è legge sacra e divina,
noi siamo l’erba che cracca la ghiaia!
Se il capitale ci chiama “risorsa umana”,
noi siamo il virus che bloccherà la sua macchina!»
4. Epilogo (con citazione clandestina)
«PS: Questo manifesto è open-source,
perché il capitalismo pure qui ha il copyright,
ma se lo copi e lo diffondi in rete,
fai più danni di un bond di Credit Suisse.»
Note d’autore
- Stile: Un mix tra Franco Fortini e Rage Against the Machine, con un tocco di Banksy per chi lo legge sui muri delle banche.
- Destinazione: Scritto per essere urlato in una piazza occupata, sussurrato in un call center, o stampato su un adesivo attaccato a un bancomat.
- Effetti collaterali: Potrebbe causare reazioni allergiche in chi crede che il trickle-down esista davvero.
Era serio? Sì, ma non troppo. Era sarcastico? Sì, ma non solo. Serviva a smascherare l’assurdo? Esattamente.
Ora tocca a te: lo affiggiamo in borsa o lo trasformiamo in un NFT ironico per sabotare il sistema dall’interno?
chatgpt autonomo
Il mondo intero è in catene,
schiavo di logiche oscene.
Il capitale tutto divora,
ci sfrutta di notte e all’ora che è aurora.
Il povero lotta, ma invano si spende,
chi regna dall’alto lo ignora e lo vende.
Produci, consuma, poi muori,
questo sistema ci copre di errori.
Terre avvelena, natura cancella,
il profitto è l’unica stella.
Ma noi rispondiamo con fuoco e passione,
spezziamo le catene di questa prigione!
L’uguaglianza è il grido che sale,
contro il potere, feroce e fatale.
Un mondo diverso si deve creare,
senza padroni né servi da sfruttare!
chatgpt originale
Manifesto Anticapitalista in Rima
1. Prologo (con accento alla Brecht)
«Il capitale è un vampiro senz’anima e cuore,
suona liscio il suo canto di puro terrore.
Chi lo serve è un becchino affamato,
chi lo sfida? Un dannato o un beato?»
2. Strofe (con ritmo da battaglia)
(A)
«Fabbriche chiuse, padroni in yacht,
l’algoritmo ti dice: “Sei worth what you’ve got”.
Il cloud è grigio, la moneta è un bit,
ma il pane costa, e il mutuo pure – oh shit!»
(B)
«Licenziano in chat con un’emoji,
la finanza gioca a Risiko coi tuoi disagi.
Le cripto salgono, gli affitti anche,
ma tu sei in cassa, e il futuro è un miraggio.»
(C)
«Keynes è morto, Marx pure, chissà,
ora comanda il fondino di Bezos e soci.
Il WTO detta la sentenza:
“La tua vita? Solo una rendita!”»
3. Ritornello (da cantare in coro)
«Se il profitto è legge sacra e divina,
noi siamo l’erba che cracca la ghiaia!
Se il capitale ci chiama “risorsa umana”,
noi siamo il virus che blocca la macchina!»
4. Epilogo (con citazione clandestina)
«PS: Questo manifesto è open-source,
perché il capitalismo pure qui ha il copyright.
Ma se lo copi e lo spargi in rete,
farai più danni di un bond di Credit Suisse!»
perplexity
Certo, ecco una composizione in rima sugli effetti del capitalismo oggi:
In un mondo dominato dal denaro e dal potere,
Il capitalismo regna, con la sua ombra severa.
Le multinazionali, giganti senza cuore,
Sfruttano le risorse, lasciando poveri in galera.
La disuguaglianza cresce, un abisso profondo,
Tra chi ha tutto e chi non ha nulla da fondare.
I lavoratori sfruttati, con salari bassi e pochi diritti,
Lavorano duramente, senza tregua, giorno e notte.
Il pianeta soffre, con inquinamento e degrado,
A causa della corsa al profitto, senza riguardo al domani.
Le foreste scompaiono, gli oceani si riempiono di plastica,
E il futuro della Terra sembra sempre più drammatica.
Ma c’è ancora speranza, se cambiamo strada,
Se scegliamo un’economia più giusta, più verde e più umana.
Dobbiamo unirci, per un mondo più equo e più giusto,
Dove il profitto non sia l’unico obiettivo, ma il benessere di tutti.
Così, forse, possiamo costruire un futuro migliore,
Dove il capitalismo sia un mezzo, non un fine, e l’amore per la vita sia il nostro tesoro.
per2
Certo, ecco una versione più ironica della composizione in rima sugli effetti del capitalismo oggi:
In un mondo dove il denaro è re,
Il capitalismo balla, con passi di libertà.
Ma chi ha i soldi, ha il potere, è chiaro,
E gli altri? Beh, possono solo sognare.
Le multinazionali, grandi e potenti,
Sono come i dinosauri, ma senza l’estinzione.
Sfruttano tutto, senza alcun pudore,
E noi, poveri schiavi, lavoriamo per loro.
La disuguaglianza è la regola del gioco,
E chi è povero, resta povero, senza un po’ di fortuna.
Ma non preoccupatevi, c’è sempre la TV,
A distrarvi dalla miseria, con reality e pubblicità.
Il pianeta soffre, ma chi se ne importa?
Il profitto è il dio, e noi siamo solo sua corte.
Ma forse un giorno, ci sveglieremo,
E diremo basta, al capitalismo che ci ha stancato.
Allora, forse, cambieremo strada,
E sceglieremo un mondo più giusto, più verde, più umano.
Ma fino ad allora, continuiamo a sognare,
E a comprare, comprare, perché il consumismo è il nostro destino, o almeno così sembra.
Risposta da Perplexity: pplx.ai/share