Il sor Matteo è in affanno
più si muove e più fa danno
vuol la gente lui incontrare
ma non sa poi cosa fare.
I discorsi son piccini
sempre uguali, da bambini
Ora bianco ora nero
non appar proprio sincero.
Parla, urla e s’arrabatta,
la sua faccia è una ciabatta.
A metà del contributo
pur gli scappa uno starnuto.
Ma la gente, che tranquilla vuole stare,
senza il tafano a ronzare,
più il fastidio non sopporta
cacciar vuol, lui fuor di porta.
É pur vero che il moscone
sulla merda sta a pigione
ma se pur stanno nei trulli
non son tutti dei citrulli.
Che la massa è brutta bestia
cosa è ormai ben manifesta:
pria t’adora poi ti detesta,
più non hai la lancia in resta.
É un momento, un attimino
ripercorrere il destino
del pompiere di Viggiù
che poi cadde a testa in giù
TANTI AUGURI MATTEO!!!
Il Baffo Aretino 12-9-2021