Guerra robotica e iperrealtà psicotica di Stefano Isola

Sintesi by NotebookLM dell’articolo di Stefano Isola su la Fionda e ripreso poi da Sinistrainrete del 09 luglio 2024.

Le civiltà sono mortali, le civiltà muoiono come gli uomini, ma non muoiono alla maniera degli uomini. In esse la decomposizione precede la loro morte, mentre in noi segue la storia. Georges Bernanos

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La guerra che avanza di Francesco Cappello

Sintesi dell’intervento di Francesco Cappello pubblicato su Seminare domande e poi su Sinistrainrete del 09 luglio 2024.
Sintesi effettuata tramite NotebookLM

La transizione in atto verso un mondo nuovo è ormai frenabile solo dalla guerra globale
di Francesco Cappello

Il vecchio mondo non funziona più né dal punto di vista della sicurezza globale né da quello economico e della sostenibilità delle economie estrattive neoliberiste. Esso era fondato sull’egemonia unipolare USA che, con i suoi vassalli europei da una parte e orientali (Australia, Giappone, Corea del Sud, Filippine) dall’altra, stanno cercando di frenare la riorganizzazione delle relazioni tra Paesi di cui risultano protagonisti i paesi BRICS allargati, sempre più numerosi, con un potenziale di espansione enorme. Intorno ai BRICS plus orbita ormai l’80% del mondo

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I campioni politici del neoliberismo

Le domande rivolte a vari programmi di intelligenza artificiale : ChatGP, DeepAI, , fanno parte di una serie di test sulla intelligenza artificiale.

Domanda (Gian Luigi Betti)

ciao, puoi farmi una breve rassegna delle peculiarità della politica neoliberista del presidente Ronald Reagan negli Usa e di Margaret Thatcher in Gran Bretagna

Rispondono ChatGPT, DeepAI, Perplexity

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Nato che fare? di Pierre Haski

Sintesi by NotebookLM dell’articolo di Pierre Haski pubblicato su Internazionale del 09 luglio 2024.
L’immagine:
Washington, 9 luglio 2024. I capi di stato all’evento per celebrare i 75 anni dell’alleanza. (Yves Herman, Reuters/Contrasto)

Arrivata a 75 anni, la Nato ha di fronte dei problemi esistenziali

Pierre Haski, France Inter, Francia, 10.7.2024 Pubblicato su Internazionale del 09.7.2024

Washington, 9 luglio 2024. I capi di stato all’evento per celebrare i 75 anni dell’alleanza. (Yves Herman, Reuters/Contrasto)

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Gli errori di un trentennio

Sintesi dell’intervento di Roberto Artoni pubblicato su Eguagliana e libertà e poi su Sinistrainrete del 09 luglio 2024.
Sintesi effettuata tramite NotebookLM

di Roberto Artoni

Questa fonte, un estratto da un’opera più ampia di Roberto Artoni pubblicata su sinistrainrete.info, analizza criticamente l’impatto del modello neoliberista sulle economie occidentali negli ultimi decenni. L’autore sostiene che le politiche neoliberiste, pur promettendo efficienza e crescita, hanno invece contribuito alla concentrazione della ricchezza, all’oligopolio e all’instabilità finanziaria. Attraverso un confronto tra Stati Uniti, Europa e Italia, Artoni evidenzia come l’applicazione dogmatica del modello in Europa, e soprattutto in Italia, abbia prodotto risultati deludenti rispetto all’esperienza americana, caratterizzata da maggiore pragmatismo. La stagnazione economica italiana, in particolare, è attribuita alla dinamica salariale inadeguata e alla scarsa propensione agli investimenti interni. Artoni conclude invocando un’Europa più solidale e una riforma del mercato del lavoro in Italia per promuovere una crescita inclusiva e contrastare le disuguaglianze.

Sintesi dell’intervento di Roberto Artoni pubblicato su Eguagliana e libertà e poi su Sinistrainrete del 09 luglio 2024. Sintesi effettuata tramite NotebookLM

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Dialettica: immanenza vs trascendenza

Riportiamo da Facebook questo interessante dialogo e l’ottima pittura rupestre

Franco Ciappi

Telmo Pievani sostiene giustamente che, come in natura e nella società tendiamo ad aggregarci in “tribù”, anche sui social tendiamo a costruire delle nicchie di “amici” che hanno gli stessi interessi, le stesse passioni, le stesse opinioni politiche, ecc. Così non facciamo che cercare e concedere approvazione, sostenendoci vicendevolmente in un “ambiente” tutto sommato protetto, nel quale il dibattito viene meno.
Ecco perché, spesso, tendo a provocare gli “amici” credenti cercando di smontare le loro illusioni con argomenti sia scientifici che di esegesi biblica, sapendo quanto sia difficile scalfire credenze che hanno una base evoluzionistica. Siamo geneticamente fatti per credere. In quanto prede nella stragrande parte della nostra esistenza sulla terra, siamo portati a dare intenzionalità ad accadimenti per niente intenzionali: se nel bosco sentivamo un rumore o vedevamo un ramo spezzato, non era il caso di mettersi a riflettere su cosa potesse esserne la causa, al 90% non sarà stato niente di pericoloso, ma era molto più vantaggioso mettersi subito in salvo, pensando a un predatore, per non rischiare di essere mangiati; e coloro che non sono stati mangiati sulla base di questa credenza, sono gli antenati che si sono riprodotti. Da qui all’animismo, alle superstizioni e alle religioni il passo è stato breve. Ma non è affatto un destino: una precoce educazione scientifica e di sviluppo del pensiero critico può invertire la tendenza che ci indirizza “naturalmente” verso l’irrazionale e il soprannaturale.
Pitture rupestri stupefacenti nella Grotta Chauvet (Francia) risalenti a oltre 30.000 anni fa

Stefano Leporatti

Permettimi un’ obiezione: se siamo geneticamente fatti per credere, confutare le credenze religiose con l’ esegesi della Bibbia o con argomentazioni scientifiche, mi pare che sia fatica sprecata. Penso che non esista credente che sia diventato tale avendo letto i sacri testi. Non si diventa credenti, perché si è letta la Bibbia. Casomai, il contrario. Ed ora le dolenti note: se l’animismo, la superstizione, le varie religioni sono il frutto dell’evoluzione, cioè del lento, a volte brusco, processo di trasformazione delle cellule celebrali, noi poveri non credenti, agnostici, atei, di quale albero siamo il frutto?

Fuoco amico

Sulla guerra Russo-Ucraina i pareri e le passioni son discordi. Quello su cui tutti possono concordare è il fatto che l’Europa nel suo insieme e le sue parti, cioè i paesi membri hanno perso e continuano a perdere su tutti i piani. L’economia arranca a seguito dell’interruzione del partenariato con la Russia e grazie alla guerra dei dazi americani con la Cina. Parlare di maggiore integrazione europea è del tutto fuori luogo. La democrazia è in affanno stretta com’ è da populismi sovranismi neofascismi … Paolo Ferrero ha sintetizzato in maniera esemplare questa situazione in un articolo scritto per Il Fatto Quotidiano e successivamente pubblicato su Sinistrainrete. Oggi lo pubblichiamo anche noi.

Crisi dell’industria tedesca, la conclusione per me è una: sono gli Usa a fare la guerra all’Europa / di Paolo Ferrero

Il Fatto Quotidiano – Sinistrainrete

I dati usciti in questi giorni ci dicono che la produzione industriale tedesca, con i dati del maggio 2024, è diminuita del 2,5% su base mensile e ben del 6,7% su base annua… Si tratta di un crollo assai pesante e non previsto che si colloca in un contesto in cui l’economia tedesca ha chiuso il 2023 in recessione e il 2024 pare seguire lo stesso destino. Ci troviamo quindi in una situazione di crisi dell’apparato produttivo tedesco, una crisi destinata a essere seguita dall’Italia che dell’apparato industriale tedesco è un subfornitore. Che cosa sta succedendo?

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La dittatura delle fascette sui libri

Un interessante articolo sulle sorti dell’editoria a livello mondiale. Pubblicato su Domani in data 8 luglio 2024.

La dittatura delle fascette sui libri, benvenuti nell’epoca della letteratura senza autore / Luca Ricci

Sintesi effettuata da DeepAI

L’articolo discute sulla “dittatura delle fascette” nel mondo letterario, ovvero la tendenza verso una letteratura senza autore e centrata solo sulla vendita. L’autrice Valentina Notarberardino, nel suo libro “Operazione bestseller”, esplora questo fenomeno e le conseguenze che ne derivano.
La letteratura è diventata sempre più orientata al consumo e alla vendita, piuttosto che alla creazione di opere d’arte. Il termine “bestseller” è diventato sinonimo di successo e ricchezza, piuttosto che di qualità artistica. La filiera editoriale è stata conquistata dai grandi gruppi e sigle globali, che dettano l’agenda letteraria mondiale.
Il libro si concentra sul problema della letteratura senza autorialità, ovvero la tendenza ad appiattire la scrittura su forme di intrattenimento di massa, piuttosto che su stile e personalità dell’autore. L’autore di bestseller si concentra sulla storia, piuttosto che sul proprio punto di vista originale, rendendo la lettura più superficiale e meno profonda.
L’articolo conclude sottolineando il problema dell’autorialità e il ruolo dell’intelligenza artificiale nel mettere in discussione lo statuto stesso di autore.

Socialdemocrazia, LibLab, Riformismo

Le domande rivolte a vari programmi di intelligenza artificiale : ChatGP, DeepAI, Gemini, Copilot , fanno parte di una serie di test sulla intelligenza artificiale.

La domanda (Gian Luigi Betti)

Ciao, sai fare qualche confronto sulle differenze d’impostazione politica tra la socialdemocrazia a partire dal programma di Gotha alle espressioni più moderne come le socialdemocrazie europee degli anni successivi alla seconda guerra mondiale e il liberal laburismo alla Tony Blair con i suoi epigoni del riformismo italiano ed europeo?

Rispondono: ChatGPT, DeepAI, Gemini, Copilot

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la Nato s’allarga

Sintesi dell’articolo di Tommaso Di Francesco apparso su Il Manifesto del 9 luglio 2024
Rassegna curata da Gian Luigi Betti

Il crepuscolo americano dell’Alleanza atlantica

IL LIMITE IGNOTO. Il macigno che incombe sul summit di Washington è il disastro della leadership Usa, dalla tenuta fisica di Joe Biden all’insidia del probabile arrivo alla Casa bianca del sovversivo Trump …

Si analizza la contraddizione al cuore della NATO nel contesto del suo 75° anniversario e la guerra in Ucraina. e se ne critica l’espansione ed il ruolo nelle guerre, sostenendo che l’alleanza perpetua un ciclo di instabilità e conflitto. Di Francesco evidenzia come l’aumento della spesa militare, stimolato dagli Stati Uniti, vada a vantaggio di figure come Trump e Meloni, a scapito delle spese sociali. L’autore mette anche in luce le preoccupazioni riguardanti la leadership americana, evidenziando la fragilità di Biden e la minaccia rappresentata da un possibile ritorno di Trump, con la sua retorica sovversiva e la sua imprevedibilità. Conclude dipingendo un quadro preoccupante del futuro, dove il declino degli Stati Uniti e la persistente minaccia della guerra segnano un “crepuscolo di potenza” per l’Occidente.