FASCISTI D’ITALIA

di Anna Maria Guideri
L’aria è la stessa, la musica vorrebbero cambiarla
Per la vignetta ringraziamo Il fatto quotidiano

(L’altro inno)

Fascisti d’Italia
l’Italia s’è destra,
l’elmetto ricopre
di Giorgia la testa.
La ducia littoria
si cinge la chioma,
sul trono di Roma …
Il popol votò!

Stringiamci a coorte,
cambiamo la sorte:
il fascismo a morte,
l’Italia chiamò …

Stringiamci a coorte,
cambiamo la sorte:
IL FASCISMO A MORTE!
L’Italia chiamò:
SI’!

Anna Maria Guideri, 04-06-2023

il sogno e la mano

Firenze. di Spartaco Marchiani Torricini da Facebook.

C’è una banca, in Viale Lavagnini, sul lato sinistro scorrendo quella che dovrebbe essere una ciclabile che da Piazza Libertà porta alla Fortezza.
C’è una banca che ha grandi vetrate, e c’è una vetrofania pubblicitaria.
C’ è scritto ” I sogni sono a portata di mano”.
E’ la pubblicità dei mutui per la casa, e l’immagine è evocativa; una mano che gira una maniglia, che apre una porta, che è la porta di casa vostra, la vostra futura casa.
Proseguendo sulla simil ciclabile, pochi metri dopo al civico 31; c’è un poveraccio, che dorme per terra su un materasso sudicio, incastrato su degli scalini stretti, quasi abbarbicato ad una inferriata che impedisce l’accesso ad un palazzo, probabilmente in disuso.
Anche li “Il sogno è a portata di mano”.
Solo che la mano è sporca, la maniglia non c’è e la porta non si apre.
E’ sottile il velo che divide i sogni dagli incubi.

Spartaco Marchiani Torricini, Firenze 3 giugno 2023

MOTTI DA LEGARE 22

di Anna Maria Guideri

1 – Ennesimo naufragio dei migranti. Meloni: basta con i NEGROlogi!
2 – Società dell’immagine: lo faccio a post.
3 – La cultura non porta alle poltrone e le poltrone non vogliono la cultura. Chi ha a cuore la cultura deve imparare a stare in piedi.
4 – La sinistra perde perché è colta; la destra vince perché è ignorante: entrambe devono fare i conti con il prezzo della cultura.
5 – L’unica obiettività è la verità, ma la verità non è mai equidistante, quindi non è mai obiettiva se si intende l’equidistanza come obiettività.
6 – L’uomo forte è il prodotto di una società debole.
7 – Politichese italiano: la penisola dei fumosi.
8 – Nella Costituzione non c’è la parola antifascismo perciò il fascismo non c’è. In Fratelli d’Italia non c’è la parola fascismo, però il fascismo c’è!
9 – Il problema della satira non è la sua cattiveria, ma la cattiveria di chi la ispira.
10 – Il fascismo (La) Russa, ma non dorme.
11 – Il fatto che il fascista La Russa sia Presidente del Senato, dimostra quanto sia forte la nostra democrazia o quanto sia debole?
12 – Fuoriuscita di alcuni renziani dal PD: anche la pulizia etnica può essere una buona cosa.
13 – Travaglio e Cacciari criticano la destra per dire che la sinistra è peggio.
14 – Disoccupazione: la festa ai lavoratori.
15 – L’obiettivo di F.lli D’Italia non è quello di ridarci il fascismo di ieri, ma di ridicolizzare l’antifascismo di oggi.
16 – Spesso la banalità è scambiata per verità.
17 – L’età dell’apparenza. Ai giovani viene perdonato tutto purché siano belli. Ai vecchi non viene perdonato niente perché non lo sono.18 – Michela Murgia, visto che sta per lasciare questo mondo, farebbe bene ad occuparsi di se stessa anziché della Meloni … “ ma siccome è altruista, invece di preoccuparsi di lasciare il mondo, si preoccupa di lasciare noi in mano alla Meloni.
19 – La democrazia riconosce i diritti anche di chi non è democratico; il totalitarismo non li riconosce soprattutto a chi lo è.
20 – Ci si meraviglia che la destra che ci governa voglia cambiare la Costituzione visto che è l’unica forza politica che non l’ha scritta e che ne è stata esclusa?
21 – Potere mediatico: convincere le persone che la loro libertà di scelta dipende dal numero delle offerte e non dalla capacità di comprenderne il valore.
22 – FDI: FASCISTI D’ITALIA.
23 – Meloni: cari studenti ve lo dovere meritarel’affitto basso!
24 – Sconfitta elettorale del PD alle amministrative: un salto (mortale) nel voto.
25 – Ipocrisia: non è tutto odio ciò che riluce!
26 – Risse televisive: saperne una più del dialogo!
27 – Dubbio: si può scegliere democraticamente di non essere democratici?
28 – Tutto il male non vien per nuocere. Con l’alluvione in Emilia Romagna forse verrà qualche idea su come spendere i soldi del pnrr.
29 – Il pensiero autoritario si basa sul principio di uguaglianza: se siamo tutti uguali dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo … del potere!
30 – E’ solo questione di toni. Spesso l’indignazione è scambiata per sincerità e l’aggressività per prova di verità.

Anna Maria Guideri, 30-05-2023

L’egemonia dell’ignoranza

Piccola provocazione suggeritami dalla lettura dell’articolo di Lorenzo Castellani apparso su Domani venerdì 26 Maggio dal titolo Quel delirio di destra e sinistra
Anna Maria Guideri

(cultura sì, cultura no…)

Visto che l’egemonia culturale non ha mai portato la sinistra a conquistare l’egemonia politica, che invece l’egemonia dell’ignoranza ha fatto conquistare alla destra, chi glielo fa fare alla destra di voler scippare alla sinistra questo primato, visto che non serve a molto? E chi glielo fa fare alla sinistra di allarmarsi tanto per i goffi tentativi della destra di strapparle l’egemonia culturale, visto che la cultura non fa vincere? Se con la cultura non si mangia – come diceva Tremonti – e nemmeno si vincono le elezioni – come dimostrano i fatti – tanto varrebbe che la destra e la sinistra si sfidassero per conquistare l’egemonia dell’ignoranza anziché quella della cultura! Ma forse questa radiosa eventualità non è poi così lontana ….

Anna Maria, 27-05-2023

La caduta

L’irresistibile discesa di Mr. B.
di Anna Maria Guideri

Mai avrei immaginato che sarebbe arrivato il momento in cui avrei provato un moto di umana pietas per Silvio Berlusconi. Per una persona come me, da sempre saldamente ancorata a sinistra, che dalla sua lontana discesa in campo non ha mai cessato di meravigliarsi e di indignarsi per il fatto che ad un personaggio così poco democratico fosse permesso di farsi beffe della nostra democrazia usandola per farsi eleggere e governare l’Italia, questo sentimento non era affatto scontato. Fin dall’inizio della sua resistibile ascesa ho sempre rifuggito, per quanto mi era possibile, l’impatto ossessivo – un vero e proprio stalking – con la sua immagine cartellonistica replicata all’infinito e il suo sorriso virale stampato su un volto di cartapesta ad uso e consumo di un popolo ormai sedotto e ridotto all’irrilevanza dal più abile manipolatore di cervelli che la storia ricordi. Non c’era niente di più insopportabile – per chi avesse a cuore le istituzioni democratiche – del suo conflitto d’interessi, delle leggi ad personam, della compravendita dei parlamentari, della sua dismisura economica, mediatica, politica, erotica ostentate con la grossolana protervia di chi si crede investito, grazie al denaro, di una sorta di onnipotenza divina. Poi però, per una Nemesi fatale, quanto letale, è iniziato il declino e Silvio da burattinaio è diventato burattino. Con la condanna ai servizi sociali, le dimissioni dal Senato, le inchieste giudiziarie, la radiazione dal titolo di Cavaliere della repubblica e, infine, i problemi di salute, si sta chiudendo il cerchio di un’esistenza emblematica che molto può farci riflettere sul senso del potere e della vita. Il suo mito è stato sfatato, prima che dalle sue grane giudiziarie, da lui stesso anche se un branco di cani famelici si ostina a tenerlo in vita per salvare la propria. Ancora una volta la caduta di un potente squarcia il velo del vero. Durante la campagna delle attuali elezioni amministrative Berlusconi è apparso per l’ennesima volta in TV dall’ospedale dove era ricoverato da più di un mese – questa volta per motivi gravi e non per marinare i processi – per lanciare, come un disco rotto, l’appello a votare Forza Italia. E’ apparsa una maschera clownesca, inguardabile, pietosa. L’eloquio era lento, impacciato, il respiro affannoso, lo sguardo fisso, inespressivo da automa, a sostegno della solita retorica propagandistica ripetuta come un mantra, degna delle sue più trite barzellette, incapace, ormai di suscitare ilarità, ma solo pietà. Prigioniero del suo personaggio di cui non è più lui l’autore, ma un fantoccio tenuto artificialmente in vita con un accanimento terapeutico commisurato all’entità degli interessi di cui è ancora portatore e dispensatore. Berlusconi da qui all’eternità, condannato ad un infinito futuro senza la compensazione della tragica grandezza dell’olandese volante che non può morire o della struggente, patetica umanità del compositore Von Aschembach di Morte a Venezia che insegue il sogno della giovinezza perduta. Il corpo malato del re-reo viene esibito come uno strumento di lotta politica, oggi oltre il limite della sua fragilità, ieri, della sua invincibilità. Silvio, il barzellettiere seriale, il satrapo indecente, il clone dell’omino di burro del Paese dei Balocchi è incompatibile con l’idea di tragica grandezza che spesso viene associata alla caduta di un potente. La caduta, non riscattata dalla dignità, merita la nostra compassione e forse, il nostro rispetto.

Anna Maria Guideri, 20-05-2023

piove governo ladro

Sandra Vegni da Facebook
con una foto anche questa presa da Facebook

Tutti i partiti e gli schieramenti politici (nessuno escluso) che si sono avvicendati negli ultimi 30 anni hanno avuto ben fermo un obiettivo: apparire più che essere.
Perché investire risorse in difesa del territorio o nel ricondizionamento degli edifici scolastici? Chi si accorgerà mai che un argine NON è crollato, un territorio NON si è allagato, una scuola NON è crollata? Quanto può rendere il NON accaduto in termini di voti e di risultati elettorali? NON si vede, quindi niente.
Vuoi mettere il ponte sullo stretto, anche se non si fa per colpa delle opposizioni (fluttuanti ma un’opposizione si trova sempre), la cementificazione delle montagne per favorire un Olimpiade, costose e inutili costruzioni per eventi di risonanza mondiale?
Roba che si vede, testimonia il ‘fare’ del governo di turno, produce voti.
Questo conta. Inondazioni, crolli, terremoti? Ci si pensa sul momento, ministri che corrono, presidenti che benedicono, l’importante è farsi vedere.
Se non sei visibile non esisti e non produci rendite politiche. Amen.
Come la chiusura delle preghiere sui morti, le lacrime di coccodrillo, le medaglie sul petto dei superstiti.
Che schifo. Che immenso, profondo, vomitevole schifo.
Poi si mandano le frecce tricolori e tutti battono le mani. E gli amministratori politici tutti tronfi in prima fila a colori alterni.
Apparire. All’essere ci penserà qualcun altro.
L’importante è capitalizzare.

Sandra Vegni 18 maggio 2023