L’INVASIONE amg

Avanzano implacabili
come un esercito:
niente e nessuno li può fermare.
Né le onde infuriate,
né il vento impetuoso,
né la paura della morte.
Niente li trattiene,
niente li scoraggia ;
non indietreggiano.

Procedono spediti e insensibili,
sordi ad ogni richiamo,
invulnerabili ad ogni tempesta.
Come la foresta di Birnam
avanzano senza sentire ragioni
perché hanno uno scopo,
conoscono la propria meta,
la propria missione:

approdare sui nostri lidi,
invadere il nostro paese,
impadronirsi delle nostre vite,
occupare le nostre coscienze,
i nostri sogni, i nostri incubi,
sostituirsi a noi.

Chi sono?

Sono i morti che il mare trasporta
e depone sulle nostre spiagge.
Sono i morti gli invasori
che minacciano noi,
colpevolmente vivi.

Anna Maria Guideri, 15-03-2023

la pace in Ucraina (glb)

le ferme intenzione dell’Unione Europea

In attesa dell’olocausto

La difesa Europea è basata sulla Nato: organizzazione militare a totale guida americana. Quella del settore mediterraneo e medio orientale poggia sulle potenze di Israele e della Turchia: paesi fortemente condizionati dagli americani. Il potenziamento della difesa europea, stante l’inaffidabilità delle nazioni europee (Francia e Germania in primis -l’Inghilterra si dà come scontata sporca manus, ma semper fidelis-) verte oggi sul piano della crescita militare della Polonia, paese membro della Nato ma con qualche perplessità sul piano della certificazione democratica e su quello dei diritti umani. La Polonia, che ha un’antica tradizione anti-russa ed una recente esperienza complottistica filo americana (Solidarność, Woytila, Marcinkus …) è in procinto di avere l’esercito più potente d’Europa, grazie ad un finanziamento di 100 miliardi di euro ed alla assistenza Usa. La Turchia ha mangiato la foglia e, grazie anche al proprio esercito, che è attualmente il più potente nell’area europea, ed alla posizione strategica, nicchia alle pretese americane di coinvolgerla nella guerra contro la Russia. In pratica ha approfittato della crisi internazionale per ritagliarsi un proprio spazio politico (emancipazione dai diktat americani) ed economico (triangolazione delle risorse energetiche russe soggette alle sanzioni americane).
Quindi non è più affidabile gli occhi Usa.
L’Unione (sic) europea continua a pagare il dazio delle sanzioni americane contro la Russia che danneggiano gravemente la propria economia e soprattutto il proprio modello di sviluppo e la propria ragion d’essere un soggetto politico/istituzionale autonomo con vocazione di Grande Europa. L’Ue s’imbarca in una guerra che non può permettersi su ogni piano: economico, ideologico, storico, politico e militare. In pratica cala le braghe alla mercé degli interessi a stelle e strisce ratificando la propria inconsistenza ed in ultima istanza, il proprio suicidio.
Per concludere: l’Europa è supina agli interessi americani fino all’autolesionismo esistenziale ma potrebbe essere costretta ad un sussulto di sopravvivenza fino e cercare una via autonoma più favorevole ai propri interessi; la Turchia; tende a rendersi indipendente e quindi distaccarsi dalla simbiosi Usa; la cattolicissima Polonia si propone come defensor fidei del neo imperialismo americano e si guadagna un peso politico ed un ruolo di tutto rispetto come mai avrebbe potuto sperare di avere nel continente.
Grazie Polonia per averci facilitato la comprensione del problema.

Gian Luigi Betti, 15/03/2023

Karl Marx

14 marzo 1883

muore Karl Marx

Il necrologio del suo amico Engels

“Il 14 marzo, alle due e quarantacinque pomeridiane, ha cessato di pensare la più grande mente dell’epoca nostra. L’avevamo lasciato solo da appena due minuti e al nostro ritorno l’abbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, ma addormentato per sempre. Non è possibile misurare la gravità della perdita che questa morte rappresenta per il proletariato militante d’Europa e d’America, nonché per la scienza storica. Non si tarderà a sentire il vuoto lasciato dalla scomparsa di questo titano.
Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana, e cioè il fatto elementare, finora nascosto sotto l’orpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi prima di occuparsi di politica, di scienza, d’arte, di religione, ecc.; e che, per conseguenza, la produzione dei mezzi materiali immediati d’esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di un’epoca in ogni momento determinato costituiscono la base sulla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, l’arte ed anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse devono venire spiegate, e non inversamente, come si era fatto finora.
Ma non è tutto. Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata. (…) Per quanto grande fosse la gioia che gli dava ogni scoperta in qualunque disciplina teorica, e di cui non si vedeva forse l’applicazione pratica, una gioia ben diversa gli dava ogni innovazione che determinasse un cambiamento rivoluzionario immediato sull’industria e, in generale, nello sviluppo storico. (…)
Marx era prima di tutto un rivoluzionario.
Contribuire in un modo o nell’altro all’abbattimento della società capitalistica e delle istituzioni statali che essa ha creato, contribuire all’emancipazione del proletariato moderno al quale Egli, per primo, aveva dato la coscienza della propria situazione e dei propri bisogni, la coscienza delle condizioni della propria liberazione: questa era la reale sua vocazione. La lotta era il suo elemento. Ed ha combattuto con una passione, con una tenacia e con un successo come pochi hanno combattuto. (…)
Marx era l’uomo più odiato e calunniato del suo tempo. l governi, assoluti e repubblicani, lo espulsero; borghesi, conservatori e democratici radicali, lo coprirono a gara di calunnie. Egli sdegnò tutte queste miserie, non prestò loro nessuna attenzione e non rispose se non in caso di estrema necessità. É morto venerato, amato, rimpianto da milioni di compagni di lavoro rivoluzionari in Europa e in America, dalle miniere siberiane sino alla California. E posso aggiungere, senza timore: poteva avere molti avversari, ma nessun nemico personale.
Il suo nome vivrà nei secoli, e così la sua opera!”

[Friedrich Engels, discorso pronunciato al cimitero di Highgate il 17 marzo1883]

Il ricordo è stato proposto su Facebook da Carmela Melchionda con Lara Melchiorre.

ERO UNA VOLTA UNA MAESTRA a.m.guideri

Capita a volte di rivivere il passato non solo con nostalgia e rimpianto o con dolore, ma anche con un ripensamento che è figlio del tempo e del nostro personale percorso di vita. Un passato che, se lo guardiamo con gli occhi di oggi, alla luce di un presente complesso e a volte indecifrabile, ci parla ancora fornendoci una chiave di lettura tuttora valida. Le occasioni che hanno risvegliato alcuni vecchi ricordi della mia lunga esperienza di maestra della scuola elementare, sono state sostanzialmente due. La prima è stata offerta dall’attuale Ministro dell’ Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara riguardante il merito scolastico, l’altra, dal grave problema del bullismo che sembra in preoccupante crescita. In questa sede mi limiterò a leggere, per motivi di tempo, il racconto della prima esperienza, quella riguardante il merito, che risale all’inizio degli anni ’90 e che ha come protagonista un bambino di prima elementare di nome Alessandro.

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