MOTTI DA LEGARE 24

di Anna Maria Guideri

1 . Chirurgia onomastica lombrosiana: GHIGNAZIO LA RUSSA.
2 – Egemonie culturali. L’Italia, da patria dei melomani a patria dei meloniani.
3 –Modello di sviluppo economico: più ci si vuole salvare, più ci si ammazza.
4 – Femminismo meloniano: la RAI è mia e me la gestisco io!
5 – Sacrifici immediati e vantaggi differiti e incerti, ecco perché la cultura ambientalista è così impopolare.
6 –Giorgia Meloni ha domato il cavallo della RAI: il cavallo di troia!
7 – Nella migliore delle ipotesi il PD per salvare l’Italia ha perso se stesso; nella peggiore, ha perso sia se stesso che l’Italia!
8 – Ma dovrà essere solo la Lega a beneficiare del flop di Vox in Spagna? PD, demose da fa’.
9 – Salvini e le salsicce: Ebbene sì, anch’io mangio … siamo noi che non si digerisce!
10 – Per i catastrofisti la più grande catastrofe è togliergli la speranza nella … catastrofe!
11 – In politica chi scommette sul peggio vince. Il meglio è meglio, ma il peggio è meglio!
12 – PD: non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta.13 –Perché il male ha meno dubbi del bene? Perché sennò sarebbe il bene!
14 – Paradossi. Se la sinistra vuole sopravvivere deve augurarsi che non si raggiunga mai la giustizia sociale.
15 – PD: un partito non è un movimento, però bisogna che si muova!
16 – Alle prese con la giungla informatica: trovare la verità dietro l’ovvietà.
17 – La sinistra è spacciata a metà.
18 – Con la cultura non si mangia e non si vincono le elezioni. Con l’ignoranza si vincono le elezioni, ma chissà se poi si mangia?
19 – Giorgia Meloni sarà credibile nella misura in cui non manterrà le promesse fatte in campagna elettorale.
20 – Cervelli all’ammasso mediatico: demenza artificiale.
21 – Alla maggioranza dei cittadini non gliene frega niente dei diritti civili delle minoranze, gli interessa il lavoro e la sicurezza. Vale più l’indifferenza della maggioranza o la sofferenza delle minoranze?
22 – Meloni: Io sono per dare a tutti la libertà di dimostrare ciò che valgono … ma non è colpa mia se noi fascisti siamo più bravi!
23 – Pnrr: il problema non è non avere soldi, ma averli.
24 – Armi di distrazione del governo Meloni: indurre la sinistra ad occuparsi dei diritti di pochi, mentre lui si occupa dei privilegi di molti …
25 – Di Battista: Rifiuto tutto della Meloni … ma il PD è peggio..
26 – Siamo un paese di fascinorosi.

Anna Maria Guideri, 05-08-2023

Mala tempora

Della guerra d’Ucraina poco ormai si parla, dopo le iniziali prese di campo che hanno visto contrapposte opinioni e passioni veementi. Sarà la stanchezza, certo è un lusso che ci possiamo permettere noi che non viviamo il conflitto sulla nostra viva pelle. Corrado Cirio affida a Facebook qualche riflessione

La guerra in Ucraina sta cambiando radicalmente il nostro mondo.

Le conquiste sociali e civili dei ultimi decenni del 900 sono ormai insostenibili freni alla costruzione del nuovo assetto di potere, con l’impero americano alle corde, che ricompatta le sue colonie nella logica di uno scontro con il resto del mondo.

O di qui o di là, e questo passa attraverso la destrutturazione dei poteri democratici, della libertà di pensiero, delle spese per il walfare.

Governi europei vassalli, sistemi informativi da Grande Fratello, economia mondiale schiava dei decisori imperiali, che dettano regole, impongono sanzioni, sequestrano beni, cancellano trattati. Criminalizzazione del dissenso (Francia, Israele, noi, non più solo paesi dell’est).

Totale indifferenza per l’opinione pubblica, cavallo di battaglia per mezzo secolo della narrazione imperiale americana, oggi totem completamente svuotato.

La situazione può solo peggiorare, visto il deficitario quadro strategico proposto dalla direzione dell’impero, che esclude ogni concetto di multipolarita’, quindi di condivisa governance mondiale, e si affida sempre più alla forza bruta.

Mala tempora.

Corrado Cirio, 1 agosto 2023

Cinque vestiti

Anna Maria Guideri, ispirata dal guardaroba di Ignazio La Russa, ci propone questi versi da interpretare sull’aria di Quattro vestiti cantata da Milva
Per i meno agè il link alla canzone di Milva

E lui si mise il vestito più bello
del triste padre di un figlio assai fasullo
chiamato Apache come un pellerossa:
è il figlio di Ignazio La Russa.

E lui si mise il vestito più grigio
per intonarsi al ruolo d’avvocato
e per difendere il figlio che è accusato
di avere una ragazza violentato.

E poi del giudice mise la toga
ed accusò la ragazza per la droga
e pronunciò infine la sentenza:
mio figlio è un campione d’innocenza!

E si mise un vestito abusato,
uno sfregio alla democrazia:
è Presidente indegno del Senato …
forza compagni, mandiamolo via!

E poi si mise il vestito più nero
nascosto dietro il ruolo da statista
ed è quello il suo vestito vero:
è l’uniforme dell’eterno fascista!

Anna Maria, 29-07-2023

Babau

Barbara Confortini recensisce sul blog di Riccardo Pontegobbi, LinfaLibri, l’albo illustrato “Il compleanno del Babau” di Claudia Souza e Caterina Betti edito da : Albero delle Matite, 2023, 48 p. € 17,00 Età: da 3 anni

Un libro illustrato per bambini dai 3 anni in un formato agile, perfetto per le letture con mamma e papà. Una storia che parla di emozioni, crescita, amicizia, incontri.
L’autrice, Claudia Souza (traduttrice, psicologa dello sviluppo e dell’educazione), ci apre la porta di casa del Babau dove conosciamo la famiglia del protagonista intenta nei preparativi per la sua festa di compleanno. I componenti non possono che essere bizzarri, altrimenti che spauracchi sono? Ci porta in un mondo in cui la stramberia impazza, dove i protagonisti sono davvero insoliti, ma anche briosi e sorridenti. Quando si entra in casa #Babau si capisce la differenza tra ridere di qualcuno e ridere con qualcuno: una differenza sottile, che separa il divertimento dallo scherno.
Le illustrazioni divertenti e coloratissime della bravissima Caterina Betti, “artista dal tocco magico”, conquistano l’attenzione, ha accostato la sua creatività alla fantasia e all’immaginario dei bambini. Tra le pagine si aggirano anche animaletti particolarmente buffi, divertenti e amichevoli, che rendono ancora più movimentate le pagine. Un libro che emoziona, sorprende, fa ridere, aiuta a esorcizzare la paura dei #mostri e… delle storie di paura! Grazie proprio alle illustrazioni, semplici e di grande effetto, le espressioni del piccolo Babau esprimono efficacemente le sue emozioni: sorpresa, timore, paura, rabbia, vergogna.
Procediamo però con ordine: la storia inizia con Babau che non si vuole alzare e tantomeno vuole festeggiare il suo compleanno. E qui subito due elementi originali e un po’ spiazzanti introducono l’ironia che pervade tutta la storia. Nel paese del Babau, tutto e tutti partecipano allo stato d’animo del festeggiato, nulla è davvero sotto controllo e le sorprese sono dietro l’angolo.
Ma come si festeggia il compleanno di un Babau? Chi saranno gli invitati? Ce la faranno i suoi genitori a convincerlo? La paura rischia di fargli perdere una gran bella festa?
Ma il Babau fa i capricci! E come sarà il capriccio di un Babau? Ebbene sì: anche lui protesta, e nel farlo ricorda qualsiasi bambino. Anche noi lettori veniamo catturati dalla vicenda e condividiamo con Babau l’ansia. Ma ciò che abita la narrazione è sicuramente la straordinarietà. Leggere questa storia farà divertire i giovani lettori e il finale regalerà loro una piacevole sorpresa,che fa presagire inaspettate e nuove avventure. Si riesce a esplorare un mondo bizzarro in cui i bambini però sono assolutamente autentici: la paura non è poi così paurosa e i motivi dei capricci non sono poi così strambi. La storia mantiene un ritmo sostenuto, è scandita nelle diverse successioni di eventi da frasi ritornello che variano quel tanto per far accrescere la suspence… ma non bisogna aver fretta di raggiungere il finale, anzi, è preferibile fare delle pause per soffermarsi sulle illustrazioni e individuare i cambiamenti e i dettagli dei personaggi secondari. Insomma, è una lettura che si assapora con piacere.
Il compleanno del Babau rivisita le #paureinfantili e permette al bambino di viverle e affrontarle con una risata. La paura di esperienze nuove, i timori di non essere accettati dai compagni o dalle compagne e molto altro ancora. Un albo illustrato ironico che gioca continuamente con il lettore nel ribaltare i punti di vista. Non solo perché contiene gli elementi classici delle più belle storie pensate per i più piccini, ma anche perché la relazione tra testo e immagini qui raggiunge un’armonia rara.
La scrittrice, Claudia Souza, affronta questo aspetto della paura, lo spauracchio per eccellenza dei bambini e lo racconta in modo gioioso e solare. Questo albo si rivela essere una simpatica satira sulle dinamiche familiari, dove la percezione dell’universo infantile da parte dei genitori si fa volutamente caricaturale, al fine di chiarire da subito la natura della storia.
Non resta che scoprire cosa mai accadrà in questa festa indesiderata dal festeggiato, per poter rispondere a tutte le curiosità e per fare anche qualche altra domanda sul famigerato Babau. Sono scene piuttosto surreali e folli ma è proprio questo che rende la narrazione stra-ordinaria. E dopo aver disseminato dubbi, domande, timori in tutte le pagine, la conclusione è sorprendente! E in fin dei conti il Babau è un cucciolo e si fa subito voler bene. Lo stesso vale per tutta la sua famiglia: tutti un po’ pasticcioni ma sempre allegri e ottimisti.
Ecco, la funzione dei libri e delle storie è proprio questa: sollecitare l’immaginazione, farci compagnia, e in ultimo, divertire. Una lettura sicuramente indicata per i bambini che stanno vivendo qualche paura o insicurezza, per immedesimarsi, scoprire che quello che provano è normale e che la paura si può superare: ha in sé un messaggio molto incoraggiante. Qui a spaventarsi è il mostro che ci trattiene dentro le pagine perché alcuni passaggi per lui sono troppo spaventosi. Il compleanno del Babau è un divertente albo illustrato, è azzeccato, ironico, spassoso e, perché no, perfetto per un compleanno! Un libro che invita a sedersi con i propri bambini per fare insieme un tuffo nelle emozioni che ci accomunano e, allo stesso tempo, ci rendono individui completamente diversi. Per poter insegnare loro a sentire quello che hanno dentro e imparare a dargli un nome.
Autrice e Illustratrice hanno avuto la capacità di costruire una storia leggera ma profonda allo stesso tempo, seria ma anche strampalata, divertente ma che fa anche riflettere, ricca di personaggi, dialoghi efficaci e anche silenzi e non detti. Sono due persone capaci di avere pensieri originali, fantasiosi e di saperli trasporre in una storia scorrevole, scegliendo parole appropriate. L’attenzione appassionata per i dettagli nelle illustrazioni e per il ritmo del racconto suscitano sana curiosità e autentico divertimento.

#segnalidilettura#consiglidilettura#lettureconsigliate
#letteraturaperragazzi#libriperragazzi#Letteraturaperinfanzia#libriperbambni#linfarecensione

Barbara Confortini
Esperta di Letteratura per ragazzi e promozione della lettura

Altri link

LinfaLibri

https://www.facebook.com/LinfaLibri

Claudia Souza

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Caterina Betti

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Sliding doors

Qualche riflessione in merito all’eterno moto (apparente?) della sinistra incarnatasi nel PD, il partito dai mille volti e con nessun volto …
una riflessione di Anna Maria Guideri

(PD che viene, PD che va … )

Qualche riflessione in merito all’eterno moto (apparente?) della sinistra incarnatasi nel PD, il partito dai mille volti e con nessun volto … Più facile definirlo al negativo – come l’Onnipotente – per ciò che non è piuttosto che per ciò che è. Chiamare in causa la variegata titolistica pirandelliana – uno, nessuno e centomila, il gioco delle parti … – è il minimo per dare l’idea del tormentone confuso e inconcludente che si ripete immancabilmente ad ogni cambio di Segretario nell’intento di escogitare il modo migliore per farlo fuori. E anche Elly Schlein rischia di non fare eccezione alla regola e di allungare la lista dei condannati all’estinzione, in perfetto stile dieci piccoli indiani. Il raduno dei delusi bonacciniani ha tutta l’aria di essere l’ennesima resa dei conti ancor prima che i conti si possano fare, visto il poco tempo trascorso dalla vittoria della Schlein alle primarie del PD. L’oggetto del contendere, stando a ciò che emerge – ma sarebbe interessante anche il sommerso – riguarderebbe il tasso di democrazia che la segretaria riesce ad esprimere rispettando tutte le sensibilità di un partito ultrasensibile e plurale, ascoltando, includendo, integrandone il moderatismo con il radicalismo, in una visione di sinistra, ma non troppo, che rispetti i diritti, ma senza esagerare, socialmente equo, ma attento alle sfumature, contro l’evasione fiscale, ma tenendo conto che anche gli evasori votano, ambientalista, ma senza penalizzare troppo il sistema produttivo … Insomma, il PD dovrà essere un partito che tiene insieme tutto e il suo contrario, fedele al maanchismo di veltroniana memoria: Vaste programme! Si chiedono alla segretaria capacità eccezionali, ma se lei dimostra di averle, la si accusa di essere poco democratica cercando puntigliosamente il pelo nel nuovo, in tutto ciò che dice e fa, ma che sembra riscuotere, almeno per ora, un incoraggiante consenso fra gli elettori di sinistra. Prima di inneggiare al tutti dentro (che potrebbe anche essere frainteso), gettiamo un’occhiata all’iter del PD partendo dalla sua nascita. Se è vero che esso è nato come un partito di centro-sinistra per unire le due visioni cattolica e laica facenti rispettivamente capo all’ex DC e all’ex PCI con le derivazioni che dalla svolta della bolognina e da tangentopoli in poi hanno segnato drammaticamente la storia politica italiana, è pur vero che questo amalgama, come disse D’Alema, non è riuscito. Il percorso funestato da scosse telluriche e da strappi e fallimenti ha visto due eventi significativi che avevano fatto sperare in una svolta decisiva per la vittoria del centro-sinistra: L’Ulivo di Prodi e il governo Renzi. Per motivi diversi sono entrambi falliti e non per la destra cinica e bara ma per l’implosione interna: l’Ulivo per lo strappo di Bertinotti, il PD per la politica rottamatoria di Renzi molto più interessato a far fuori i competitors interni che quelli esterni. Il lato tragicomico della sinistra è dato dal fatto che non ha bisogno di un nemico per essere fatta fuori: ci riesce benissimo da sola. Tutti i tentativi di unire le varie anime (o animosità) sono falliti. Ha ragione Bersani nel sostenere che il PD deve fare uno sforzo per trovare punti in comune con le altre forze politiche di opposizione, ma il problema del PD è il PD! Sono le fibrillazioni interne che lo mandano in tilt molto più delle divergenze con i possibili alleati. Il dato che mi interessa qui sottolineare riguarda Elly Schlein, il motivo della sua vittoria che ha risvegliato grandi speranze nel rinnovamento del PD e della sinistra in genere e mi chiedo che cosa ci starebbe a fare una cittadina del mondo come lei in un partito che sembra tanto affezionato al proprio cortile, se non avesse la possibilità di imprimergli una svolta decisiva? Si teme tanto che la fuoruscita di molti renziani e di altri moderati di area cattolica, possa compromettere una buona affermazione del PD alle elezioni europee e non solo, come se potessimo vantare gloriosi precedenti alle recenti elezioni politiche ed amministrative. Notiamo invece che, malgrado queste gravi perdite, il PD a guida Schlein sta salendo nei sondaggi: come si spiega? Forse si spiega col fatto che c’è un PD che va e un PD che viene in un gioco di scambio e di ricambio in stile sliding doors. Per tanti delusi che se ne andranno, molti altri – forse di più – speranzosi e rimotivati ritorneranno. Forse tanti elettori in crisi di astinenza di una sinistra riconoscibile e militante, tornernno finalmente a votare per il PD. Questa è la scommessa, questa è la sfida. Non è il numero delle componenti di un partito che può farne crescere il consenso, ma la credibilità e la compatibilità dei valori e dei progetti da attuare. La somma delle parti può diventare sottrazione di voti se le parti non si integrano. Non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta. Questo non è il tempo della normalità intesa come routine, ma della eccezionalità laddove l’impegno eccezionale richiesto dalla grave crisi che ci attanaglia può diventare normale in quanto strutturale e costante.

Anna Maria, 26-07-2023

Fuit hora

Maokowskij, 19 luglio 2023. Gran calura, tanti eventi, pochi senzienti

non è tempo d’azione
e nemmeno di elucubrazione
ne’ d’impegnata elaborazione
di cazzeggio forse, per quel che vale,
il tempo è corto
quel che mi resta

Maokowskij, 19 luglio 2023

Silvio e Piersilvio

una storia lunga un miglio
e ancor di più. Già non se ne pol più.
Dice il Baffo Aretino che con la barba già è arrivato all’ultimo gradino

a proposito dell’annunciato incontro
del figlio Piersilvio
di Silvio Berlusconi
una sola cosa da dire
prima ancor di cominciare
ci hai già rotto i coglioni
e vogliamo andare al mare

Il Baffo Aretino 10 luglio 2023

Fasci di merda

Ho cercato un titolo meno crudo ma non ci sono riuscito

Commento redazionale

La seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Ignazio La Russa che colleziona in casa il busto di Mussolini ed altri cimeli del fascismo e fa il saluto al grido di “presente” (per rispetto del camerata defunto), Ministri che imperversano contro i poveri, i profughi … contro tutti … Se una squadraccia insiste… di chi sarà la colpa?

La lettera dell’ANPI

Alla cortese attenzione del Questore di Firenze, dott. Maurizio Auriemma.
Per conoscenza al Sindaco di Firenze e della città metropolitana, dott. Dario Nardella.
Salve,
nei giorni appena trascorsi, con preoccupante coincidenza di tempi, sono avvenuti atti vandalici contro luoghi e simboli della lotta di Liberazione, sul territorio della nostra città metropolitana.
A Valibona, in comune di Calenzano, ignoti hanno imbrattato con vernice il fienile del borgo. Si tratta di un luogo di particolare rilevanza storica, perché ha visto svolgersi la prima battaglia aperta fra partigiani e militi della RSI. Oggi ospita una foresteria ed un museo dedicato a quell’episodio ed è meta ogni anno di sentite celebrazioni.
Le scritte sono esplicitamente apologetiche del fascismo.
A Firenze, nel giardino adiacente al Torrino di Santa Rosa, è stata distrutta la lapide di intitolazione del giardino stesso, dedicata a “Potente”, ovvero il comandante partigiano Aligi Barducci, il più importante fra gli attori della Liberazione della nostra città.
La lapide è stata letteralmente frantumata e non è stato possibile neppure recuperarne tutti i pezzi.
Alleghiamo foto dei due fatti.
Signor Questore, vogliamo con questo rappresentarle la preoccupazione per eventi che avvengono ad un mese di distanza dall’inizio delle celebrazioni per la Liberazione di Firenze e a due mesi dall’ottantesimo dell’inizio della lotta resistenziale. Auspichiamo che, con la collaborazione di tutti gli organismi dello Stato, il clima possa essere sereno e di normalità democratica.
Nel ringraziarla le porgiamo i nostri saluti,

Vania Bagni, presidente Comitato provinciale ANPI Firenze