ERA SOLO UN FILM amg

E l’aria non passa più.
Le mani bianche hanno già chiuso
tutte le vie intorno alla nera gola di Alika.

Riverso, inerme, non supplica più.
Prigioniero di una morsa d’acciaio
cede alla violenza dell’odio
e dell’indifferenza.

Spettatori ipnotizzati
dall’ennesimo film dell’orrore
assistono immobili.
Uno riprende la scena col telefonino
per esibirla – da bravo cittadino –
come prova del reato.

Il bravo cittadino,
animato da buone intenzioni,
chiude dentro la scatolina del cellulare
gli ultimi istanti di vita di Alika
e gli regala l’immortalità,
ma non gli salva la vita.

Dentro ai cellulari scorrono
le nostre piccole vite
di esseri virtuali:
nani immortali dal cuore di latta.

Un video ha rubato ad Alika
il tempo per la salvezza.
La sua morte,
il prezzo giusto da pagare
per la colpa di esistere, per essere
un abusivo del mondo.

Anna Maria Guideri, 01-08-2022

DONNA GIORGIA MELONI IN MUSSOLINI amg

Imperversa la Meloni
sopra tutti i giornaloni
ed ognun di lor fa a gara
a suonarle la fanfara.

Anche se per dirne male,
in campagna elettorale
più ne parlan più è ben vista
perché è la protagonista.

Già pregusta la vittoria
e si accinge a far baldoria,
ci vuol dare il benservito:
degna erede di Benito!

E la Storia come un nastro
si riavvolge … che disastro!
Ma purtroppo non è un cine:
è il fascismo senza fine!

Anna Maria Guideri, 29-07-2022

MOTTI DA LEGARE 12 (amg)

1 – Prossime elezioni. “Renzi cerca il grande centro… “ c’entro o non c’entro?”
2 – L’inno del Parlamento sciolto: al voto al voto!
3 –“ Berlusconi è molto preoccupato per la denatalità …” soprattutto da quando non può più dare una … mano!
5 – La democrazia non è una questione di numeri, ma di idee.
6 – Uno stupido si riconosce perché è soddisfatto di sé senza averne motivo. Una persona intelligente si riconosce perché non è mai soddisfatta di sé pur avendone motivo. Vedete in giro politici insoddisfatti di sé?
7 – Siccità. “La nostra rete idrica fa acqua da tutte le parti …” Allora siamo fortunati!
8 – La mediocrità è forse il prezzo che la democrazia deve pagare per vincere?
9 – Dilemma M5S: o sfasciare o sfasciarsi.
10 – Draghi: l’aureola è diventata un cappio.
11 – Tutti intervistano Renzi: Renzi di qua, Renzi di là … il vuoto spinto.
12 – “Il problema è che oggi la gente non si guarda più dentro …” sennò si potrebbe spaventare!
13 –Sinistra divisa: Finalmente vinceranno Salvini e Meloni …. così ci si potrà sfogare!
14 – Le sfilate: a Conte, prima gli hanno sfilato la Presidenza del Consiglio, poi gli hanno sfilato la caduta del governo Draghi.
15 – Renzi al PD: “Se vi alleate con i grillini non potrete contare su di me …” Santa Alleanza subito!
16 – L’Italia è in grave crisi da molto tempo: centro di gravità permanente.
17 – Crisi di governo: siamo davanti a un bivio o a un trivio?
18 – I piccoli partiti sono più liberi perché pesano meno sulle decisioni: La sostenibile leggerezza del non essere.
19 – Renzi: “Bisogna fare una grande coalizione sennò vince la destra …” Renzi che fai, rinneghi gli amici?
20 – Vacanze virtuali: siamo andati in un POST bellissimo.
21 – Putin: è semplice, per non fare la guerra basta cambiarle nome!
22 – Troppi migranti: le stretture di accoglienza.
23 – Chi non ama i propri simili non ama nemmeno se stesso. Perché? Perché sono simili!
24 – Presto andremo a votare: Al vuoto al vuoto!
25 –Guerra, procacciatrice di fame e di eternità.
26 – Savoir faire. Se la Meloni vincerà le prossime elezioni le auguro, nell’interesse del Paese, di ottenere tutto il successo … che si merita!
27 – “Renzi corre da solo … “ “Perché nessuno gli sta dietro?” “No, perché nessuno gli va dietro!”
28 – “Berlusconi rischia di presiedere il Senato …” Rischia lui o il Senato?
29 – “La maggioranza ha i numeri?” Sì, e li dà!
30 – “Non c’è tempo da perdere …” Bisogna vedere … quello fascista è un tempo da perdere … ma non da dimenticare!

Anna Maria Guideri, 28 luglio 2922

IL 2 PER CENTO amg

Con la crisi di governo
misteriosa al proprio interno
– Draghi dà le dimissioni
senza aver molte ragioni –
della RAI le tre testate,
tutte a reti unificate,
mandan Renzi sempre in onda
con la sua facciona tonda,
la sua aria strafottente
ad imbambolar la gente.

Sempre in mezzo, sempre in vista,
sempre da protagonista:
con il solo 2 per cento
lui si crede un gran portento;
con la stampa genuflessa
di parlare mai non cessa.

Fanno a gara i giornalisti,
sia di destra ed anche misti
– per salvare Draghi Mario –
a rincorrere il sicario
che ha fatto fuori Conte
e il governo mandò a monte …

L’uomo senza qualità
bocca della verità?
Il signor del 2 per cento
dice sempre non mi pento
e da vero e proprio oracolo
vuol ripetere il miracolo
di salvare ancora Draghi:
il miglior di tutti i maghi.

Si dà arie da stratega
e dei voti se ne frega;
si può dir che è un vuoto spinto,
un pallone gonfio e finto …
ma gli appoggi li ha sicuri:
sono i poteri oscuri
che lui serve, da pupazzo,

per i giochi di palazzo
e per stare sempre al centro
solo con il 2 per cento!

Anna Maria Guideri, 20-07-2022

Miti e leggende da sfatare: la maggioranza (amg)

E’ dato per scontato che non si possa parlare di democrazia senza rispettare le decisioni della maggioranza, ma non è altrettanto scontato che tutte le maggioranze prendano decisioni democratiche. Nella generale – e spesso strumentale – semplificazione in atto, la maggioranza viene sventolata come vessillo della democrazia: una scusa buona per tutte le occasioni e per farsi, anche a torto, tutte le ragioni. Si tappa così la bocca a chi dissente, forti di una superiorità numerica che conferisce non solo il vantaggio della vittoria, ma anche quello di possedere la verità. E questo è in netta contraddizione con il concetto di quella democrazia che la maggioranza crede di incarnare. E’ usata come un passepartout per tutte le controversie: la carta vincente per sostenere argomenti perdenti. Ma la maggioranza non abita da sola, convive, non proprio pacificamente, ma inevitabilmente, con la minoranza. L’una non esiste senza l’altra: vivono e muoiono insieme. Entrambe possono affermare, a buon diritto, di appartenere al sistema democratico – anche se con un peso decisionale diverso – per un fatto di numeri, ma non di contenuti. La disponibilità superiore dei voti attiene alla maggioranza, le decisioni che per mezzo dei voti vengono prese, attengono alla democrazia. La quale è più riconoscibile dalla qualità dei provvedimenti che vengono votati che dalla quantità di voti che essi ricevono. Eppure, nella situazione socio-politica confusa che stiamo vivendo non sembra che queste idee siano ben percepite dalla maggioranza sia dei cittadini comuni che dei politici. La maggioranza è vissuta come una specie di elisir di eterna giovinezza della democrazia, tanto che si fa di tutto per mantenerla in forma ricorrendo ai restyling più all’avanguardia assemblando pezzi così male assortiti da dare vita, come nell’attuale maggioranza parlamentare, ad un vero e proprio ircocervo, ad un oggetto non meglio identificato che viene chiamato democrazia. L’importante è fare numero, poi, con chi e per che cosa, è secondario. Siamo nel caos? Nella stagnazione? C’è tutto e il suo contrario …? E’ la maggioranza, bellezza! E se così vuole la maggioranza, così vuole la democrazia! Questo è l’equivoco che induce coloro che dispongono della maggioranza dei voti a spacciare per democrazia tutte le cazzate che votano e tutte le buone leggi che non votano. La democrazia e la maggioranza non vanno confuse. La democrazia non può fare a meno della maggioranza, ma purtroppo la maggioranza può fare a meno della democrazia varando provvedimenti contrari allo spirito democratico. Così, paradossalmente, capita che le varie maggioranze, in virtù del potere decisionale conferitogli dalla democrazia, adottino provvedimenti poco democratici o non rimuovano, come recita l’articolo 3 della nostra Costituzione, gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini … Come quelli contro i migranti, contro la parità di genere, contro lo ius scholae, contro le coppie omosessuali, contro il trattamento di fine vita … Se il criterio di maggioranza è considerato un valore in sé tanto da oscurare il merito su cui si deve pronunciare, prevarrà la ragione della forza sulla forza della ragione con tanti saluti alla democrazia! Sembra strano, ma la democrazia ha il suo punto debole proprio nei suoi punti di forza: i valori. Il suo germe autodistruttivo nasce dall’elevatezza dei suoi ideali, dal riconoscimento dei diritti umani. Le sue regole garantiste le si possono ritorcere contro per eccesso di zelo,. Come nel caso dell’Assemblea delle Nazioni Unite dove vige il criterio del voto unanime che di fatto blocca spesso decisioni importantissime. Di democrazia si può morire? Forse sì, verrebbe da dire, sia per eccesso di zelo come nel caso dell’ONU, sia per averla fraintesa credendo che basti prendere qualche voto in più per definirsi democratici e avere ragione. Di democrazia si può morire? Noi no; è la democrazia che muore per mano nostra, cosa che succederà con il futuro governo italiano se vincerà – democraticamente – la destra di Meloni e Salvini.

Anna Maria Guideri, 16-07-2022

Memorie e pensieri di una prigioniera involontaria

di Rosella Di Bella

Andiamo a comprar qualcosa a Montespertoli, poi si passa a Gigliola per vedere se manca qualcosa in casa…. Mi dice Enrico.
Ma non si dorme lì, dico io, semmai ci torniamo domani o domenica.
Cielo buio, luci accese, freddino ed umido, Siamo ritornati a Firenze, in viale Belfiore, poco prima di cena. Al telegiornale la notizia del DMPC “io resto a casa”.
Saremmo rimasti in casa, o quasi, per i successivi due mesi.
Non avremmo visto nostra figlia, i nostri nipoti, piume delle nostre piume, per due mesi. Né i tanti amici, i parenti, le sodali della FIDAPA, i volontari dell’Unicef.
A conti fatti non avremmo visto neppure il pescivendolo o il fornaio, lattaio, vinaio o il farmacista e il medico di piazza San Jacopino.
Un sistema blindato di ordini on line e consegne a domicilio ci ha risparmiato quelle passeggiatine. Ci rimaneva il tour per conferire i rifiuti (si dice così) e la gita fuori porta dal giornalaio di viale Belfiore. Sempre rigorosamente mascherati, e con occhiali da sole. Si, perché il tempo si era fatto bello.
E poi, come sono stati i lunghi giorni di immobilità forzata?
Se c’è una cosa che ho imparato è che, in genere, ci si abitua a tutto. Dopo un po’ l’aria non puzza più, l’oscurità sembra chiarore, l’immobilità sembra riposo. Ma, fortunatamente, la nostra aria di casa è sempre stata fresca
Come sono stati questi giorni…?
Non credo ci possa essere una risposta uguale per tutti, né io voglio dare una risposta universale. La mia risposta riguarda me stessa.
In questo periodo i rapporti tra persone che condividono gli stessi spazi sono stati sottoposti ad uno stress test: se erano già solidi si sono ulteriormente rafforzati, se scricchiolavano non hanno retto.
Ci siamo appoggiati l’una all’altro, ed abbiamo scoperto che ci si può organizzare, scandire le giornate con gli impegni quotidiani e con quelli professionali, con le
scadenze amministrative, i contatti sociali, anche a distanza, il tempo per l’aggiornamento, letture, riposo ed esercizio fisico
Abbiamo scoperto che molte cose che sembravano indispensabili sono risultate superflue: non rimpiangerò né l’happy hour, né il black Friday. Anche il settimanale incontro con il parrucchiere è risultato superfluo. Anzi, ho preso una decisione che mi ha reso libera: adesso i miei capelli sono d’argento, e mi piaccio lo stesso
Abbiamo scoperto che molte cose, che sembravano strumenti superflui, sono state invece utilissime: Le piattaforme per le conferenze a distanza, che hanno permesso di partecipare alle assemblee UNICEF, scambiare opinioni, essere aggiornate, vedere facce amiche, le video chiamate con i familiari, che hanno lenito la nostalgia di vedere le persone amate, anche se non hanno sopito la voglia di toccarle ed abbracciarle.
I teatri, i musei, le biblioteche, i luoghi di cultura ci sono mancati.
Anche i non troppo amati turisti ci mancano ora. Non quelli stralunati gruppi che non sembra sappiano dove sono; ma quelli che guardano ammirati i monumenti, che accarezzano le pietre, che conoscono la storia delle città che visitano, ecco, quelli ci mancano.
Abbiamo scoperto anche i punti deboli ed i punti di forza di molte delle nostre strutture: anche le più importanti come la scuola; dove i punti di forza si identificano con le capacità del corpo docente e con l’utilizzo intelligente delle risorse tecnologiche, che hanno permesso di riparare alla mancanza fisica degli studenti, ed i punti di debolezza nelle carenze strutturali degli edifici scolastici, nelle aulette dove
si ammucchiano anche trenta alunni, e soprattutto nelle improvvisate soluzioni di adeguamento per l’immediato futuro, che si sentono ventilare. Mi piacerebbe che molti dei soldi che sembra arrivino da un Europa finalmente non più sorda, fossero spesi per nuove, moderne e funzionali scuole per i nostri ragazzi.
In questo periodo si è anche dovuto toccar con mano che chi ha di più è stato, e sta, meglio di quelli che questo di più non l’hanno. Chi ha più denaro, chi ha la casa più grande, chi ha un bel giardino, chi ha più salute, ma soprattutto chi ha una
famiglia più solida, chi ha una cerchia di amici più intimi, chi ha qualcuno che l’aiuti
La regola del di più non vale per chi ha più anni, ma anche in questa fascia la distinzione tra più e meno è forte.
Si dice che il Covid 19 lascerà un segno indelebile, e cambierà la vita nel mondo.
Il mondo è cambiato tante volte; anzi tante volte è cambiata la vita dell’umanità. Tutte le volte un nuovo sistema ha preso il posto del vecchio. Molte, troppe volte quelli che han tratto vantaggio da questi cambiamenti sono stati infinitamente di meno di quelli che hanno perso. Vediamo di cambiare strada.

Rosella Di Bella, venerdì, 10 marzo 2020.

Già nel Novembre ’19 erano comparse in Cina “polmoniti anomale, che poi sarebbero state attribuite alla Sars, cov. 19. Il 30 Gennaio 2020 l’OMS dichiarava lo stato di emergenza. Meno di un mese e siamo a Codogno. Ai primi di marzo il DPCM “tutti a casa”. Ora, dopo due anni e mezzo, ci siamo abituati: mascherine, gel sanificante, vaccino 1, 2, 3, n; si va avanti con una certa disinvoltura. Ma a Marzo del ’20 non era così. Come abbiamo vissuto quel periodo? Pubblichiamo una prima testimonianza. Forse ne potremmo avere altre.

SENZA FINE (amg)

(Il tormentone del politicamente corretto)

Ritorno, dopo un po’ di tempo, sul luogo del delitto, quello del dibattito sul politicamente corretto che il dramma epocale della guerra avrebbe dovuto fortemente ridimensionare, ma che invece sta mostrando una insospettata vitalità forse degna di migliori occasioni. Già la definizione che Putin ha dato della sua feroce aggressione allo stato ucraino – operazione speciale – non osando pronunciare la parola guerra, ma osando invece infliggerla mietendo vittime innocenti fra la popolazione civile inerme, ripropone il tema annoso del linguaggio verbale e del suo ambivalente potere di informare o di manipolare i fatti a seconda di come, perché e da chi venga usato. La polemica esplosa fra le opposte fazioni dei cosiddetti pacifisti e guerrafondai – l’una contraria, l’altra favorevole all’invio delle armi all’Ucraina – ha riproposto, insieme al dilemma della scelta politica più opportuna da fare, il tema di come definire correttamente i sostenitori delle rispettive correnti di pensiero. Putiniani o antiputiniani?, Pacifisti o guerrafondai? E gli ucraini che non si arrendono, resistenti o combattenti non paragonabili ai nostri mai troppo rimpianti partigiani? Non mi interessa inoltrarmi in sottili disquisizioni, più degne dell’Accademia della Crusca che del conflitto armato in atto, ma di quanto questo approccio alla situazione serva più a confonderla che a chiarirla e quanto riveli l’inadeguatezza umana e culturale di chi se ne fa portavoce. Di quanto la radicalizzazione dello scontro verbale nei vari talk show costituisca una vera arma di distrazione di massa de-viando l’attenzione dei cittadini dalla guerra vera alla guerra finta, dalla guerra delle armi alla guerra delle parole, dal sangue alla salsa di pomodoro delle fiction. Inavvertitamente, le grandi calamità che da sempre hanno funestato il genere umano, grazie al magico potere della tecnologia digitale e della manipolazione verbale, non sono più quelle di una volta. Si trasformano prodigiosamente da mostri che erano, in topolini quasi inoffensivi dei quali si può parlare tranquillamente stando seduti sul divano davanti alla TV . Il reale e il virtuale vengono percepiti confusamente e assorbiti inconsciamente come un magma indistinto dal quale è difficile estrapolare sia la realtà dei fatti che la loro devastante ricaduta nella nostra vita. Che sia guerra, che sia fiction, la reazione emotiva è quasi la stessa, è più da telespettatori che da cittadini, anche perché la scatola che trasmette le immagini – sia reali che virtuali – è sempre la stessa. Insomma, se le bombe non ci cadono proprio addosso, è facile pensare che sia tutto un film! Per questo usiamo le parole per dire parole e non per dire cose.

Anna Maria Guideri, 11-06-2022

Diritti verso il muro

da Facebook Spartaco Marchiani Torricini

Dritti verso il muro, tranquilli allegri e sorridenti.
Chiaccherando amabilmente di Wimbledon, calcio mercato, guerra nucleare.
Immersi in un Giugno che sembra un ferragosto.
Chi vincerà lo scudetto?
Ma secondo te la Bomba chi la sgancia per primo ?
Signora mia e il prezzo della benzina?
Guardi non me ne parli, d’altronde ormai pure il pane è un bene di lusso.
I russi gli americani, i conigli mannari, gli orsi nani.
Dritti verso il muro, tranquilli allegri e sorridenti.
Ancora convinti che qualcuno all’ultimo secondo, tirerà il freno a mano.
Dritti verso il muro, tranquilli allegri e sorridenti.
Privi di radici privi di ali, o di quella brutta roba un tempo detta ideali.
Immersi un eterno presente
Fino a quando quel muro
Non ci riporterà nel niente.

MOTTI DA LEGARE 11 (amg)

1 – Retropensiero: perché dobbiamo inviare le armi per salvare la democrazia, se la democrazia non fa niente per salvare noi?

2 – Per raggiungere l’uguaglianza, basta far mancare il necessario a tutti.

3 – Beato quel Paese che non ha bisogno di eroi … ma nemmeno di rei!

4 – Il politicamente corretto fa più scalpore del politicamente corrotto.

5 – Democrazia odierna: confondere la libertà di idee con la libertà di propaganda.

6 – Scaricabarili: c’è sempre qualcuno che delinque al posto nostro.

7 – La differenza non fa differenza, l’indifferenza invece, sì.

8 – Quanto più un danno è irreparabile, tanto più il responsabile si rende irreperibile.

9 – Progresso tecnologico: meglio sbagliare da esseri umani che non sbagliare da automi.

10 – Politica: ogni promessa è un dubito.

11 – Condizionamento mediatico: che ce ne facciamo della libertà se non sappiamo come usarla?

12 – Discriminazione: perché dovremmo amare i nostri dissimili?

13 – Non si vive di solo pane, ma c’è chi non ha nemmeno il pane per vivere.

14 – Un maestro è grande anche quando sbaglia? Soprattutto quando sbaglia, se lo riconosce!

15 – Vacanze: c’è chi va al mare, c’è chi va in montagna e c’è chi va nel deserto … televisivo!

16 – Coerente non è chi non cambia idea, ma chi, a non cambiarla, ci rimette.

17 – Deriva della sinistra: se siamo sempre dalla parte dei poveri … poveri noi!

18 – La democrazia richiede cultura civica ed etica … ecco perché è così difficile che venga rispettata.

19 – La diversità è accettata solo se è un di più, non un di meno.

20 – Verità o falsità? La gente non si fida del fantastico autentico, ma del falso spacciato per vero.

21 – Tutti invitano Putin a sedersi ad un tavolo, ma lui preferisce stare in piedi.

22 – Darwin rivisitato. Evoluzione della specie 2: da ominidi ad umani; da umani a cittadini; da cittadini a telespettatori; da telespettatori a digitali; da digitali a robot; da robot a codici …

23 – Dilemma. Se è così difficile distinguere gli scemi dagli intelligenti, chi potrà scegliere gli intelligenti per neutralizzare i danni compiuti dagli scemi?

24 – Il pregiudizio si spiega soprattutto con la pigrizia mentale.

25 – Gli esseri umani amano più la vittoria della verità, ma purtroppo, non si somigliano per gnente!

26 – Era digitale: libertà di divertirsi sempre di più e di capire sempre meno.

27 – Tutte le destre si somigliano, mentre ogni sinistra è sinistra a modo suo …

28 – Tempi moderni: tutto ciò che è virtuale è reale.

29 – Guerra: la verità è semplice, ma noi siamo molto complicati.

30 – Magra consolazione. Meglio che il mondo vada male, così ci dispiacerà meno lasciarlo!
31 – Flop della Lega & C. al referendum sulla giustizia: sbagliando non sempre s’impara, ma a volte ci s’azzecca!

Anna Maria Guideri, 15-06-2022