Valditara: io, patrie e famigli …
Il ministro della Pubblica istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, se n’è uscito con un’altra delle sue per dare l’ennesima botta di vita al sistema scolastico che scarseggia, a parer suo, di spirito patriottico: botta, appunto. Ci voleva proprio il rilancio dell’amor patrio messo a dura prova dalla contaminazione di virus multietnici di ogni specie e provenienza! Ma cos’è la patria in un paese democratico? Senza questo chiarimento si rischia di ritrovarsi in mezzo ad un vaniloquio dove ognuno va per conto suo anche se la Costituzione ci offre validi motivi per andare dalla stessa parte. E il nostro zelante ministro dovrebbe conoscerla e condividerla meglio di tutti noi, visto che l’ha firmata … ma tant’è … Piccolo dubbio: Non può essere che un’attenzione così particolare a questo tema sia il frutto di un “apprezzabile” quanto infondato scrupolo per colmare un vuoto terminologico, visto che tale parola – patria – nella carta costituzionale è menzionata solo una volta – art. 52 – anche se vi è ampiamente rappresentata dai suoi contenuti? L’uso così parsimonioso che i padri costituenti hanno voluto fare di questa parola è dovuto più al grande amore per la democrazia che ad uno scarso amore per la patria; democrazia che hanno voluto tutelare bilanciando l’uso eccessivo e distorto che della parola patria è stato fatto durante il ventennio fascista…, ma sembra – ahimè – che gli sforzi non siano bastati. Il ministro avrà forse pensato: sì, vanno bene la democrazia, la Repubblica, i diritti, i doveri, la dignità … ma la patria? Che fine ha fatto la patria?Bisogna provvedere a rimetterla al suo posto! Patria … la parola non possiede intrinsecamente valori assoluti. Essa li trae dal suo sistema politico di riferimento; un conto è la patria delle democrazie e un conto è la patria dei regimi totalitari. Sono due concetti incompatibili fra loro che, come l’olio e l’acqua non si possono mescolare.
Qualche richiesta di chiarimento.
Quale patria intende Valditara? Vuole ripristinare la patria del tempo perduto o forse vuole specificare meglio – qualora ce ne sia bisogno – la patria del tempo democratico? In concreto: in nome di quale idea di patria si attacca la sentenza definitiva sulla strage di Bologna riscrivendo arbitrariamente la storia e gettando fango – senza nessun motivo plausibile – sulla magistratura, minando lo stato sia come entità legale che come entità ideale di valori condivisi definibile come patria?
In nome di quale idea di patria si nega la cittadinanza a persone che vivono da lungo tempo nel nostro paese e adempiono ai loro doveri senza vedere riconosciuti i propri diritti?
E la squadra multietnica femminile di Volley che ha vinto l’oro per l’Italia, l’ha vinto per la patria o contro la patria visto che i caratteri somatici di alcune atlete non corrispondono, a detta dell’antropologo improvvisato Vannacci, al patrimonio genetico della nostra italianità?
In nome di quale idea di patria si attacca la libertà degli organi d’informazione – tanto da creare un allarme democratico in Europa – contravvenendo pesantemente al dettato dell’art. 3 della nostra costituzione?
Di quale patria parla il ministro, di quella degli onesti cittadini che, in osservanza all’art. 4 della costituzione contribuiscono alla crescita del paese pagando le tasse, o di quella che, fra condoni, scarsi controlli, scarsa stima del contributo fiscale ( pizzo di stato) e cancellazione dell’abuso d’ufficio, favorisce i soliti furbi?
E ancora, qual è la patria cara al ministro, quella che premia il merito dei primi della classe e boccia gli asini prescindendo dalle possibili condizioni di vantaggio dei primi e/o di svantaggio dei secondi ignorando l’art.3 che parla di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della personalità …? E non si è chiesto che forse, se fin qui avesse contato il merito come lo intende lui, sia lui che altri ministri del suo governo non si troverebbero dove si trovano?
E poi, la patria è qualcosa che appartiene solo a chi ha vinto le elezioni, oppure è qualcos’altro che appartiene a tutti i cittadini, vincitori e vinti? Insomma, la patria è mia e me la gestisco io o è di tutti e la gestiamo facendo ognuno la nostra parte?
Vorrei inoltre sapere se Il nome del partito Fratelli d’Italia si rifà solo al nostro inno nazionale oppure strizza l’occhio alla benemerita fratellanza-confraternita della P2 di Licio Gelli.Gli affiliati non sono anche fratelli?
E infine, mi si perdoni la provocazione, la patria per lei, è la repubblica nata dalla lotta di liberazione dal nazifascismo o è ancora, idealmente, la repubblica di Salò che vorrebbe tornare al fascismo per liberarsi dalla lotta di liberazione?
Dopo aver visto l’inchiesta di Fanpage ci si può aspettare di tutto!
Anna Maria Guideri, 13-08-2024