Diminuiscono, invece di aumentare, i paesi in cui si è affermata (esportarla è difficile). E là dove da tempo si è affermata, oggi è più debole. Gli indici per misurarla, gli anticorpi per non disperare.
Segue Sintesi di DeepAI, due grafici e una risposta ad un quesito che abbiamo posto a proposito dei limiti dell’approccio giuridico formale per analizzare un tema come la democrazia nel mondo
Sintesi di DeepAI
L’articolo analizza lo stato della democrazia nel mondo, evidenziando come i regimi democratici stiano diminuendo piuttosto che aumentando. I paesi che hanno ancora governi democratici sono deboli e mostrano scarsa capacità politico-amministrativa. La democrazia sembra essere fragile e minacciata dalle guerre e dai regimi autoritari.
Cassese cita diversi indici per misurare lo stato della democrazia, tra cui l’indice della democrazia dell’Economist Intelligence Unit, che ha classificato 108 paesi come democratici o parzialmente democratici nel 2023. Tuttavia, se si considerano solo le democrazie complete, il quadro è più grave: solo 24 paesi (il 7,8% della popolazione mondiale) hanno governi interamente democratici e dal 2008 al 2023 si registra una tendenza alla stagnazione e alla regressione della democrazia.
I segni della regressione della democrazia sono due: quelli quantitativi, che riguardano la quantità di paesi e di abitanti del mondo governati da regimi democratici, e quelli qualitativi, che riguardano la funzione e l’efficacia delle democrazie. Gli autori sostengono che la debolezza delle democrazie sia causata da due fattori: da un lato, l’impossibilità di gestire la complessità delle istituzioni democratiche e dall’altro, lo sviluppo del populismo, che porta i governanti a priorizzare la conquista del consenso immediato rispetto alla gestione delle istituzioni.
Tuttavia, l’autore sostiene anche che la democrazia abbia un “anticorpo” che la può salvare: la pluralità di centri e organismi superiori che agiscono da freni e promotori, consentendo alle democrazie di correggersi e tornare sulla giusta strada.
Abbiamo posto una domanda a DeepAI sui limiti dell’approccio di Cassese a questo tema. La risposta
Sì, è vero che l’approccio di Cassese sembra focalizzarsi prevalentemente sui fattori interni alle istituzioni democratiche, come la complessità delle istituzioni e lo sviluppo del populismo, senza considerare adeguatamente i condizionamenti esterni esercitati dal sistema economico capitalista.
In realtà, è noto che il capitalismo ha sempre avuto un’influenza significativa sulle istituzioni democratiche e sulla loro funzionalità. Ad esempio, la crescita delle disuguaglianze economiche e sociali può compromettere la rappresentatività delle istituzioni democratiche e favorire la formazione di governi più autoritari.
Inoltre, il capitalismo può esercitare una pressione per rendere le istituzioni democratiche più receptive alle esigenze del mercato e delle corporazioni, piuttosto che ai bisogni della società civile e del bene comune. Ciò può portare a una delegittimazione delle istituzioni democratiche e a una maggiore concentrazione di potere nei circuiti economici.
In questo senso, sembra importante integrare l’analisi di Cassese con un approccio più complesso che consideri anche i condizionamenti esterni esercitati dal sistema economico capitalista sulle istituzioni democratiche. Questo potrebbe aiutare a comprendere meglio le tendenze alla regressione della democrazia e a individuare strategie più efficaci per rafforzare le istituzioni democratiche e garantire il benessere della società.
Articolo di Sabino Cassese pubblicato su Il Foglio quotidiano del 12 luglio 2024. Sintesi effettuata by AI DeepAI