se un son grilli un si vogliono

TITOLO REDAZIONALE
Una riflessione seria di Antonio Floridia sui voti e la politica dei 5 stelle
Fonte Facebook 7-12-24

GRILLO, ORAMAI, E’ FUORI DI TESTA…L’ultima sua trovata – la lettera di “referenze” per Conte inviata a Schlein, può essere anche divertente, ma dimostra che Grillo non ha capito proprio niente. A volte capita, un personaggio politico esercita un ruolo, anche importante, e Grillo a suo modo lo ha fatto, ma non si rende proprio conto di quello che effettivamente è successo Altro che regalare voti al PD!! E’ stato il PD a regalare MILIONI di voti al M5S: dapprima nel 2013 (quando Bersani pagò il costo di un sostegno troppo lungo a Monti, e Grillo si avvantaggiò di una grande e molto sospetta copertura mediatica, proprio per azzoppare quella pericolosa coppia di bolscevichi che erano Bersani e Vendola); poi soprattutto nel 2018. e qui Grillo deve solo ringraziare Renzi e le sue politiche; e ancora, in misura minore, nel 2022. Nel frattempo il M5S ha perso sì molti voti, ma sono voti di gente che aveva dei precedenti a destra e che a destra è tornata, già nel 2019, con Salvini e poi con la Meloni. Nell’immediato, non credo proprio che Grillo possa seriamente danneggiare Conte: anzi, – secondo le regole del mercato mediatico, più se ne parla meglio è, …e infatti il M5S è cresciuto nei sondaggi delle ultime settimane. I problemi del M5S sono altri. Più passa il tempo, più appare chiaro che la vera testa pensante del primo M5S fu Gianroberto Casaleggio con la sua ideologia tecno-futurista e antipolitica. Quella vecchia identità si è persa ed è irrecuperabile, e ora il M5S ha il problema di definire cosa vuole essere: definirsi “progressisti indipendenti” mi sembra, per ora, solo una soluzione verbale

Antonio Floridia, 7-12-24

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