Nadia Urbinati 20-1-25
Sta parlando da un’ora e non ha finito: una valanga di assurdità, di attacchi e di esaltazione della violenza, delle armi. Ha promesso la più grande deportazione di massa di “animali africani e latinos”, la cancellazione delle norme contro la discriminazione e per le eguali opportunità, la costruzione di uno scudo spaziale; milioni di dollari nell’esercito, la demolizione della burocrazia, del finanziamento federale all’Istruzione, l’espulsione del transgender dalle scuole, più armi alla polizia. È arrivato sul palco Musk (non Vance) che a malapena ha detto due parole incomprensibili, sembrava bevuto. E finisce con la solita litania populista: non sono qui io, ma voi lavoratori, patrioti, soldati … Voi siete qui. E saremo grandi e lotteremo e vinceremo e faremo l’America ricca, sana, e forte di nuovo. Stallone e Gibson sono con noi. … il suo primo decreto sapere graziare coloro che sono stati condannati per l’assalto al Campidoglio, costato molti morti, a quanto pare di minor valore dei violenti proto-golpisti.
Gianpasquale Santomassimo 20-1-21
Un paese dove il nuovo presidente si insedia tre mesi dopo per dare tempo alle diligenze di raggiungere la capitale, dove il presidente uscente può concedere la grazia a chi gli pare e a quanti gli pare, indipendentemente dalla gravità dei reati, come neppure il sovrano più assoluto può più in nessuna parte del mondo…
è non caso il paese che nel giorno del giuramento può offrire uno spettacolo di incredibile pacchianeria, senza alcuna solennità, tra cantanti pop conciati come i Cugini di campagna, attorucoli, bibbie giganti su cui giurare, richiami a Dio in ogni frase dei discorsi, in un clima di festa strapaesana che qualunque paese al mondo si vergognerebbe di ostentare in mondovisione.