Quando, qualche tempo fa, l’on. Giorgia Meloni, commentando l’assalto alla sede della CGIL, dichiarò che “quello che era accaduto ci rimanda indietro agli anni bui della strategia della tensione” (1) e che “Non conosceva la matrice fascista? ” (2),ho pensato che, se c’è tanta gente che non è sobbalzata a queste parole, significa che nonostante tutto, ce n’è abbastanza che non sa niente di quanto sia successo in Italia tanti anni fa, e quanto abbia inciso nella nostra vita.
(1)Meloni “Scontri volutamente permessi, è strategia della
2) Assalto alla Cgil, Giorgia Meloni: “Fascista? Non conosco la matrice”. L’ombra nera che oscura Fratelli d’Italia (thesocialpost.it)
Forse perché è passato tanto tempo, forse perché le tante pubblicazioni che raccontano la storia di allora sono troppo ponderose, ed oggi le informazioni devono essere essenziali e stringate per essere ben comprese dai più. Gli approfondimenti sono riservati agli studiosi. E, in un epoca che ospita i terrapiattisti, quelli che credono che insieme al vaccino ci inoculino anche un chip e anche quelli che “te lo dicono, ma sulla luna non ci sono mai andati”, in quest’epoca sono ancora molti quelli che abboccano alle false, e ben costruite notizie diffuse a quei tempi sugli autori ed i mandanti.
Noi li abbiamo vissuti quegli anni, ci ricordiamo bene gli attentati stragisti e il terrorismo guerrigliero, che crearono un clima di tensione e paura permanente nel paese. Li rivedo come un dramma diretto da un regista arrogante e autoritario, nascosto dietro una maschera seduttrice, che sa parlare di onore, di patria, ma anche di libertà, giustizia ed uguaglianza; ed arruola, insieme a professionisti, anche attori di strada, gente comune, che non si accorge di recitare una parte, o ne conosce soltanto alcuni quadri. Ho preso a cercare documenti, fonti giornalistiche, commenti, cercando uno scritto chiaro facilmente comprensibile, essenziale, non dispersivo nei particolari. Documenti interessanti non finivo mai di trovarne, fatti che non ricordavo, o che a quei tempi non si conoscevano ed erano venuti fuori negli anni successivi, come le sentenze, anche contraddittorie, pubblicate tanto tempo dopo, e le inchieste, di radio, televisione e giornali. Ho trovato sempre di più. Un sempre di più che però complicava le cose, aggiungeva particolari, ma confondeva l’orizzonte.
Per questo ho iniziato a mettere in ordine cronologico le vicende, per cercarne le connessioni e le motivazioni. Nessuna ambizione di completezza, e non ho interpretazioni originali. Racconto così, come racconterei ai miei nipoti. Se fosse un film, in coda, ci sarebbe scritto : “Questa storia è ispirata a fatti realmente accaduti, il cui regista ed i cui personaggi, si spera, siano tutti scomparsi”
E poi oggi, anniversario della strage di piazza Fontana, leggo un articolo di Enrico Deaglio, che, in poco più di una pagina di giornale, svela, racconta, e fa capire, come si svolsero le vicende, chi le guidava, chi confondeva le acque, quali fossero le ragioni.
Non ho buttato via quanto già fatto, ma consiglio a chi ha voglia di leggere un vero pezzo di grande giornalismo, di leggere, “Piazza Fontana e quella verità nascosta per troppo tempo” su “Domani” del 12 Dicembre 2021, e non perder troppo tempo a leggere queste mie parole.
Cap. 1° dal 1965 al 1969
A quei tempi ero a metà dei vent’anni, e pensavo di essere attento alle questioni sociali e alle vicende politiche del tempo. Mi rendo conto, ora, di essere stato troppo impegnato a vivere, troppo immerso nelle vicende di ogni giorno, troppo poco maturo, per accorgermi della luna che era dietro al dito che guardavo.
Che cosa è, o fu, la strategia della tensione:
Il De Mauro(3) riporta : “nella pubblicistica politica degli anni Settanta, disegno eversivo basato su una serie di atti terroristici finalizzati alla creazione nello stato di una situazione di tensione sociale, politica e sim., allo scopo di destabilizzare l’ordine costituito e di favorire l’avvento di un governo autoritario “ (3) Strategia della tensione – Dizionario italiano De Mauro)
Definizione anodina, nel senso letterale, che non addolora nessuno, perciò aggiungo e specifico meglio “una tattica, sostenuta dall’intelligence internazionale NATO, e parte dei servizi segreti nazionali, gruppi deviati di militari, funzionari o politici dello stato, che, invece di difendere il loro paese, hanno organizzato, messo in atto e/o protetto attacchi violenti tentando poi di attribuirli a gruppi di sinistra radicale, al fine di convincere il governo della necessità di una dura azione repressiva.
In tutto, in quell’anno 1969, si conteranno 22 attentati dinamitardi. E’ la strategia della tensione. E’ una storia iniziata nei primi anni ‘60, sotto la pressione dei servizi segreti, non solo nazionali, per indirizzare la politica italiana nella direzione voluta. Nasce nel dopoguerra, nel clima di “guerra fredda” tra U.S.A ed U.R.S.S. Guerra fredda, cioè non guerra diretta fra le due potenze, ma che non esclude scontri armati, ed esasperata competizione economica, militare e tecnologica, oltre che politica, per il controllo inflessibile e costante, da mantenere con ogni mezzo, dei territori che si erano spartiti i due veri vincitori della II° guerra mondiale. E per mantenere il controllo sui territori si aggiornano le strategie: la guerra fredda si combatte diffondendo notizie falsificate, mettendo in opera depistaggi, sabotaggi, tentativi di sovvertimento dei sistemi politici di nazioni sovrane, e anche con il ricorso alla violenza eversiva, alle bombe e agli agguati, con lo scopo di utilizzare conflitti e tensioni esistenti nella società per disarticolare il fronte avversario e compattare il proprio. Strategia resa operativa da personaggi e organismi dichiaratamente di destra della società civile e delle forze armate. Così inizia la stagione delle stragi, delle bombe che scoppiano tra la gente, degli attentati mai rivendicati, contro persone comuni, radunate pacificamente; eseguite da una manovalanza che fa capo a Ordine Nuovo o Forza nuova, talvolta alla criminalità organizzata delle ‘ndrine o della mafia, ma con mandanti annidati nel cuore delle istituzioni: le forze armate, i servizi segreti, rappresentanti della politica, i servizi segreti Nato. Episodi di terrorismo a cui seguono gli immancabili tentativi di addossare la responsabilità alla sinistra. Le stragi poi inducono per imitazione altri atti violenti, a cui seguono in risposta violente reazioni. Così alle azioni squadriste di singoli o di gruppi di destra, e alle violenze eccessive della polizia o altre forze, [parte di esse] che si dicevano forze dell’ordine, seguono azioni violente di risposta, questa volta rivolte a specifiche persone considerate “nemici da abbattere o da punire” ad opera di gruppi armati di estrema sinistra, con l’intenzione di scardinare il sistema. Sono omicidi di uomini politici, di intellettuali considerati nemici del popolo, di persone comuni che hanno l’unico torto di portare una divisa. Sono omicidi, rapimenti e ferimenti sempre rivendicati dagli autori come “atti politici”. Sono le Brigate Rosse, ed i gruppi armati che si sono a loro ispirati, che paradossalmente, rendono più credibili i depistaggi e le disinformazioni. Ma si scoprirà anche che dietro le loro azioni terroristiche, loro malgrado, ci sono le stesse mani che manovrano le azioni della destra.
Cronologia dei fatti: 1965
Le premesse ed Il contesto
Al governo ormai da un anno c’è Aldo Moro, con Pietro Nenni vice presidente del consiglio. Saragat è presidente della Repubblica. Andreotti alla Difesa, Fanfani agli esteri. La maggioranza è formata da DC, PSI, PSDI e PRI. Si sta andando verso un allentamento dello scontro ideologico tra destra e sinistra. Moro però si dimetterà nel gennaio del 1966. Si infrange su un disegno di legge per istituire la scuola materna statale.
I presupposti ideologici della strategia della tensione
Al parco dei principi, Roma, si tiene un convegno organizzato da ambienti vicini alle forze armate. Lo organizza una associazione: “AGINTER PRESS” di chiare tendenze reazionarie. Riporto la definizione che ne da Wikipedia(4) :“’Aginter Press, o Aginter Presse, fu una associazione sovversiva fascista anticomunista che si celava dietro un’agenzia di stampa internazionale, …… operante fino al 1974. (4)https://it.wikipedia.org/wiki/Aginter_Press“
Tra i relatori Guido Giannettini e Pino Rauti; tra i partecipanti ai gruppi di lavoro Stefano Delle Chiaie e Mario Merlino. Si discute sulla strategia del PCUS e dei partiti comunisti occidentali per impadronirsi del potere nella fase di distensione, o addirittura di apertura a sinistra, in atto. Fase, secondo i relatori, pericolosa perché:… “non soltanto l’opinione pubblica non avverte chiaramente la presenza della guerra rivoluzionaria, ma non è neppure sensibilizzata allo svolgersi delle operazioni; anzi, non conosce neppure il nemico, che si evita di denunciare per timore di interrompere distensione e colloquio. “(5) 5)https://grafton9.net/zone-digitali/bddm/www.clarence.com/memoria/stragi/8.htm
Gli avvenimenti
1969 il via al periodo degli attentati e delle stragi (4)
Dall’aprile del 1969 si susseguono una serie impressionante di esplosioni, feriti e morti in luoghi diversi, ma sempre dove si troveranno molte persone, fino ad arrivare alla strage di piazza fontana. Per tutti si cerca una pista anarchica o di estrema sinistra. Di tutti verrà provata la matrice di destra.
15 Apr.Padova. Rettorato Università 25 Apr Milano Fiera Stazione + due (inesplose), 12 Mag.Torino Palazzo Giustizia, Roma Cassazione, Roma Procura, 24 Lug Milano Palazzo di Giustizia,
La prima bomba, quella del 15 Aprile, scoppia di notte. Danneggia seriamente lo studio ed alcuni vani attigui. Nessun ferito. Forse una bomba dimostrativa, forse innocua solo per caso. Ma è iniziata la stagione dela strategia della tensione. L’attentato viene ideato ed eseguito dal gruppo ordinovista Veneto di Freda, coadiuvato da Ventura, Pozzan e gli altri noti (6)
(6)http://www.fascinazione.info/2018/04/15-aprile-1969-bomba-nera-nello-studio.html
Anche per le bombe del 25 aprile vengono fermati esponenti anarchici e della sinistra extraparlamentare, le loro testimonianze parlano di duri maltrattamenti da parte dei funzionari di polizia, Ma i I responsabili sono: Franco Freda e Giovanni Ventura – di Ordine Nuovo che vengono per questo condannati. (7) (8)
7)Quella bomba in Fiera a Milano che aprì la stagione delle stragi – ilGiornale.it 8) Milano, 25 aprile 1969: la Fiera Campionaria e la bomba – Panorama
Le bombe del 12 Maggio non esplodono per puro caso. Sono incriminati Giannettini, Freda, Giovanni Ventura, Pozzan «e altri» In quanto membri dell’organizzazione Ordine Nuovo. Ventura confessa dettagliatamente. (9)
9) 12 maggio 1969, falliti tre attentati ai palazzi di giustizia. Ventura confessa – FascinAzione.info
L’attentato del 24 Luglio, al palazzo di giustizia di Milano fallisce per l’intervento degli artificieri. Viene considerato preparatorio ai successivi attentati di agosto ai treni, e di nuovo ne sono responsabili Freda e Ventura di Ordine nuovo (10) 10) Storia Veneta – Salvini 1998 Parte quarta – 36 – L’attentato all’Ufficio Istruzione di Milano del 24 Luglio 1969
Nei giorni 8 e 9 Agosto 1969 una pioggia di attentati sulle linee ferroviarie che partono o arrivano nel triveneto e da Roma. Dieci bombe identiche in altrettanti treni. Due inesplose alle stazioni di Milano Centrale e Venezia S. Lucia, le otto esplose provocano dieci feriti, oltre ai danni materiali (11) 11) Storia Veneta – Gli attentati ai treni dell’8-9 agosto 1969 nel Veneto: Grisignano di Zocco, Mira, Venezia.
Il 27 ottobre, a Pisa , muore Cesare Pardini, studente, colpito d un lacrimogeno della polizia (10) La polizia avrebbe dichiarato che sia morto d’infarto (12)
12)27 ottobre 1969: Cesare Pardini | O capitano! Mio capitano!… (wordpress.com) 13)Dalla scuola del Pci al Sessantotto “Il sogno mancino” del giovane Mario – Il Tirreno (gelocal.it)
Infine la bomba alla banca dell’Agricoltura il 12 Dicembre, più quella inesplosa alla Banca Commerciale in Piazza della Scala, fatta brillare frettolosamente dalla polizia, e le tre bombe, non esplose, nel centro di Roma all’altare della Patria. (14)(15) La bomba scoppia quel 12 dicembre nel salone della banca dell’Agricoltura, a Milano, 17 morti e 85 feriti. E scoppia in un momento ben studiato. E’ l’autunno caldo del ‘69, ci sono scioperi per ottenere diritti sindacali, ci sono i movimenti studenteschi. La polizia, i carabinieri, gran parte della stampa preme per una azione decisa dello stato che raddrizzi la barra, che riporti ordine. Partono le indagini, e si dirigono subito sugli anarchici. Si convoca Giuseppe Pinelli, ferroviere, 41 anni, conosciuto dal commissario Calabresi(16), e Pinelli, fermato, tre giorni dopo precipita dalla finestra della questura. E’ crollato sotto il peso delle sua responsabilità, si afferma. Poi, nell’ottobre 1975 la sentenza dell’inchiesta sulla morte di Giuseppe Pinelli dirà che fu un malore. (17) Si vedrà che il suo “alibi” per dimostrare di non aver potuto impiantare le bombe di piazza Fontana era valido. (18) Infine Deaglio racconta l’accaduto, rivelato dal Maletti, storia, secondo il generale, già nota a tutti i vertici dei servizi segreti. …. ” Pinelli si rifiuta di rispondere alle domande -dice Maletti- gli interroganti ricorrono a mezzi più forti e minacciano di buttarlo dalla finestra. Lo strattonano e lo costringono a sedere sul davanzale. Ad ogni risposta negativa Pinelli viene sospinto sempre più verso il vuoto. Infine perde l’equilibrio e cade. La morte dell’anarchico non era voluta. Tutti i presenti furono colti da sgomento ed apprensione. La verità non li avrebbe sottratti da gravi sanzioni penali, perciò si impegnarono ad avallare, per il bene proprio e delle istituzioni, la tesi del suicidio“(19)
Fu Mario Merlino, ordinovista, informatore dei servizi segreti, infiltrato negli ambienti anarchici, a fare il nome di Giuseppe Pinelli. La colpa della strage passò poi su di un altro anarchico, Pietro Valpreda(17)., riconosciuto da un tassista come la persona che, con una borsa come quella contenente la bomba, stava andando alla banca. Valpreda rimarrà in carcere otto anni, prima di essere scagionato. E la pista anarchica si dimostra sempre più inconsistente
14) https://www.raiplay.it/video/2019/12/la-grande-storia-anniversari-piazza-fontana-la-prima-strage-b8069ba6-1cf2-4839-92a2-3d61344cc389.html 15) https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_piazza_Fontana 16) Luigi Calabresi – Wikipedia 17) https://giugenna.com/2009/12/12/camilla-cederna-pinelli-una-finestra-sulla-strage/ 18) https://stragedistato.wordpress.com/2015/10/21/1969-12-16-paese-sera-lalibi-del-ferroviere-giuseppe-pinelli-non-era-campato-in-aria-dice-il-magistrato-inquirente-per-il-questore-il-suicida-e-adesso-quel-poveretto/ 19) E.Deaglio . Domani 12 Dicembre 2021, pag. 6-7
La sentenza del processo in corte d’assise di Catanzaro, riunisce così gli attentati del 1969(20) “I ventidue attentati terroristici verificatisi dal 15 aprile al 12 dicembre 1969 in varie parti del nostro territorio nazionale, sinteticamente enunciati nei capi di imputazione del processo e qui di seguito partitamente indicati, costituiscono manifestazioni caratterizzate da alcune note obiettive comuni, le quali ne consentono il raggruppamento in serie ed inducono sotto il profilo indiziario a considerarle tutte inquadrabili in una direttrice criminosa unitaria.”
Si conclude così il tragico 1969, ma non si ferma la strategia della tensione, che continua con atti di diversa gravità, ma tutti congrui con un disegno ben riconoscibile.
Fine
Ma forse basta così, considerato che il nostro gruppo di amici ha sufficiente esperienza e memoria per ricordare bene i fatti, senza bisogno di aiuto. E poi anche Carboni è morto, e si può chiudere così, senza rivangare il passato, na anche senza dimenticare.
Enrico Tendi