Quel putiniano di Tucidide. La Guerra del Peloponneso e noi

SINTESI
Un articolo ironico e provocatorio di Emanuele Maggio, “Quel putiniano di Tucidide. La Guerra del Peloponneso e noi”
scritto per La Fionda e pubblicato su Sinistrainrete
IMMAGINE di ChatGPT

di Emanuele Maggio

Un articolo rigoroso nell’analisi e scritto in chiave ironica. Da leggere per intero (non è lungo).

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📰 Sunto dell’articolo

Emanuele Maggio rilegge in chiave geopolitica e ironica la Guerra del Peloponneso di Tucidide, paragonando i protagonisti del mondo antico (Atene e Sparta) alle superpotenze attuali (Stati Uniti e Russia).

  • Atene = Stati Uniti: democratica, ricca, mercantile, imperialista, e promotrice (a parole) della libertà. La sua Lega Delio-Attica è paragonata alla NATO, un’alleanza espansiva e ideologica.
  • Sparta = Russia: oligarchica, disciplinata, statalista, potenza terrestre e conservatrice. Si presenta come difensore dell’autonomia contro l’imperialismo ateniese (americano).

Tucidide, lontano da ogni propaganda, vede la vera causa della guerra non nell’attacco spartano, ma nell’espansionismo ateniese. Allo stesso modo, Maggio suggerisce che l’espansione NATO e le sanzioni economiche (come il “decreto megarese” ateniese) abbiano provocato la Russia.

  • L’UE è dipinta come Anfizionia di Delfi: organismo simbolico, privo di reale autonomia, succube della pressione ateniese/statunitense.
  • Come Sparta si alleò con Persia e Macedonia per battere Atene, la Russia si avvicina alla Cina, che qui rappresenta la Persia: una potenza orientale determinante nel conflitto globale.

⚔️ Morale storica

Come la Guerra del Peloponneso segnò l’autodistruzione della Grecia, uno scontro globale tra NATO e Russia (col coinvolgimento della Cina) rischia di condurre all’autodistruzione dell’Occidente.

🧠 Spunti finali

  • Gli USA, pur divisi tra Trump e il “deep state”, agiscono da decenni con coerenza strategica: isolare e dividere Russia, Europa e Cina.
  • Si profila una spartizione elitaria delle risorse e del potere, mentre i veri sconfitti sono i popoli europei e ucraini.
  • Dietro lo scontro ideologico, si cela un equilibrio geopolitico precario, dove tatticismi imperiali rischiano di compromettere la stabilità globale.

La guerra e gli affari

SINTESI DI
«Precisi interessi materiali spingono i leader europei a perpetuare il conflitto in Ucraina»
Maria Pappini intervista Thomas Fazi
da KRISIS pubblicato su Sinistrainrete

«Precisi interessi materiali spingono i leader europei a perpetuare il conflitto in Ucraina»
Maria Pappini intervista Thomas Fazi

L’intervista analizza le ragioni del prolungamento della guerra in Ucraina e il ruolo delle élite europee.

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Presentazione

L’intervista a Thomas Fazi, saggista italo-inglese, offre una critica approfondita e provocatoria della gestione europea del conflitto in Ucraina. Fazi smonta la narrazione ufficiale e denuncia come interessi economici, politici e ideologici spingano le élite europee a perpetuare la guerra, nonostante i gravi danni sociali ed economici che essa comporta per l’Europa stessa. Viene evidenziato il legame strutturale tra il grande capitale europeo e statunitense, in particolare con fondi di investimento come BlackRock, che traggono vantaggio dal riarmo e dalla militarizzazione del continente. L’analista sottolinea inoltre il rischio di una deriva autoritaria e di un’escalation militare pericolosa, proponendo come unica via d’uscita una nuova architettura di sicurezza europea inclusiva della Russia.

Sintesi schematica

  • Interesse europeo per la fine della guerra
    • La conclusione del conflitto sarebbe vantaggiosa per l’Europa dal punto di vista economico, sociale e strategico.
    • Le sanzioni alla Russia sono considerate “autosanzioni” perché danneggiano maggiormente l’economia europea.
    • La guerra ha causato inflazione, aumento dei costi energetici e crisi sociale in Europa.
  • Contraddizione della politica europea
    • L’Europa ha scelto il riarmo e l’escalation militare, finanziati a debito, nonostante i costi economici e sociali.
    • La militarizzazione diventerà un paradigma dominante in tutti gli ambiti della società europea.
    • La strategia europea ostacola attivamente i tentativi di pace, in accordo con Zelensky, rifiutando compromessi territoriali.
  • Cause del prolungamento del conflitto
    • Le élite europee sono legate ideologicamente e materialmente agli Stati Uniti, vedendosi come vassalli transatlantici.
    • Politicamente, le élite non possono ammettere errori senza perdere consenso.
    • Il complesso militare-industriale europeo e americano trae enormi profitti dal conflitto e dal riarmo.
    • I grandi fondi di investimento (BlackRock, Vanguard, State Street) hanno un ruolo chiave nel sostenere il riarmo e influenzano le politiche europee.
  • Conseguenze sociali ed economiche
    • Crescita delle azioni delle aziende della difesa.
    • Trasferimento di ricchezza verso il complesso militare-industriale.
    • Nuova fase di austerità con tagli a welfare, istruzione, sanità e pensioni.
  • Minaccia russa e narrazione ufficiale
    • La Russia è presentata come una minaccia inesistente e costruita a fini propagandistici.
    • Scenari di invasione russa dell’Europa sono definiti fantascientifici.
    • Il rischio reale è una possibile escalation nucleare, che renderebbe inutile qualsiasi difesa.
  • Proposta di Fazi
    • Riavviare i rapporti diplomatici con la Russia, ispirandosi al processo di Helsinki.
    • Creare una nuova architettura di sicurezza europea inclusiva della Russia.
    • Dissolvere la NATO, considerata ormai priva di ragion d’essere.
    • Evitare la corsa agli armamenti autolesionista e puntare alla stabilità e alla pace.

Questa intervista offre una visione critica e alternativa rispetto alla narrazione dominante, mettendo in luce come interessi materiali profondi e dinamiche politiche ed economiche stiano determinando il prolungamento di un conflitto che danneggia gravemente l’Europa e il suo futuro

Punti principali

I punti principali trattati nell’articolo riguardano i trattati istitutivi dell’Unione Europea e le loro caratteristiche fondamentali:

Definizione e natura dei trattati: I trattati internazionali sono accordi vincolanti tra Stati membri che definiscono obiettivi, regole di funzionamento delle istituzioni europee e principi fondamentali dell’UE

Scopi principali dei trattati UE: Preparare la creazione di un’unione monetaria europea, gettare le basi per un’unione politica, promuovere la pace, i valori democratici, la coesione economica e sociale, e garantire uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne

Principali innovazioni istituzionali: Introduzione della procedura di codecisione che rafforza il Parlamento europeo, nuove forme di cooperazione tra governi in difesa, giustizia e affari interni, e un processo decisionale più trasparente e vicino ai cittadini

Valori fondanti dell’Unione: Rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto, diritti umani, tolleranza, giustizia e solidarietà tra i popoli europei

Principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità: L’UE agisce solo entro le competenze conferite dagli Stati membri, intervenendo solo quando gli obiettivi non possono essere raggiunti efficacemente a livello nazionale o locale, e con azioni proporzionate agli obiettivi da conseguire

Competenze dell’Unione e degli Stati membri: L’UE ha competenze esclusive in alcune materie (es. politica commerciale comune), mentre in altri settori condivide competenze concorrenti con gli Stati membri (es. mercato interno, politica sociale, ambiente)

Meccanismi di tutela dei valori comuni: Previsione di procedure per constatare e sanzionare violazioni gravi dei valori fondamentali da parte degli Stati membri, con ruolo del Consiglio europeo, Parlamento e Commissione

Relazioni esterne: L’UE si impegna a promuovere i propri valori e interessi a livello internazionale, contribuendo alla pace, sicurezza, sviluppo sostenibile, solidarietà e rispetto reciproco tra i popoli

In sintesi, l’articolo espone i fondamenti giuridici, politici e valoriali dei trattati europei e il loro ruolo nel definire l’architettura istituzionale, le competenze e gli obiettivi dell’Unione Europea

USA, Russia, Cina e Unione Europea

Rassegna stampa
Sintesi di alcuni articoli di quotidiano effettuata con la Intelligenza artificiale
IMMAGINE realizzata con ChatGPT (la colomba UE è nascosta sotto l’ala dell’aquila americana)

Il Cambio di Passo degli Stati Uniti e le Risposte di Russia, Cina e Unione Europea

NOTA

Il testo che segue è stato realizzato dal programma IA Perplexity a cui avevo rivolto questa richiesta accompagnata dai tre articoli che sono indicati in calce alla risposta.

La domanda

ciao, vorrei scrivere un articolo sul tema del cambio di passo degli Usa nello scenario mondiale e le azioni e prospettive di attori come Russia Cina Unione Europea. Dovresti partire dalle considerazioni degli autori che ti propongo e di altri che vorrai aggiungere. Possibilmente riportando i reference bibliografici

La risposta di Perplexity

Negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno intrapreso un cambio di passo significativo nel loro approccio nella scena mondiale. La politica sotto l’amministrazione Trump ha radicalmente alterato le dinamiche geopolitiche, portando ad un aumento delle tensioni commerciali e a un riorientamento delle alleanze tradizionali. In questo contesto, i diversi attori globali, tra cui Russia, Cina e Unione Europea, stanno rispondendo e pianificando le proprie strategie a lungo termine.

La Riorganizzazione dell’Ordine Geopolitico

Alfredo Roma, nel suo articolo su Domani, sottolinea l’inefficienza dell’Unione Europea e propone la sua trasformazione in una federazione simile agli Stati Uniti. Roma avverte che senza questa evoluzione, l’UE rischia di diventare irrilevante. Con la crescente aggressività di attori come Trump e il crescente sentimento sovranista all’interno dei singoli stati membri, Roma sostiene che è necessario rivedere la Costituzione europea approvata nel 2004 e compiere passi decisivi verso un’unione più forte (Roma, A. Domani, 2025).

Dall’altra parte, Nadia Urbinati descrive la cooperazione tra Stati Uniti e Russia come una “Santa Alleanza” volta a indebolire l’Unione Europea e i suoi valori fondamentali. Secondo Urbinati, le politiche tariffarie di Trump fungono da arma per dividere e indebolire l’Europa, facendo sí che gli stati membri si sentano vulnerabili e cercando di scardinare i progressi fatti dal dopoguerra in materia di integrazione europea (Urbinati, N. Domani, 2025). Questa alleanza strategica rappresenterebbe un tentativo deliberato di riportare l’Europa a un’epoca di conflitti interni e debolezza.

La Risposta della Cina

La Cina, d’altro canto, sta ampliando il proprio mercato e la propria influenza attraverso iniziative come il RCEP (Partenariato economico globale regionale), che è considerato il più grande accordo di libero scambio del mondo. La Cina sta investendo tecnologie chiave come l’intelligenza artificiale e le telecomunicazioni, ponendosi in una posizione in cui, in futuro, potrebbe non aver bisogno del resto del mondo (Roma, A. Domani, 2025). Orville Schell mette in evidenza come, a fronte dell’assenza di leadership americana, sia Russia che Cina siano pronte a occupare il vuoto lasciato dalla ritirata statunitense, cercando di stabilire un ordine mondiale alternativamente dominato (Schell, O. Domani, 2025).

Opportunità e Sfide per l’Europa

L’Europa si trova in una posizione delicata e critica. Schell argomenta che l’Unione deve prendere in mano la situazione, affrontando le sfide militari e diplomatiche che derivano dalla crescente aggressività cinese e russa. Per farlo, l’Europa dovrebbe rafforzare le sue capacità militari e collaborare con alleati democratically orientati in Asia e oltre (Schell, O. Domani, 2025).

In questo senso, Roma osserva come i centri di ricerca e il potenziale umano presente in Europa siano risorse che devono essere sfruttate per creare una federazione potente in grado di competere con le superpotenze emergenti. Tuttavia, ciò richiede un superamento delle divisioni interne e una ristrutturazione della governance europea (Roma, A. Domani, 2025).

Conclusioni

Mentre gli Stati Uniti sembrano aver intrapreso un cammino di isolamento e nazionalismo, i loro principali rivali, Russia e Cina, sono pronti a sfruttare questa opportunità per riformare l’ordine mondiale. Contemporaneamente, l’Unione Europea deve affrontare il compito arduo di unificarsi e rafforzarsi per mantenere una rilevanza geopolitica in un contesto che diventa sempre più polarizzato.

La capacità dell’Europa di adattarsi e rispondere efficacemente a queste sfide potrebbe determinare non solo il suo futuro, ma anche l’equilibrio di potere globale nei decenni a venire. La costruzione di una federazione europea e il rafforzamento delle alleanze rappresentano passi cruciali per affrontare un mondo in rapida evoluzione.

Riferimenti Bibliografici

  1. Roma, A. (2025). “Basta indugi. Lo scenario mondiale impone all’UE di diventare una federazione.” Domani, 12 aprile.
  2. Urbinati, N. (2025). “Il patto Stati Uniti – Russia per distruggere l’UE e i suoi valori.” Domani, 7 aprile.
  3. Schell, O. (2025). “Nel vuoto lasciato dagli USA, il mondo sarà della Cina o dell’Europa?” Domani, 11 aprile.