UN BUSTO DI TROPPO

Ad Ignazio che ha rinunciato al busto di Mussolini

di Anna Maria Guideri

Del ventennio, il prode Ignazio,
non si mostra ancora sazio
ed espone in bella vista
i cimeli del fascista.

C’è il gerarca, nel ritratto,
che par molto soddisfatto …
manifesti di Salò,
fez e stemmi sul comò.

Anche il busto c’è del duce
col cipiglio fiero e truce.
Lui ci tiene proprio tanto:
è motivo di gran vanto.

Quel cimelio assai vetusto
è del tutto di suo gusto;
è un regalo del papà,
mai se ne separerà!

Gli riporta alla memoria
i bei tempi della gloria
e col cuore ancora infranto
li ricorda con rimpianto.

Ma la Giorgia, fa sperare
ch’essi possano tornare;
si risveglia la memoria:
dietro-front della storia!

Però Giorgia lo minaccia,
deve – ahimè – salvar la faccia
ed alzando voce e dito
dice: butta via Benito!

Nascondiam la nostalgia
e fingiam democrazia …
prima o poi verrà il momento
di far fuori il parlamento!

Obbedisco – dice Ignazio –
ma per lui è un vero strazio;
con terribile tormento
vive un doppio tradimento:

contro il duce e il suo papà
che non lo perdonerà.
Per lo scranno del Senato
a Benito ha rinunciato.

Della sorte l’ironia,
Mussolini butta via,
salva è la … democrazia?!

Era lui il predestinato
che dovea salvar lo Stato
dalla sindrome razzista
dell’Italia postfascista?

Tolto un busto se ne mette un altro

Anna Maria Guideri, 30-03-2023

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