Un Dibattito Bizzarro

Nel consiglio del comune di Porta un giorno si discuteva su un investimento che era stato già deliberato ma successivamente respinto dalla Corte dei Conti. Com’è noto, essa è un organo che esercita un controllo nella contabilità pubblica relativo alla gestione economica e finanziaria nonché sulla legittimità degli atti.

La posta in palio dal punto di vista politico era notevole perché sul progetto l’amministrazione comunale aveva investito molto in quanto, mettere in cantiere la costruzione di un polo scolastico, avrebbe comportato anche la riqualificazione dell’intero contesto, ristrutturando pure la viabilità.

Quindi in un’aula gremita, preceduto da una fitta polemica sulla stampa locale nei giorni precedenti, il dibattito iniziò in tempi straordinariamente puntuali con l’esposizione del Sindaco. Tra chi prese appunti, chi ascoltò attentamente ci fu anche chi invece, dopo le prime parole, mettendo la testa sui due bracci incrociati nella porzione di spazio a lui riservata, si appisolò accanto al microfono. Finita l’esposizione del Sindaco iniziò il dibattito con gli interventi degli eletti ed il consigliere dormiente venne scosso da un collega, che lo rimproverò:

-Avevi detto che avresti fatto un intervento ed invece sei stato appisolato per tutto il tempo- .
-Non ti preoccupare; guarda qua- replicò lui mostrando una decina di pagine dattiloscritte.

Il dibattito assunse un tono battagliero ed ad un certo punto il consigliere Chieber, soprannominato così perché una volta un collega domandandogli a bruciapelo chi fosse Bertoldo lui rispose sfrontatamente “uno scrittore del Seicento”, alzò la mano chiedendo la parola.

-Quello di cui stiamo discutendo è viziato dall’origine perché l’ intromissione della Corte dei Conti è inaccettabile…- esordì con un tono spavaldo puntando il dito contro il Sindaco -mai visto che dei nobili debbano interferire su ciò che un libero consiglio, espressione del voto popolare, abbia deciso- argomentò alzando la voce e sventolando con una mano i fogli della sua ricerca.

I consiglieri si guardarono ed alcuni del suo partito arrossirono mentre altri abbassarono la testa coprendosela con la mani.

Ironicamente un consigliere dell’opposizione gli gridò “Bravo!” facendo scoppiare una serie di risatine contagiose e Chieber interpretando ciò come un segno di approvazione, si scatenò con una proverbiale progressione.

-Pertanto io preparerò una mozione per l’abolizione della Corte dei Conti. La nobiltà è morta con la rivoluzione francese ed il nostro motto deve essere liberté, egalité, fraternité !- .

Un collega di partito che sedeva alla sua destra, gli suggerì di smettere perché “sei stato chiaro” mentre quello alla sua sinistra fece un cenno al sindaco che pose fine a quella sciagurata concione.

-Consigliere abbiamo già capito il senso del suo intervento, pertanto la invito a smettere- .

Chieber continuò a parlare senza raccogliere l’esortazione ed allora il sindaco tacitandogli il microfono dichiarò:

-La seduta è sospesa ed i capigruppo sono invitati ad una riunione d’urgenza- .

La sala si svuotò parzialmente con alcuni consiglieri che si asciugavano le lacrime per le risate incontrollate mentre il consigliere Chieber, osservandoli, commentò con soddisfazione, rivolgendosi al collega accanto a lui:

-Visto! Li ho fatti piangere- .

Gino Benvenuti da Nero Beffardo

Nero Bizzarro : Racconti / Gino Benvenuti. Il punto rosso, 2022

Nota redazionale

I racconti di Gino sono puntualmente basati su fatti ed eventi vissuti. Anche questo si riferisce ad un fatto realmente accaduto. E poi si parla di élites.

Nota dell’autore

Questo racconto vuole essere una satira impietosa rispetto al livello di preparazione culturale del quadro politico preposto a governare il nostro paese. I social sono il totem a cui si guarda cercandovi un consenso immediato a qualsiasi costo ed il degrado è sotto gli occhi di tutti.

Una presentazione del volume: RaccontiBenvenuti – puntorosso

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